PROPOSTA DI RISOLUZIONE sul rafforzamento del fermo sostegno dell'UE all'Ucraina contro la guerra di aggressione della Russia e la crescente cooperazione militare tra Corea del Nord e Russia
25.11.2024 - (2024/2940(RSP))
a norma dell'articolo 136, paragrafo 2, del regolamento
Özlem Demirel
a nome del gruppo The Left
B10‑0189/2024
Risoluzione del Parlamento europeo sul rafforzamento del fermo sostegno dell'UE all'Ucraina contro la guerra di aggressione della Russia e la crescente cooperazione militare tra Corea del Nord e Russia
Il Parlamento europeo,
– vista la Carta delle Nazioni Unite, in particolare l'obbligo per tutti gli Stati, ai sensi dell'articolo 2 della stessa, di astenersi, nelle loro relazioni internazionali, dalla minaccia o dall'uso della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi Stato, o in qualsiasi altro modo incompatibile con le finalità delle Nazioni Unite, e di risolvere le loro controversie internazionali con mezzi pacifici,
– vista la Carta delle Nazioni Unite, in particolare il diritto naturale di autodifesa in caso di attacco armato ai sensi dell'articolo 51 della Carta,
− vista la risoluzione n. 2625 (XXV) dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 24 ottobre 1970, in particolare i principi in essa contenuti, secondo cui il territorio di uno Stato non può essere oggetto di acquisizione da parte di un altro Stato con la minaccia o l'uso della forza, e secondo cui qualsiasi tentativo diretto a perturbare, in tutto o in parte, l'unità nazionale e l'integrità territoriale di uno Stato o di un paese, o la sua indipendenza politica, è incompatibile con le finalità e i principi della Carta delle Nazioni Unite,
− vista la risoluzione n. 3314 (XXIX) dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 14 dicembre 1974, la quale definisce l'aggressione come l'uso della forza armata da parte di uno Stato contro la sovranità, l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di un altro Stato o in qualsiasi altro modo incompatibile con la Carta delle Nazioni Unite,
− visti le convenzioni di Ginevra del 1949 e il relativo protocollo aggiuntivo I del 1977,
− visti l'Atto finale di Helsinki, la Carta di Parigi per una nuova Europa e il Memorandum di Budapest sulle garanzie di sicurezza,
− viste le relazioni dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani sulla situazione dei diritti umani in Ucraina,
− viste le relazioni periodiche dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA),
− viste le risoluzioni dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite adottate fin dall'inizio della guerra di aggressione contro l'Ucraina,
− viste la domanda di adesione all'UE presentata dall'Ucraina il 28 febbraio 2022, la comunicazione della Commissione del 17 giugno 2022 dal titolo "Parere della Commissione sulla domanda di adesione dell'Ucraina all'Unione europea" (COM(2022)0407) e le successive conclusioni del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno 2022, nonché la relazione 2024 della Commissione europea sull'Ucraina,
− vista la relazione speciale 23/2021 della Corte dei conti europea dal titolo "Ridurre la grande corruzione in Ucraina: diverse iniziative UE, ma risultati ancora insufficienti",
− visto il parere 03/2023 della Corte dei conti europea riguardante la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce lo strumento per l'Ucraina,
– vista la relazione in data 9 febbraio 2024 del gruppo di lavoro ad alto livello sulle conseguenze ambientali della guerra, dal titolo "An environmental compact for Ukraine" (Un patto ambientale per l'Ucraina),
– visti la relazione in data 1º novembre 2022 dell'"Initiative on Greenhouse Gas accounting of war", dal titolo "Climate damage caused by Russia's war in Ukraine" (I danni climatici causati dalla guerra russa in Ucraina) e i relativi aggiornamenti,
– viste le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla Corea del Nord,
– vista la Convenzione del 1997 sulla messa al bando delle mine antipersona e sulla loro distruzione (trattato di Ottawa), di cui la maggior parte degli Stati membri dell'UE è parte,
