COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 22.3.2021
COM(2021) 148 final
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E FINANZIARIO E AL COMITATO PER L'OCCUPAZIONE
Relazione sullo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE) a seguito della pandemia di COVID-19 a norma dell'articolo 14 del regolamento (UE) 2020/672 del Consiglio
SURE: il punto della situazione sei mesi dopo
Sintesi
Un nuovo strumento per rispondere all'impatto socioeconomico della pandemia
La presente relazione è la prima relazione semestrale sullo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE). Essa presenta le operazioni e l'uso dello strumento fino ad oggi e ne esamina l'impatto socioeconomico. SURE è uno strumento di crisi, del valore di 100 miliardi di EUR, creato dall'Unione europea per aiutare gli Stati membri a preservare i posti di lavoro e tutelare i redditi dei lavoratori nel contesto della pandemia di COVID-19.
SURE è una forte espressione di solidarietà atta a preservare i posti di lavoro e a tutelare l'attività economica nel mercato unico. Affinché SURE potesse essere messo a disposizione, tutti gli Stati membri hanno convenuto di fornire garanzie bilaterali all'UE affinché potesse assumere prestiti sui mercati per finanziare i prestiti SURE.
Il 2 aprile 2020 la Commissione ha proposto il regolamento SURE nell'ambito della risposta iniziale dell'UE alla pandemia. Il regolamento SURE è stato adottato dal Consiglio il 19 maggio 2020 e gli Stati membri hanno presentato le prime richieste formali a inizio agosto. La dotazione finanziaria di 100 miliardi di EUR è stata però messa a disposizione il 22 settembre 2020, dopo che tutti gli Stati membri hanno firmato gli accordi di garanzia. La Commissione ha accelerato l'attuazione dello strumento collaborando strettamente con gli Stati membri e preparando tutti i dispositivi amministrativi e giuridici (ad esempio gli accordi bilaterali di prestito) fin dall'adozione del regolamento. Di conseguenza la prima erogazione ha avuto luogo il 27 ottobre, solo cinque settimane dopo la messa a disposizione della dotazione finanziaria.
L'UE ha emesso per la prima volta obbligazioni sociali per finanziare l'assistenza finanziaria di SURE a favore degli Stati membri. La presente relazione fornisce inoltre i dati pertinenti da comunicare ai sensi della sezione 2.4 del quadro dell'UE per le obbligazioni sociali SURE, in particolare per quanto riguarda l'assegnazione e l'impatto dei proventi di SURE.
Un'ampia adesione
La richiesta di assistenza finanziaria nell'ambito di SURE da parte degli Stati membri è stata forte. Dalla sua introduzione il Consiglio ha assegnato, sulla base di proposte della Commissione, più del 90 % della dotazione complessiva di 100 miliardi di EUR a 18 Stati membri. Il 26 febbraio la Commissione ha inoltre proposto di fornire assistenza finanziaria anche all'Estonia. I tre importi di assistenza finanziaria più ingenti sono stati concessi all'Italia (27,4 miliardi di EUR), alla Spagna (21,3 miliardi di EUR) e alla Polonia (11,2 miliardi di EUR). Gli importi inizialmente richiesti sono stati leggermente ridotti per rispettare il limite di concentrazione di 60 miliardi di EUR per i tre maggiori beneficiari ai sensi del regolamento. Agli altri Stati membri è stato concesso l'importo richiesto: a Belgio, Portogallo e Romania è stato concesso un importo da 4 a 8 miliardi di EUR ciascuno, mentre a Cechia, Irlanda, Grecia, Croazia e Slovenia un importo compreso tra 1 e 3 miliardi di EUR ciascuno. I restanti Stati membri, ovvero Bulgaria, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta e Slovacchia, hanno ottenuto tutti un importo inferiore a 1 miliardo di EUR.
Le prime quattro emissioni di obbligazioni nell'ambito di SURE hanno avuto un grande successo, raccogliendo un importo di 53,5 miliardi di EUR da ottobre 2020 a gennaio 2021. La prima operazione da 17 miliardi di EUR è stata eseguita con successo il 20 ottobre 2020, suddivisa in due tranche. Cinque settimane dopo sono stati raccolti complessivamente quasi 40 miliardi di EUR in due operazioni supplementari, a copertura di più della metà delle richieste degli Stati membri che avevano chiesto ingenti erogazioni nel 2020. Con la quarta operazione, avvenuta a gennaio 2021, sono stati raccolti altri 14 miliardi di EUR. Gli investitori hanno dimostrato grande interesse per queste emissioni, tanto che la domanda ha superato in media di più di 10 volte l'offerta, il che ha determinato condizioni di prezzo favorevoli, compresi rendimenti negativi sulle obbligazioni con scadenza pari o inferiore a 15 anni.
Uso dello strumento SURE da parte degli Stati membri beneficiari
Dei 18 Stati membri a cui è stato concesso il sostegno SURE, 15 lo hanno utilizzato per contribuire a finanziare regimi di riduzione dell'orario lavorativo. La maggior parte degli Stati membri beneficiari ha inoltre presentato una richiesta di sostegno per finanziare "misure analoghe ai regimi di riduzione dell'orario lavorativo" e tra questi sono 14 gli Stati membri che finanziano misure a sostegno dei lavoratori autonomi. Tutte le misure proposte dagli Stati membri sono state considerate ammissibili all'assistenza finanziaria. Questo è stato possibile grazie a una tempestiva collaborazione con gli Stati membri per pianificare e preparare il più rapidamente possibile l'attuazione dello strumento, anche chiarendone l'ambito di applicazione. Nella maggior parte dei casi i regimi di riduzione dell'orario lavorativo sostenuti sono stati appositamente istituiti in risposta alla pandemia di COVID-19. Nove Stati membri hanno chiesto assistenza finanziaria nell'ambito di SURE anche per il finanziamento della spesa di carattere sanitario direttamente connessa all'emergenza COVID-19.
Si stima che nel 2020 SURE abbia sostenuto tra i 25 e i 30 milioni di persone, pari a un quarto del totale della popolazione occupata negli Stati membri beneficiari. Si tratta di circa 21½ milioni di lavoratori dipendenti e 5 milioni di lavoratori autonomi, a fronte di un totale di 35 milioni di persone che hanno beneficiato di regimi di riduzione dell'orario lavorativo nell'UE. Sulla base delle relazioni trasmesse dagli Stati membri, si stima che nel 2020 SURE abbia sostenuto tra 1½ milioni e 2½ milioni di imprese, pari al 12-16 % delle imprese degli Stati membri beneficiari. Tuttavia tali relazioni sono incomplete e disomogenee tra gli Stati membri.
Alla fine del 2020 era già stato utilizzato l'80 % della spesa pubblica totale programmata per le misure ammissibili. La relazione illustra l'uso effettivo e programmato dell'assistenza finanziaria concessa nell'ambito di SURE, sulla base dei dati comunicati da tutti gli Stati membri beneficiari tranne uno. Le relazioni aggiornate degli Stati membri hanno evidenziato qualche posticipo della spesa pubblica. I vari Stati hanno speso meno di quanto inizialmente previsto nel 2020 e hanno programmato di spendere più nel 2021 e nel 2022 rispetto a quanto inizialmente comunicato ad agosto 2020.
Quasi tutti gli Stati membri hanno già speso o programmato di spendere l'importo totale concesso nell'ambito di SURE. Tre Stati membri segnalano attualmente una spesa pubblica programmata inferiore all'importo concesso nell'ambito di SURE. Tali Stati membri hanno indicato di avere già adottato o che intendono adottare misure, se necessario, per utilizzare tutta l'assistenza finanziaria concessa, compresa, in alcuni casi, la proroga della durata delle misure previste nelle rispettive decisioni di esecuzione del Consiglio. In questi Stati membri, in particolare, sarebbe necessario monitorare l'assorbimento dei fondi.
Una prima valutazione dell'impatto di SURE
L'aumento dei tassi di disoccupazione registrato nel 2020 negli Stati membri beneficiari è stato nettamente più contenuto rispetto a quello registrato durante la crisi finanziaria mondiale, nonostante il calo più marcato del PIL avvenuto nel 2020. In base alle tendenze storiche, la reattività della disoccupazione alle variazioni della produzione nel 2020 è stata più debole del previsto negli Stati membri beneficiari. L'aumento più contenuto dei tassi di disoccupazione del 2020 fornisce una prima indicazione del successo delle misure di sostegno previste dalle politiche nazionali e dell'UE, tra cui SURE.
L'impatto di SURE va al di là della salvaguardia dei posti di lavoro. SURE ha probabilmente contribuito ad accrescere la fiducia generale nella capacità dell'UE di rispondere efficacemente a una crisi senza precedenti. Attraverso SURE l'UE ha sostenuto e incoraggiato l'adozione di politiche di riduzione dell'orario lavorativo negli Stati membri. La maggioranza degli Stati membri beneficiari ha affermato che SURE ha rivestito un ruolo significativo nella loro decisione di adottare un nuovo regime di riduzione dell'orario lavorativo o di modificare quello esistente.
Come soluzione iniziale della risposta strategica dell'UE, SURE ha sostenuto la fiducia degli Stati membri nell'assumere prestiti maggiori e nello spendere più di quanto avrebbero fatto altrimenti. La maggior parte degli Stati membri beneficiari ha indicato in un'indagine che il sostegno di SURE ha avuto un ruolo importante nell'aumentare temporaneamente la copertura e la generosità dei regimi di riduzione dell'orario lavorativo e il finanziamento complessivo delle politiche volte ad affrontare la crisi della COVID-19.
L'assistenza finanziaria tramite SURE ha inoltre generato risparmi sui pagamenti degli interessi in diversi Stati membri. I prestiti SURE in genere offrivano agli Stati membri condizioni di finanziamento più favorevoli rispetto all'emissione sovrana. Di conseguenza si stima che gli Stati membri abbiano risparmiato in totale circa 5,8 miliardi di EUR per le prime quattro emissioni di SURE, vale a dire fino all'erogazione del 2 febbraio 2021. Poiché si prevede che le condizioni di finanziamento di SURE restino favorevoli, è probabile che ulteriori erogazioni generino ulteriori risparmi.
Il protrarsi delle circostanze eccezionali che giustificano lo strumento SURE
La relazione esamina inoltre il protrarsi delle circostanze eccezionali che giustificano l'applicazione dello strumento SURE, segnatamente la recrudescenza delle infezioni iniziata in autunno. Questo aspetto, insieme alla comparsa di nuove varianti più contagiose del coronavirus, ha costretto molti Stati membri a reintrodurre o a inasprire le misure di contenimento. Tali restrizioni hanno frenato la ripresa dopo il rilancio dell'attività economica avvenuto nel terzo trimestre del 2020. Alla robusta ripresa dell'industria si contrappone la debolezza del settore dei servizi e le ultime restrizioni stanno avendo ancora una volta un forte impatto sui settori ad alta intensità di lavoro come il comparto ricettivo, lo spettacolo e il turismo. Sebbene si attenda una ripresa moderata dell'attività nel secondo trimestre e più vigorosa nel terzo, stando alle previsioni d'inverno 2021 della Commissione l'incertezza e i rischi che accompagnano le prospettive economiche restano elevati.
Introduzione
Lo strumento di sostegno per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE) è stato creato dall'Unione europea per aiutare gli Stati membri a preservare i posti di lavoro e a tutelare il reddito dei lavoratori durante la pandemia. Questo strumento fa seguito agli orientamenti politici della Commissione, in quanto è inteso a proteggere i nostri cittadini durante gli shock esterni
. In particolare esso mira a rispondere agli effetti economici, sociali e sanitari diretti della pandemia di COVID-19 fornendo l'assistenza finanziaria dell'Unione sotto forma di prestiti a condizioni favorevoli agli Stati membri che la richiedano. Il programma SURE prevede un'assistenza finanziaria fino a 100 miliardi di EUR da utilizzare per contribuire a finanziare regimi di riduzione dell'orario lavorativo o misure analoghe degli Stati membri per proteggere i lavoratori dipendenti e autonomi, nonché determinate misure di carattere sanitario, in particolare nel luogo di lavoro.
