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Document 52022IP0329

Risoluzione del Parlamento europeo del 15 settembre 2022 sull'attuazione della nuova strategia industriale aggiornata per l'Europa: allineare le spese alle politiche (2022/2008(INI))

GU C 125 del 5.4.2023, p. 124–134 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
GU C 125 del 5.4.2023, p. 118–128 (GA)

5.4.2023   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 125/124


P9_TA(2022)0329

Attuazione della nuova strategia industriale aggiornata per l'Europa: allineare le spese alle politiche

Risoluzione del Parlamento europeo del 15 settembre 2022 sull'attuazione della nuova strategia industriale aggiornata per l'Europa: allineare le spese alle politiche (2022/2008(INI))

(2023/C 125/11)

Il Parlamento europeo,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare gli articoli 9, 151 e 152, l'articolo 153, paragrafi 1 e 2, nonché l'articolo 173 che riguarda la politica industriale dell'UE e fa riferimento, tra l'altro, alla competitività dell'industria dell'Unione,

visto il trattato sull'Unione europea, in particolare l'articolo 5, paragrafo 3, e il protocollo n. 2 sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità,

vista la comunicazione della Commissione dell'11 dicembre 2019 dal titolo «Il Green Deal europeo» (COM(2019)0640),

vista la comunicazione della Commissione, del 19 febbraio 2020, dal titolo «Plasmare il futuro digitale dell'Europa» (COM(2020)0067),

vista la comunicazione della Commissione del 10 marzo 2020 dal titolo «Una nuova strategia industriale per l'Europa» (COM(2020)0102),

vista la comunicazione della Commissione del 10 marzo 2020 dal titolo «Una strategia per le PMI per un'Europa sostenibile e digitale» (COM(2020)0103),

vista la comunicazione della Commissione dell'11 marzo 2020 dal titolo «Un nuovo piano d'azione per l'economia circolare — Per un'Europa più pulita e più competitiva» (COM(2020)0098),

vista la comunicazione della Commissione dell'8 luglio 2020 dal titolo «Una strategia per l'idrogeno per un'Europa climaticamente neutra» (COM(2020)0301),

vista la comunicazione della Commissione del 5 maggio 2021 dal titolo «Aggiornamento della nuova strategia industriale 2020: costruire un mercato unico più forte per la ripresa dell'Europa» (COM(2021)0350),

vista la comunicazione della Commissione, del 14 luglio 2021, dal titolo «“Pronti per il 55 %”: realizzare l'obiettivo climatico dell'UE per il 2030 lungo il cammino verso la neutralità climatica» (COM(2021)0550),

visto il parere del Comitato economico e sociale europeo del 19 gennaio 2022 dal titolo «Ecosistemi industriali, autonomia strategica e benessere»,

visto il parere del Comitato europeo delle regioni del 2 dicembre 2021 dal titolo «Aggiornamento della nuova strategia industriale 2020: costruire un mercato unico più forte per la ripresa dell'Europa» (1),

visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione del 5 maggio 2021 dal titolo «Annual Single Market Report 2021» (Relazione annuale sul mercato unico 2021) (SWD(2021)0351),

visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione del 5 maggio 2021 dal titolo «Strategic dependencies and capacities» (Dipendenze e capacità strategiche) (SWD(2021)0352),

visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione, del 5 maggio 2021, intitolato «Towards competitive and clean European steel» (Verso un acciaio europeo competitivo e pulito) (SWD(2021)0353),

vista la relazione del 2019 del gruppo ad alto livello della Commissione sulle industrie ad alta intensità energetica dal titolo «Masterplan for a competitive Transformation of EU Energy-Intensive Industries — Enabling a Climate-neutral, Circular Economy by 2050» (Piano generale per una trasformazione competitiva delle industrie ad alta intensità energetica dell'UE — Garantire un'economia circolare climaticamente neutra entro il 2050),

vista la relazione dell'Agenzia internazionale per l'energia del 2021 dal titolo «Net Zero by 2050: A Roadmap for the Global Energy Sector» (Azzeramento delle emissioni nette entro il 2050: una tabella di marcia per il settore energetico mondiale),

viste le conclusioni del Consiglio del 21 novembre 2018 relative a «Una futura strategia di politica industriale dell'UE»,

viste le conclusioni del Consiglio del 27 maggio 2019 relative a «Una strategia di politica industriale dell'UE: una visione per il 2030»,

viste le conclusioni del Consiglio del 16 novembre 2020, dal titolo «Una ripresa che fa progredire la transizione verso un'industria europea più dinamica, resiliente e competitiva»,

viste le conclusioni del Consiglio del 17 dicembre 2020 dal titolo «Per una ripresa circolare e verde»,

vista la sua risoluzione del 15 gennaio 2020 sul Green Deal europeo (2),

vista la sua risoluzione del 17 aprile 2020 sull'azione coordinata dell'UE per lottare contro la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze (3),

vista la sua risoluzione del 25 novembre 2020 su una nuova strategia industriale per l'Europa (4),

vista la sua risoluzione del 16 dicembre 2020 su una nuova strategia per le PMI europee (5),

vista la sua risoluzione del 10 febbraio 2021 sul nuovo piano d'azione per l'economia circolare (6),

vista la sua risoluzione del 19 maggio 2021 su una strategia europea per l'idrogeno (7),

vista la sua risoluzione del 19 maggio 2021 su una strategia europea di integrazione dei sistemi energetici (8),

vista la sua risoluzione del 24 novembre 2021 su una strategia europea per le materie prime critiche (9),

visto l'accordo adottato in occasione della 21a Conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP21) tenutasi a Parigi il 12 dicembre 2015 (accordo di Parigi),

vista la comunicazione della Commissione del 30 settembre 2020 dal titolo «Un nuovo SER per la ricerca e l'innovazione» (COM(2020)0628),

vista la comunicazione della Commissione del 25 novembre 2020 dal titolo «Strategia farmaceutica per l'Europa» (COM(2020)0761),