– viste la dottrina nucleare russa riveduta e le recenti decisioni del governo statunitense di intensificare le forniture di armi, comprese le mine antipersona,
– visto il nuovo accordo di cooperazione militare tra la Corea del Nord e la Russia,
– visto l'articolo 136, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che la Federazione russa sta portando avanti una guerra di aggressione su vasta scala contro l'Ucraina dal 24 febbraio 2022, in palese e flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite e dei principi fondamentali del diritto internazionale;
B. considerando che ondate regolari di attacchi russi alle infrastrutture energetiche continuano a causare distruzione, lasciano milioni di persone in tutta l'Ucraina senza elettricità e perturbano l'approvvigionamento idrico e i sistemi di riscaldamento; che gli attacchi hanno danneggiato anche altre infrastrutture civili; che le truppe russe continuano a occupare illegalmente la centrale nucleare di Zaporizhzhia; che migliaia di civili nell'intera Ucraina, tra cui centinaia di minori, sono già stati uccisi, feriti o sfollati con la forza; che, secondo l'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite OCHA, nel 2024 oltre 14,6 milioni di persone, vale a dire circa il 40 % della popolazione ucraina, necessiteranno di aiuti umanitari; che la guerra ha costretto milioni di persone a fuggire, con quasi 4 milioni di persone ancora sfollate in tutta l'Ucraina e oltre 6 milioni di rifugiati ucraini all'estero; che il 65 % delle famiglie ucraine ha dichiarato che la guerra ha comportato una diminuzione dei loro redditi dal febbraio 2022; che il 44 % delle famiglie ucraine fatica a guadagnare abbastanza per soddisfare le proprie esigenze e che il 45 % della popolazione ucraina rientra in almeno un gruppo vulnerabile; che 3,6 milioni di persone rischiano di subire violenze di genere; che, con il protrarsi del conflitto, nei prossimi mesi e oltre le necessità urgenti persisteranno e peggioreranno;
C. considerando che il 30 settembre 2022 la Russia ha dichiarato unilateralmente l'annessione delle oblast ucraine di Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia, parzialmente occupate dalla Russia, oltre alla sua precedente annessione della penisola di Crimea;
D. considerando che i cittadini di tutta Europa sono profondamente preoccupati per la guerra, che potrebbe sfociare in un conflitto tra Stati dotati di armi nucleari;
E. considerando che, secondo recenti sondaggi, la maggior parte degli ucraini è favorevole a che si avviino negoziati e a che si ponga fine il più presto possibile alla guerra; che il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha dichiarato la necessità di porre fine alla guerra per via diplomatica entro il 2025;
F. considerando che nel marzo e nell'aprile 2022 si sono tenuti a Istanbul colloqui di pace diretti tra la Russia e l'Ucraina, durante i quali è stato discusso un eventuale accordo di pace;
G. considerando che la guerra in Ucraina ha causato centinaia di migliaia di vittime da entrambe le parti e che, secondo diversi analisti militari, è improbabile che si giunga a una soluzione militare del conflitto nel breve termine; che il numero di disertori, i quali si rifiutano di prendere parte alla guerra, è in costante aumento sia nell'esercito ucraino che in quello russo;
H. considerando che le forze armate ucraine sono penetrate in territorio russo nella regione di Kursk, occupando una superficie di circa 1 260 km²; che la Russia occupa oltre 100 000 km² di territorio ucraino;
I. considerando che vari rappresentanti dei governi europei hanno dichiarato la necessità di un ulteriore riarmo europeo, compreso il riarmo nucleare;
J. considerando che il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, e alcuni Stati membri hanno espresso la necessità di revocare tutte le restrizioni all'uso delle armi donate dai paesi dell'UE al governo ucraino, consentendo così all'Ucraina di utilizzare tali armi per azioni militari sul territorio russo;
