RELAZIONE sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2019

29.3.2021 - (2020/2173(DEC))

Commissione per il controllo dei bilanci
Relatore: Joachim Stanisław Brudziński

Procedura : 2020/2173(DEC)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A9-0072/2021
Testi presentati :
A9-0072/2021
Testi approvati :

1. PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2019

(2020/2173(DEC))

Il Parlamento europeo,

 visti i conti annuali definitivi dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere relativi all'esercizio 2019,

 vista la relazione annuale della Corte dei conti sulle agenzie dell'UE per l'esercizio finanziario 2019, corredata delle risposte delle agenzie[1],

 vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni[2], presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2019 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

 vista la raccomandazione del Consiglio del 1° marzo 2021 sul discarico da dare all'Istituto per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2019 (05793/2021 – C9-0070/2021),

 visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

 visto il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012[3], in particolare l'articolo 70,

 visto il regolamento (CE) n. 1922/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che istituisce un Istituto europeo per l'uguaglianza di genere[4], in particolare l'articolo 15,

 visto il regolamento delegato (UE) 2019/715 della Commissione, del 18 dicembre 2018, relativo al regolamento finanziario quadro degli organismi istituiti in virtù del TFUE e del trattato Euratom, di cui all'articolo 70 del regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio[5], in particolare l'articolo 105,

 visti gli articoli 32 e 47 del regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio[6],

 visti l'articolo 100 e l'allegato V del suo regolamento,

 visto il parere della commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere,

 vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0072/2021),

1. concede il discarico alla direttrice dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto per l'esercizio 2019;

2. esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante, alla direttrice dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

 


 

2. PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla chiusura dei conti dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2019

(2020/2173(DEC))

Il Parlamento europeo,

 visti i conti annuali definitivi dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere relativi all'esercizio 2019,

 vista la relazione annuale della Corte dei conti sulle agenzie dell'UE per l'esercizio finanziario 2019, corredata delle risposte delle agenzie[7],

 vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni[8], presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2019 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

 vista la raccomandazione del Consiglio del 1° marzo 2021 sul discarico da dare all'Istituto per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2019 (05793/2021 – C9-0070/2021),

 visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

 visto il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012[9], in particolare l'articolo 70,

 visto il regolamento (CE) n. 1922/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che istituisce un Istituto europeo per l'uguaglianza di genere[10], in particolare l'articolo 15,

 visto il regolamento delegato (UE) 2019/715 della Commissione, del 18 dicembre 2018, relativo al regolamento finanziario quadro degli organismi istituiti in virtù del TFUE e del trattato Euratom, di cui all'articolo 70 del regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio[11], in particolare l'articolo 105,

 visti gli articoli 32 e 47 del regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio[12],

 visti l'articolo 100 e l'allegato V del suo regolamento,

 visto il parere della commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere,

 vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0072/2021),

1. approva la chiusura dei conti dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2019;

2. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione alla direttrice dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

 


 

3. PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2019

(2020/2173(DEC))

Il Parlamento europeo,

 vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2019,

 visti l'articolo 100 e l'allegato V del suo regolamento,

 visto il parere della commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere,

 vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0072/2021),

A. considerando che, stando allo stato delle entrate e delle spese dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere ("l'Istituto")[13], il bilancio definitivo di quest'ultimo per l'esercizio 2019 ammontava a 7 847 000 EUR, il che rappresenta una flessione dell'1,68 % rispetto al 2018; che l'intera dotazione di bilancio dell'Istituto proviene dal bilancio dell'Unione;

B. considerando che la Corte dei conti ("la Corte"), nella sua relazione sui conti annuali dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2019 ("la relazione della Corte"), dichiara di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Istituto e alla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

Gestione finanziaria e di bilancio

1. osserva con soddisfazione che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi nel corso dell'esercizio 2019 si sono tradotti in un tasso di esecuzione del bilancio del 98,96 %, il che rappresenta una flessione dello 0,42 % rispetto all'esercizio 2018; rileva che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato dell'82,50 %, registrando un aumento dell'1,35 % rispetto all'esercizio precedente;