vista la comunicazione della Commissione, del 26 gennaio 2022, dal titolo «Definizione di una dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali» (COM(2022)0027),

visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione dell'8 aprile 2019 dal titolo «Infrastrutture tecnologiche» (SWD(2019)0158),

vista la sua risoluzione del 13 dicembre 2016 su una politica dell'UE coerente per le industrie culturali e creative (10),

vista la raccomandazione (UE) 2021/1749 della Commissione, del 28 settembre 2021, sull'efficienza energetica al primo posto: dai principi alla pratica — Orientamenti ed esempi per l'attuazione nel processo decisionale del settore energetico e oltre,

vista la relazione del gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 4 aprile 2022 dal titolo «Cambiamenti climatici 2022: mitigazione dei cambiamenti climatici»,

visto l'articolo 54 del suo regolamento,

visti i pareri della commissione per il commercio internazionale, della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, della commissione per i trasporti e il turismo e della commissione per lo sviluppo regionale,

vista la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (A9-0214/2022),

A.

considerando che è fondamentale consentire all'industria di attuare la duplice transizione, creando al contempo posti di lavoro di alta qualità e garantendo la competitività e la sua capacità di sviluppare e produrre servizi, prodotti e processi produttivi puliti;

B.

considerando che l'obiettivo della strategia industriale deve essere anche quello di rafforzare il mercato unico e promuovere le innovazioni tecnologiche al fine di fare dell'UE un leader mondiale nelle tecnologie verdi e digitali;

C.

considerando che i processi industriali e produttivi rappresentano le strutture portanti del mercato del lavoro dell'UE e dovrebbero favorire la creazione di posti di lavoro di alta qualità;

D.

considerando che, in un mondo geopolitico in evoluzione, è essenziale rafforzare l'autonomia strategica e ridurre la dipendenza dell'UE da materiali, prodotti, energia, capacità di produzione e tecnologie critici, mantenendo un'economia che sia la più aperta possibile e chiusa il tanto necessario;

E.

considerando che la guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina ha dimostrato ancora una volta che l'UE è fortemente dipendente dall'approvvigionamento energetico proveniente da paesi terzi; che l'UE deve riorientare le sue politiche industriale ed energetica allo scopo di diversificare il più rapidamente possibile le sue fonti di energia, aumentare il risparmio energetico e le misure di efficienza energetica nonché dispiegare enormi quantità di energia rinnovabile e adottare in tutti i settori un approccio molto più forte improntato all'economia circolare e basato su catene di approvvigionamento resilienti e sostenibili;

F.

considerando che un elevato livello di dipendenza dall'approvvigionamento energetico, ad esempio dalla Russia, e prezzi elevati dell'energia possono essere dannosi per le capacità produttive delle imprese europee; che la disponibilità di materiali e componenti e di capacità produttive in Europa è essenziale per evitare di sostituire la dipendenza di energia dell'UE con la dipendenza accumulata per la fornitura di minerali di terre rare e altri metalli, attrezzature o competenze di produzione essenziali;

G.

considerando che l'UE ospita istituti di ricerca, imprese e persone qualificate di primo piano a livello mondiale e ha le potenzialità per essere leader mondiale nell'innovazione industriale;

H.

considerando che la Commissione, dopo aver individuato le sue dipendenze strategiche negli ecosistemi industriali più sensibili, ha annunziato l'intenzione di proporre misure sistemiche (economiche e normative) concrete per ridurre tali dipendenze, anche assicurando e promuovendo la produzione e gli investimenti in Europa;

I.

considerando che l'UE deve affrontare la resilienza delle catene di approvvigionamento, creando nel contempo un ecosistema di produzione e approvvigionamento attraente, innovativo e di elevato valore, in linea con gli obiettivi dell'UE in materia di ricerca e sviluppo, innovazione, clima e ambiente;

J.

considerando che dal 1990 il settore industriale ha registrato un calo delle emissioni di CO2 pari al 35 % e che una parte di tale riduzione è dovuta alla delocalizzazione delle sedi di produzione;

K.

considerando che per l'industria europea il potenziale economico di una riduzione del consumo finale di energia entro il 2030 rispetto alla tendenza attuale è stimato al 23,5 % (11);

L.

considerando che la Commissione ha riconosciuto che più settori economici come il settore sanitario, il settore agroalimentare, l'industria mineraria e dell'estrazione di materie prime e l'industria della tecnologia digitale sono fondamentali per conseguire l'autonomia strategica dell'UE;

M.

considerando che nella nuova strategia industriale aggiornata la Commissione ha riconosciuto che politiche di mercato non sostenibili, comprese quelle relative agli appalti pubblici, potrebbero portare al consolidamento del mercato;

1.

accoglie con favore l'aggiornamento della strategia industriale; sottolinea che, affinché il Green Deal sia una vera strategia di crescita sostenibile e rivoluzionaria, in grado di ridurre le dipendenze e mantenere condizioni di parità per l'industria europea durante la duplice transizione, deve essere accompagnato da una politica industriale ambiziosa, per avere un ruolo d'avanguardia competitivo in un'economia sostenibile a zero emissioni nette di gas a effetto serra e creare sinergie tra aziende, piccole e medie imprese (PMI) e start-up, e che deve essere sostenuto da un'ambiziosa politica di ricerca e sviluppo e da un contesto favorevole alle PMI; sottolinea che tale necessità è aumentata in modo significativo a causa della crisi climatica ed energetica in corso e della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina; sottolinea, a tale proposito, la necessità di misure di soccorso mirate per i clienti vulnerabili nel contesto industriale, in particolare le PMI e le microimprese vulnerabili, anch'esse fortemente colpite dagli effetti della pandemia di COVID-19;

2.