SURE integra gli sforzi nazionali e offre una seconda linea di difesa per proteggere i lavoratori dipendenti e autonomi dal rischio di disoccupazione e dalla perdita di reddito. Mantenendo il legame tra i lavoratori e i loro datori di lavoro, SURE protegge anche la capacità produttiva dell'economia e dovrebbe pertanto contribuire a una ripresa più rapida e più vigorosa dell'attività economica una volta che la pandemia si placherà.
Nella presente relazione sono evidenziati i principali risultati conseguiti da SURE fino a febbraio 2021, che possono essere sintetizzati come segue:
-si stima che 25-30 milioni di persone e 1½-2½ milioni di imprese abbiano beneficiato del sostegno di SURE;
-18 Stati membri hanno ricevuto assistenza finanziaria nell'ambito di SURE e si prevede che un diciannovesimo Stato membro si aggiungerà a breve;
-sono stati stanziati oltre 90 miliardi di EUR e sono stati erogati oltre 53 miliardi di EUR;
-finora il 5 % dell'assistenza finanziaria è stato destinato a misure di carattere sanitario;
-l'80 % della spesa pubblica prevista dagli Stati membri è già stato utilizzato;
-si stima che gli Stati membri abbiano risparmiato 5,8 miliardi di EUR in pagamenti di interessi.
La presente relazione è la prima relazione semestrale sullo strumento SURE. Essa è adottata dalla Commissione europea (la Commissione) a norma dell'articolo 14 del regolamento (UE) 2020/672 del Consiglio (regolamento SURE)
per adempiere all'obbligo di riferire al Parlamento europeo, al Consiglio, al comitato economico e finanziario e al comitato per l'occupazione entro sei mesi dall'entrata in vigore dello strumento SURE avvenuta il 22 settembre 2020. A norma dell'articolo 14 del regolamento, la Commissione riferisce sull'utilizzo dell'assistenza finanziaria, compresi gli importi ancora da liquidare e il calendario di rimborso applicabile a titolo di SURE, e sul protrarsi delle circostanze eccezionali che giustificano l'applicazione del regolamento SURE (la pandemia di COVID-19). Si tratta della prima relazione di questo tipo adottata dalla Commissione. Le relazioni successive seguiranno ogni sei mesi fintanto che SURE rimarrà disponibile
. La data limite per l'inserimento delle informazioni nella presente relazione era il 26 febbraio 2021.
Con SURE per la prima volta l'UE emette obbligazioni sociali per finanziare l'assistenza finanziaria dell'UE agli Stati membri, muovendo dal suo impegno a favore di una finanza sostenibile. Per facilitare tale impegno, l'UE ha adottato e pubblicato un quadro dell'UE per le obbligazioni sociali SURE (il quadro)
, che spiega che le risorse SURE saranno utilizzate per finanziare le misure sociali ammissibili. La sezione 2.4 del quadro impone alla Commissione di riferire in merito all'assegnazione dei proventi di SURE e al loro impatto. La presente relazione adempierà anche a tale obbligo.
La presente relazione illustra le operazioni e l'uso dello strumento SURE fino ad oggi e ne esamina l'impatto socioeconomico. È strutturata in sei sezioni. La sezione I illustra i principali provvedimenti adottati dalla Commissione, dal Consiglio e dagli Stati membri in fase di creazione e attuazione di SURE. La sezione II descrive quali Stati membri beneficiano dell'assistenza finanziaria nell'ambito di SURE, compresi gli importi ancora da liquidare concessi ed erogati e i calendari di rimborso. La sezione III sintetizza la spesa pubblica degli Stati membri per le misure nazionali sostenute da SURE
ed è integrata da una panoramica di questi regimi, disponibile nell'allegato 1. La sezione IV reca un'analisi preliminare dell'impatto di SURE, che comprende l'impatto della pandemia di COVID-19 sull'occupazione e i risparmi sugli interessi realizzati dagli Stati membri grazie alle condizioni di finanziamento favorevoli di cui beneficia l'UE. La sezione V esamina l'impatto attualmente in corso della pandemia di COVID-19 che giustifica il proseguimento di SURE. La sezione VI integra le relazioni pertinenti richieste dalla sezione 2.4 del quadro dell'UE per le obbligazioni sociali SURE nella presente relazione.
I.Lo strumento SURE e la sua attuazione
Il 2 aprile 2020 la Commissione ha proposto lo strumento SURE nell'ambito della risposta iniziale dell'UE alla pandemia di COVID-19 per sostenere gli Stati membri
. Sulla base di tale proposta, il 19 maggio 2020 il Consiglio ha adottato il regolamento SURE. La Commissione ha quindi iniziato immediatamente a preparare i necessari provvedimenti per garantire che lo strumento SURE potesse essere messo a disposizione in tempo utile ed essere attuato rapidamente in stretta cooperazione con tutti i 27 Stati membri.
Per rendere SURE disponibile, gli Stati membri hanno convenuto di contribuire volontariamente allo strumento mediante controgaranzie dei rischi sostenuti dall'UE. L'Unione ha istituito un sistema di garanzie, sottoscritte volontariamente dagli Stati membri e come misura ai sensi dell'articolo 122, paragrafo 1, TFUE. A tal fine tutti i 27 Stati membri hanno convenuto di fornire una garanzia irrevocabile, incondizionata e su richiesta per un importo pari al 25 % della dotazione totale di SURE di 100 miliardi di EUR, ossia 25 miliardi di EUR
. A tali condizioni, SURE non poteva essere messo a disposizione prima che tutti i 27 Stati membri avessero concluso e firmato accordi di garanzia con la Commissione su base bilaterale. La quota di ciascuno Stato membro sull'importo complessivo delle garanzie corrisponde alla quota di ciascuno Stato membro sul reddito nazionale lordo dell'UE, in linea con la parte entrate del bilancio per il 2020 dell'UE. L'uso di garanzie ha consentito l'istituzione di SURE senza richiedere contributi in contanti iniziali o capitale versato dagli Stati membri.
L'istituzione di un sistema di garanzie fornite su base volontaria da tutti gli Stati membri dell'UE è una forte espressione di solidarietà tra gli Stati membri di tutta l'UE. Ha consentito all'UE di concedere agli Stati membri un'assistenza finanziaria di entità sufficiente a preservare i posti di lavoro e a tutelare i redditi durante la crisi della COVID-19. Le procedure nazionali di approvazione dei 27 Stati membri sono state completate nell'estate del 2020. Di conseguenza SURE è divenuto disponibile il 22 settembre 2020.
Il regolamento SURE stabilisce le condizioni e la procedura in base alle quali gli Stati membri possono presentare una richiesta di assistenza finanziaria nell'ambito dello strumento. Gli Stati membri possono chiedere sostegno finanziario se la spesa pubblica effettiva o programmata ha subito un aumento repentino e severo a decorrere dal 1º febbraio 2020 per via dell'introduzione di regimi di riduzione dell'orario lavorativo e di misure analoghe per attenuare l'impatto della pandemia di COVID-19
. Sulla base di una proposta della Commissione, il Consiglio può concedere assistenza finanziaria nell'ambito di SURE mediante una decisione di esecuzione del Consiglio
. Il periodo di disponibilità nel corso del quale può essere fornita assistenza finanziaria nell'ambito dello strumento SURE si conclude il 31 dicembre 2022
.
La Commissione ha proceduto all'attuazione di SURE immediatamente dopo l'approvazione del regolamento da parte del Consiglio. Ha iniziato a dialogare con tutti i 27 Stati membri subito dopo l'adozione del regolamento SURE avvenuta a maggio 2020, cercando di capire se gli Stati membri avrebbero richiesto assistenza finanziaria nell'ambito di SURE, al fine di pianificare e preparare il più rapidamente possibile l'attuazione dello strumento una volta reso disponibile dopo la firma delle garanzie bilaterali. Dopo aver ricevuto le richieste formali di sostegno, il 24 agosto 2020 la Commissione ha presentato proposte per la concessione di assistenza finanziaria a 15 Stati membri, seguite da un'altra proposta in data 25 agosto. Dopo che SURE è divenuto disponibile il 22 settembre 2020, il Consiglio ha adottato le decisioni di esecuzione del Consiglio per concedere assistenza finanziaria a tutti i 16 Stati membri (cfr. tabella 1). Nell'ultimo trimestre del 2020 sono state adottate due decisioni di esecuzione del Consiglio supplementari, portando a 18 il numero totale di Stati membri ad oggi beneficiari nell'ambito dello strumento SURE. All'inizio di febbraio 2021 un altro Stato membro ha presentato una richiesta ufficiale di sostegno nell'ambito di SURE e il 26 febbraio la Commissione ha proposto di fornirgli sostegno. La cronologia degli eventi è illustrata nella tabella 1.
Tabella 1: calendario di attuazione dello strumento SURE
·2 aprile 2020
La Commissione propone la creazione di SURE
·19 maggio 2020
Il Consiglio approva la proposta e adotta il regolamento SURE
·24 agosto 2020
La Commissione propone un sostegno finanziario di 81,4 miliardi di EUR per 15 Stati membri: Belgio, Bulgaria, Cechia, Grecia, Spagna, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Romania, Slovenia e Slovacchia
·25 agosto 2020
La Commissione propone un sostegno finanziario di 5,9 miliardi di EUR per il Portogallo
·22 settembre 2020
Lo strumento SURE diventa disponibile
·25 settembre 2020
Il Consiglio decide di concedere un sostegno finanziario a 16 Stati membri
·7 ottobre 2020
La Commissione propone un sostegno finanziario di 504 milioni di EUR per l'Ungheria
·23 ottobre 2020
Il Consiglio decide di concedere un sostegno finanziario di 504 milioni di EUR all'Ungheria
·16 novembre 2020
La Commissione propone un sostegno finanziario di 2,5 miliardi di EUR per l'Irlanda
·4 dicembre 2020
Il Consiglio decide di concedere un sostegno finanziario di 2,5 miliardi di EUR all'Irlanda
·26 febbraio 2021
La Commissione propone un sostegno finanziario di 230 milioni di EUR per l'Estonia
|
Ciascuno Stato membro a cui è stata concessa l'assistenza finanziaria nell'ambito di SURE ha dovuto firmare un accordo di prestito con la Commissione nel quale si stabiliscono le caratteristiche del prestito stesso
. Il regolamento SURE conferisce alla Commissione il potere di assumere prestiti per conto dell'Unione sui mercati finanziari o presso le istituzioni finanziarie, nonché di erogare l'assistenza finanziaria concessa dal Consiglio agli Stati membri beneficiari nell'ambito di SURE. Gli accordi di prestito (comprese le richieste di fondi e i pareri giuridici) sono stati in gran parte firmati nell'ultimo trimestre del 2020, il che ha consentito alla Commissione di emettere obbligazioni SURE, iniziando con l'emissione inaugurale del 20 ottobre 2020. Data l'entità del prestito assunto sui mercati finanziari, tali obbligazioni sono state emesse in tranche, in quattro occasioni fino alla fine di gennaio 2021. I fondi raccolti sono stati erogati agli Stati membri in rate, entro una settimana dall'emissione
. Le obbligazioni SURE sono state emesse nell'ambito di un nuovo quadro dell'UE per le obbligazioni sociali, in quanto il sostegno concesso dall'UE agli Stati membri nell'ambito dello strumento persegue l'obiettivo sociale di preservare l'occupazione, sostenere i redditi delle famiglie e l'economia nel suo complesso. Le condizioni favorevoli che la Commissione ha ottenuto con i prestiti assunti per lo strumento SURE sono state trasferite direttamente agli Stati membri mediante prestiti back-to-back
(cfr. sezione II).