K. considerando che l'UE ha stanziato miliardi di euro in sostegno finanziario e militare per rafforzare le capacità delle forze armate ucraine;
L. considerando che, dall'inizio della guerra, l'UE e gli Stati membri hanno messo a disposizione dell'Ucraina oltre 167 miliardi di USD in aiuti finanziari, militari e umanitari e in assistenza ai rifugiati; che nel luglio 2024 l'UE ha reso disponibile la prima tranche dei fondi generati dal congelamento dei beni russi, ossia 1,6 miliardi di USD, che saranno convogliati attraverso lo strumento europeo per la pace e lo strumento per l'Ucraina al fine di rafforzare le capacità militari di tale paese e sostenere la sua ricostruzione; che nel giugno 2024 l'UE ha formalmente avviato i negoziati di adesione con l'Ucraina;
M. considerando che il 17 marzo 2023 la seconda camera preliminare della Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto nei confronti di Vladimir Vladimirovich Putin, presidente della Federazione russa, e di Maria Alekseyevna Lvova-Belova, commissaria per i diritti dei minori presso l'Ufficio del presidente della Federazione russa;
N. considerando che l'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha autorizzato l'Ucraina a utilizzare i missili a più lunga gittata forniti dagli Stati Uniti per colpire più a fondo la Russia e ad aumentare le forniture di armi, compresa la fornitura di mine antipersona;
O. considerando che il trattato di Ottawa, ratificato dalla stragrande maggioranza degli Stati membri dell'UE, vieta l'impiego, lo stoccaggio, la produzione e il trasferimento delle mine antipersona, a causa della loro natura indiscriminata e del loro impatto devastante sui civili, in particolare sui bambini;
P. considerando che la Russia ha rivisto la propria dottrina nucleare e ha firmato un accordo per aumentare la cooperazione militare con la Corea del Nord;
Q. considerando che, secondo fonti di intelligence sudcoreane, confermate dagli Stati Uniti, la Corea del Nord ha inviato circa 10 000 soldati alla Russia, probabilmente dispiegati nella regione di Kursk;
1. ribadisce con la massima fermezza la propria condanna dell'attacco all'integrità territoriale e alla sovranità dell'Ucraina derivante dall'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione russa; condanna tale invasione in quanto guerra di aggressione che costituisce una grave violazione del diritto internazionale, in particolare della Carta delle Nazioni Unite, e per la quale non vi è alcuna giustificazione; condanna il coinvolgimento della Bielorussia in tale aggressione;
2. esprime la sua più profonda solidarietà al popolo ucraino e ai familiari di tutte le vittime;
3. sottolinea l'urgente necessità di compiere sforzi diplomatici intensi e costanti per porre immediatamente fine alla guerra in Ucraina e alle sofferenze del popolo ucraino; deplora che non sia ancora stata trovata una soluzione diplomatica e pacifica al conflitto; chiede di intensificare gli sforzi per avviare finalmente un processo negoziale di pace che includa tutte le parti;
4. ritiene che l'UE debba intraprendere un'importante iniziativa diplomatica convocando una conferenza multilaterale per la pace e la sicurezza; ricorda che, conformemente all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea, l'UE deve promuovere soluzioni multilaterali e "preservare la pace, prevenire i conflitti e rafforzare la sicurezza internazionale, conformemente agli obiettivi e ai principi della Carta delle Nazioni Unite, nonché ai principi dell'Atto finale di Helsinki";
5. sollecita l'Organizzazione delle Nazioni Unite e i suoi Stati membri a intensificare gli sforzi per avviare il dialogo politico e la mediazione necessari alla preparazione dei negoziati per il cessate il fuoco e la pace; invita l'UE a concentrare i suoi sforzi non solo sul proseguimento del suo sostegno finanziario all'Ucraina, ma anche sull'avvio di un'iniziativa diplomatica tesa a conseguire un cessate il fuoco e una soluzione politica del conflitto;