invita la Commissione e gli Stati membri a considerare l'impatto della guerra della Russia nei confronti dell'Ucraina sull'industria europea e sulle sue capacità nelle iniziative e obiettivi attuali e futuri e ad adottare un approccio olistico nel creare incentivi a favore dei settori industriali strategici e delle loro filiere, che stanno registrando un forte aumento dei costi dell'energia, dei trasporti e delle materie prime; riconosce che esistono numerose misure che possono contribuire a mitigare tali impatti, riducendo al contempo le emissioni di gas a effetto serra e l'inquinamento atmosferico;

3.

sottolinea che un mercato unico europeo funzionante è una risorsa importante per rafforzare la resilienza industriale, l'attrattiva dell'Europa come destinazione di investimento e la competitività dell'UE, nonché per rafforzare la duplice transizione come base per una nuova crescita nei settori industriali;

4.

sottolinea che l'UE non può dipendere da paesi terzi per i prodotti, l'energia, le capacità produttive e le tecnologie essenziali per la nostra economia e per la nostra società del futuro; sottolinea che l'UE deve riconquistare una posizione forte nelle catene del valore globali fondamentali e garantire l'approvvigionamento di materie prime critiche in tempi di crisi, anche attraverso un maggiore utilizzo di modelli aziendali circolari; sottolinea i benefici di catene di approvvigionamento più brevi per la resilienza della nostra economia e per la realizzazione delle ambizioni dell'UE in materia di clima;

5.

sottolinea l'importanza per l'economia europea della collaborazione internazionale, di partenariati equi e di un commercio globale equo e aperto e osserva che uno dei modi più efficienti per rafforzare la resilienza industriale europea e ridurre le dipendenze consiste nel diversificare le catene di approvvigionamento attraverso misure ambiziose di politica commerciale, compresi accordi commerciali e di investimento strategici;

6.

invita la Commissione a presentare quanto prima percorsi di transizione chiari e basati su evidenze scientifiche per l'ecosistema industriale, anche individuando le esigenze di una transizione riuscita in termini di infrastrutture, tecnologie e competenze; invita la Commissione a garantire la coerenza, il coordinamento e le sinergie tra tutte le iniziative, gli obiettivi, i finanziamenti e gli strumenti normativi che sosterranno l'industria durante le transizioni; sottolinea la necessità di allineamento tra i percorsi di transizione, le tabelle di marcia per le tecnologie industriali e le agende strategiche per la ricerca e l'innovazione dei partenariati europei nell'ambito di Orizzonte Europa; chiede un monitoraggio e una rendicontazione annuali sulla competitività, il progresso tecnologico, l'occupabilità e la resilienza dei nostri ecosistemi industriali e sui progressi dei percorsi di transizione dei singoli settori, compresa la loro coerenza con gli obiettivi climatici dell'UE, in modo che gli strumenti possano essere adattati rapidamente ove necessario; sottolinea che tutte le parti interessate della catena del valore, compresa la società civile, la comunità accademica, le organizzazioni dei consumatori, i sindacati e il comitato consultivo scientifico europeo sui cambiamenti climatici dovrebbero essere coinvolti in modo trasparente nel processo dei percorsi di transizione garantendo un monitoraggio dei progressi continuo e basato sulla scienza;

7.

invita la Commissione a elaborare una strategia incentrata sulla transizione delle industrie a maggiore intensità di energia, che consenta loro di preservare la competitività e, al tempo stesso, sostenga una maggiore autonomia strategica dell'UE, poiché tali industrie rivestono spesso un'importanza strategica;

8.

ricorda che la competitività industriale dell'Europa dipende in larga misura dalla sua capacità di innovazione; osserva che in termini di spesa per la ricerca e lo sviluppo (R&S) in percentuale del PIL l'UE è superata da altre potenze economiche; ribadisce l'importanza di un livello ambizioso di investimenti nella R&S per migliorare la posizione competitiva dell'UE nel mondo; deplora che l'obiettivo di investire il 3 % del PIL in R&S non sia ancora stato raggiunto nella grande maggioranza degli Stati membri; invita la Commissione a coordinare gli sforzi degli Stati membri impegnandosi ulteriormente a rafforzare gli obiettivi di investimento in R&S a livello nazionale, in particolare affinché i finanziamenti pubblici e privati nazionali per l'innovazione industriale e la ricerca siano indirizzati verso una ricerca guidata dalla curiosità e a basso livello di preparazione tecnologica, al fine di mantenere e migliorare la base di conoscenze che sostiene l'innovazione industriale europea; sottolinea, a tale proposito, il ruolo che possono svolgere i partenariati scientifici aperti; invita la Commissione a garantire che gli investimenti in R&S siano orientati anche alla partecipazione delle microimprese;

9.

sottolinea la necessità che i programmi di lavoro di Orizzonte Europa e i partenariati pubblico-privato tengano conto delle nuove circostanze risultanti dall'invasione russa dell'Ucraina, in particolare i poli tematici 4 e 5 relativi, rispettivamente, a «digitale, industria e spazio» e «clima, energia e mobilità», e concentrino la ricerca e lo sviluppo orientati all'industria sulla sostituzione dei combustibili fossili e sulla riduzione della dipendenza delle industrie dell'UE dalle importazioni di energia;

10.

invita la Commissione a contribuire a colmare la carenza di investimenti con i concorrenti globali per le tecnologie abilitanti fondamentali; accoglie con favore, a tale proposito, la proposta della Commissione relativa a una legge europea sui chip e l'istituzione dell'Alleanza europea per i dati industriali, l'edge e il cloud; invita la Commissione ad avviare rapidamente il lavoro ritardato dell'alleanza industriale per i processori e le tecnologie dei semiconduttori; invita la Commissione a estendere rapidamente queste iniziative ad altri strumenti di ricerca, sviluppo e innovazione e alle principali tecnologie abilitanti, come batterie, intelligenza artificiale, cibersicurezza, automazione e robotica, biotecnologia, edge computing, fotonica, nonché computazione e tecnologia quantistiche;

11.