II.L'utilizzo dell'assistenza finanziaria nell'ambito di SURE: importi concessi ed erogati e altri aspetti finanziari
La presente sezione mostra una panoramica degli Stati membri beneficiari e degli importi concessi dal Consiglio, nonché le erogazioni effettuate, gli importi ancora da liquidare e il calendario di rimborso applicabile.
i) Panoramica degli Stati membri beneficiari e degli importi concessi dal Consiglio
La domanda di assistenza finanziaria nell'ambito di SURE da parte degli Stati membri è stata forte sin dall'introduzione dello strumento e ha interessato oltre il 90 % della dotazione complessiva di 100 miliardi di EUR stanziati. 18 Stati membri hanno chiesto e ottenuto assistenza finanziaria dal Consiglio per un importo totale di 90,3 miliardi di EUR (cfr. tabella 2). A febbraio 2021 un diciannovesimo Stato membro ha chiesto assistenza finanziaria nell'ambito di SURE
.
I tre importi di assistenza finanziaria più ingenti nell'ambito di SURE sono stati concessi all'Italia (27,4 miliardi di EUR), alla Spagna (21,3 miliardi di EUR) e alla Polonia (11,2 miliardi di EUR). Collettivamente, questi tre Stati membri hanno raggiunto il limite di concentrazione stabilito dal regolamento SURE, il quale specifica che i prestiti concessi ai tre Stati membri che rappresentano la quota più grande di prestiti concessi non deve superare il 60 % della dotazione complessiva pari a 100 miliardi di EUR, ossia 60 miliardi di EUR
.
Tabella 2: panoramica del sostegno concesso nell'ambito di SURE
Stato membro
|
Importo concesso (EUR)
|
Data di concessione
|
Decisione di esecuzione del Consiglio di riferimento
|
Belgio
|
7 803 380 000
|
Settembre 2020
|
Decisione di esecuzione (UE) 2020/1342 del Consiglio
|
Bulgaria
|
511 000 000
|
Settembre 2020
|
Decisione di esecuzione (UE) 2020/1343 del Consiglio
|
Cipro
|
479 070 000
|
Settembre 2020
|
Decisione di esecuzione (UE) 2020/1344 del Consiglio
|
Cechia
|
2 000 000 000
|
Settembre 2020
|
Decisione di esecuzione (UE) 2020/1345 del Consiglio
|
Grecia
|
2 728 000 000
|
Settembre 2020
|
Decisione di esecuzione (UE) 2020/1346 del Consiglio
|
Spagna
|
21 324 820 449
|
Settembre 2020
|
Decisione di esecuzione (UE) 2020/1347 del Consiglio
|
Croazia
|
1 020 600 000
|
Settembre 2020
|
Decisione di esecuzione (UE) 2020/1348 del Consiglio
|
Italia
|
27 438 486 464
|
Settembre 2020
|
Decisione di esecuzione (UE) 2020/1349 del Consiglio
|
Lituania
|
602 310 000
|
Settembre 2020
|
Decisione di esecuzione (UE) 2020/1350 del Consiglio
|
Lettonia
|
192 700 000
|
Settembre 2020
|
Decisione di esecuzione (UE) 2020/1351 del Consiglio
|
Malta
|
243 632 000
|
Settembre 2020
|
Decisione di esecuzione (UE) 2020/1352 del Consiglio
|
Polonia
|
11 236 693 087
|
Settembre 2020
|
Decisione di esecuzione (UE) 2020/1353 del Consiglio
|
Portogallo
|
5 934 462 488
|
Settembre 2020
|
Decisione di esecuzione (UE) 2020/1354 del Consiglio
|
Romania
|
4 099 244 587
|
Settembre 2020
|
Decisione di esecuzione (UE) 2020/1355 del Consiglio
|
Slovenia
|
1 113 670 000
|
Settembre 2020
|
Decisione di esecuzione (UE) 2020/1356 del Consiglio
|
Slovacchia
|
630 883 600
|
Settembre 2020
|
Decisione di esecuzione (UE) 2020/1357 del Consiglio
|
Ungheria
|
504 330 000
|
Ottobre 2020
|
Decisione di esecuzione (UE) 2020/1561 del Consiglio
|
Irlanda
|
2 473 887 900
|
Dicembre 2020
|
Decisione di esecuzione (UE) 2020/2005 del Consiglio
|
Totale
|
90 337 170 575
|
|
|
ii) Erogazione, importi ancora da liquidare e calendario di rimborso applicabile
La Commissione è responsabile delle operazioni di assunzione dei prestiti. Conformemente al regolamento SURE, la Commissione è autorizzata ad assumere prestiti sui mercati dei capitali o con istituzioni finanziarie per conto dell'Unione per finanziare i prestiti concessi nell'ambito di SURE (prestiti back-to-back)
.
La Commissione ha iniziato ad assumere prestiti per conto dell'UE sui mercati dei capitali mediante l'emissione di obbligazioni sociali poco dopo la firma degli accordi di prestito avvenuta a ottobre 2020. L'emissione di obbligazioni ha avuto luogo sulla base di una serie di operazioni finanziarie. Finora sono state effettuate complessivamente quattro operazioni, come illustrato di seguito. Le emissioni hanno avuto ottimi risultati, con un forte interesse degli investitori che ha determinato condizioni di prezzo favorevoli per tutte le tranche (cfr. tabella 3). A fine febbraio 2021 in totale 15 Stati membri avevano ricevuto 53,5 miliardi di EUR in 4 erogazioni, pari al 59 % dei 90,3 miliardi di EUR di fondi richiesti. Le obbligazioni sociali SURE sono state emesse con scadenze comprese tra 5 e 30 anni, per cui le erogazioni a favore degli Stati membri hanno una scadenza media di 14,5 anni
. La tabella 5 fornisce una panoramica degli importi finora erogati agli Stati membri, suddivisi per operazione di assunzione di prestito e scadenza. Essa illustra inoltre gli importi ancora da liquidare a ciascuno Stato membro.
Tabella 3: statistiche chiave delle operazioni di assunzione di prestito SURE dell'UE (EUR)
Operazione
|
SURE 1
|
SURE 2
|
SURE 3
|
SURE 4
|
Data
|
20 ott. 2020
|
10 nov. 2020
|
24 nov. 2020
|
26 gen. 2021
|
Tranche
|
10 anni
|
20 anni
|
5 anni
|
30 anni
|
15 anni
|
7 anni
|
30 anni (emissione
a rubinetto)
|
Importo dell'obbligazione
|
10 Mrd
|
7 Mrd
|
8 Mrd
|
6 Mrd
|
8,5 Mrd
|
10 Mrd
|
4 Mrd
|
Rendimento
|
-0,238 %
|
0,131 %
|
-0,509 %
|
0,317 %
|
-0,102 %
|
-0,497 %
|
0,134 %
|
Differenziale
|
MS+3 punti base
|
MS+14 punti base
|
MS-9 punti base
|
MS+21 punti base
|
MS-5
punti base
|
MS-16 punti base
|
MS+5
punti base
|
Concessione per nuova emissione
|
+1 punto base
|
+2 punti base
|
+1,5 punti base
|
+2,5 punti base
|
+1 punto base
|
+1 punto base
|
+1 punto base
|
Domanda totale degli investitori
|
145 Mrd
|
88 Mrd
|
105 Mrd
|
70 Mrd
|
114 Mrd
|
83 Mrd
|
49 Mrd
|
Rapporto di copertura delle offerte
|
15
|
13
|
13
|
12
|
13
|
8
|
12
|
Nota: queste statistiche si riferiscono ai prestiti assunti dalla Commissione per conto dell'Unione. MS si riferisce ai tassi mid-swap. Per "concessione per nuova emissione" si intende il premio pagato agli investitori che acquistano un'obbligazione di nuova emissione rispetto al differenziale al quale obbligazioni corrispondenti verrebbero negoziate sul mercato secondario.
La prima operazione SURE di 17 miliardi di EUR è stata eseguita con successo il 20 ottobre 2020, in due tranche. L'emissione comprendeva due obbligazioni, una da 10 miliardi di EUR con scadenza a ottobre 2030 e una da 7 miliardi di EUR con scadenza nel 2040. Tale strumento, dal rating elevato, ha suscitato un interesse molto vivo da parte degli investitori, tanto che la domanda ha superato di più di 13 volte l'offerta. Il 27 ottobre 2020 i fondi sono stati erogati all'Italia, alla Spagna e alla Polonia.
La seconda operazione SURE è stata eseguita il 10 novembre 2020 per un importo totale di 14 miliardi di EUR. Anche questa emissione è stata suddivisa su due scadenze distinte: 8 miliardi di EUR a novembre 2025 e 6 miliardi di EUR a novembre 2050. I fondi sono stati erogati a Grecia, Spagna, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Malta e Slovenia.
La terza operazione, costituita da un'unica tranche, è stata eseguita con successo il 24 novembre 2020 per un'obbligazione da 8,5 miliardi di EUR con scadenza a luglio 2035. L'obbligazione sociale a 15 anni ha concentrato il portafoglio ordini più ampio in assoluto di qualsivoglia emissione benchmark a tranche singola e ad oggi rappresenta l'importo più ingente con scadenza a 15 anni immesso sul mercato dei titoli sovrani, sovranazionali e di agenzia (SSA). I fondi sono stati erogati a Belgio, Ungheria, Portogallo, Romania e Slovacchia il 1º dicembre 2020.
La quarta operazione e la prima del 2021 è stata effettuata il 26 gennaio 2021, con una doppia tranche. L'obbligazione sociale di 14 miliardi di EUR è stata ripartita in una tranche da 10 miliardi di EUR con scadenza a giugno 2028 e in un'emissione a rubinetto da 4 miliardi di EUR correlata all'obbligazione esistente con scadenza a novembre 2050. Relativamente a queste obbligazioni, la domanda ha superato l'offerta di 8 e 12 volte rispettivamente, con l'obbligazione a 7 anni che ha un rendimento negativo di -0,497 % e l'obbligazione a 30 anni fissata allo 0,134 %, un risultato positivo per questa scadenza. Il 2 febbraio 2021 i fondi sono stati erogati a Belgio, Grecia, Spagna, Italia, Cipro, Lettonia, Ungheria, Polonia e Slovenia.
I dati relativi al calendario di rimborso sono presentati nella tabella 4. I rimborsi del capitale del prestito scadono tra il 2025 e il 2050. I pagamenti degli interessi sono dovuti annualmente.
