- COMUNICATO STAMPA
La BCE mantiene sostanzialmente invariati i requisiti patrimoniali per il 2025 alla luce dei solidi risultati conseguiti dalle banche a fronte di accresciuti rischi geopolitici
17/12/2024
- Le banche mostrano solide posizioni patrimoniali e di liquidità nonché buona redditività
- Governance interna, gestione dei rischi e resilienza operativa restano le principali criticità
- Punteggio SREP medio sostanzialmente stabile; requisiti di secondo pilastro in termini di CET1 in lieve rialzo, dall’1,1% all’1,2%
- Misure qualitative adottate in materia di rischio di credito, governance interna e adeguatezza patrimoniale
- Minacce macrofinanziarie e gravi shock geopolitici, interventi correttivi da parte delle banche e rischi derivanti dalla trasformazione digitale individuati quali priorità di vigilanza
La Banca centrale europea (BCE) ha pubblicato oggi i risultati del processo di revisione e valutazione prudenziale (supervisory review and evaluation process, SREP) per il 2024 unitamente alle priorità di vigilanza per il 2025-27.
Il settore bancario dell’area dell’euro ha continuato a mostrare buona capacità di tenuta nel 2024. Le banche hanno mantenuto in media solide posizioni patrimoniali e di liquidità, ben al di sopra dei requisiti regolamentari. Il coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1, CET1) in termini aggregati si è collocato al 15,8% a metà del 2024, in lieve miglioramento rispetto all’anno precedente. Il coefficiente di leva finanziaria è aumentato leggermente al 5,8%. Il rialzo dei tassi di interesse ha continuato a sostenere la redditività delle banche.
Tuttavia, l’indebolimento delle prospettive macroeconomiche e i mutamenti strutturali dell’economia richiedono un atteggiamento più vigile per il futuro. I mercati finanziari spesso non tengono conto dei rischi geopolitici prima che questi si concretizzino; ciò può causare un’improvvisa rivalutazione del rischio e di conseguenza accrescere i rischi per la liquidità, generando perdite aggiuntive. Permangono timori in merito alla governance, alla gestione dei rischi, compresi quelli climatici e connessi alla natura, nonché alla resilienza operativa degli enti, aspetti per i quali si rendono necessari interventi correttivi immediati a causa dell’incertezza del contesto di rischio.
In tale panorama, l’attuale ciclo SREP non ha comportato modifiche rilevanti dei punteggi delle banche o dei requisiti complessivi di secondo pilastro. Il punteggio SREP medio è rimasto sostanzialmente stabile a 2,6 (in una scala da 1 a 4): al 74% delle banche è stato assegnato lo stesso punteggio del 2023, all’11% un punteggio peggiore e al 15% un punteggio migliore. I punteggi sono stati influenzati negativamente dall’impatto sui mercati delle minori valutazioni degli immobili non residenziali e da rialzi inattesi dei tassi di interesse, con un conseguente aumento del rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario. Per contro, la maggiore redditività ha avuto un effetto positivo sui punteggi.
I requisiti patrimoniali di CET1 hanno registrato un modesto incremento, dall’1,1% all’1,2% circa delle attività ponderate per il rischio, con lievi rettifiche ai requisiti di secondo pilastro attribuibili a variazioni del profilo di rischio di determinate banche. I requisiti di secondo pilastro per le singole banche previsti dalle decisioni SREP 2024 saranno applicabili a partire dal 2025.
I requisiti e gli orientamenti di CET1 complessivi, che si compongono del requisito di secondo pilastro, dei requisiti di riserva combinati e degli orientamenti di secondo pilastro non vincolanti, hanno segnato un lieve aumento, dall’11,2% all’11,3%. Un incremento di simile entità, dal 15,5% al 15,6% delle attività ponderate per il rischio, ha interessato il requisito di capitale totale, ossia la somma di CET1, capitale di T1 e T2.
La BCE ha definito per alcune banche requisiti aggiuntivi specifici di secondo pilastro, applicando una maggiorazione per accantonamenti insufficienti a fronte delle esposizioni deteriorate a 18 banche, platea ridotta rispetto alle 20 dello scorso anno. Inoltre, un requisito aggiuntivo per prestiti rischiosi a elevata leva finanziaria è stato imposto a nove banche, in aumento rispetto alle otto dello scorso anno. Tali requisiti aggiuntivi riflettono esposizioni significative verso prestiti a elevata leva finanziaria o prassi inadeguate di gestione del rischio per tali prestiti.
Inoltre, la BCE ha più che raddoppiato il numero di banche soggette a maggiori requisiti di capitale a fronte del rischio di leva finanziaria eccessiva. Attualmente sono 13 le banche con un requisito di secondo pilastro sul coefficiente di leva finanziaria. I requisiti obbligatori a livello di singola banca in tale ambito ammontano a 10-40 punti base e sono stati applicati in aggiunta al coefficiente di leva finanziaria minimo del 3%, che costituisce un requisito vincolante per tutti gli enti.