2. riconosce che i riporti delle spese operative dell'Istituto sono diminuiti al 28,01 % nel 2019 (rispetto al 51,29 % del 2016); osserva che per la prima volta il riporto è al di sotto della soglia obiettivo del 30 % fissata della Corte;

3. osserva con preoccupazione che il bilancio annuale dell'Istituto pubblicato nel 2019 ma successivamente modificato non comprendeva una parte delle entrate assegnate a titolo dello strumento di assistenza preadesione; constata che, secondo la relazione della Corte, a norma del regolamento finanziario l'Istituto avrebbe dovuto includere tale dato nel bilancio originario pubblicato, fornendo le necessarie informazioni;

Performance

4. osserva che l'Istituto utilizza determinati indicatori chiave di prestazione connessi agli obiettivi operativi e alla gestione delle risorse finanziarie e umane per valutare il valore aggiunto apportato dalle sue attività e migliorare la sua gestione del bilancio; osserva inoltre che nel 2019 l'Istituto ha completato il 95,80 % delle attività del documento unico di programmazione; accoglie con favore l'intenzione di introdurre indicatori specifici di prestazione per misurare la performance dei servizi orizzontali;

5. rileva che l'Istituto coopera con l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali e con Eurofound a fini di ricerca e per la divulgazione delle sue attività; si compiace del fatto che l'Istituto partecipi alla rete delle agenzie del settore "Giustizia e affari interni" e che esplori ulteriori opportunità di condivisione delle risorse con altre agenzie; loda tale cooperazione e la considera un esempio da seguire per le altre agenzie dell'Unione;

6. invita l'Istituto a continuare a sviluppare sinergie e a intensificare la cooperazione e lo scambio di buone prassi con altre agenzie dell'Unione al fine di migliorare l'efficienza (risorse umane, gestione degli edifici, servizi informatici e sicurezza);

7. accoglie con favore la pubblicazione dell'indice sull'uguaglianza di genere per il 2019, tematicamente incentrato sull'equilibrio tra vita professionale e vita privata, che fornisce nuove prospettive sul controllo dell'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, e l'iniziativa "Nuovo inizio" sulla conciliazione dell'attività professionale e della vita familiare;

8. ricorda l'importanza di aumentare la digitalizzazione dell'Istituto in termini di funzionamento e gestione interni e al fine di velocizzare la digitalizzazione delle procedure; sottolinea la necessità che l'Istituto continui a essere proattivo a tale riguardo al fine di evitare a tutti i costi un divario digitale tra le agenzie dell'Unione; sottolinea tuttavia la necessità di adottare tutte le misure di sicurezza necessarie per evitare qualsiasi rischio quanto alla sicurezza online delle informazioni trattate;

9. prende atto dei lavori preparatori previsti per la prossima valutazione esterna; rileva che, essendo ancora in corso l'attuazione delle raccomandazioni della prima valutazione, e tenuto conto delle dimensioni relativamente modeste dell'Istituto, il consiglio di amministrazione dell'Istituto ha rinviato dal 2020 al 2022 la seconda valutazione esterna e deciso di procedere a una valutazione ogni sette anni; invita l'Istituto a riferire in merito agli sviluppi relativi alla valutazione esterna rinviata e alla decisione di discostarsi dall'obbligo, fissato dalla Commissione nell'orientamento comune, di realizzare una valutazione ogni cinque anni; rileva che la Commissione ha ritenuto che il rinvio della valutazione fosse debitamente giustificato;

10. ricorda che l'Istituto è stato fondato per sostenere e rafforzare la promozione dell'uguaglianza di genere nell'Unione, inclusa l'integrazione della dimensione di genere in tutte le politiche dell'UE e nelle politiche nazionali che ne derivano, nonché la lotta contro le discriminazioni basate sul genere e la sensibilizzazione dei cittadini dell'Unione in materia di uguaglianza di genere;