Tabella 4: calendario di rimborso dei prestiti UE ancora da liquidare a titolo di SURE
Anno civile
|
Capitale
|
Interessi
|
Totale SURE
|
2021
|
|
32 960 000
|
32 960 000
|
2022
|
|
37 000 000
|
37 000 000
|
2023
|
|
37 000 000
|
37 000 000
|
2024
|
|
37 000 000
|
37 000 000
|
2025
|
8 000 000 000
|
37 000 000
|
8 037 000 000
|
2026
|
|
37 000 000
|
37 000 000
|
2027
|
|
37 000 000
|
37 000 000
|
2028
|
10 000 000 000
|
37 000 000
|
10 037 000 000
|
2029
|
|
37 000 000
|
37 000 000
|
2030
|
10 000 000 000
|
37 000 000
|
10 037 000 000
|
2031
|
|
37 000 000
|
37 000 000
|
2032
|
|
37 000 000
|
37 000 000
|
2033
|
|
37 000 000
|
37 000 000
|
2034
|
|
37 000 000
|
37 000 000
|
2035
|
8 500 000 000
|
37 000 000
|
8 537 000 000
|
2036
|
|
37 000 000
|
37 000 000
|
2037
|
|
37 000 000
|
37 000 000
|
2038
|
|
37 000 000
|
37 000 000
|
2039
|
|
37 000 000
|
37 000 000
|
2040
|
7 000 000 000
|
37 000 000
|
7 037 000 000
|
2041
|
|
30 000 000
|
30 000 000
|
2042
|
|
30 000 000
|
30 000 000
|
2043
|
|
30 000 000
|
30 000 000
|
2044
|
|
30 000 000
|
30 000 000
|
2045
|
|
30 000 000
|
30 000 000
|
2046
|
|
30 000 000
|
30 000 000
|
2047
|
|
30 000 000
|
30 000 000
|
2048
|
|
30 000 000
|
30 000 000
|
2049
|
|
30 000 000
|
30 000 000
|
2050
|
10 000 000 000
|
30 000 000
|
10 030 000 000
|
Totale
|
53 500 000 000
|
1 035 960 000
|
54 535 960 000
|
Tabella 5: erogazioni a favore degli Stati membri nell'ambito di SURE (in miliardi di EUR)
Paese
|
Importo del prestito iniziale
|
Prima emissione SURE dell'UE
Operazione: 20.10.2020
Erogazione: 27.10.2020
|
Seconda emissione SURE dell'UE
Operazione: 10.11.2020
Erogazione: 17.11.2020
|
Terza emissione SURE dell'UE
Operazione: 24.11.2020
Erogazione: 1.12.2020
|
Quarta emissione SURE dell'UE
Operazione: 26.1.2021
Erogazione: 2.2.2021
|
Totale SURE
|
% del totale richiesto
|
Scadenza media (anni)
|
Importi ancora da erogare
|
|
|
10 anni
|
20 anni
|
Totale
|
5 anni
|
30 anni
|
Totale
|
15 anni
|
7 anni
|
30 anni
|
Totale
|
|
|
|
|
Belgio
|
7,80
|
|
|
|
|
|
|
2,0
|
1,3
|
0,7
|
2,0
|
4,0
|
51 %
|
14,9
|
3,8
|
Bulgaria
|
0,51
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
0,5
|
Cipro
|
0,48
|
|
|
|
0,2
|
0,1
|
0,3
|
|
0,2
|
0,1
|
0,2
|
0,5
|
100 %
|
14,7
|
0,0
|
Cechia
|
2,00
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
2,0
|
Grecia
|
2,73
|
|
|
|
1,0
|
1,0
|
2,0
|
|
0,7
|
|
0,7
|
2,7
|
100 %
|
14,8
|
0,0
|
Spagna
|
21,32
|
3,5
|
2,5
|
6,0
|
2,9
|
1,2
|
4,0
|
|
|
1,0
|
1,0
|
11,0
|
52 %
|
14,9
|
10,3
|
Croazia
|
1,02
|
|
|
|
0,3
|
0,2
|
0,5
|
|
|
|
0,0
|
0,5
|
50 %
|
13,3
|
0,5
|
Ungheria
|
0,50
|
|
|
|
|
|
|
0,2
|
0,2
|
0,1
|
0,3
|
0,5
|
100 %
|
14,7
|
0,0
|
Irlanda
|
2,47
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
2,5
|
Italia
|
27,44
|
5,5
|
4,5
|
10,0
|
3,1
|
3,4
|
6,5
|
|
4,5
|
|
4,5
|
21,0
|
76 %
|
14,0
|
6,5
|
Lituania
|
0,60
|
|
|
|
0,2
|
0,1
|
0,3
|
|
|
|
0,0
|
0,3
|
50 %
|
13,3
|
0,3
|
Lettonia
|
0,19
|
|
|
|
0,1
|
0,0
|
0,1
|
|
0,0
|
0,0
|
0,1
|
0,2
|
100 %
|
14,8
|
0,0
|
Malta
|
0,24
|
|
|
|
0,1
|
0,0
|
0,1
|
|
|
|
0,0
|
0,1
|
49 %
|
13,3
|
0,1
|
Polonia
|
11,24
|
1,0
|
|
1,0
|
|
|
|
|
2,6
|
1,7
|
4,3
|
5,3
|
47 %
|
14,9
|
6,0
|
Portogallo
|
5,93
|
|
|
|
|
|
|
3,0
|
|
|
0,0
|
3,0
|
51 %
|
14,6
|
2,9
|
Romania
|
4,10
|
|
|
|
|
|
|
3,0
|
|
|
0,0
|
3,0
|
73 %
|
14,6
|
1,1
|
Slovenia
|
1,11
|
|
|
|
0,2
|
|
0,2
|
|
0,5
|
0,4
|
0,9
|
1,1
|
100 %
|
14,8
|
0,0
|
Slovacchia
|
0,63
|
|
|
|
|
|
|
0,3
|
|
|
0,0
|
0,3
|
48 %
|
14,6
|
0,3
|
Totale
|
90,3
|
10,0
|
7,0
|
17,0
|
8,0
|
6,0
|
14,0
|
8,5
|
10,0
|
4,0
|
14,0
|
53,5
|
59 %
|
14,5
|
36,8
|
III.Utilizzo dello strumento SURE: spesa pubblica e misure nazionali coperte da SURE
La presente sezione riassume la spesa pubblica e le misure nazionali degli Stati membri coperte da SURE.
3.1 Spesa pubblica effettiva e programmata sostenuta da SURE
La presente sezione descrive l'uso effettivo e programmato dell'assistenza finanziaria concessa nell'ambito di SURE, sulla base dei dati comunicati alla Commissione da 17 Stati membri
. Gli Stati membri beneficiari dovrebbero avvalersi dell'assistenza finanziaria nell'ambito di SURE in primo luogo a supporto dei propri regimi nazionali di riduzione dell'orario lavorativo o di misure analoghe, segnatamente per i lavoratori autonomi, e, ove applicabile, a supporto delle pertinenti misure di carattere sanitario, in particolare quelle correlate al luogo di lavoro
. Sarà presentata innanzitutto la ripartizione della spesa pubblica, seguita dalla stima dei lavoratori dipendenti e delle imprese coperti tramite SURE. La presentazione si baserà su due fasi di rendicontazione da parte degli Stati membri: la prima avvenuta in agosto 2020, al momento della richiesta di assistenza finanziaria nell'ambito di SURE ("relazione iniziale"), e la seconda a fine gennaio e inizio febbraio 2021 ("relazione aggiornata"). Le informazioni sono presentate così come riferite dagli Stati membri
.
In primo luogo, alla fine del 2020 era già stato utilizzato l'80 % della spesa pubblica totale programmata per le misure ammissibili
. L'assistenza finanziaria nell'ambito di SURE è stata fornita per aiutare gli Stati membri a far fronte agli aumenti repentini e severi della spesa pubblica effettiva verificatisi dal 1º febbraio 2020, causati dai regimi di riduzione dell'orario lavorativo e misure analoghe introdotti per affrontare gli effetti socioeconomici della pandemia di COVID-19. Lo strumento ha consentito inoltre di utilizzare l'assistenza finanziaria per gli aumenti programmati della spesa pubblica per tali misure. A giugno 2020 la spesa pubblica sostenuta da SURE rappresentava il 46 % della spesa pubblica totale e ha raggiunto l'80 % a dicembre 2020. Il grafico 1 mostra l'evoluzione di tale rapporto dall'introduzione di SURE.
Grafico 1: evoluzione mensile della spesa pubblica nell'ambito di SURE (sostenuta e programmata)
Nota: il valore della spesa leggermente negativo di luglio 2021 è dovuto agli ingenti pagamenti previsti dai fondi strutturali e di investimento europei a sostegno dei regimi di riduzione dell'orario lavorativo in quel mese.
Confrontando le relazioni iniziali e quelle aggiornate degli Stati membri emerge che nel 2020 la spesa è stata inferiore a quanto inizialmente previsto. La stima della spesa pubblica effettiva tra febbraio e giugno 2020 è diminuita di 1,3 miliardi di EUR nelle ultime relazioni (cfr. grafico 2). Nel momento in cui gli Stati membri hanno presentato una richiesta di assistenza nell'ambito di SURE prevedevano di spendere 90,0 miliardi di EUR per misure ammissibili a titolo di SURE per tutto il 2020. Alla fine hanno speso 79,3 miliardi di EUR, ovvero 9,6 miliardi di EUR in meno rispetto alle previsioni.
Le relazioni aggiornate degli Stati membri hanno evidenziato un certo posticipo della spesa pubblica. Nel primo semestre del 2020 metà degli Stati membri ha registrato una spesa pubblica superiore rispetto alle stime di agosto 2020, mentre l'altra metà degli Stati membri ha registrato una spesa pubblica inferiore (cfr. grafico 3). Nei due Stati membri che hanno registrato l'aumento maggiore della spesa nel primo semestre del 2020, la spesa è poi diminuita nella seconda metà dell'anno. Nove Stati membri hanno segnalato una spesa pubblica inferiore alle previsioni iniziali nel secondo semestre del 2020. Nella maggior parte dei casi ciò è associato a una spesa programmata più elevata per il 2021. Tuttavia due Stati membri prevedono anche una riduzione della spesa nel 2021.
Nelle relazioni aggiornate gli Stati membri hanno programmato una spesa maggiore nel 2021 e nel 2022 rispetto a quanto inizialmente comunicato ad agosto 2020. La spesa pubblica programmata per le misure ammissibili nel 2021 è aumentata passando dai 7,4 miliardi di EUR indicati nelle relazioni iniziali di agosto 2020 ai 19,8 miliardi di EUR delle relazioni di gennaio 2020 (cfr. grafico 2). Solo due Stati membri hanno presentato una spesa pubblica programmata per il 2022 (1,3 miliardi di EUR) nelle relazioni aggiornate. Al momento si prevede una spesa pubblica totale per misure ammissibili in tutti gli Stati membri beneficiari pari a 99,1 miliardi di EUR, superiore all'importo totale finora concesso nell'ambito di SURE. Ciò è in linea con la natura complementare dello strumento SURE, istituito per integrare i finanziamenti nazionali degli aiuti all'occupazione. Alcuni Stati membri prevedono di spendere di più per queste misure rispetto all'assistenza finanziaria richiesta a titolo di SURE, compresi quelli che hanno raggiunto il limite di concentrazione imposto dal regolamento SURE.
Grafico 2: spesa pubblica aggregata indicata nelle relazioni
Grafico 3: differenza nella spesa pubblica sostenuta tra i dati contenuti nelle relazioni iniziali e i dati contenuti nelle relazioni aggiornate (in % dell'importo del prestito)
Nota: l'Irlanda ha presentato una richiesta di assistenza finanziaria nell'ambito di SURE il 27 ottobre 2020 e i dati comunicati non hanno subito variazioni tra la tabella iniziale e quella aggiornata. La Cechia non ha fornito una tabella di rendicontazione aggiornata prima della data limite.
Quasi tutti gli Stati membri hanno già speso o programmato di spendere l'importo totale concesso nell'ambito di SURE. In realtà 15 Stati membri hanno speso o programmato di spendere una cifra superiore all'attuale assistenza finanziaria ricevuta nell'ambito di SURE per misure ammissibili (cfr. grafico 4). Ciò significa che, nel complesso, gli Stati membri spenderanno di più per i regimi di riduzione dell'orario lavorativo e le misure analoghe rispetto all'importo per il quale hanno chiesto assistenza finanziaria nell'ambito di SURE. Tuttavia tre Stati membri hanno indicato una spesa programmata inferiore per le misure previste nelle rispettive dichiarazioni di esecuzione del Consiglio rispetto all'importo concesso nell'ambito di SURE. Ciò si basa sulle relazioni aggiornate degli Stati membri, che hanno indicato anche di aver già adottato o che intendono adottare misure, se necessario, per utilizzare tutta l'assistenza finanziaria concessa nell'ambito di SURE, compresa, in alcuni casi, la proroga della durata delle misure previste nelle rispettive decisioni di esecuzione del Consiglio. La Commissione valuterà eventuali modifiche delle previsioni di spesa, come proposto dagli Stati membri, per garantire che rimangano in linea con le finalità di SURE e proporrà, se del caso, modifiche delle decisioni di esecuzione del Consiglio.