accoglie con favore gli sforzi della Commissione in relazione all'ecosistema europeo dei semiconduttori, compreso l'aumento della capacità di produzione locale, linee pilota e siti di produzione unici per la tecnologia avanzata dei chip e la progettazione di chip e sistemi; sottolinea la necessità di garantire che il finanziamento della legge europea sui chip non comporti una riduzione dei finanziamenti per altri programmi UE correlati esistenti; accoglie con favore il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la legge europea sui chip (SWD(2022)0147); invita tuttavia la Commissione a produrre una valutazione d'impatto, compreso l'impatto ambientale, e un'analisi completa del fabbisogno futuro di chip, del vantaggio competitivo dei diversi tipi e del potenziale per la produzione di chip in Europa;

12.

sottolinea l'importanza di attuare pienamente l'attuale agenda strategica per la ricerca e l'innovazione dell'impresa comune per le tecnologie digitali fondamentali, poiché si tratta di un'agenda essenziale per l'autonomia strategica dell'Unione per quanto riguarda diverse tecnologie abilitanti fondamentali; ritiene che il reindirizzamento dei finanziamenti dell'impresa comune per le tecnologie digitali fondamentali verso la ricerca specifica sui chip dovrebbe avvenire principalmente nel quadro dell'attuale agenda strategica per la ricerca e l'innovazione;

13.

sottolinea la necessità di rafforzare il «Made in EU» e di accelerare l'adozione delle tecnologie dell'industria 4.0, in particolare da parte delle piccole e medie imprese (PMI); invita la Commissione a integrare con forza il partenariato «Made in Europe» nel programma Orizzonte Europa e a farlo promuovendo la cooperazione delle PMI con le università e le organizzazioni di ricerca e tecnologia; sottolinea che «Made in Europe» dovrebbe essere sinonimo non solo di qualità e innovazione, ma anche di prodotti, processi e servizi industriali altamente sostenibili e socialmente equi e promuovere il recupero di opportunità di lavoro e di produzione di qualità in tutta l'Unione, al fine di sostenere lo sviluppo equilibrato e sostenibile di tutte le regioni dell'UE;

14.

sottolinea l'importanza del forum industriale istituito dalla strategia industriale, e osserva che una delle sue cinque task force riguarda direttamente il mercato unico e analizza gli aspetti orizzontali del mercato unico e l'eliminazione degli ostacoli, mentre un'altra è specificamente dedicata alla produzione manifatturiera avanzata quale fattore abilitante orizzontale per un'ampia gamma di ecosistemi;

15.

sottolinea l'importanza dell'ambizione dell'Unione europea per l'azzeramento dell'inquinamento e di un'economia circolare completamente integrata per creare un'industria efficiente e decarbonizzata; invita la Commissione a condurre analisi sul riciclo e la reintroduzione nel ciclo del prodotto; invita la Commissione a prestare particolare attenzione alle opportunità di finanziamento e di gara per progetti di imprese innovative all'avanguardia nell'economia circolare, nonché alla necessità di stimolare lo sviluppo di mercati guida; ritiene che la prevenzione dei rifiuti e la riduzione del consumo di energia e risorse legati ai rifiuti, nonché il riciclaggio a circuito chiuso in interi settori industriali, siano indispensabili per un'economia circolare; sottolinea inoltre l'importanza di norme, mandati d'acquisto, quote, sostenibilità e riparabilità fin dalla progettazione, agevolando il riciclaggio e il riutilizzo di importanti materie prime (critiche), nonché un maggiore utilizzo e longevità dei prodotti;

16.

accoglie con favore l'annuncio della Commissione sulla pubblicazione di orientamenti in materia di appalti pubblici e i suoi sforzi in materia di reciprocità nell'accesso a tali appalti; sottolinea che gli appalti pubblici sono uno strumento essenziale per la sicurezza nazionale ed economica, la politica industriale, la sostenibilità ecologica e sociale e per sostenere la diffusione e la domanda di prodotti e servizi sostenibili; sottolinea che i meccanismi degli appalti pubblici dovrebbero inoltre sostenere la trasformazione dell'industria europea promuovendo la produzione di beni e servizi ecoinnovativi, efficienti sotto il profilo dei costi e sostenibili e aumentando la domanda di materie prime secondarie quale conseguenza della diffusione di processi di produzione circolari; invita, a tale proposito, la Commissione a rivedere, ove necessario, le norme in materia di appalti pubblici e di concorrenza, garantendo al contempo il corretto funzionamento del mercato unico; ricorda l'importanza degli orientamenti elaborati dalla Commissione su come gli Stati membri dovrebbero includere obiettivi di rendimento e criteri di qualità, oltre al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, nei contratti aggiudicati; invita la Commissione a salvaguardare l'accesso per le PMI e a combattere i criteri di appalto che impongono requisiti o qualifiche al di là degli elementi fondamentali del servizio o dei beni acquistati, in modo che le PMI abbiano un'equa possibilità di partecipare al mercato sostanziale degli appalti pubblici; invita alla massima vigilanza in merito all'acquisizione di infrastrutture critiche da parte di attori non europei;

17.

ricorda il ruolo svolto dalle pratiche di approvvigionamento sostenibile nel prevenire le carenze di medicinali, garantendo la sicurezza dell'approvvigionamento e assicurando gli investimenti nell'industria manifatturiera; esorta la Commissione a sostenere gli Stati membri elaborando norme dell'UE mirate in materia di appalti di medicinali, conformemente all'attuale direttiva sugli appalti pubblici, volte a garantire la sostenibilità a lungo termine, la concorrenza e la sicurezza dell'approvvigionamento e a stimolare gli investimenti nella produzione;

18.

invita la Commissione a valutare gli appalti congiunti avviati durante l'epidemia di COVID-19, a confrontarli con gli accordi preliminari di acquisto e a mettere in pratica le lezioni apprese in tale occasione per migliorare questo strumento, evitando le perturbazioni del mercato interno;

19.