11. si compiace della cooperazione in corso tra l'Istituto e la commissione del Parlamento per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere (commissione FEMM), in particolare del contributo dell'Istituto agli sforzi attualmente profusi dalla commissione FEMM per quanto riguarda l'impatto della pandemia di COVID-19 sulle donne, la violenza di genere, l'equilibrio tra lavoro e vita privata, la parità retributiva e il divario pensionistico, il bilancio di genere e lo sviluppo di uno strumento parlamentare sensibile al genere; sostiene fortemente l'operato dell'Istituto che, attraverso studi, ricerche e dati di alta qualità, consente alla commissione FEMM di svolgere adeguatamente il proprio lavoro; sottolinea il prezioso contributo che l'Istituto può apportare a tutte le commissioni del Parlamento per integrare meglio la prospettiva di genere in tutte le politiche dell'Unione e incoraggia il Parlamento a instaurare una cooperazione sempre più stretta;

12. accoglie con favore il lavoro dell'Istituto nel 2019, in particolare la sua analisi sulla parità di genere nei parlamenti di tutta l'Unione e in seno al Parlamento;

13. sostiene il lavoro dell'Istituto in quanto contributo importante alla promozione della parità di genere nel lavoro della Commissione, degli Stati membri e del Parlamento attraverso i suoi studi e ricerche in materia;

14. accoglie con favore il documento unico di programmazione dell'Istituto per il periodo 2021-2023 e i suoi obiettivi e priorità chiave;

15. sottolinea il ruolo centrale dell'Istituto nel raccogliere, analizzare, trattare e diffondere informazioni riguardanti l'uguaglianza di genere, nonché nell'apprestare, analizzare, valutare e diffondere strumenti metodologici a sostegno dell'integrazione dell'uguaglianza di genere in tutte le politiche dell'Unione e nelle politiche nazionali che ne derivano; incoraggia la collaborazione tra l'Istituto e altre agenzie dell'Unione, come l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, e invita la Commissione a rispettare la missione specifica dell'Istituto e ad astenersi dal fonderlo con altre agenzie dell'Unione;

Politica del personale

16. rileva che, al 31 dicembre 2019, l'organico era completo al 96,30 %, con 26 agenti temporanei sui 27 autorizzati a titolo del bilancio dell'Unione (rispetto ai 27 autorizzati nel 2018); constata inoltre che nel 2019 l'Istituto si è avvalso di 12 agenti contrattuali e di quattro esperti nazionali distaccati;

17. rileva che, in attesa di una sentenza sul ricorso a lavoratori interinali, la Corte ha deciso di non presentare osservazioni sul paragrafo "Altre questioni" sino a quando la Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) non abbia emesso una sentenza definitiva; rileva che il 31 dicembre 2019 la Corte suprema della Lituania ha sottoposto alla CGUE sei questioni riguardanti l'interpretazione della direttiva 2008/104/CE[14], il che potrebbe avere ripercussioni sul ricorso che l'Istituto fa ai lavoratori interinali per quanto riguarda diversi aspetti, compresa la retribuzione; esorta l'Istituto a tenere attentamente conto della sentenza della CGUE, quando questa sarà disponibile, e a riferire al Parlamento in merito agli ulteriori sviluppi;

18. rileva che l'Istituto ha comunicato un caso di molestie in esame dal 2018; osserva che tale caso, che riguarda cinque ex dipendenti che accusano l'Istituto di aver abusato del loro status di "impiegati temporanei", è in corso dinanzi alla Corte suprema della Lituania, la quale ha sollevato questioni dinanzi alla CGUE; osserva che il caso è stato inizialmente trattato dal comitato per le controversie sul lavoro della Lituania, che si era pronunciato a favore del personale interinale;

19. solleva preoccupazioni in merito alle rivendicazioni degli ex lavoratori temporanei presso l'Istituto riguardo ai loro diritti; rileva che la Corte suprema lituana ha chiesto alla CGUE di valutare se la direttiva 2008/104/CE si applichi alle agenzie dell'Unione europea nella loro qualità di enti pubblici impegnati in attività economiche e se esse debbano osservare integralmente l'articolo 5, paragrafo 1, di detta direttiva, che riguarda i diritti dei lavoratori tramite agenzia interinale alle condizioni di base di lavoro e d'occupazione, in particolare per quanto riguarda la retribuzione;

20. osserva con preoccupazione che si registra una mancanza di equilibrio di genere nel consiglio di amministrazione (7 uomini e 23 donne); osserva con preoccupazione l'assenza di rappresentanza di uomini nell'ambito dell'alta dirigenza; chiede all'Istituto di garantire in futuro l'equilibrio di genere a livello dell'alta dirigenza; invita la Commissione e gli Stati membri a tenere conto dell'importanza di assicurare l'equilibrio di genere al momento di nominare i loro candidati al consiglio di amministrazione dell'Istituto;