Grafico 4: superamento della spesa pubblica programmata e sostenuta rispetto all'importo del prestito
(in % dell'importo del prestito)
|
Grafico 5: quota della spesa pubblica di carattere sanitario
|
Nota: per spesa pubblica si intendono le spese indicate, senza tener conto del limite di concentrazione, relativamente alle misure previste nelle decisioni di esecuzione del Consiglio, vale a dire che sono escluse le nuove misure comunicate dagli Stati membri che non figurano nelle decisioni di esecuzione del Consiglio. I dati sono riportati così come figurano nelle tabelle presentate dagli Stati membri. Tuttavia gli Stati membri che non hanno ancora programmato la spesa di tutti i fondi, come illustrato nel grafico 4, intendono utilizzare l'intero importo concesso nell'ambito di SURE. In particolare le autorità italiane hanno fatto presente che prevedono di spendere l'intero importo concesso. In riferimento al grafico 5, la richiesta iniziale di assistenza finanziaria dell'Ungheria era limitata al 49 % della spesa per misure di carattere sanitario che, in quanto misure accessorie, non potevano raggiungere né superare la metà dell'importo totale concesso nell'ambito di SURE. Nelle relazioni aggiornate, e come per la maggior parte degli Stati membri beneficiari, la spesa pubblica totale per le misure ammissibili nell'ambito di SURE supererà l'importo massimo concesso nell'ambito di SURE (e dovrà essere finanziata a livello nazionale o con altri strumenti). Nel caso specifico dell'Ungheria questo superamento è legato in modo più che proporzionale alle misure di carattere sanitario, il che spiega l'aumento della percentuale di tali misure oltre il 50 %.
La maggior parte dell'assistenza finanziaria nell'ambito di SURE è stata utilizzata dagli Stati membri a sostegno delle misure per il mercato del lavoro, mentre un numero limitato di Stati membri la sta utilizzando anche per le misure di carattere sanitario. In totale, finora, il 5 % dell'assistenza finanziaria nell'ambito di SURE è stato stanziato a favore di misure di carattere sanitario, con 10 Stati membri che utilizzano l'assistenza finanziaria solo per gli schemi di riduzione dell'orario lavorativo e misure analoghe (cfr. grafico 5). Il regolamento SURE consente di finanziare determinate misure di carattere sanitario. Finora, nelle decisioni del Consiglio relative all'assistenza finanziaria, a nessuno Stato membro è stata concessa una quota di misure di carattere sanitario superiore al 49 %
.
L'assistenza finanziaria nell'ambito di SURE è pari al 2,8 % della retribuzione dei lavoratori dipendenti e dei lavoratori autonomi in tutti gli Stati membri beneficiari nel 2020
. Tale percentuale varia dallo 0,8 % al 5,3 % nei diversi Stati membri (cfr. grafico 6). L'assistenza finanziaria equivale inoltre all'1,5 % del PIL degli Stati membri beneficiari.
Grafico 6: % dell'importo del prestito per la massa salariale dei lavoratori dipendenti e dei lavoratori autonomi per Stato membro
Nota: in questa sede le retribuzioni sono misurate come reddito da lavoro dipendente e risultato lordo di gestione + reddito misto di e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (retribuzione dei lavoratori autonomi). Le stime per il 2020 sono tratte dalle previsioni d'autunno 2020 della Commissione europea.
3.2Copertura SURE in termini di occupati e imprese
Si stima che nel 2020 SURE abbia sostenuto tra i 25 e i 30 milioni di persone, pari a un quarto della popolazione occupata totale negli Stati membri beneficiari
. Ciò rappresenta anche circa due terzi dei lavoratori dipendenti che beneficiano di regimi di riduzione dell'orario lavorativo nell'UE
. La stima centrale di 26½ milioni di persone è costituita da circa 21½ milioni di lavoratori dipendenti e 5 milioni di lavoratori autonomi
. Il grafico 7 presenta una ripartizione per Stato membro, con una copertura compresa tra il 7 % e quasi il 70 % dell'occupazione totale. Risulta difficile stimare con sufficiente precisione il numero di persone interessate dalle misure di carattere sanitario, in quanto le misure sono eterogenee tra gli Stati membri. Pertanto queste stime potrebbero anche essere considerate prudenziali, dato che il sostegno di SURE va oltre le misure per il mercato del lavoro, recando quindi vantaggio a un pubblico più ampio.
Grafico 7: numero di lavoratori coperti da SURE (% rispetto al totale degli occupati del 2020)
Nota: i dati relativi alla copertura sono quelli comunicati dagli Stati membri. I dati della Cechia si basano sulla relazione iniziale di agosto 2020; il dato aggregato della copertura presuppone invece una copertura occupazionale simile a quella degli altri Stati membri. I dati sull'occupazione totale sono tratti da AMECO, utilizzando la definizione di occupazione totale della contabilità nazionale, compresi sia i lavoratori dipendenti che i lavoratori autonomi.
Le stime della Commissione, basate sulle relazioni trasmesse dagli Stati membri, indicano che nel 2020 SURE ha sostenuto da 1½ a 2½ milioni di imprese in tutti gli Stati membri. Solo 14 Stati membri hanno comunicato dati aggiornati sulla copertura delle imprese
. Per quanto riguarda gli Stati membri che hanno comunicato i dati, SURE ha sostenuto quasi 800 000 imprese, equivalenti al 12 % del totale delle imprese di tali Stati membri. Poiché alcuni Stati membri beneficiari più grandi non hanno comunicato le informazioni richieste, questo dato è incompleto e significativamente inferiore al numero totale effettivo di imprese interessate. Si stima che il numero di imprese coperte aumenterà significativamente a 1½-2½ milioni, tenendo conto dei restanti quattro Stati membri, sulla base di ipotesi ragionevoli
. Gli Stati membri che non hanno comunicato alla Commissione i dati richiesti sono invitati a farlo per la seconda relazione su SURE.
3.3 Breve rassegna dei regimi di riduzione dell'orario lavorativo o misure analoghe sostenute da SURE
Dei 18 Stati membri a cui è stato concesso il sostegno di SURE, 15 lo hanno utilizzato per contribuire a finanziare regimi di riduzione dell'orario lavorativo. Si tratta di programmi pubblici che consentono alle imprese in difficoltà economica di ridurre temporaneamente l'orario di lavoro dei dipendenti, ai quali viene erogato un sostegno pubblico al reddito per le ore non lavorate. Dei tre Stati membri che non hanno utilizzato l'assistenza finanziaria nell'ambito di SURE per il finanziamento di regimi di riduzione dell'orario lavorativo, l'Irlanda e Malta dispongono di regimi analoghi che forniscono sostegno alle imprese colpite dalla crisi della COVID-19 sotto forma di integrazioni salariali (cfr. infra), mentre l'Ungheria dispone di un regime di riduzione dell'orario lavorativo, ma la corrispondente spesa pubblica è stata interamente finanziata dal Fondo sociale europeo (e pertanto non era ammissibile a titolo di SURE).
Nella maggior parte dei casi i regimi di riduzione dell'orario lavorativo sostenuti sono stati appositamente istituiti in risposta alla pandemia di COVID-19 (cfr. tabella 6). Tutti questi nuovi regimi sono stati istituiti su base temporanea e dipendono dalle difficoltà economiche incontrate. I cinque Stati membri sostenuti da SURE che disponevano già di regimi di riduzione dell'orario lavorativo prima della pandemia di COVID-19 (Belgio, Spagna, Italia, Portogallo e Slovacchia) li hanno adeguati in risposta alla pandemia. Le modifiche introdotte riguardano principalmente la semplificazione temporanea delle procedure amministrative, l'ampliamento della copertura, l'allentamento delle condizioni di ammissibilità, una maggiore generosità (per i lavoratori dipendenti e/o per i datori di lavoro) e una maggiore durata del sostegno.
Tutti i regimi nazionali di riduzione dell'orario lavorativo forniscono sostegno ai lavoratori il cui contratto è totalmente sospeso a seguito dell'interruzione completa dell'attività dell'impresa. Inoltre la maggior parte (ma non la totalità) dei regimi offre sostegno anche in caso di riduzione parziale dell'orario di lavoro, qualora l'attività dell'impresa sia ridotta. Mentre nella maggior parte dei casi le imprese sono libere di scegliere la portata della riduzione dell'orario di lavoro, in alcuni paesi si applicano delle restrizioni. Ad esempio in Grecia e Slovenia, oltre alla sospensione totale del lavoro (in caso di interruzione completa delle attività), è consentita solo una riduzione del lavoro dal tempo pieno al tempo parziale. L'importo del sostegno pubblico è generalmente calcolato in percentuale dello stipendio del dipendente e varia dal 50 % al 100 %. L'allegato 1 fornisce ulteriori dettagli sui regimi di riduzione dell'orario lavorativo.
Tutti i 18 Stati membri, ad eccezione di Bulgaria e Croazia, hanno presentato una richiesta di sostegno per finanziare "misure analoghe ai regimi di riduzione dell'orario lavorativo". Nella maggior parte dei casi tale richiesta si è aggiunta a quella per i regimi di riduzione dell'orario lavorativo. Si tratta di misure volte a tutelare i lavoratori dipendenti e autonomi, riducendo l'incidenza della disoccupazione e la perdita di reddito nel contesto della crisi della COVID-19, ma che non rientrano rigorosamente nella definizione di regime di riduzione dell'orario lavorativo di cui sopra. Il numero e il tipo di misure che rientrano in questa categoria variano notevolmente e possono essere raggruppate nel modo seguente:
-regimi di integrazione salariale, come quelli presenti in Irlanda e a Malta, che sovvenzionano il costo del lavoro delle imprese colpite dalla crisi causata dalla COVID‑19. Questi regimi perseguono lo stesso obiettivo dei regimi di riduzione dell'orario lavorativo (vale a dire preservare l'occupazione, aiutare le imprese a evitare di licenziare i propri dipendenti), ma il sostegno concesso non è direttamente collegato alla riduzione effettiva del numero di ore lavorate da ciascun dipendente, bensì solo alla riduzione del fatturato;
-misure a sostegno dei lavoratori autonomi, riscontrate in quasi tutti gli Stati membri che hanno presentato richiesta di sostegno nell'ambito di SURE, che comprendono le prestazioni una tantum di sostegno al reddito, concesse a titolo di importo forfettario o in funzione di precedenti guadagni/perdite realizzate, nonché altre misure di sostegno che riducono i costi di esercizio delle imprese, nella misura in cui vanno a vantaggio di lavoratori autonomi e società unipersonali. Un requisito fondamentale è che i beneficiari del sostegno continuino a esercitare la loro professione di lavoratore autonomo o la loro attività imprenditoriale (ossia non abbandonino l'attività);
-prestazioni speciali di congedo parentale (Belgio, Cechia, Italia, Cipro, Malta e Portogallo), che forniscono un sostegno al reddito ai lavoratori dipendenti e/o ai lavoratori autonomi con figli durante i periodi di chiusura eccezionale delle scuole;
-sostegno ai lavoratori stagionali (Grecia, Spagna, Italia e Cipro) con un contratto di lavoro sospeso a causa della pandemia, principalmente nel settore del turismo e/o dell'agricoltura. Si tratta di lavoratori stagionali "regolari" che avrebbero dovuto riprendere il lavoro nella stagione primaverile/estiva del 2020, ma che non hanno potuto farlo a causa della pandemia di COVID-19;
-sostegno alla formazione connessa alla riduzione dell'orario lavorativo (Belgio, Portogallo), che promuove l'offerta di formazione professionale ai lavoratori a orario ridotto.
