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Document 52021XE2200
Resolution of the European Economic and Social Committee on ‘European Civil Society Working in Partnership for our Sustainable Future — EESC contribution to the Porto Social Summit’
Risoluzione del Comitato economico e sociale europeo «La società civile europea collabora per il nostro futuro sostenibile — Risoluzione in merito al contributo del CESE al vertice sociale di Porto»
Risoluzione del Comitato economico e sociale europeo «La società civile europea collabora per il nostro futuro sostenibile — Risoluzione in merito al contributo del CESE al vertice sociale di Porto»
EESC 2021/02200
GU C 286 del 16.7.2021, p. 6–7
(BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
16.7.2021 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 286/6 |
Risoluzione del Comitato economico e sociale europeo «La società civile europea collabora per il nostro futuro sostenibile — Risoluzione in merito al contributo del CESE al vertice sociale di Porto»
(2021/C 286/02)
Relatori: |
Stefano MALLIA (I gruppo) Oliver RÖPKE (II gruppo) Séamus BOLAND (III gruppo) |
Nel corso della sessione plenaria del 27 e 28 aprile 2021 (seduta del 28 aprile) il Comitato economico e sociale europeo ha adottato la seguente risoluzione con 225 voti favorevoli, 1 voto contrario e 6 astensioni.
Il vertice sociale di Porto del 7 maggio 2021 offre all’UE un’opportunità senza precedenti per porre i cittadini esattamente al centro del progetto europeo. È un’occasione per dimostrare che l’UE e gli Stati membri agiscono insieme ai cittadini europei e per il loro benessere, senza lasciare indietro nessuno. Il vertice rappresenta il punto più alto delle ambizioni perseguite dall’Europa con l’obiettivo di costruire società sostenibili, innovative, competitive e coese, e traghetterà l’UE fino al 2030 e anche oltre, consentendole sia di rispondere alle sfide della duplice transizione verde e digitale che di trarne vantaggio. Dovrebbe inoltre aiutare l’economia e la società europee a conseguire la sostenibilità, attribuendo pari importanza alle tre dimensioni — economica, sociale e ambientale.
La pandemia di COVID-19 ha reso ancora più urgente l’adozione di un approccio che riservi la stessa attenzione tanto agli aspetti sociali come a quelli economici delle nostre società ed economie. L’esperienza vissuta da tutti è quella di una pandemia che ha colpito l’intera umanità e, man mano che l’Europa si avvia lentamente verso la ricostruzione socioeconomica e attua i principi del pilastro europeo dei diritti sociali, le persone e le comunità devono rimanere saldamente al centro dell’attenzione. In quest’ottica, il piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali non potrebbe cadere più a proposito in questo periodo.
Una dichiarazione di Porto dovrebbe impegnare tutti gli attori istituzionali, economici e sociali ad attuare il piano d’azione a partire dai risultati di un dialogo civile e sociale. È, questo, un momento cruciale perché l’Europa intraprenda le prossime tappe fondamentali per la costruzione di un’Unione vitale e sostenibile.
Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) esorta gli Stati membri e le istituzioni europee a prendere delle iniziative nei seguenti ambiti:
1. |
Il piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali deve diventare uno strumento efficace per consentire a tutti gli attori di lavorare in partenariato alla costruzione di società europee più eque, sostenibili, inclusive e resilienti. Tutte le dimensioni della società civile rappresentate in seno al CESE hanno un contributo fondamentale da dare alla riuscita di questo processo. Tutti i cittadini, comprese le persone con disabilità, gli appartenenti a gruppi etnici e minoritari o i più vulnerabili ed emarginati, devono avere la possibilità di essere coinvolti, identificarsi e trovare motivo di speranza nella prospettiva e futura attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, per il tramite dell’impegno attivo della società civile europea. L’economia sociale, che svolge un ruolo cruciale nel dare una risposta ad esigenze sociali insoddisfatte, nell’alleviare la povertà e nel ridurre le disuguaglianze, dovrebbe ricevere un riconoscimento particolare e uno specifico sostegno. |
2. |
Sarà possibile realizzare società europee più eque, sostenibili, inclusive e resilienti solo grazie all’impegno fermo e inderogabile della società civile e a un dialogo reale ed efficace con le parti sociali e la stessa società civile. Misurare e comunicare l’impatto della società civile, fare opera di sensibilizzazione sul contributo positivo che essa apporta, instaurare un contesto giuridico favorevole e creare una combinazione di misure strategiche propizie sono tutte azioni di fondamentale importanza. |
3. |
Per concepire e realizzare società resilienti, inclusive, eque e sostenibili saranno necessarie iniziative dal basso, che aderiscano a nuove definizioni di benessere e di sviluppo al di là del PIL e che puntino sugli investimenti nell’innovazione sociale, nel rispetto dei punti di vista e dei diritti dei cittadini. Inoltre, è indispensabile che le limitazioni dei diritti introdotte durante la pandemia non vengano mantenute una volta superata la crisi della COVID-19. |
4. |