21. esprime preoccupazione riguardo alla sovrarappresentazione di un genere a tutti i livelli in seno all'Istituto e ricorda che le problematiche di genere non riguardano solo le donne; invita l'Istituto a intensificare i propri sforzi per conseguire un migliore equilibrio di genere;

22. incoraggia l'Istituto ad adoperarsi per elaborare un quadro strategico a lungo termine in materia di risorse umane, che si occupi dell'equilibrio tra lavoro e vita privata, dell'orientamento e dell'avanzamento professionale lungo tutto l'arco della vita, dell'equilibrio di genere, del telelavoro, dell'equilibrio geografico e dell'assunzione e integrazione delle persone con disabilità;

23. chiede di assegnare all'Istituto un finanziamento supplementare e adeguato per aumentare il numero e la qualità dei suoi dipendenti statutari e per rafforzare le capacità dell'Istituto in termini di ricerca, raccolta dei dati e analisi;

24. solleva preoccupazioni circa le irregolarità riscontrate dalla Corte riguardo alla selezione degli esperti esterni da parte dell'Istituto, vale a dire che le procedure utilizzate per selezionare e assumere gli esperti esterni mancavano sistematicamente di una solida pista di audit; ricorda che l'Istituto deve rispettare i principi di non discriminazione e parità di trattamento di cui all'articolo 237 del regolamento finanziario; prende atto dell'impegno dell'Istituto di applicare procedure migliorate nei nuovi inviti a manifestare interesse;

Appalti

25. rileva che nel 2019 sono state completate 47 procedure d'appalto relative ad attività operative e 62 relative a servizi amministrativi; prende atto del fatto che l'Istituto ha introdotto orientamenti in materia di appalti per migliorare la qualità dei documenti e organizzato una sessione di formazione interna per i neoassunti e i responsabili di progetto; rileva che nel 2019 l'Istituto ha introdotto la presentazione elettronica delle offerte;

26. osserva che la Corte non ha riscontrato una solida pista di audit per la procedura di selezione e assunzione degli esperti esterni o prove del fatto che l'assegnazione degli esperti a determinati compiti era avvenuta sulla base di criteri di selezione predefiniti che ne valutassero i meriti in relazione a quelli di altri potenziali candidati; rileva che la Corte ha ritenuto  irregolari i pagamenti corrispondenti; osserva che i pagamenti non superano la soglia di rilevanza; constata tuttavia che si tratta di un errore sistemico e ricorrente;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interessi e trasparenza

27. prende atto delle misure esistenti in seno all'Istituto e degli sforzi in atto per garantire la trasparenza, la prevenzione e la gestione dei conflitti di interessi nonché la protezione delle persone che segnalano irregolarità; accoglie con favore la pubblicazione sul sito web dell'Istituto delle dichiarazioni di interessi e dei CV dei membri del consiglio di amministrazione dell'Istituto e dei suoi alti dirigenti;

Controlli interni

28. rileva che le ultime tre raccomandazioni dell'audit condotto nel 2017 dal Servizio di audit interno, relative alla gestione delle relazioni con i portatori d'interessi e alla comunicazione esterna, sono state chiuse; osserva che tutte le raccomandazioni e sottoraccomandazioni formulate nel quadro dell'audit del Servizio di audit interno sugli appalti a supporto delle attività operative sono state completate nel 2019 e che l'ultima sottoraccomandazione è stata chiusa agli inizi del 2020;

29. rileva con preoccupazione che la Corte ha segnalato che l'Istituto non effettua controlli ex post delle operazioni e dell'esecuzione del bilancio dal 2016; prende atto del fatto che la Corte raccomanda un programma ad hoc di controlli ex post basato su rischi specifici;

Altre osservazioni

30. prende atto degli sforzi dell'Istituto per garantire un luogo di lavoro efficiente in termini di costi e rispettoso dell'ambiente; osserva che l'Istituto ha nominato un funzionario responsabile per gli aspetti ambientali al fine di ridurre l'impatto delle sue attività sull'ambiente;