Nove Stati membri hanno chiesto assistenza finanziaria nell'ambito di SURE per il finanziamento della spesa di carattere sanitario direttamente connessa all'emergenza COVID-19. Questa categoria comprende:
-congedi speciali per malattia e/o quarantena per COVID-19 (Spagna, Cipro, Lettonia, Malta, Portogallo);
-costi connessi al rafforzamento dei requisiti in materia di salute e sicurezza per il settore pubblico (Lettonia, Ungheria, Portogallo);
-misure volte a ridurre i costi correlati al rafforzamento dei requisiti sanitari in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro per il settore privato (Italia);
-aumento delle spese per il sistema sanitario pubblico, compresi i costi del personale: ad esempio, lavoro straordinario e retribuzione supplementare per il personale medico, assunzione di personale temporaneo supplementare (Ungheria, Portogallo, Romania), lavori di ristrutturazione negli ospedali (Ungheria) e/o acquisto di attrezzature supplementari, materiale protettivo, forniture e materiali di consumo (Belgio, Ungheria, Lettonia, Portogallo).
Tabella 6: caratteristiche dei regimi nazionali di riduzione dell'orario lavorativo sostenuti da SURE
Stato membro
|
Nuovo
regime
|
Regime permanente/temporaneo
|
Importo del sostegno (% dello stipendio)
|
Costi per il datore di lavoro
|
Riduzione dell'orario di lavoro
|
BE
|
No
|
Permanente (con modifiche temporanee)
|
70 %
|
-
|
0-100 %
|
BG
|
Sì
|
Temporaneo
|
60 %
|
40 % del costo del lavoro
|
50 % o 100 %
|
CZ
|
Sì
|
Temporaneo
|
60-80 %
|
20-40 % dell'indennità
|
0-100 %
|
IE
|
-
|
-
|
-
|
-
|
-
|
EL
|
Sì
|
Temporaneo
|
60 %
|
-
|
50 % o 100 %
|
ES
|
No
|
Permanente (con modifiche temporanee)
|
70 %
|
0-30 % dei contributi sociali
|
0-100 %
|
HR
|
Sì
|
Temporaneo
|
50 %
|
-
|
0-100 %
|
IT
|
No
|
Permanente (con modifiche temporanee)
|
80 %
|
-
|
0-100 %
|
CY
|
Sì
|
Temporaneo
|
60 %
|
-
|
0-100 %
|
LV
|
Sì
|
Temporaneo
|
50-75 %
|
-
|
0-100 %
|
LT
|
Sì
|
Temporaneo
|
30-100 %
|
|
0-100 %
|
HU
|
-
|
-
|
-
|
-
|
-
|
MT
|
-
|
-
|
-
|
-
|
-
|
PL
|
Sì
|
Temporaneo
|
50 %
|
-
|
20-100 %
|
PT
|
No
|
Permanente (con modifiche temporanee)
|
66-100 %
|
0-30 % dell'indennità
|
0-100 %
|
RO
|
Sì
|
Temporaneo
|
75 %
|
-
|
0-100 %
|
SI
|
Sì
|
Temporaneo
|
80 %
|
0-20 % dell'indennità
|
50-100 %
|
SK
|
No
|
Temporaneo (ma rinnovato regolarmente)
|
80 %
|
-
|
0-100 %
|
IV.Analisi preliminare dell'impatto di SURE
La presente sezione fornisce un'analisi preliminare dell'impatto di SURE occupazione e finanze pubbliche e altri suoi effetti.
4.1Stima dell'impatto di SURE sull'occupazione
Per fornire una prima valutazione indicativa dell'impatto delle misure di sostegno alle politiche connesse alla pandemia, tra cui SURE, vengono esaminate le variazioni dei tassi di disoccupazione negli Stati membri beneficiari. L'obiettivo di SURE è aiutare gli Stati membri a preservare l'occupazione dei lavoratori dipendenti e autonomi in tutta l'UE durante la pandemia di COVID-19, proteggendo così i cittadini e agevolando una rapida ripresa quando la pandemia si placherà. Sebbene sia difficile definire uno scenario controfattuale degli esiti nel mercato del lavoro in assenza di SURE, l'analisi qui presentata esamina la relazione tra produzione e disoccupazione dall'inizio della pandemia. I risultati dovrebbero essere interpretati con cautela, dal momento che il rapporto produzione-occupazione è influenzato da un'ampia gamma di fattori, tra cui SURE.
L'aumento dei tassi di disoccupazione registrato nel 2020 negli Stati membri beneficiari è stato nettamente più contenuto rispetto a quello registrato nel periodo della crisi finanziaria mondiale, nonostante il calo più marcato del PIL avvenuto nel 2020 (cfr. grafico 8). Secondo le previsioni d'inverno 2021 della Commissione, la crescita del PIL reale è destinata a diminuire del 5,8 % nei paesi che hanno beneficiato del finanziamento SURE nel 2020. Tale calo è maggiore di quello osservato durante il picco della crisi finanziaria mondiale del 2009. Allo stesso tempo il tasso di disoccupazione dovrebbe aumentare solo di 0,7 punti percentuali nel 2020, rispetto all'aumento di 2,6 punti percentuali registrato nel 2009.
Grafico 8: variazioni del PIL reale e della disoccupazione negli Stati membri beneficiari nel 2009 rispetto al 2020
Nota: il grafico mostra le medie semplici degli Stati membri beneficiari di SURE. Il tasso di disoccupazione del 2020 corrisponde alla media dei tassi mensili di disoccupazione per il 2020.
Fonte: Eurostat; PIL 2020 secondo le previsioni d'inverno 2021 della Commissione.
La reattività della disoccupazione alle variazioni della produzione nel 2020 è stata più debole del previsto negli Stati membri beneficiari (cfr. grafici 9 e 10)
. Le rapide e consistenti misure politiche adottate nel 2020 per affrontare la crisi hanno attenuato l'impatto del calo della produzione sulla disoccupazione. Pertanto nella maggior parte dei paesi l'aumento dei tassi di disoccupazione è stato inferiore alle attese
.
Grafico 9: confronto tra variazioni effettive e previste dei tassi di disoccupazione negli Stati membri beneficiari nel 2019 rispetto al 2020
|
Grafico 10: confronto tra variazioni effettive e previste dei tassi di disoccupazione per Stato membro beneficiario nel 2020
|
Nota: asse delle ordinate - la variazione prevista dei tassi di disoccupazione corrisponde alla previsione derivante da un modello di regressione per dati panel per gli Stati membri beneficiari (grafico 9) e da un modello di regressione specifico per paese (grafico 10) per il periodo 1999-2019. Per l'analisi è stato adottato un approccio che si basa sulla legge di Okun, in cui la variabile dipendente è la variazione del tasso di disoccupazione e la variabile indipendente è il tasso di crescita del PIL reale. La specifica tiene conto delle caratteristiche specifiche per paese (che non variano nel tempo) del mercato del lavoro mediante effetti fissi di paese e dei fattori comuni a tutto il campione mediante effetti fissi temporali. I risultati sembrano rimanere validi anche se si utilizzano ulteriori variabili indipendenti, quali la legislazione a tutela dell'occupazione e la variazione del tasso di partecipazione al mercato del lavoro. La specifica tiene conto dell'endogeneità della produzione utilizzando uno stimatore GMM in differenze prime. La Croazia non è inclusa per motivi correlati alla disponibilità dei dati. Rispetto ai recenti studi basati sulla legge di Okun
, il merito di questa analisi consiste nel concentrarsi esclusivamente sui beneficiari di SURE e nel cercare di correlare la differenza tra la disoccupazione effettiva e quella prevista all'importo del sostegno SURE.
Fonte: previsioni d'autunno 2020 della Commissione, dati Eurostat sulla disoccupazione aggregata del 2020 (cfr. nota al grafico 8).
Le misure di sostegno alle politiche, compreso SURE (grafico 11), sono una delle ragioni principali che hanno determinato un aumento più contenuto dei tassi di disoccupazione nel 2020. Sulla base di evidenze preliminari, l'aumento della disoccupazione inferiore al previsto può essere in parte attribuito all'uso diffuso di regimi di riduzione dell'orario lavorativo, anche negli Stati membri che hanno beneficiato dello strumento SURE. Ciò ha contribuito a mantenere i livelli di occupazione e a limitare l'aumento della disoccupazione. Altri fattori sono legati al fatto che le persone non sono state in grado di cercare attivamente lavoro, o sono state scoraggiate dal farlo, a causa della chiusura di ampi settori dell'economia.
Grafico 11: relazione tra la variazione del tasso di disoccupazione del 2020 e il finanziamento SURE approvato
Nota: asse delle ordinate - la variazione prevista dei tassi di disoccupazione deriva dal modello di regressione specifico per paese illustrato nel grafico 10 e spiegato nella nota ai grafici 9 e 10.
Fonte: previsioni d'autunno 2020 della Commissione.
4.2Determinanti dell'impatto di SURE: discussione e risultati basati su indagini
L'impatto di SURE va al di là della salvaguardia dei posti di lavoro. Si possono individuare tre effetti aggiuntivi: aumento della fiducia in tutta l'UE, sostegno dell'UE e incoraggiamento al ricorso a regimi di riduzione dell'orario lavorativo e possibilità per gli Stati membri di spendere di più per sostenere l'occupazione. È tuttavia difficile stimare empiricamente questi effetti.
Prima di tutto SURE ha contribuito ad accrescere la fiducia generale nella capacità dell'UE di rispondere efficacemente a una crisi senza precedenti. La capacità degli Stati membri di trovare un accordo su SURE, una tipologia di assistenza finanziaria nuova e innovativa ai sensi dell'articolo 122 TFUE con una forte dimensione sociale e una forte motivazione economica, e la fornitura volontaria di garanzie all'UE per contribuire a garantirne la solidità finanziaria hanno lanciato un segnale chiaro sulla capacità dell'UE di rispondere efficacemente e rapidamente a un nuovo tipo di crisi. Ha inoltre contribuito alla dinamica positiva per il successivo annuncio dello strumento Next Generation EU. In particolare a maggio 2020 la Commissione ha presentato una proposta relativa a un dispositivo per la ripresa e la resilienza, che è stata infine adottata dal Consiglio e dal Parlamento europeo all'inizio di febbraio 2021. Questa capacità collettiva di rispondere rapidamente alla crisi dovuta alla pandemia di COVID-19 e la creazione di nuovi strumenti di emergenza, tra cui SURE, hanno probabilmente contribuito a sostenere la fiducia degli operatori economici nell'UE, a ridurre il differenziale dei tassi di interesse per l'assunzione di prestito sovrano degli Stati membri e a migliorare le prospettive di crescita dell'UE
. In questo contesto SURE potrebbe essere considerato uno strumento per mobilitare sostegno alla politica di bilancio e, in tal modo, garantire che un orientamento di bilancio favorevole e una politica monetaria accomodante contribuiscano insieme ad affrontare le conseguenze della crisi.
In secondo luogo, attraverso SURE l'UE ha sostenuto e incoraggiato l'adozione di politiche di riduzione dell'orario lavorativo da parte degli Stati membri. Fornendo assistenza finanziaria agli Stati membri per aiutarli a finanziare regimi di riduzione dell'orario lavorativo per le imprese colpite dalla pandemia, nonché misure analoghe in particolare per i lavoratori autonomi, SURE ha incoraggiato gli Stati membri a perseguire questo tipo di politiche, anche in linea con gli orientamenti per l'occupazione 2020. Questo strumento, insieme al sostegno fornito attraverso i fondi strutturali e di investimento europei, in particolare il Fondo sociale europeo, e le iniziative di investimento in risposta al coronavirus (CRII e CRII+), ha consentito agli Stati membri di introdurre politiche più ambiziose.
