PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulle devastanti inondazioni nell'Europa centrale e orientale, la perdita di vite umane e la preparazione dell'UE a intervenire in caso di disastri di questo tipo aggravati dal cambiamento climatico
17.9.2024 - (2024/2817(RSP))
a norma dell'articolo 136, paragrafo 2, del regolamento
Mohammed Chahim, Tiemo Wölken, Marcos Ros Sempere, Andreas Schieder, Krzysztof Śmiszek, Dan Nica, Klára Dobrev, Victor Negrescu
a nome del gruppo S&D
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B10-0057/2024
B10‑0061/2024
Risoluzione del Parlamento europeo sulle devastanti inondazioni nell'Europa centrale e orientale, la perdita di vite umane e la preparazione dell'UE a intervenire in caso di disastri di questo tipo aggravati dal cambiamento climatico
Il Parlamento europeo,
– vista la sua risoluzione del 15 settembre 2022 sulle conseguenze della siccità, degli incendi e di altri fenomeni meteorologici estremi: intensificare l'impegno dell'UE per contrastare il cambiamento climatico[1],
– vista la sua risoluzione del 28 novembre 2019 sull'emergenza climatica e ambientale[2],
– visto il regolamento (UE) 2021/1119 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 giugno 2021, che istituisce il quadro per il conseguimento della neutralità climatica e che modifica il regolamento (CE) n. 401/2009 e il regolamento (UE) 2018/1999 ("normativa europea sul clima")[3],
– visto il regolamento (UE) 2024/1991 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2024, sul ripristino della natura e che modifica il regolamento (UE) 2022/869[4] ("normativa sul ripristino della natura"),
– vista la sua risoluzione del 15 giugno 2023 sulla Giornata europea delle vittime della crisi climatica globale[5],
– visto il regolamento (UE) 2021/1060 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2021, recante le disposizioni comuni applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale, al Fondo sociale europeo Plus, al Fondo di coesione, al Fondo per una transizione giusta, al Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura, e le regole finanziarie applicabili a tali fondi e al Fondo Asilo, migrazione e integrazione, al Fondo Sicurezza interna e allo Strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti[6] (regolamento recante disposizioni comuni),
– visto il regolamento (UE) 2021/1058 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2021, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e al Fondo di coesione[7],
– visto il regolamento (CE) n. 2012/2002 del Consiglio, dell'11 novembre 2002, che istituisce il Fondo di solidarietà dell'Unione europea[8],
– visto l'articolo 136, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che singoli eventi meteorologici estremi non si possono attribuire direttamente a una causa specifica; che, secondo il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, è evidente che la crisi climatica stia provocando eventi meteorologici estremi più frequenti e intensi, quali inondazioni, tempeste e ondate di calore; che ciò significa che le precipitazioni e i temporali stanno diventando sempre più violenti, le ondate di calore più intense e le siccità più gravi;
B. considerando che, in base ai dati del servizio relativo ai cambiamenti climatici di Copernicus della Commissione, il mese di agosto 2024 è stato di 1,51°C al di sopra del livello preindustriale ed è il tredicesimo mese in un periodo di 14 mesi in cui la temperatura media globale dell'aria superficiale ha superato di 1,5°C i livelli preindustriali;
C. considerando che le inondazioni in corso nell'Europa centrale e orientale nel settembre 2024 sono conseguenza delle precipitazioni senza precedenti della tempesta Boris, una depressione ligure estremamente umida; che le inondazioni hanno avuto inizio in Austria e Cechia, si sono successivamente diffuse in Polonia, Romania e Slovacchia e, da ultimo, in Germania e Ungheria;
D. considerando che, anche tenendo conto della revisione del quadro finanziario pluriennale (QFP), il bilancio del Fondo di solidarietà dell'UE (FSUE) è ancora insufficiente per reagire adeguatamente alle catastrofi naturali gravi e per esprimere la solidarietà europea alle regioni colpite da una catastrofe;
E. considerando che occorre un'azione coordinata a livello locale, regionale, nazionale e transfrontaliero per attenuare gli effetti immediati e futuri di tali catastrofi naturali, compresi sistemi sostenibili di gestione delle inondazioni, misure di adattamento ai cambiamenti climatici e una maggiore resilienza;