6. esige che la Federazione russa cessi di utilizzare la forza contro l'Ucraina e si astenga dal ricorso illecito alle minacce o alla forza contro qualsiasi Stato membro dell'UE; esige altresì che la Federazione russa ritiri le sue forze militari dal territorio dell'Ucraina; ribadisce il proprio impegno a favore della sovranità, dell'indipendenza, dell'unità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale, che si estendono alle sue acque territoriali; sottolinea che l'UE non riconoscerà alcuna decisione sull'annessione di territori di paesi terzi e invita la Russia a revocare la sua decisione riguardante l'annessione dei territori ucraini;
7. esorta la Russia, con la massima fermezza possibile, ad abbandonare la strada della violenza e dell'aggressione che ha scelto di percorrere e a riprendere la strada del dialogo e dei negoziati; esorta la NATO e i suoi paesi membri a non inasprire ulteriormente il conflitto continuando a impegnarsi in una nuova corsa agli armamenti; deplora l'annunciato dispiegamento di missili statunitensi a corto e medio raggio in Germania; condanna fermamente la recente decisione degli Stati Uniti di autorizzare l'uso di armi a lungo raggio per attaccare la Russia e la decisione di quest'ultima di rivedere la propria dottrina nucleare; esprime profonda preoccupazione per la dottrina nucleare riveduta della Russia, che riduce la soglia per l'uso di armi nucleari, e invita tutti gli Stati dotati di armi nucleari a impegnarsi in accordi di non proliferazione; sottolinea che entrambe le decisioni rappresentano un'ulteriore svolta nella spirale dell'escalation, rendendo ancora più urgente la necessità di sforzi diplomatici;
8. esprime profonda preoccupazione dinanzi alle tensioni geopolitiche tra la NATO e la Federazione russa nel comune vicinato orientale, che rischiano di portare a uno scontro diretto tra le parti, con conseguenze potenzialmente disastrose per l'Europa e per il mondo; ricorda che i cittadini dell'UE temono uno scontro o una guerra con la Russia;
9. esprime profonda opposizione e preoccupazione per il rischio di escalation del conflitto che potrebbe derivare dall'uso di armi e missili statunitensi, britannici e occidentali per attaccare obiettivi in Russia, il che potrebbe portare a uno scontro diretto tra l'UE, la NATO e la Russia;
10. ritiene che non sia possibile prevedere una soluzione militare all'attuale conflitto nel breve termine ed esprime la propria delusione per la mancanza di iniziativa, partecipazione e cooperazione dell'UE nei processi negoziali e per l'assenza di sforzi volti a individuare condizioni concrete e realistiche per lo svolgimento dei negoziati;
11. invita gli Stati membri a dare priorità agli sforzi diplomatici volti a porre fine alle ostilità; chiede nuove iniziative dell'UE intese a promuovere il disarmo nucleare e a ridurre la dipendenza dalla deterrenza nucleare nelle strategie di sicurezza globale;
12. invita gli Stati membri a sostenere urgentemente lo spiegamento di una forza di mantenimento della pace delle Nazioni Unite per proteggere i 15 reattori nucleari in Ucraina, in stretta cooperazione con la missione dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica; sottolinea che l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, conformemente alla sua risoluzione 377, dispone di poteri decisionali sussidiari laddove il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non sia in grado di prendere decisioni adeguate in materia di mantenimento della pace;
13. condanna fermamente l'approfondimento dei legami militari tra la Russia e la Corea del Nord, comprese le segnalazioni di trasferimenti di armi, che contravvengono alle sanzioni internazionali e aggravano i rischi per la sicurezza globale; esorta l'UE e la comunità internazionale a rafforzare le misure volte a bloccare il commercio illegale di armi e a sostenere l'applicazione delle attuali sanzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite relative al programma sulle armi nucleari;
