Caritas Ambrosiana ha aderito alla
Rete Housing First Italia di fioPSD (Federazione Italiana Organismi per Persone senza dimora). L’adesione prevede un percorso formativo biennale (2014/2015) che ha come finalità principale quella di offrire una conoscenza principi fondamentali dell’
approccio Housing first e supportare i membri nella realizzazione e definizione di un modello housing first Italia.
I principi che guidano questo approccio – e che ribaltano completamente l’approccio a scalini (staircase) evidentemente insufficiente a rispondere alla complessità dell’Homelessness anche perché basato su regole standard, talora troppo rigide sono:
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la comprensione del bisogno dell’utente;
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un supporto socio educativo che dura per tutto il tempo necessario;
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accesso ad appartamenti indipendenti, possibilmente situati in diverse zone delle città (per evitare ghetti del disagio);
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separazione del trattamento dal diritto alla casa
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auto-determinazione del soggetto nelle scelte da fare;
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definizione di un programma di supporto condiviso tra servizio sociale e utente;
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riduzione del danno.
Molti studi nel corso degli ultimi vent’anni hanno dimostrato gli effetti positivi del modello HF a diversi livelli. L’80% delle persone riesce a mantenere la casa a due anni dall’inserimento del programma di housing first. La riduzione dell’uso di droga o alcol è alta tra le persone che rimangono supportate dal programma.
La disponibilità di una casa propria incide positivamente sul benessere psico fisico della persona riducendo le spese per cure mediche e medicinali. L’effetto “inclusione sociale” è migliorato dalle opportunità che la casa, come luogo di cura di sé, di identità e di appartenenza ad una comunità, offre alla persona in housing first.
Sebbene l’inserimento occupazionale rimanga un nodo critico (e anche poco indagato dalla ricerche sull’HF), alcune ricerche hanno evidenziato come la persona possa auspicare ad un coinvolgimento nel mercato del lavoro grazie ad un processo di auto-stima ed empowerment che l’alloggio può offrire. Infine, molte ricerche si sono concentrate sulla riduzione dei costi di gestione dell’HF per l’amministrazione pubblica e per il contribuente rispetto allo staircase.
E’ bene comunque precisare che si tratta di un modello, non certo esaustivo né destinato a sostituire in toto le attuali forme di accoglienza per persone senza dimora. E’ tuttavia un modello innovativo che, adattato ai nostri contesti sociali, può aiutare, nell’ambito dell’housing, a ripensare e a riformulare i modelli finora sperimentati ponendo al centro la casa, la dimora, luogo di riparo ma, soprattutto, spazio degli affetti, delle relazioni, da recuperare e da (ri)costruire, anche, ma non solo, per le situazioni più estreme e gravi di chi da tempo si trova a vivere in strada.
Si allega l’intervista, sul modello Housing First, a Stefano Galliani presidente di fioPSD.