31. prende atto dei progressi realizzati dall'Istituto quanto alla diffusione presso il pubblico dei risultati delle sue attività di ricerca e alla capacità di raggiungere il pubblico attraverso i social media e altri canali;

32. sottolinea che occorre seguire un approccio complesso per rendere le homepage delle istituzioni dell'Unione accessibili alle persone con qualsiasi tipo di disabilità, come previsto dalla direttiva (UE) 2016/2102, tra l'altro rendendole disponibili nelle lingue dei segni nazionali; suggerisce di coinvolgere in tale processo le organizzazioni che rappresentano le persone con disabilità;

33. ricorda che è importante che l'Istituto sviluppi una maggiore visibilità sui media e su internet per far conoscere le sue attività;

34. accoglie con favore gli sforzi profusi dall'Istituto per designare un funzionario responsabile per gli aspetti ambientali, al fine di creare un contesto di lavoro rispettoso dell'ambiente;

o

o  o

35. rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del ... 2021[15] sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


 

 

PARERE DELLA COMMISSIONE PER I DIRITTI DELLE DONNE E L'UGUAGLIANZA DI GENERE (26.2.2021)

destinato alla commissione per il controllo dei bilanci

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE) per l'esercizio 2019

(2020/2173(DEC))

Relatore per parere: Robert Biedroń

 

 

SUGGERIMENTI

La commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere invita la commissione per il controllo dei bilanci, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

A. considerando che, a norma dell'articolo 8 TFUE, l'Unione mira a eliminare le ineguaglianze e a promuovere la parità tra uomini e donne, promuovendo così il principio dell'integrazione della dimensione di genere in tutte le politiche dell'UE, anche attraverso il bilancio di genere a tutti i livelli del processo di bilancio;

B. considerando che la Commissione e la Corte dei conti europea dovrebbero garantire il principio dell'integrazione della dimensione di genere in tutti i processi legislativi e di bilancio dell'Unione;

C. considerando che le donne sono colpite in modo sproporzionato dalla pandemia di COVID-19 e dalle misure concepite per farvi fronte, in particolare le donne soggette a discriminazioni multiple, le donne che lavorano con contratti precari, in settori a prevalenza femminile e nell'economia informale; che tali impatti spaziano da un preoccupante aumento delle violenze e molestie di genere e delle responsabilità domestiche e di assistenza non remunerate e non paritarie a pesanti ripercussioni economiche e lavorative sulle donne, in particolare per le operatrici sanitarie e le prestatrici di assistenza, passando per un accesso limitato alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi diritti;

D. considerando che, dato il momento difficile che stanno attraversando i lavoratori, e in particolare le lavoratrici, il cui orario di lavoro è stato completamente deregolamentato a causa del telelavoro, l'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere dovrebbe promuovere misure e iniziative concrete per sostenere, sviluppare e favorire la conciliazione della vita personale, familiare e professionale quale fattore decisivo per l'effettiva promozione della parità di genere;

1. ricorda che l'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE) è stato istituito al fine di sostenere e rafforzare la promozione dell'uguaglianza di genere nell'Unione, che comprende l'integrazione della dimensione di genere in tutte le politiche dell'Unione e nelle politiche nazionali che ne derivano, la lotta alle discriminazioni fondate sul genere e la sensibilizzazione dei cittadini dell'Unione in materia di uguaglianza di genere;

2. sottolinea il ruolo centrale dell'EIGE nel raccogliere, analizzare, trattare e diffondere informazioni riguardanti l'uguaglianza di genere, nonché nell'apprestare, analizzare, valutare e diffondere strumenti metodologici a sostegno dell'integrazione dell'uguaglianza di genere in tutte le politiche dell'Unione europea e nelle politiche nazionali che ne derivano; incoraggia la collaborazione tra l'EIGE e altre agenzie dell'Unione europea come l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, pur invitando la Commissione a rispettare la missione specifica dell'EIGE e ad astenersi dalla possibilità di fondere l'EIGE con altre agenzie;