F. considerando la necessità di un'azione urgente per mitigare i cambiamenti climatici riducendo le emissioni di gas a effetto serra e intensificando in misura significativa gli sforzi in materia di adattamento e resilienza in tutti i settori, al fine di ridurre al minimo e gestire gli impatti sull'ambiente, sulla salute umana e animale, sull'agricoltura e sull'economia;
G. considerando che, secondo i dati Eurobarometro, la maggioranza degli europei ritiene che la transizione verso un'economia verde debba essere accelerata e che quasi 4 cittadini dell'UE su 10 affermano di essere personalmente esposti a rischi e minacce di tipo ambientale e climatico;
H. considerando che le inondazioni, come altri eventi meteorologici estremi, hanno un impatto sociale sproporzionato sui gruppi vulnerabili rispetto alla popolazione in generale; che gli anziani, i bambini, le persone che non godono di buone salute e le persone economicamente svantaggiate, come pure i professionisti dei servizi di emergenza e di pulizia professionale, si trovano sistematicamente tra i gruppi più colpiti e che soffrono in misura maggiore, sia sul piano fisico che mentale, subito dopo tali eventi o a lungo termine; che le persone che non dispongono di alloggi stabili e che dipendono dal lavoro precario sono maggiormente colpite dalle catastrofi naturali; che un altro gruppo chiave esposto al rischio di impatti economici e sanitari a cascata dovuti a siccità e inondazioni è costituito dagli agricoltori e dalle comunità rurali, i cui mezzi di sussistenza dipendono da condizioni meteorologiche e climatiche stabili e prevedibili;
1. esprime il suo più profondo cordoglio e la sua solidarietà alle vittime, alle loro famiglie nonché a tutti i cittadini e le comunità colpite dagli eventi meteorologici estremi in atto e dalle devastanti inondazioni nell'Europa centrale e orientale, tra cui Austria, Cechia, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia; esprime solidarietà alle persone colpite dagli incendi boschivi in Grecia e Portogallo; riconosce le profonde ripercussioni emotive e materiali di tali catastrofi sugli individui e le comunità e, in questi momenti di difficoltà e perdite, esprime solidarietà alle persone colpite;
2. plaude agli sforzi e alla dedizione costanti dei servizi antincendio professionisti e volontari, delle organizzazioni di soccorso, dei volontari e del personale militare nei paesi colpiti dalle inondazioni e da altre catastrofi naturali in tutta Europa; ritiene che le loro azioni coraggiose, insieme a quelle delle autorità nazionali, regionali e locali e dei cittadini che hanno rischiato la propria vita per salvare altre vite, proteggere le abitazioni e salvaguardare le infrastrutture, siano meritevoli del massimo elogio; insiste sul fatto che i suddetti servizi di emergenza hanno svolto un ruolo essenziale nel salvare vite umane, evacuare persone dalle zone vulnerabili e proteggere i beni in condizioni incredibilmente ardue, e che la loro volontà di agire, pur correndo grandi rischi personali, ha svolto lo stesso ruolo cruciale nel mitigare la catastrofe;
3. esprime profonda preoccupazione per la crescente intensità e frequenza degli eventi meteorologici estremi in tutta l'UE, tra cui precipitazioni intense, inondazioni diffuse, ondate di calore e incendi boschivi, che hanno gravi effetti diretti sulla salute umana, sui mezzi di sussistenza, sulle abitazioni, sulle infrastrutture e sull'agricoltura; sottolinea l'urgente necessità di rafforzare la risposta collettiva dell'UE a tali eventi avversi potenziando la protezione civile e le misure di mitigazione dei cambiamenti climatici e di adattamento a essi e garantendo la sicurezza delle persone, la tutela dei loro mezzi di sussistenza e la resilienza dell'economia;
4. ritiene che tali condizioni meteorologiche estreme, in quanto parte dell'attuale emergenza climatica, siano un segnale della necessità di un'azione più ambiziosa in materia di mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento ad essi;
5. ritiene che l'UE debba svolgere un ruolo guida in tale processo e intensificare i suoi sforzi in tutti i settori; ricorda che, in linea con la normativa europea sul clima, l'accordo di Parigi e le migliori conoscenze scientifiche disponibili, l'UE dovrebbe intensificare sia la sua azione di mitigazione dei cambiamenti climatici, al fine di limitare il riscaldamento globale a 1,5ºC rispetto ai livelli preindustriali, sia la sua azione di adattamento, al fine di promuovere la resilienza;