La BCE ha stabilito orientamenti di secondo pilastro sul coefficiente di leva finanziaria per sette banche e imposto misure quantitative di liquidità a quattro banche, alle quali ha richiesto di detenere liquidità aggiuntiva ai fini del rispetto dei periodi di sopravvivenza minimi e delle riserve di liquidità specifiche per valuta.
La BCE ha imposto misure qualitative, una componente fondamentale del proprio strumentario di vigilanza con cui si affrontano principalmente carenze relative alla gestione del rischio di credito, alla governance interna e alla pianificazione patrimoniale, affinché le banche colmino il ritardo accumulato nella correzione delle criticità da tempo rilevate. In alcuni casi le misure previste riguardavano la conformità con le aspettative in materia di aggregazione dei dati di rischio e segnalazione dei rischi.
Oggi la BCE ha pubblicato le priorità di vigilanza per il periodo 2025-27, volte ad accrescere la resilienza delle banche a minacce macrofinanziarie e gravi shock geopolitici nell’immediato (Priorità 1), assicurare il rimedio tempestivo alle carenze rilevanti già note (Priorità 2) e rispondere alle sfide poste dalla trasformazione digitale e dalle nuove tecnologie, mediante la prudente gestione dei rischi connessi (Priorità 3). Tali priorità fanno in gran parte seguito a quelle stabilite lo scorso anno.
Infine, la BCE ha aggiornato le proprie metodologie SREP per la valutazione dei rischi operativi e dei rischi connessi alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonché per l’analisi del rischio di tasso di interesse e del rischio di differenziale creditizio sul portafoglio bancario. Tali aggiornamenti chiariscono i metodi utilizzati per valutare le principali aree di rischio e illustrano come il quadro SREP risponda al panorama dei rischi in rapida evoluzione.
Per eventuali richieste gli organi di informazione sono invitati a contattare Ettore Fanciulli (tel. +49 172 2570849).
Note
- Il processo di revisione e valutazione prudenziale (supervisory review and evaluation process, SREP) è un esercizio essenziale con cui le autorità di vigilanza bancaria europee valutano i rischi ai quali sono esposte le banche e l’efficacia della loro gestione. Sulla base dei risultati dello SREP, la BCE stabilisce i requisiti patrimoniali e impone misure qualitative per assicurare che ogni banca affronti le carenze individuate. Gli esiti della valutazione contribuiscono inoltre alla definizione delle priorità di vigilanza della BCE per il triennio successivo.
- Lo SREP prende in esame quattro elementi principali: realizzabilità e sostenibilità del modello di business, adeguatezza della governance interna e della gestione dei rischi, rischi di capitale e rischi di liquidità e di provvista. A ciascun elemento viene assegnato un punteggio compreso tra 1 e 4 (1 è pari al punteggio migliore e 4 al peggiore), che verrà quindi integrato in un punteggio complessivo (anche in questo caso da 1 a 4).
- In generale, il ciclo di valutazione SREP 2024 si è basato sui dati di fine esercizio 2023. Le decisioni assunte in esito alla valutazione SREP 2024 si applicano nel 2025.
- Il livello di capitale che una banca dovrebbe detenere a seguito dello SREP include due componenti: il requisito patrimoniale di secondo pilastro, che si applica per fronteggiare i rischi sottostimati o non compresi nell’ambito del primo pilastro e gli orientamenti di capitale di secondo pilastro, che indicano il livello di capitale che una banca dovrebbe mantenere per disporre di riserve sufficienti a superare situazioni di stress (determinato, in particolare, sulla base dello scenario avverso nelle prove di stress di vigilanza). I requisiti di secondo pilastro sono vincolanti e la loro violazione può comportare conseguenze legali dirette per le banche; gli orientamenti di secondo pilastro non sono invece vincolanti.
- I requisiti e gli orientamenti patrimoniali complessivi risultano dalla somma dei requisiti di primo e di secondo pilastro, del requisito di riserva combinato e degli orientamenti di secondo pilastro. Per maggiori informazioni sulla strutturazione progressiva del capitale si rimanda alla Metodologia di vigilanza. Tutti i dati sono presentati come percentuali delle attività ponderate per il rischio.
- I requisiti combinati di riserva di capitale comprendono la riserva di conservazione del capitale, la riserva di capitale anticiclica e le riserve di capitale a fronte del rischio sistemico (queste ultime includono le riserve per gli enti di importanza sistemica a livello mondiale, per gli altri enti di importanza sistemica e per il rischio sistemico), che costituiscono requisiti giuridici stabiliti dalla Direttiva 2013/36/UE (direttiva sui requisiti patrimoniali, CRD) o dalle autorità nazionali.
- Il periodo di sopravvivenza indica il tempo durante il quale una banca può coprire le proprie spese operative e i propri obblighi finanziari ricorrendo alle proprie attività liquide disponibili senza accesso a ulteriori fonti di finanziamento.
- La BCE può richiedere alle banche di detenere riserve di liquidità specifiche per valuta per assicurare che le loro attività liquide in una determinata valuta corrispondano ai deflussi netti di tale valuta.
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