sottolinea l'importanza di includere l'istruzione, il miglioramento delle competenze e la riqualificazione nei percorsi di transizione come strumenti importanti nella trasformazione dell'industria dell'UE e negli sforzi volti al conseguimento di una maggiore produttività, tenendo conto delle esigenze del mercato del lavoro delle regioni durante il processo di rilancio economico, per evitare che queste si impoveriscano; invita la Commissione e gli Stati membri a sviluppare una strategia per l'istruzione professionale e i partenariati tra imprese e istruzione in collaborazione con le parti sociali, in particolare all'interno dei distretti industriali regionali, per potenziare le competenze e favorire l'adozione delle innovazioni pronte per il mercato da parte delle PMI, e istituire incentivi affinché le PMI formino e migliorino le competenze del loro personale e dei lavoratori, soprattutto nel campo delle competenze digitali; sottolinea la necessità di rafforzare la cooperazione tra R&S e industria, soprattutto sotto forma di trasferimenti di tecnologia alle PMI; sottolinea che la promozione dell'uguaglianza di genere, dell'integrazione di genere, delle pari opportunità e della partecipazione delle donne al mercato del lavoro e dell'imprenditorialità femminile dovrebbe essere garantita;

20.

sottolinea l'importanza di politiche proattive in materia di istruzione e formazione che promuovano l'assunzione e la conservazione dei talenti nell'Unione europea; invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere i ricercatori e gli insegnanti di prim'ordine nell'UE affinché guidino l'agenda in materia di istruzione, ricerca, sviluppo e formazione della futura forza lavoro e a rafforzare la collaborazione tra istruzione e formazione, ricerca e settore imprenditoriale;

21.

sottolinea la necessità che gli Stati membri attuino il patto per le competenze e le altre iniziative dell'Unione volte a creare opportunità di miglioramento del livello di competenze e di riqualificazione dei lavoratori, volte a offrire alle persone le competenze necessarie per la diversificazione professionale e ad affrontare la carenza di manodopera e di competenze e accelerare il miglioramento del livello di competenze e di riqualificazione dei lavoratori e dei disoccupati, in particolare dei lavoratori più vulnerabili in termini di transizione; ricorda la necessità di attuare le iniziative tese a rafforzare lo spazio europeo della ricerca, lo spazio europeo dell'istruzione e gli ecosistemi europei dell'innovazione, in modo da costruire un mercato interno europeo solido per la ricerca e l'innovazione;

22.

rileva la particolare vulnerabilità dei lavoratori meno qualificati; sottolinea a tale riguardo l'importanza del Fondo per una transizione giusta, nonostante la sua portata limitata;

23.

sottolinea che le PMI e le start-up svolgono un ruolo centrale negli ecosistemi industriali dell'UE, soprattutto nella digitalizzazione dell'UE, e sono una fonte fondamentale di modelli aziendali sostenibili e socialmente responsabili e di innovazione dei prodotti; sottolinea la necessità di migliorare il loro accesso ai finanziamenti nazionali e dell'UE, in particolare nei settori tradizionali in cui la digitalizzazione non è stata ancora sviluppata; deplora il fabbisogno di finanziamento per gli imprenditori dovuto al genere, all'orientamento sessuale o all'origine; sottolinea il ruolo del Consiglio europeo per l'innovazione (CEI) nel promuovere un ecosistema dell'avviamento e degli investimenti europei più favorevole allo sviluppo di innovazioni ad alto contenuto tecnologico, ad alto rischio e ad alto rendimento;

24.

è del parere che le iniziative volte a realizzare il decennio digitale contribuiranno alla trasformazione digitale delle imprese, in particolare delle PMI, che sono ancora in ritardo rispetto alle grandi imprese per quanto riguarda le competenze digitali e la digitalizzazione delle loro attività;

25.

sottolinea la necessità di affrontare le barriere esistenti nel mercato unico che ostacolano la crescita delle PMI e delle start-up in Europa, nonché la necessità di un migliore quadro giuridico e normativo e di conseguenza l'introduzione di politiche favorevoli alle PMI;

26.

sottolinea la necessità di modernizzare e rendere a prova di futuro il quadro normativo al fine di garantire la stabilità e la prevedibilità della regolamentazione, che faciliti l'innovazione, gli investimenti, l'approvazione di prodotti e servizi innovativi e consenta la trasformazione verso un'economia a zero emissioni nette di gas a effetto serra e di garantire la competitività e i posti di lavoro di qualità dell'Europa, tenendo conto degli aspetti economici, ambientali, di genere e sociali; invita la Commissione a includere tabelle di marcia nei percorsi di transizione, con obiettivi quantitativi e qualitativi vincolanti, dopo aver concluso una valutazione d'impatto, e a ridurre gli oneri amministrativi inutili per le imprese europee, in particolare per le PMI; ricorda il principio «one in, one out»;

27.

sottolinea la necessità di ridurre gli oneri amministrativi inutili per le imprese, in particolare per le PMI e le start-up, mantenendo nel contempo gli standard più elevati per i consumatori, i lavoratori e la protezione della salute e dell'ambiente; sottolinea che l'Europa si trova a un punto di svolta a causa della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina e delle conseguenze della pandemia di COVID-19; invita la Commissione a valutare se le nuove proposte legislative comportino oneri regolamentari o amministrativi indebiti per le imprese;

28.

ricorda il ruolo svolto dalla pubblica amministrazione nel garantire un ambiente economico favorevole alle imprese e ridurre gli oneri amministrativi non necessari per le imprese, garantendo nel contempo i più elevati standard di trasparenza e sicurezza dei lavoratori; ritiene che nel settore pubblico e tra il suo personale dovrebbero essere promossi strumenti di amministrazione online, politiche in materia di innovazione digitale e il rafforzamento delle competenze digitali;

29.