6. invita gli Stati membri a dare priorità e a individuare misure di ripristino a breve, medio e lungo termine per gli ecosistemi degradati a seguito di eventi meteorologici estremi; chiede inoltre che gli orientamenti dell'UE per i piani di ripristino post-emergenza individuino i settori prioritari per le fasi di ripresa, ripristino e ricostruzione dopo le catastrofi causate da inondazioni, incendi boschivi, ondate di calore o siccità, comprese raccomandazioni per aumentare la resilienza e rilanciare i mezzi di sussistenza, le economie e l'ambiente colpito, in linea con l'approccio "One Health";
7. chiede la rapida adozione di una solida normativa dell'UE in materia di adattamento ai cambiamenti climatici per coordinare gli sforzi degli Stati membri volti a rafforzare l'adattamento e la resilienza, in linea con gli obiettivi della normativa europea sul clima; osserva che tale normativa dovrebbe stabilire obiettivi misurabili in tutti i settori chiave, come l'acqua, la sanità, le infrastrutture, l'economia e la pianificazione del territorio; rileva, in particolare, che essa dovrebbe garantire che tutte le infrastrutture critiche siano a prova di clima entro il 2030 e che tutti gli Stati membri attuino piani di gestione sostenibile delle risorse idriche entro il 2027;
8. chiede la piena attuazione del quadro 2030 per il clima e l'energia e dell'agenda "Pronti per il 55 %" al fine di ridurre le emissioni di natura antropica responsabili dei cambiamenti climatici, nonché una maggiore ambizione dell'UE attraverso l'adozione di nuovi obiettivi post-2030 e una revisione globale della normativa europea sul clima;
9. invita gli Stati membri ad attuare pienamente ed efficacemente la normativa sul ripristino della natura, che rafforzerà le sinergie tra le misure per la mitigazione dei cambiamenti climatici, l'adattamento, la prevenzione delle catastrofi e il ripristino della natura; si aspetta che tale normativa svolga un ruolo cruciale nel promuovere il ripristino di ecosistemi resilienti alla siccità, in particolare di foreste costituite da alberi di età e specie diverse, ricche di biodiversità e con copertura continua, nonché di zone umide, della vegetazione naturale, della dinamica delle pianure alluvionali e di sistemi di infiltrazioni naturale a livello di paesaggio, migliorando nel contempo la resilienza dei bacini idrografici;
10. sottolinea l'influenza negativa a lungo termine che le catastrofi naturali hanno sulla coesione economica, sociale e territoriale dell'Unione, ostacolando l'attuazione della politica di coesione dell'UE; riconosce la particolare vulnerabilità dei territori elencati all'articolo 174 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, che spesso dispongono di risorse limitate per la ripresa;
11. invita la Commissione ad attivare, senza indebito ritardo, la riserva di solidarietà europea e la riserva per gli aiuti d'urgenza affinché sia prestata urgentemente assistenza nelle operazioni di bonifica e siano contrastati i rischi sanitari immediati;
12. chiede l'attivazione di meccanismi, come il FSUE, per fornire assistenza finanziaria ai paesi bisognosi; sottolinea che è essenziale fornire aiuti e finanziamenti alle regioni colpite dalle inondazioni nel modo più rapido, semplice e flessibile possibile ed esorta tutti i paesi colpiti a continuare a fornire aiuti di emergenza, compresi cibo, acqua pulita, assistenza medica e alloggi temporanei agli sfollati;
13. ricorda tuttavia che il FSUE è stato modificato più volte al fine di ampliarne l'ambito di applicazione e che dal 2022 include le gravi emergenze sanitarie, anche se la sua dotazione finanziaria complessiva non è aumentata; chiede pertanto un aumento significativo della dotazione del FSUE per aiutare le regioni a prevedere e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici;
14. raccomanda che, nella ricostruzione delle infrastrutture critiche, tra cui i trasporti, l'assistenza sanitaria e i sistemi idrici ed energetici, i governi nazionali, regionali e locali garantiscano che tali infrastrutture siano progettate in modo da resistere a futuri eventi meteorologici estremi; invita pertanto gli attori locali, regionali e nazionali ad accelerare l'attuazione delle misure di adattamento ai cambiamenti climatici, in particolare delle infrastrutture per la prevenzione delle inondazioni quali dighe, argini e sistemi di drenaggio, e di soluzioni naturali quali il rimboschimento e il ripristino delle zone umide;