14. condanna fermamente la decisione degli Stati Uniti di fornire mine antipersona all'Ucraina, sottolineando che tali armi violano i principi umanitari internazionali e hanno effetti catastrofici di lungo termine sulle popolazioni civili; esorta l'UE a ribadire il suo impegno a favore del trattato di Ottawa garantendo che nessuno Stato membro partecipi, direttamente o indirettamente, al dispiegamento o al trasferimento di tali armi;
15. invita tutti i paesi, compresi gli Stati Uniti, l'Ucraina e la Russia, ad aderire ai principi del trattato di Ottawa e ad adoperarsi per l'eliminazione universale delle mine antipersona;
16. esprime il proprio sgomento dinanzi ai continui attacchi su vasta scala sferrati dalla Russia contro le infrastrutture civili, compresi gli impianti energetici, le aree residenziali, le scuole e gli ospedali; esorta la Russia a porre immediatamente fine a tutte le ostilità e a tutti i bombardamenti e gli attacchi contro i civili; chiede che tutte le parti rispettino pienamente i loro obblighi, previsti dal diritto internazionale umanitario, di risparmiare la popolazione civile e i beni civili, di astenersi dall'attaccare, distruggere, rimuovere o rendere inutilizzabili i beni necessari per la sopravvivenza della popolazione civile, e di rispettare e proteggere il personale umanitario e le forniture utilizzate per le operazioni di soccorso umanitario; insiste sulla necessità che i responsabili di crimini di guerra rispondano delle loro azioni a norma del diritto internazionale;
17. denuncia gli effetti della guerra sulla salute mentale, fisica, sessuale e riproduttiva delle donne; osserva che la distruzione delle infrastrutture in Ucraina ha conseguenze disastrose sulla salute delle donne, che spesso sono quelle che forniscono cure mediche e infermieristiche, e che garantiscono l'assistenza;
18. esprime preoccupazione per le conseguenze economiche, ambientali, energetiche e sociali della guerra, che si registrano non solo in Europa ma in tutto il mondo; osserva che la stretta dell'inflazione, causata in parte dall'aumento dei prezzi dell'energia, sta colpendo i lavoratori e i gruppi più vulnerabili; esprime preoccupazione per l'impatto ambientale della guerra e per la crescente dipendenza energetica dell'UE dal gas liquefatto proveniente dagli Stati Uniti;
19. si rammarica del fatto che la direttiva sulla protezione temporanea[1] sia interpretata in modo così restrittivo da impedire a molte donne fuggite dalla guerra di aggressione russa di accedere all'assistenza all'aborto o ad altri trattamenti per la salute sessuale e riproduttiva, compresi i trattamenti a seguito di abusi sessuali; è costernato per il fatto che, di conseguenza, molte donne sono state costrette a tornare nell'Ucraina dilaniata dalla guerra per accedere ai servizi per la salute sessuale e riproduttiva e ai loro diritti in questo ambito nonché all'assistenza riproduttiva; invita la Commissione a rivedere la direttiva sulla protezione temporanea al fine di garantire che tutti gli Stati membri siano tenuti a offrire la stessa assistenza che le donne potrebbero altrimenti ricevere in Ucraina;
20. invita l'UE a sostenere procedimenti giudiziari internazionali per processare i crimini di guerra commessi durante la guerra; sottolinea la necessità di rispettare i principi del ripristino e della non ripetizione;
21. ricorda che la ricostruzione dell'Ucraina deve avere la massima priorità e che la Russia deve contribuire finanziariamente a tale ricostruzione; rileva l'importanza che la ricostruzione si basi sulle esigenze del popolo ucraino e non sugli interessi lucrativi delle imprese; chiede la cancellazione del debito ucraino al fine di agevolare la ricostruzione delle imprese strategiche e delle infrastrutture distrutte durante la guerra; sostiene gli appelli a favore dell'organizzazione, a tempo debito, di una conferenza internazionale per raccogliere fondi a titolo del fondo fiduciario di solidarietà per l'Ucraina; sottolinea la necessità di dare priorità alla ricostruzione delle strutture necessarie a garantire che gli ucraini che lo desiderano possano ritornare nel loro paese in modo sicuro;