sottolinea le dimensioni nazionale e regionale della politica industriale e il ruolo delle strategie regionali di specializzazione intelligente, in particolare in termini di occupazione e sviluppo economico e industriale in tutto il territorio degli Stati membri; chiede a tale proposito un'analisi dei risultati delle strategie di specializzazione intelligente quale punto di riferimento per future misure a livello regionale; sottolinea la necessità di una partecipazione trasparente di tutte le parti interessate locali, compresi i rappresentanti della società civile e della comunità, alla preparazione e all'attuazione delle strategie regionali di specializzazione intelligente; invita la Commissione a includere strumenti per aumentare l'uso del «Made in EU» a livello regionale;

30.

invita la Commissione a basarsi su ecosistemi regionali che sfruttano la propria specializzazione intelligente, contribuiscono a colmare le disparità regionali e coinvolgono la pubblica amministrazione, gli istituti di istruzione superiore, gli scienziati, la società civile e l'industria per combinare le loro conoscenze e creare insieme contenuti, contesti ed esperienze di apprendimento;

31.

insiste sulla necessità di garantire l'equità sociale nella transizione industriale e di elaborare misure adeguate per sostenere la reindustrializzazione delle regioni in transizione attraverso progetti di investimento interregionali strategici e attraverso piani di riqualificazione per le regioni vulnerabili, in particolare le aree rurali e remote;

32.

sottolinea la necessità di un riorientamento radicale della nostra politica energetica europea in risposta alla violenta invasione russa dell'Ucraina; chiede una riduzione significativa della dipendenza energetica dell'UE, in particolare da gas, petrolio, carbone e combustibili nucleari russi; invita la Commissione e gli Stati membri ad accelerare le capacità di produzione di energia rinnovabile e transitoria a basse emissioni di carbonio che sia sostenibile, accessibile, sicura e abbondante e ad aumentare le misure di risparmio energetico e di efficienza energetica; invita la Commissione a sostenere in modo più efficace lo sviluppo di fonti energetiche che consentiranno di soddisfare la crescente domanda di energia elettrica e ad aumentare il coordinamento della pianificazione e del finanziamento delle infrastrutture necessarie per l'elettricità, l'energia, le reti intelligenti, l'idrogeno, la CO2 e il riscaldamento/raffreddamento;

33.

sottolinea che il corretto funzionamento dell'ecosistema industriale europeo richiede un approvvigionamento energetico stabile; mette in guardia dalle conseguenze deleterie che un contesto di contrazione in materia di energia avrebbe per l'impianto produttivo; evidenzia al riguardo che è necessario un sistema di coordinamento che monitori sistematicamente la disponibilità di gas in tempi di crisi al fine di facilitare strategie europee comuni per affrontare tale crisi;

34.

rileva che i processi di riscaldamento e raffreddamento rimangono tra gli usi energetici più significativi dell'energia nel settore industriale; sottolinea che per accelerare la riduzione delle emissioni di gas serra nell'industria, è necessario sfruttare appieno il potenziale in termini di efficienza energetica del riscaldamento e del raffreddamento industriale; sottolinea la necessità di utilizzare meglio il calore e il freddo di scarto inevitabili nonché i poli industriali e le simbiosi che offrono sinergie significative e potenziali di risparmio energetico in molti settori, compresi quello tessile, chimico, della trasformazione alimentare e dei macchinari;

35.

invita la Commissione ad aumentare i propri sforzi per sbloccare il potenziale offerto dalla bioeconomia circolare, che utilizza risorse sostenibili e rinnovabili per promuovere industrie competitive e resilienti a lungo termine; evidenzia, a tal proposito, che l'utilizzo di biomasse di scarto può sostituire efficacemente i combustibili fossili, pur consentendo la riduzione dell'impronta di CO2; esorta pertanto l'UE e le autorità nazionali e locali a incoraggiare tale approccio circolare in tutte le politiche;

36.

invita la Commissione e gli Stati membri a ridurre notevolmente il tempo necessario per il rilascio delle autorizzazioni e a creare procedure di autorizzazione accelerate per le infrastrutture che sostengono l'industria nella sua transizione verso un'economia circolare climaticamente neutra, senza che ciò pregiudichi la trasparenza, la legittimità e la legalità delle procedure esistenti; sottolinea, in tale contesto, la necessità di sviluppare una struttura portante per l'idrogeno in Europa, di sviluppare ulteriormente le interconnessioni in tutto il nostro continente e di sostenere l'ampia diffusione di tecnologie di risparmio energetico come l'installazione di impianti di generazione di energia rinnovabile locale ad alta efficienza e la cogenerazione, in particolare per le PMI;

37.

ribadisce la necessità di un quadro abilitante per lo sviluppo della mobilità sostenibile e del sostegno all'integrazione settoriale;

38.

invita gli Stati membri e la Commissione ad accelerare l'attuazione di tutti i programmi e gli strumenti dell'UE in materia di RSI, infrastrutture e digitale in modo intelligente e selettivo, compresi importanti progetti di comune interesse europeo volti a contrastare i fallimenti del mercato e le alleanze industriali, nonché le infrastrutture tecnologiche per testare, convalidare e potenziare nuove soluzioni tecnologiche, in particolare quelle che sviluppano le tecnologie innovative rivoluzionarie necessarie per le duplici transizioni, in particolare quelle relative alla produzione di energia, ai combustibili e alle tecnologie abilitanti chiave, e per l'attuazione di un'economia circolare efficiente, come l'acciaio pulito, l'aviazione pulita, gli elettrocarburanti, i fertilizzanti puliti, l'e-cracking;

39.

sottolinea che una rapida valutazione delle applicazioni di importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI) è fondamentale per la resilienza dell'industria europea; invita la Commissione a definire orientamenti chiari, efficaci, semplici ed esaurienti in merito agli IPCEI; ribadisce l'importanza della riduzione del rischio nei finanziamenti, ad esempio attraverso InvestEU o il Fondo per l'innovazione, che sono essenziali per migliorare le capacità di produzione dell'UE in settori strategici chiave, come l'industria solare, consentendole di ricostruire una solida base per la produzione europea;

40.