3. si compiace della cooperazione in corso tra l'EIGE e la commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere (FEMM), in particolare del contributo dell'Istituto agli sforzi attualmente profusi dalla commissione FEMM per quanto riguarda l'impatto della pandemia di COVID-19 sulle donne, la violenza di genere, l'equilibrio tra lavoro e vita privata, la parità retributiva e il divario pensionistico, il bilancio di genere e lo sviluppo di uno strumento parlamentare sensibile al genere; sostiene fortemente l'operato dell'Istituto che, attraverso studi, ricerche e dati di alta qualità, consente alla commissione FEMM di svolgere adeguatamente il suo lavoro; sottolinea il prezioso contributo che l'EIGE può apportare a tutte le commissioni per integrare meglio la prospettiva di genere in tutte le politiche dell'UE e incoraggia il Parlamento europeo a instaurare una cooperazione sempre più stretta;

4. accoglie con favore il lavoro dell'EIGE nel corso del 2019, in particolare la sua analisi sulla parità di genere nei parlamenti di tutta l'UE e in seno al Parlamento europeo;

5. accoglie con favore il costante lavoro dell'Istituto sull'indice di uguaglianza di genere;

6. prende atto del livello costantemente elevato di esecuzione del bilancio dell'EIGE, con stanziamenti d'impegno che hanno raggiunto il 98,96 % nel 2019 (rispetto al 99,38 % nel 2018), nonché del lieve miglioramento degli stanziamenti di pagamento, pari all'82,50 % (rispetto all'81,15 % nel 2018);

7. riconosce che i riporti delle spese operative dell'EIGE sono diminuiti al 28,01 % nel 2019 (rispetto al 51,29 % del 2016); osserva che per la prima volta il riporto è al di sotto della soglia obiettivo del 30 % fissata della Corte dei conti;

8. solleva preoccupazioni in merito alle rivendicazioni degli ex lavoratori temporanei presso l'Istituto riguardo ai loro diritti; rileva che la Corte suprema lituana ha chiesto alla CGUE di valutare se la direttiva 2008/104/CE relativa al lavoro tramite agenzia interinale si applichi alle agenzie dell'Unione europea nella loro qualità di enti pubblici impegnati in attività economiche e se esse debbano applicare integralmente le disposizioni dell'articolo 5, paragrafo 1, di detta direttiva, che riguardano i diritti dei lavoratori tramite agenzia interinale alle condizioni di base di lavoro e d'occupazione, in particolare per quanto riguarda la retribuzione;

9. rileva che la Corte dei conti ha confermato che i conti annuali dell'EIGE presentano fedelmente, sotto tutti gli aspetti rilevanti, la posizione finanziaria dell'Istituto al 31 dicembre 2019, nonché i risultati delle sue operazioni, i flussi di cassa e le variazioni dell'attivo netto per l'esercizio chiuso in tale data, conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario dell'Istituto e alle norme contabili adottate dal contabile della Commissione; constata che, secondo il parere della Corte dei conti, le entrate e i pagamenti alla base dei conti annuali dell'EIGE per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019 sono, sotto tutti gli aspetti rilevanti, legittimi e regolari;

10. solleva preoccupazioni sulle irregolarità riscontrate dalla Corte dei conti riguardo alla selezione degli esperti esterni da parte dell'EIGE, vale a dire che le procedure utilizzate per selezionare e assumere gli esperti esterni mancavano sistematicamente di una solida pista di audit; ricorda che l'Istituto deve rispettare i principi di non discriminazione e parità di trattamento di cui all'articolo 237 del regolamento finanziario; prende atto dell'impegno dell'EIGE di applicare procedure migliorate nei nuovi inviti a manifestare interesse;

11. sostiene il lavoro dell'EIGE in quanto contributo importante alla promozione della parità di genere nel lavoro della Commissione europea, degli Stati membri e del Parlamento europeo attraverso i suoi studi e ricerche in materia;

12. accoglie con favore il documento unico di programmazione dell'EIGE per il periodo 2021-2023 e i suoi obiettivi e priorità chiave;

13. chiede di assegnare all'EIGE un finanziamento supplementare e adeguato per aumentare il numero e la qualità dei suoi dipendenti statutari e per rafforzare le capacità dell'Istituto in termini di ricerca, raccolta e analisi dei dati;

14. ritiene, sulla base dei dati attualmente disponibili, che sia possibile concedere il discarico al direttore dell'EIGE per quanto riguarda l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2019.


INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONE
IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

Approvazione

25.2.2021

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

25

6

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Simona Baldassarre, Robert Biedroń, Annika Bruna, Margarita de la Pisa Carrión, Rosa Estaràs Ferragut, Frances Fitzgerald, Cindy Franssen, Heléne Fritzon, Lina Gálvez Muñoz, Lívia Járóka, Arba Kokalari, Alice Kuhnke, Elżbieta Katarzyna Łukacijewska, Karen Melchior, Andżelika Anna Możdżanowska, Maria Noichl, Pina Picierno, Sirpa Pietikäinen, Samira Rafaela, Evelyn Regner, Diana Riba i Giner, Eugenia Rodríguez Palop, María Soraya Rodríguez Ramos, Christine Schneider, Sylwia Spurek, Jessica Stegrud, Isabella Tovaglieri, Ernest Urtasun, Hilde Vautmans, Elissavet Vozemberg-Vrionidi, Chrysoula Zacharopoulou

 


 

VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE
IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

25

+

PPE

Rosa Estaràs Ferragut, Frances Fitzgerald, Cindy Franssen, Lívia Járóka, Arba Kokalari, Elżbieta Katarzyna Łukacijewska, Sirpa Pietikäinen, Christine Schneider, Elissavet Vozemberg-Vrionidi

Renew

Karen Melchior, Samira Rafaela, María Soraya Rodríguez Ramos, Hilde Vautmans, Chrysoula Zacharopoulou

S&D

Robert Biedroń, Heléne Fritzon, Lina Gálvez Muñoz, Maria Noichl, Pina Picierno, Evelyn Regner

The Left

Eugenia Rodríguez Palop

Verts/ALE

Alice Kuhnke, Diana Riba i Giner, Sylwia Spurek, Ernest Urtasun

 

6

-

ECR

Margarita de la Pisa Carrión, Andżelika Anna Możdżanowska, Jessica Stegrud

ID

Simona Baldassarre, Annika Bruna, Isabella Tovaglieri

 

0

0

 

 

 

Significato dei simboli utilizzati:

+ : favorevoli

- : contrari

0 : astenuti

 


 

INFORMAZIONI SULL’APPROVAZIONE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

Approvazione

22.3.2021

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

24

3

3

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Matteo Adinolfi, Olivier Chastel, Caterina Chinnici, Lefteris Christoforou, Corina Crețu, Ryszard Czarnecki, Martina Dlabajová, José Manuel Fernandes, Raffaele Fitto, Luke Ming Flanagan, Daniel Freund, Isabel García Muñoz, Monika Hohlmeier, Jean-François Jalkh, Pierre Karleskind, Joachim Kuhs, Ryszard Antoni Legutko, Claudiu Manda, Alin Mituța, Younous Omarjee, Tsvetelina Penkova, Markus Pieper, Sabrina Pignedoli, Michèle Rivasi, Petri Sarvamaa, Angelika Winzig, Lara Wolters, Tomáš Zdechovský

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Andrey Novakov, Viola Von Cramon-Taubadel

 


 

 

VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

24

+

NI

Sabrina Pignedoli

PPE

Lefteris Christoforou, José Manuel Fernandes, Monika Hohlmeier, Andrey Novakov, Markus Pieper, Petri Sarvamaa, Angelika Winzig, Tomáš Zdechovský

Renew

Olivier Chastel, Martina Dlabajová, Pierre Karleskind, Alin Mituța

S&D

Caterina Chinnici, Corina Crețu, Isabel García Muñoz, Claudiu Manda, Tsvetelina Penkova, Lara Wolters

The Left

Luke Ming Flanagan, Younous Omarjee

Verts/ALE

Daniel Freund, Michèle Rivasi, Viola Von Cramon-Taubadel

 

3

-

ID

Matteo Adinolfi, Jean-François Jalkh, Joachim Kuhs

 

3

0

ECR

Ryszard Czarnecki, Raffaele Fitto, Ryszard Antoni Legutko

 

 

Significato dei simboli utilizzati:

+ : favorevoli

- : contrari

0 : astenuti

 

 

Ultimo aggiornamento: 19 aprile 2021
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