La maggioranza degli Stati membri beneficiari ha affermato che SURE ha rivestito un ruolo significativo nella decisione di adottare un nuovo regime di riduzione dell'orario lavorativo o di modificare quello esistente
. Nove Stati membri hanno istituito un nuovo regime di riduzione dell'orario lavorativo in risposta alla crisi della COVID-19
e quattro Stati membri hanno modificato quello esistente
. La maggior parte di questi regimi era stata introdotta o modificata a marzo 2020, poco prima che la Commissione proponesse lo strumento SURE. Da allora sono stati introdotti nuovi regimi in Grecia, Ungheria, Romania e Slovenia e la Spagna e l'Italia hanno ulteriormente modificato i regimi preesistenti (cfr. tabella A.1 nell'allegato 1)
.
SURE ha inoltre consentito ad alcuni Stati membri di introdurre misure analoghe ai regimi di riduzione dell'orario lavorativo più ambiziose. Tutti gli Stati membri (ad eccezione di Bulgaria e Croazia) hanno chiesto l'assistenza finanziaria di SURE anche per regimi analoghi alla riduzione dell'orario di lavoro, che comprendono il sostegno ai lavoratori autonomi, nonché per altre misure di mantenimento del posto di lavoro. Alcuni Stati membri avevano introdotto tali misure prima della proposta di SURE, altri successivamente
. La maggior parte degli Stati membri che ha partecipato all'indagine ha introdotto nuovi regimi analoghi alla riduzione dell'orario di lavoro in virtù della potenziale disponibilità di finanziamenti nell'ambito di SURE
. Inoltre, in tre Stati membri, la disponibilità di finanziamenti SURE ha contribuito a un aumento della dotazione di bilancio destinata a questi regimi.
In terzo luogo, come soluzione iniziale della risposta strategica dell'UE, SURE ha sostenuto la fiducia degli Stati membri nell'effettuare maggiori operazioni di prestito e nello spendere più di quanto avrebbero fatto altrimenti. SURE ha anche consentito loro di mantenere o aumentare la spesa pubblica a sostegno dell'occupazione. Ciò vale in particolare quando il finanziamento è disponibile a tassi molto bassi ed è offerto a una scadenza sufficientemente lunga, come è il caso di SURE. Questi prestiti supplementari possono riguardare regimi di riduzione dell'orario lavorativo o altre politiche connesse alla pandemia, in quanto l'assistenza finanziaria nell'ambito di SURE consentirebbe loro anche di riassegnare i finanziamenti previsti per i regimi di riduzione dell'orario lavorativo ad altri ambiti d'intervento più ampi per far fronte all'impatto socioeconomico della pandemia.
La maggior parte degli Stati membri beneficiari ha indicato che il sostegno SURE ha avuto un ruolo importante nell'aumentare temporaneamente la copertura e la generosità dei regimi di riduzione dell'orario lavorativo e di misure analoghe, oltre al finanziamento complessivo delle politiche volte ad affrontare la crisi della COVID-19
. Sei Stati membri hanno indicato che il bilancio dei rispettivi regimi di riduzione dell'orario lavorativo è stato aumentato dopo la proposta della Commissione di creare SURE. In due di questi casi si ritiene che, SURE abbia influenzato notevolmente la decisione.
4.3Approfondimento sull'effetto finanziario diretto: risparmio stimato sui tassi di interesse
Diversi Stati membri hanno risparmiato sui pagamenti degli interessi grazie all'assistenza finanziaria ricevuta nell'ambito di SURE. I prestiti SURE offrivano agli Stati membri tassi di interesse inferiori rispetto a quelli applicati se avessero emesso essi stessi debito sovrano per finanziare regimi di riduzione dell'orario lavorativo o misure analoghe. Le obbligazioni sociali SURE sono state emesse a tassi molto bassi, anche con scadenze lunghe, grazie al rating del credito AAA dell'UE e alla liquidità delle obbligazioni.
Si stima che gli Stati membri abbiano risparmiato in totale 5,8 miliardi di EUR durante le prime quattro emissioni di SURE, vale a dire fino all'erogazione del 2 febbraio 2021. Tale importo aumenterà con ulteriori erogazioni. Pertanto le stime indicate corrispondono probabilmente al limite inferiore e aumenteranno con i 36,8 miliardi di EUR ancora da erogare. La tabella 7 fornisce una ripartizione dei risparmi sugli interessi per Stato membro, mentre il riquadro 1 illustra più nel dettaglio la metodologia
.
Riquadro 1: calcolo del risparmio sui tassi di interesse
Sui 53,5 miliardi di EUR emessi nelle prime quattro operazioni, la Commissione ha potuto ottenere condizioni favorevoli, con rendimenti compresi tra -0,51 % e +0,32 %, a seconda della scadenza e della data di emissione. Tali condizioni sono state trasferite direttamente agli Stati membri mediante prestiti back-to-back. Le condizioni di finanziamento proprie degli Stati membri al momento dell'erogazione erano generalmente meno favorevoli di quelle ottenute dalla Commissione. Pertanto i prestiti erogati nell'ambito di SURE hanno generato risparmi sugli interessi per gli Stati membri.
Per calcolare i risparmi si presume che, senza prestiti nell'ambito di SURE, gli Stati membri avrebbero emesso obbligazioni con le stesse caratteristiche (ossia scadenza e cedola) delle obbligazioni SURE dell'UE alla data in cui i prestiti sono stati erogati. La differenza tra il prezzo di emissione di ciascuna obbligazione SURE dell'UE e il prezzo di emissione di tale obbligazione controfattuale, moltiplicata per l'importo del prestito, fornisce una stima del risparmio sugli interessi. Questa differenza è una funzione dei differenziali tra la curva dei rendimenti nazionali e la curva dei rendimenti di SURE dell'UE al momento dell'erogazione e della struttura delle scadenze di ciascun prestito.
La scadenza media dei prestiti SURE è inferiore ma prossima a 15 anni in tutti gli Stati membri e il differenziale medio tra i rendimenti nazionali e i rendimenti di SURE dell'UE è di circa 0,8 punti percentuali. Di conseguenza il risparmio totale stimato sugli interessi per tutta la durata dei prestiti è pari a 5,8 miliardi di EUR, ovvero circa l'11 % dell'importo erogato, nei 15 Stati membri che hanno ricevuto un'erogazione fino al 2 febbraio 2021 (cfr. tabella 6). Gli Stati membri con differenziali più elevati o erogazioni maggiori hanno beneficiato maggiormente delle condizioni favorevoli ottenute dalla Commissione.
|
Tabella 7: risparmio sui tassi di interesse per Stato membro
Stato membro
|
Importo erogato
(in miliardi di EUR)
|
Differenziale medio
|
Scadenza media
|
Risparmi sugli interessi
(in miliardi di EUR)
|
Risparmi sugli interessi
(in % dell'importo erogato)
|
Belgio
|
4,0
|
0,11
|
14,9
|
0,098
|
2,4
|
Cipro
|
0,5
|
0,64
|
14,7
|
0,048
|
10,1
|
Grecia
|
2,7
|
0,74
|
14,8
|
0,264
|
9,7
|
Spagna
|
11,0
|
0,44
|
14,9
|
0,850
|
7,7
|
Croazia
|
0,5
|
1,16
|
13,3
|
0,082
|
16,1
|
Ungheria*
|
0,5
|
2,53
|
14,7
|
0,154
|
30,5
|
Italia
|
21,0
|
0,98
|
14,0
|
2,835
|
13,5
|
Lituania
|
0,3
|
0,10
|
13,3
|
0,005
|
1,8
|
Lettonia
|
0,2
|
0,19
|
14,8
|
0,006
|
3,2
|
Malta
|
0,1
|
0,63
|
13,3
|
0,012
|
9,7
|
Polonia
|
5,3
|
0,41
|
14,9
|
0,355
|
6,7
|
Portogallo
|
3,0
|
0,57
|
14,6
|
0,242
|
8,1
|
Romania
|
3,0
|
2,19
|
14,6
|
0,824
|
27,5
|
Slovenia
|
1,1
|
0,23
|
14,8
|
0,047
|
4,3
|
Slovacchia
|
0,3
|
0,09
|
14,6
|
0,004
|
1,3
|
Totale
|
53,5
|
0,76
|
14,5
|
5,826
|
10,9
|
Nota: i risparmi sugli interessi sono calcolati per singola obbligazione e sommati in funzione delle varie date di emissione e scadenza. Gli Stati membri hanno assunto prestiti dall'UE con scadenze medie diverse. Per gli Stati membri cui è stata concessa un'ampia quota di prestiti con scadenze lunghe o molto lunghe, il risparmio totale sugli interessi tende a essere superiore al prodotto tra differenziale medio e scadenza media. Ciò è dovuto al fatto che il differenziale e la scadenza sono generalmente correlati positivamente, ossia le curve dei rendimenti di SURE dell'UE tendono a essere più piatte rispetto alle curve dei rendimenti nazionali.
* Per l'Ungheria non è disponibile alcuna curva dei rendimenti delle obbligazioni denominate in euro. È stata invece utilizzata la curva dei rendimenti in valuta nazionale.
5Il protrarsi delle circostanze eccezionali che giustificano l'applicazione del regolamento SURE
Ai sensi del regolamento SURE la Commissione è inoltre tenuta a riferire in merito al protrarsi delle circostanze eccezionali che giustificano l'applicazione dello strumento SURE
. Con la recrudescenza delle infezioni iniziata in autunno, permangono le circostanze eccezionali che hanno reso necessaria l'introduzione di SURE e di misure di emergenza per l'occupazione a sostegno dei cittadini. La recrudescenza dei casi di COVID-19 sta colpendo l'Europa dall'autunno 2020, anche con l'emergere di nuovi ceppi più virulenti, il che ha portato a un significativo inasprimento delle restrizioni. Al 25 febbraio 2021 l'incidenza del virus a 14 giorni nell'UE/SEE era di 283 per 100 000 abitanti, meno della metà del livello registrato a novembre 2020, ma ancora nettamente superiore all'incidenza dell'estate scorsa, quando le restrizioni sono state allentate per la prima volta
. All'inizio del 2021 gli ospedali e le unità di terapia intensiva di molti Stati membri avevano raggiunto o si avvicinavano alla capacità massima.
Il nuovo inasprimento delle restrizioni ha frenato la ripresa dopo il rilancio dell'attività economica avvenuto nel terzo trimestre del 2020. Sebbene l'impatto economico non sia stato così severo come nella prima ondata della pandemia, per via dell'adozione di restrizioni più mirate e dell'adattamento di imprese e privati alle restrizioni, la ripresa si è comunque arrestata. Nel quarto trimestre del 2020 il PIL reale dell'UE ha subito una contrazione dello 0,4 % rispetto al trimestre precedente, dopo essere aumentato dell'11,5 % nel terzo trimestre. Con le misure di contenimento ancora in vigore in tutta Europa, si prevede un'ulteriore contrazione nel primo trimestre del 2021. Secondo le previsioni d'inverno della Commissione pubblicate l'11 febbraio 2021, nel 2021 il PIL reale dell'UE crescerà del 3,7 %, dopo il calo senza precedenti del 6,3 % avvenuto nel 2020
. Pertanto il livello del PIL alla fine del 2021 resterebbe di 2,8 punti percentuali al di sotto del livello pre-crisi del 2019.
La robusta ripresa dell'industria si contrappone alla debolezza del settore dei servizi. La produzione industriale nell'UE ha continuato a recuperare nel quarto trimestre del 2020, tornando quasi ai livelli precedenti la crisi. Per contro, dopo la piena ripresa dell'estate, le vendite al dettaglio si sono nuovamente indebolite in autunno, poiché le restrizioni sono state inasprite in tutta l'UE, mentre alcuni settori, come il turismo, non si sono mai ripresi dallo shock iniziale di marzo 2020.
Le ultime restrizioni hanno nuovamente inciso in maniera significativa sui settori ad alta intensità di lavoro come il comparto ricettivo, lo spettacolo e il turismo. Le restrizioni sanitarie continuano a ripercuotersi pesantemente su questi settori ad alta intensità di lavoro. Il fabbisogno insoddisfatto di occupazione, ossia il ristagno del mercato del lavoro, indica che le ripercussioni sono gravi
. Inoltre si prevede che il tasso di disoccupazione aumenterà nel 2021 in quanto si metterà fine agli aiuti all'occupazione e le persone possono attivamente cercare lavoro man mano che le economie riapriranno
.