evidenzia il grande potenziale dei contratti per differenza sul carbonio come strumento vitale per innescare la riduzione delle emissioni e della dipendenza dai combustibili fossili nell'industria; considera la loro importanza in particolare per i settori in cui è difficile abbattere le emissioni, per il potenziamento delle tecnologie e per sostenerne la diffusione all'interno dei settori; sottolinea che tali contratti dovrebbero essere proporzionati, in linea con la legislazione dell'UE, conformi all'OMC e non dovrebbero portare a indebite distorsioni del mercato interno dell'UE;

41.

accoglie con favore l'analisi della Commissione sulle dipendenze e le capacità strategiche in linea con l'obiettivo dell'autonomia strategica; invita la Commissione a completare quanto prima le analisi e le tabelle di marcia per le tecnologie industriali e a proporre azioni volte a ridurre la dipendenza dai prodotti critici individuati, compresi gli interventi di riciclaggio ed efficientamento delle risorse, nonché dalle forniture critiche, compresi i fornitori di energia; sottolinea l'importanza di garantire alle attrezzature mediche e sanitarie essenziali un accesso ininterrotto al mercato comune dell'UE, a seguito dell'esperienza acquisita dalle carenze iniziali registrate all'inizio della pandemia di COVID-19; sottolinea la necessità di una strategia basata su un'ulteriore analisi approfondita delle dipendenze reciproche per rafforzare la capacità dell'UE nelle catene del valore critiche e nella produzione, pur mantenendo l'impegno a favore del multilateralismo e del libero scambio;

42.

invita la Commissione ad adottare un approccio olistico alla catena del valore nell'analisi delle dipendenze strategiche nei 14 ecosistemi industriali critici che ha individuato nella sua relazione annuale sul mercato unico 2021; raccomanda che tali approfondimenti siano estesi a tutti i settori considerati strategici; chiede alla Commissione di tenere conto dell'impatto delle misure extraterritoriali adottate da paesi non-UE sulle industrie dell'UE, in particolare in termini di controlli sulle esportazioni; sottolinea che per evitare di creare nuove dipendenze e vulnerabilità, la nuova strategia industriale aggiornata dovrebbe essere guidata dalle risorse e dalle capacità tecnologiche europee;

43.

sottolinea che il riciclaggio deve svolgere un ruolo fondamentale nell'aumentare l'offerta di materie prime e secondarie, riducendo così la dipendenza dell'UE dalle importazioni dai paesi non-UE; invita la Commissione a sostenere altresì le misure volte a limitare l'aumento della domanda di materie prime primarie, come la promozione dell'economia circolare e il sostegno alla ricerca e all'innovazione per la sostituzione dei materiali, compreso l'approvvigionamento sostenibile, negli accordi commerciali e attraverso partenariati strategici per le materie prime;

44.

invita la Commissione ad ampliare l'ambito di applicazione dell'Osservatorio delle tecnologie critiche al fine di includere un monitoraggio, una valutazione e una rendicontazione continui in merito agli indicatori di resilienza per le industrie dell'UE, quali le dipendenze reciproche nelle tecnologie chiave, le capacità di produzione, un meccanismo di allerta precoce per potenziali carenze, le dipendenze strategiche e le sovvenzioni estere in settori strategici;

45.

invita la Commissione e gli Stati membri a creare incentivi ad hoc per gli investimenti nella produzione di beni critici, come i farmaci essenziali, al fine di conseguire l'autonomia strategica aperta, oltre alla tecnologia di produzione in vista di qualsiasi tipo di crisi, compresa la guerra, garantendo nel contempo catene di approvvigionamento resilienti a lungo termine;

46.

invita la Commissione a provvedere a che le misure proposte nella strategia farmaceutica dell'UE assicurino il ruolo dell'UE di innovatore nella ricerca e sviluppo, nonché garantiscano competitività, forniture affidabili e convenienti, accesso a farmaci moderni e stimolino l'innovazione e gli investimenti in ricerca e sviluppo; osserva che attrarre nell'UE una forte industria farmaceutica basata sulla ricerca sosterrà anche la resilienza dell'UE; sottolinea la necessità di sostenere investimenti dedicati nella ricerca e innovazione, nella produzione di medicinali e principi attivi nell'UE e nel mantenimento di vivaci centri di ricerca e produzione sul suo territorio;

47.

esprime profonda preoccupazione per la concorrenza sleale, gli investimenti e le acquisizioni sul mercato unico da parte di imprese di paesi terzi finanziate dallo Stato, in particolare in settori strategici come l'approvvigionamento energetico, necessario per garantire l'indipendenza e la sicurezza energetica dell'Unione; invita la Commissione ad analizzare tale interferenza, a garantire condizioni di parità, in particolare per le PMI, a sviluppare misure adeguate e giuridicamente valide per prevenire le interferenze, assicurando nel complesso che il quadro consolidato della politica di concorrenza dell'UE non sia pregiudicato e venga promossa una concorrenza leale tra le imprese UE e non UE che operano nel mercato unico dell'Unione europea;

48.

accoglie con favore le proposte della Commissione volte a stabilire la parità di trattamento tra le imprese europee e quelle di paesi terzi; insiste sulla necessità di preservare la competitività delle imprese europee nell'esportazione nel quadro di tali proposte;

49.

invita la Commissione, nell'ottica della prossima revisione, ad ampliare la portata e le definizioni del quadro per gli investimenti esteri diretti per affrontare l'effetto delle sovvenzioni estere sulla sicurezza economica nell'UE e dei trasferimenti di tecnologia da parte di imprese dell'UE in paesi terzi in settori strategici;

50.

invita la Commissione a promuovere il trasferimento di tecnologie ambientali verso i paesi in via di sviluppo, al fine di facilitare la transizione verde su scala mondiale;

51.