L’Europa deve continuare a essere unita e a procedere lungo il cammino in uno spirito di solidarietà, sostenuta da una cultura del dialogo civile e sociale, come sta avvenendo nell’attuale pandemia. Il pilastro europeo dei diritti sociali sorregge un’economia sociale di mercato, dato che ne espande e adatta il modello sociale ai futuri mutamenti. Per realizzare resilienza e sostenibilità sul piano sociale, il piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali deve garantire un benessere diffuso e un mercato del lavoro inclusivo dal quale le discriminazioni siano bandite e in cui i posti di lavoro siano stabili e ben retribuiti. |
5. |
All’indomani della pandemia, le istituzioni e le parti sociali dovranno immaginare, attraverso il dialogo sociale, soluzioni che rafforzino la resilienza sociale delle nostre economie con una mentalità nuova e aperta al cambiamento, puntando nel contempo a introdurre norme minime in materia di tutela e pari opportunità, con una particolare attenzione all’adeguatezza dei salari, alle discriminazioni basate sul genere, al sostegno ai giovani lavoratori e alla protezione dei lavoratori precari e dei migranti. |
6. |
Una delle principali sfide economiche e sociali dell’Europa consiste non solo nello stimolare la crescita economica, la creazione di posti di lavoro e la partecipazione all’occupazione (anche da parte di anziani, giovani, donne, persone molto lontane dal mercato del lavoro e inattivi), ma anche nel ridurre la disoccupazione, in particolare quella giovanile, oltre a rafforzare la posizione delle donne nel mercato del lavoro. Per raggiungere tutti questi obiettivi, è importante assicurare una base competitiva per gli investimenti. |
7. |
La competitività e un’accresciuta produttività basate sulle competenze e sulle conoscenze rappresentano una valida ricetta per preservare il benessere delle società europee. La crescita economica e il buon funzionamento del mercato interno sono elementi importanti per rafforzare la dimensione sociale dell’UE. Dobbiamo consolidare i punti di forza del sistema europeo di economia sociale di mercato ed eliminarne le lacune, così da adattarlo perché possa affrontare le sfide che ci attendono. |
8. |
Tutte le principali componenti della nostra economia e delle nostre società devono essere pronte a sfruttare le possibilità offerte dalla digitalizzazione e dalla transizione verso un’economia verde. Perché questo accada, condizioni imprescindibili sono la volontà e la capacità di attuare cambiamenti strutturali, che riguardino i mercati del lavoro, la sicurezza sociale, l’istruzione e la formazione oppure la fiscalità. Questo implica che le riforme devono essere realmente fatte proprie dagli Stati membri, nonché coordinate e promosse da quadri e azioni a livello dell’UE, come avviene, ad esempio, con il processo del semestre europeo. Si tratta di una questione fondamentale per incoraggiare le imprese a investire in Europa. |
9. |
L’azione combinata dell’invecchiamento della popolazione e della diminuzione della forza lavoro porterà a un aumento delle persone anziane economicamente dipendenti, a meno che non si riesca ad ampliare la platea dei lavoratori grazie a mercati del lavoro più inclusivi, capaci di inserire nella vita attiva anche gruppi attualmente esclusi o sottorappresentati nel mondo del lavoro. Occorre intervenire per superare le sfide cui devono oggi far fronte i sistemi di sicurezza sociale e di assistenza sanitaria negli Stati membri. Il cambiamento demografico significherà anche che avremo bisogno di sistemi di istruzione, mercati del lavoro e regimi di protezione sociale nazionali che siano adattabili e flessibili. Tutte queste sfide non rappresentano necessariamente delle difficoltà, bensì delle opportunità da trasformare in risultati positivi. |
10. |
Il piano d’azione dovrebbe essere improntato alla concretezza e a risultati tangibili con azioni misurabili che siano accompagnate da quadri di monitoraggio, definiti di comune accordo tra le parti interessate pertinenti, che comprendano criteri sociali, ambientali ed economici. Il CESE accoglie con favore gli obiettivi principali proposti dalla Commissione europea e invita gli Stati membri a prefiggersi una serie di traguardi ambiziosi in modo tale che tutti i paesi dell’UE diano un contributo concreto al conseguimento degli obiettivi europei. |
11. |
Nel momento in cui l’Europa passa dalla fase di risposta alla crisi a quella di ripresa, il dialogo sociale, l’informazione, la consultazione e la partecipazione dei lavoratori, attraverso opportuni canali, svolgono un ruolo importante nel plasmare la transizione economica e nel promuovere l’innovazione sul luogo di lavoro, in particolare nell’ottica della duplice transizione in atto e di un mondo del lavoro in trasformazione. |
12. |
Il pilastro europeo dei diritti sociali non prende sufficientemente in considerazione l’impatto della crisi della COVID-19 sui sistemi sanitari europei nel medio e lungo periodo. La pandemia ha dimostrato chiaramente che la salute può avere un’incidenza diretta sulla stabilità economica e sociale, anche nell’UE. Nel processo di attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali gli Stati membri devono investire di più e in maniera sostenibile per modernizzare servizi e infrastrutture della sanità pubblica e per rendere più efficace il coordinamento in questo settore all’interno degli Stati membri e tra di essi. |
13. |
Nutriamo grandi aspettative che in occasione del vertice tutte le parti interessate assumano un impegno forte a salvaguardare e sviluppare il modello sociale europeo, fondato su una combinazione equilibrata di diritti e responsabilità. Rivolgiamo agli Stati membri e alle istituzioni europee un appello a dar prova di ambizione e di determinazione. |
Bruxelles, 28 aprile 2021
La presidente del Comitato economico e sociale europeo
Christa SCHWENG