Sebbene ci si attenda una ripresa moderata dell'attività nel secondo trimestre e più vigorosa nel terzo, permangono una significativa incertezza e rischi elevati per le prospettive economiche. I rischi positivi sono principalmente correlati alla possibilità che il processo di vaccinazione determini un allentamento più rapido di quanto attualmente previsto delle misure di contenimento e quindi a una ripresa più tempestiva e più forte. La crescita economica potrebbe inoltre beneficiare di una forte domanda, fino ad ora repressa, legata al risparmio storicamente elevato delle famiglie, ai bassi costi di finanziamento e alle politiche di sostegno. Sul lato negativo, i nuovi ceppi o la lentezza della campagna di vaccinazione potrebbero ritardare la revoca delle misure di contenimento, con effetti negativi sulla fiducia e conseguenti ulteriori risparmi precauzionali e il rinvio delle decisioni di investimento. Ciò sottolinea la necessità di non ritirare il sostegno delle politiche all'economia e all'occupazione, al fine di evitare ferite più profonde nel tessuto economico e sociale europeo
. Tra le misure strategiche pertinenti figurano i regimi di riduzione dell'orario lavorativo che possono beneficiare del sostegno SURE nonché quelli che promuovono la creazione di posti di lavoro e la transizione da un posto di lavoro all'altro, in linea con la raccomandazione della Commissione relativa a un sostegno attivo ed efficace all'occupazione.
SURE è, per definizione, uno strumento temporaneo e oltre il 90 % delle sue risorse è già stato impegnato. Il protrarsi delle politiche volte a mantenere le persone nei posti di lavoro attuali al di là di quanto giustificato dalle circostanze può in effetti frenare la ripresa piuttosto che promuoverla. Se la fase di emergenza si attenuerà nel corso del 2021, la situazione potrebbe richiedere altre misure, in particolare politiche attive del mercato del lavoro quali incentivi all'assunzione e sostegno all'imprenditorialità, opportunità di miglioramento delle competenze e di riqualificazione e un maggiore sostegno da parte dei servizi per l'impiego.
6Obblighi di rendicontazione nell'ambito del quadro dell'UE per le obbligazioni sociali SURE
Nella presente sezione sono illustrate le relazioni pertinenti previste dalla sezione 2.4 del quadro dell'UE per le obbligazioni sociali SURE (il quadro). È inclusa la rendicontazione in merito all'assegnazione dei proventi di SURE per Stato membro beneficiario e per tipo principale previsto di spesa sociale ammissibile, nonché la rendicontazione dell'impatto.
L'introduzione di SURE si iscrive inoltre nell'impegno dell'UE a favore della finanza sostenibile, promuovendo lo sviluppo del mercato delle obbligazioni sociali. Il 7 ottobre 2020 la Commissione ha annunciato che avrebbe emesso tutte le obbligazioni SURE sotto forma di obbligazioni sociali e ha adottato il quadro dell'UE per le obbligazioni sociali. Le obbligazioni sociali offrono agli investitori attività i cui proventi sono utilizzati per promuovere risultati sociali positivi.
Il quadro garantisce agli investitori la conformità ai principi delle obbligazioni sociali dell'ICMA
. Tali principi sono intesi a garantire che i proventi di SURE saranno utilizzati per finanziare misure mirate di politica sociale. La sezione 2.4 del quadro stabilisce l'impegno a riferire su una serie di elementi della rendicontazione al fine di garantire trasparenza a tale riguardo, in particolare per quanto concerne l'assegnazione e l'impatto dei proventi di SURE.
In primo luogo, per quanto riguarda l'assegnazione, occorre indicare la ripartizione dei proventi di SURE per Stato membro beneficiario e per tipo principale previsto di spesa sociale ammissibile. La ripartizione dei proventi concessi ed erogati a ciascuno Stato membro è riportata nella sezione II, punto ii), della presente relazione. A febbraio 2021 cinque Stati membri hanno ricevuto tutto l'importo concesso dal Consiglio, due Stati membri ne hanno ricevuto circa tre quarti e otto Stati membri circa la metà. La sezione 3.1 descrive la ripartizione per tipo di spesa ammissibile, ossia le misure relative al mercato del lavoro e quelle di carattere sanitario, per tutti gli Stati membri beneficiari di SURE. Complessivamente 94 miliardi di EUR, pari al 95 % della spesa pubblica, sono destinati alle misure relative al mercato del lavoro. Questa percentuale rimane invariata se si escludono la Bulgaria, la Cechia e l'Irlanda, che non hanno ancora ricevuto alcuna erogazione.
In secondo luogo, la Commissione si è impegnata a riferire sull'impatto dei proventi di SURE sulla base delle informazioni che gli Stati membri beneficiari devono fornire ogni sei mesi sull'utilizzo della spesa pubblica programmata. Ciò potrebbe includere, ad esempio, dati sul numero di persone e imprese coperte o sostenute dalle politiche finanziate. Il quadro rileva che tale rendicontazione dipenderà dalla qualità e dalla granularità delle informazioni trasmesse dagli Stati membri. La sezione 3.2 della presente relazione presenta le stime della percentuale di lavoratori dipendenti e autonomi coperta dallo strumento. Secondo le stime un quarto dei lavoratori dipendenti e autonomi è stato sostenuto da SURE in tutti gli Stati membri beneficiari nel 2020.
L'impatto di SURE è analizzato anche nella sezione IV della presente relazione. È dimostrato che nel 2020 in tutti gli Stati membri beneficiari la disoccupazione non è aumentata quanto previsto, considerato il notevole calo della produzione verificatosi, il che mette in risalto il contributo di SURE per prevenire la perdita di posti di lavoro. In tale sede sono inoltre discussi altri effetti positivi di SURE, tra cui l'aumento della fiducia nell'economia dell'UE, la promozione di ambiziosi regimi di riduzione dell'orario lavorativo e i risparmi sugli interessi per gli Stati membri.
Nel complesso i proventi di SURE che sono stati concessi ed erogati agli Stati membri sono stati destinati alla spesa pubblica per regimi di riduzione dell'orario lavorativo e misure analoghe. In quanto tali, sono stati utilizzati per finanziare misure di politica sociale, in linea con l'obiettivo stesso delle obbligazioni sociali.
Allegato 1: panoramica dei regimi di riduzione dell'orario lavorativo e delle misure analoghe
Tabella A.1: regimi di riduzione dell'orario lavorativo e misure analoghe per Stato membro
Paese
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Regimi di riduzione dell'orario lavorativo
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Regimi analoghi alla riduzione dell'orario lavorativo (date della normativa, se disponibili, sulla base delle richieste di sostegno SURE)
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Regime/i nuovo/i o esistente/i
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Data della normativa
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Nome
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Tipo di regime
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Per lavoratori autonomi
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A sostegno dei costi del lavoro
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A tutela dei lavoratori dipendenti
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BE
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Regime esistente prorogato/modificato a causa della COVID‑19
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30 marzo 2020
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Chômage temporaire/tijdelijke werkloosheid
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Permanente
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20, 23 marzo;
6, 7, 10 aprile;
12 giugno;
20 luglio 2020
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23 aprile,
14 maggio,
19 giugno 2020
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7 aprile, 13 maggio 2020
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BG
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Nuovo regime
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30 marzo (atto originale) e 2 luglio 2020 (proroga)
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Regime 60-40
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Temporaneo
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-
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-
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-
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CY
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Nuovi regimi
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(data non disponibile)
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Regime di sostegno alle imprese in caso di sospensione totale delle loro attività, regime di sostegno alle imprese in caso di sospensione parziale delle loro attività
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Temporaneo
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Sì (data non disponibile)
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Sì (data non disponibile)
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Sì (data non disponibile)
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CZ
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Nuovo regime
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31 marzo 2020
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Opzioni A e B del programma Antivirus
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Temporaneo
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19, 26, 31 marzo;
9 aprile;
4, 18 maggio 2020
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8 giugno 2020
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-
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EL
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Nuovi regimi
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14 marzo 2020; 14 giugno 2020.
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Regime di riduzione dell'orario lavorativo Synergasia; indennità speciale ai lavoratori dipendenti i cui contratti di lavoro sono sospesi
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Temporaneo
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20 marzo 2020
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14 marzo 2020
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-
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ES
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Regime esistente prorogato/modificato a causa della COVID‑19
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17 marzo, 12 maggio, 26 giugno 2020
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Expediente de Regulación Temporal de Empleo
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Permanente
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17 marzo,
31 marzo,
26 giugno 2020
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12, 17 marzo;
21 aprile;
12 maggio;
26 giugno 2020
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HR
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Nuovi regimi
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30 marzo 2020 e proroga approvata nel secondo semestre del 2020
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Sovvenzioni per la preservazione dei posti di lavoro nei settori colpiti dalla crisi COVID-19; sussidi per l'orario lavorativo ridotto
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Temporaneo
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-
|
-
|
-
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HU
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Nuovo regime (sostenuto dall'FSE, non ammissibile al sostegno SURE)
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10 aprile, 17 giugno 2020
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Regime di riduzione dell'orario lavorativo
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Temporaneo
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13 maggio,
22 giugno
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18, 23 marzo
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23 marzo
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IE
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Regime esistente
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-
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Indennità (parziale) per persone in cerca di occupazione (jobseeker's benefit)
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Permanente
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-
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Temporary wage subsidy scheme, 26 marzo 2020
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-
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IT
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Regime esistente prorogato/modificato a causa della COVID‑19
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17 marzo 2020, 19 maggio 2020 e ulteriori proroghe
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Cassa integrazione guadagni
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Permanente
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17 marzo 2020,
19 maggio 2020 e ulteriori proroghe
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|
|
LT
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Nuovo regime
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19 marzo 2020
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Sovvenzione per i salari durante i periodi di inattività
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Temporaneo
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19 marzo 2020,
1° agosto 2020
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15 maggio 2020
|
|
LV
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Nuovo regime
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26 marzo 2020
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Compensazione per i periodi di inattività
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Temporaneo
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31 marzo 2020
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21 marzo 2020
|
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MT
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-
|
-
|
-
|
-
|
-
|
Regime temporaneo di sovvenzioni salariali (Temporary wage subsidy scheme), 13 aprile 2020
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25 marzo 2020
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PL
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Nuovo regime
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2 marzo
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Sovvenzioni per la riduzione dell'orario lavorativo
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Temporaneo
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2 marzo
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2 marzo
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-
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PT
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Regime esistente (temporaneamente) prorogato/modificato a causa della COVID‑19
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26 marzo 2020
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Sostegno al mantenimento dell'occupazione
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Permanente
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13 marzo, 6 giugno 2020
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26 marzo,
6 giugno,
19 giugno,
30 luglio,
31 dicembre 2020
|
13 marzo,
26 marzo,
19 giugno,
30 luglio,
31 dicembre 2020
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RO
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Nuovi regimi
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21 marzo 2020, 29 maggio 2020, 7 agosto 2020
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Disoccupazione tecnica, modalità di lavoro flessibili
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Temporaneo
|
18 marzo 2020,
7 agosto 2020
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-
|
-
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SI
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Nuovi regimi
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28 marzo 2020, 30 maggio 2020
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Regime di integrazione salariale per il mantenimento del posto di lavoro e regime di riduzione dell'orario lavorativo
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Temporaneo
|
28 marzo 2020
|
28 marzo 2020
|
-
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SK
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Regime esistente prorogato/modificato a causa della COVID‑19
|
(data non disponibile)
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Regime di riduzione dell'orario lavorativo
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Temporaneo
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Sì (data non disponibile)
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-
|
-
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