esprime preoccupazione per la crescente dipendenza dai produttori di paesi terzi per le attrezzature di sicurezza in parti vitali e sensibili della nostra società, come la sicurezza alle frontiere, informatica e della difesa; sottolinea la necessità di classificare le tecnologie e le attrezzature di sicurezza come settore strategico; chiede un piano d'azione per promuovere tale industria dell'UE, anche attraverso norme adeguate in materia di appalti pubblici;

52.

sottolinea le conclusioni della relazione della Corte dei conti europea sui ritardi nell'attuazione delle reti 5G e sui rischi associati ai fornitori di paesi terzi (12); invita la Commissione a stimolare un'introduzione coordinata del 5G nell'UE e a ridurre le dipendenze esterne e i rischi di interferenza nelle tecnologie di comunicazione 5G e 6G attraverso un sostegno coordinato volto a consentire agli attori europei di sviluppare capacità di ricerca e sviluppo per i sistemi 6G e realizzare mercati guida per le infrastrutture 5G quale base per le trasformazioni verde e digitale; invita la Commissione a garantire un livello adeguato di competitività nel settore delle tecnologie 5G, garantendo nel contempo la sicurezza delle reti 5G;

53.

sottolinea che le industrie e i settori culturali e creativi sono centrali per il movimento del nuovo Bauhaus europeo, che sarà un'iniziativa cruciale; osserva che i settori culturali e creativi sono un motore di innovazione e di sviluppo in Europa; invita la Commissione a elaborare per i settori culturali e creativi un quadro sulla politica industriale che sia completo, coerente e a lungo termine;

54.

accoglie con favore la proposta della Commissione relativa a una legge sui dati e lo sviluppo di un'iniziativa comune relativa agli spazi europei dei dati; sottolinea il ruolo che spazi dei dati interoperabili, competitivi e diffusi in tutta Europa svolgeranno per diversi settori industriali, anche per quanto riguarda lo sviluppo dell'intelligenza artificiale, la mobilità, l'ambiente, la salute e la produzione intelligente; sottolinea la necessità di un approccio differenziato che tenga conto delle caratteristiche di ciascun settore; ritiene che il ruolo guida svolto da imprese di paesi non UE/SEE nelle iniziative per gli spazi dei dati dell'UE possa ridurre l'obiettivo di rafforzare la sovranità tecnologica dell'UE; pone l'accento sull'importanza dell'economia dei dati, e invita la Commissione ad accelerare tutte le iniziative relative ai dati e volte a sostenere l'emergere di un ecosistema di spazi dei dati europei basato sull'affidabilità, la competitività e l'interoperabilità, e promuovere la creazione di infrastrutture europee condivise per facilitare l'utilizzo e lo scambio dei dati tra i settori industriali, rafforzando gli ecosistemi di dati, cloud ed edge e potenziando gli investimenti nelle comunicazioni ad alta velocità; sottolinea, a tale proposito, l'importanza della certezza del diritto, che è fondamentale per la capacità innovativa delle imprese dell'UE;

55.

sottolinea la necessità di garantire la resilienza delle reti di comunicazione e la sicurezza degli spazi di dati, incoraggiando così la rapida diffusione delle reti a fibra ottica che potrebbero garantire percorsi multipli e la resilienza agli attacchi fisici e informatici;

56.

invita la Commissione a garantire che la transizione digitale utilizzi i metodi e le migliori pratiche più avanzati al fine di ridurre le emissioni di gas a effetto serra e le complessità di calcolo, nonché aumentare l'efficienza energetica e dei dati dei sistemi durante l'uso produttivo; sottolinea, a tale proposito, la necessità di un metodo che includa una valutazione della sostenibilità ambientale nella transizione digitale, compreso l'uso dell'energia, lungo l'intero ciclo di vita di prodotti e sistemi;

57.

invita la Commissione a introdurre misure volte a impedire la proprietà, da parte di paesi terzi, di organismi notificati dell'UE, designati da un paese dell'UE per valutare la conformità di determinati prodotti prima di essere immessi sul mercato;

58.

accoglie con favore l'iniziativa della Commissione per una strategia europea di normazione che mira a sostenere la trasformazione digitale e la transizione verde e condivide l'ambizione di adottare un approccio più proattivo verso la definizione di strategie per l'adozione di norme, anche a livello internazionale, con i principali partner commerciali;

59.

osserva che al fine di perseguire l'autonomia strategica, l'UE deve sviluppare le sue capacità di difesa; sottolinea l'importanza di fornire orientamenti politici e sviluppare programmi pubblici ambiziosi per sostenere e stimolare gli investimenti nelle industrie spaziali e della difesa; ritiene che sia della massima importanza rendere operativo un mercato europeo dei materiali di difesa affidabile, modesto ed efficiente, che includa un elevato grado di sovranità tecnologica;

60.

incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

(1)  GU C 97 del 28.2.2022, pag. 43.

(2)  GU C 270 del 7.7.2021, pag. 2.

(3)  GU C 316 del 6.8.2021, pag. 2.

(4)  GU C 425 del 20.10.2021, pag. 43.

(5)  GU C 445 del 29.10.2021, pag. 2.

(6)  GU C 465 del 17.11.2021, pag. 11.

(7)  GU C 15 del 12.1.2022, pag. 56.

(8)  GU C 15 del 12.1.2022, pag. 45.

(9)  GU C 224 dell'8.6.2022, pag. 2.

(10)  GU C 238 del 6.7.2018, pag. 28.

(11)  Relazione speciale n. 02/2022 della Corte dei conti europea dal titolo: «L'efficienza energetica nelle imprese. In alcuni casi è stato conseguito un risparmio energetico, ma vi sono debolezze nella pianificazione e nella selezione dei progetti» https://www.eca.europa.eu/Lists/ECADocuments/SR22_02/SR_Energy-effic-enterpr_IT.pdf

(12)  Corte dei conti europea, relazione speciale n. 03/2022: «Introduzione del 5G nell'UE: ritardi nella diffusione delle reti con problemi di sicurezza ancora irrisolti», Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, Lussemburgo, 2022.


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