22. sottolinea la necessità di garantire che a nessuno di coloro che fuggono dall'Ucraina sia impedito di lasciare il paese, comprese le vittime di sfruttamento riproduttivo, e che tutte le persone in fuga possano beneficiare di protezione e asilo, compresi gli studenti internazionali, le donne transgender e gli obiettori di coscienza ucraini e russi, e siano in grado di spostarsi ulteriormente all'interno dell'UE; condanna la detenzione di studenti internazionali in fuga dall'Ucraina; deplora il fatto che le autorità ucraine vietano agli uomini ucraini in una determinata fascia di età di fuggire dalla guerra; invita le autorità ucraine e russe a riconsiderare le loro politiche di coscrizione forzata degli uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni senza esperienza militare; esprime inoltre preoccupazione per la "mobilitazione parziale" decretata in Russia nel settembre 2022, che vieta agli uomini russi di lasciare il paese dopo aver ricevuto un avviso di coscrizione;
23. esprime profonda preoccupazione per il fatto che, secondo la relazione 2021 della Corte dei conti europea sulla riduzione della grande corruzione in Ucraina, la grande corruzione e la cattura dello Stato sono ancora diffuse in Ucraina, nonostante l'azione dell'UE volta ad affrontare la questione come priorità trasversale, nonché per il fatto che gli oligarchi e gli interessi costituiti in Ucraina sono la causa più profonda della corruzione e costituiscono i principali ostacoli allo Stato di diritto e allo sviluppo economico del paese; sottolinea che il parere della Corte dei conti europea del giugno 2023 sullo strumento per l'Ucraina ha ribadito il messaggio della suddetta relazione relativo alla grande corruzione e alla cattura dello Stato in Ucraina, nonché al fatto che tali elementi rappresentano un rischio sistemico per lo strumento per l'Ucraina; invita la Commissione a elaborare un documento strategico su come impedire e contrastare la grande corruzione in Ucraina, inclusa la cattura dello Stato, in linea con la raccomandazione della Corte dei conti europea; prende atto della relazione 2024 della Commissione europea sull'Ucraina per quanto riguarda i progressi compiuti nella lotta alla corruzione nel paese, in cui si afferma che le raccomandazioni della Commissione del 2023 sono state "per lo più attuate";
24. esprime profonda preoccupazione per le modifiche attualmente apportate al diritto del lavoro ucraino e ricorda l'importanza di sindacati forti, di buone condizioni di lavoro e di un settore pubblico solido e funzionante quale fondamento per una società ben attrezzata per affrontare le sfide esterne, tra cui la guerra;
25. evidenzia le raccomandazioni del gruppo di lavoro ad alto livello sulle conseguenze ambientali della guerra; ritiene che occorra prestare maggiore attenzione alle conseguenze ambientali delle guerre, particolarmente in tempi di intensificazione delle crisi ecologiche globali; esorta l'Assemblea degli Stati parte della Corte penale internazionale a includere l'"ecocidio" quale crimine internazionale fondamentale ai sensi dello Statuto di Roma;
26. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, alle Nazioni Unite, al Consiglio d'Europa, all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, nonché al presidente, al governo e al parlamento dell'Ucraina e al presidente, al governo e al parlamento della Federazione russa.
- [1] Direttiva 2001/55/CE del Consiglio, del 20 luglio 2001, sulle norme minime per la concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati e sulla promozione dell'equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri che ricevono gli sfollati e subiscono le conseguenze dell'accoglienza degli stessi (GU L 212 del 7.8.2001, pag. 12, ELI: https://eur-lex.europa.eu/eli/dir/2001/55/oj?eliuri=eli%3Adir%3A2001%3A55%3Aoj&locale=it).