15. mette in evidenza le sinergie tra il FSUE, il meccanismo di protezione civile dell'UE, l'asse di intervento riguardante l'adattamento ai cambiamenti climatici del Fondo europeo di sviluppo regionale e i programmi di cooperazione territoriale, che sono essenziali per creare un pacchetto esaustivo di risposta e resilienza;
16. ritiene che gli investimenti regionali attraverso il bilancio dell'UE dovrebbero rimanere in regime di gestione concorrente per quanto riguarda la programmazione e l'attuazione, al fine di poter rispondere alle esigenze degli Stati membri, delle regioni e delle zone urbane, rurali e remote, in particolare per permettere alle zone urbane e rurali di adattarsi alle nuove sfide, come le inondazioni; chiede alla Commissione, agli Stati membri e alle autorità regionali di utilizzare e rafforzare i meccanismi esistenti per individuare e combattere le irregolarità, le frodi e la corruzione nell'ambito di qualsiasi strumento finanziario dell'UE, compresi i finanziamenti della politica di coesione e gli aiuti d'emergenza;
17. ricorda gli impegni assunti nell'ambito del meccanismo di protezione civile dell'UE, della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e di altri accordi internazionali per ridurre il rischio di catastrofi e promuovere la sostenibilità ambientale;
18. incoraggia il rafforzamento dei quadri di cooperazione regionale tra i paesi dell'Europa centrale e orientale e incentiva il ricorso a esperti internazionali per sostenere gli sforzi di ripristino e riabilitazione, al fine di promuovere strategie congiunte di gestione delle catastrofi, condividere le migliori pratiche e migliorare la gestione transfrontaliera delle risorse idriche;
19. ritiene che la dotazione del FSUE dovrebbe essere commisurata al numero e alla gravità crescenti delle catastrofi naturali in tutta Europa; esorta la Commissione ad aumentare la dotazione della riserva di solidarietà e della riserva per gli aiuti d'urgenza; sottolinea inoltre l'importanza di garantire finanziamenti adeguati a tali riserve o al loro equivalente, in vista dell'imminente proposta della Commissione sul nuovo QFP e dei negoziati interistituzionali pertinenti;
20. invita la Commissione a semplificare ulteriormente le procedure e a ridurre il tempo necessario per il trattamento delle domande di mobilitazione del FSUE; invita gli Stati membri e le regioni a individuare le strozzature e a rafforzare le capacità amministrative e operative al fine di accelerare l'erogazione dei fondi del FSUE; sottolinea la necessità di una flessibilità ragionevole quando le regioni e i paesi beneficiari si trovano a far fronte a ritardi e difficoltà giustificabili al momento di presentare le domande di finanziamento o di utilizzare i fondi assegnati;
21. mette in evidenza la necessità di valutare e massimizzare il potenziale delle foreste, degli alberi e delle infrastrutture verdi nella gestione delle inondazioni, nell'adattamento ai cambiamenti climatici e nella fornitura di servizi ecosistemici; osserva, ad esempio, che gli alberi piantati nelle zone urbane possono assorbire l'acqua piovana migliorando nel contempo la qualità dell'aria; chiede che si piantino più alberi nelle città e che si sostenga la gestione sostenibile delle foreste; sottolinea che tutte le misure di prevenzione e di adattamento legate al rimboschimento e all'agricoltura dovrebbero basarsi sulle più recenti conoscenze scientifiche ed essere attuate nel pieno rispetto dei principi ecologici;
22. invita la Commissione a includere nella politica di coesione del QFP 2027-2033, in particolare nel Fondo europeo di sviluppo regionale, i fondi necessari per ricostruire rapidamente i siti del patrimonio storico nazionale colpiti, costruire serbatoi di ritenzione nelle zone a rischio di inondazioni, attrezzare gli operatori di primo intervento e garantire il continuo scambio di conoscenze tra gli Stati membri;
23. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.
- [1] GU C 125 del 5.4.2023, pag. 135.
- [2] GU C 232 del 16.6.2021, pag. 28.
- [3] GU L 243 del 9.7.2021, pag. 1, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2021/1119/oj.
- [4] GU L, 2024/1991, 29.7.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2024/1991/oj.
- [5] GU C, C/2024/488, 23.1.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2024/488/oj.
- [6] GU L 231 del 30.6.2021, pag. 159, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2021/1060/oj.
- [7] GU L 231 del 30.6.2021, pag. 60, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2021/1058/oj.
- [8] GU L 311 del 14.11.2002, pag. 3, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2002/2012/oj.