PROPOSTA DI RISOLUZIONE sul Green Deal europeo
10.1.2020 - (2019/2956(RSP))
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento
Fredrick Federley
a nome del gruppo Renew
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B9-0040/2020
B9-0043/2020
Risoluzione del Parlamento europeo sul Green Deal europeo
Il Parlamento europeo,
– vista la comunicazione della Commissione dell'11 dicembre 2019, dal titolo "Il Green Deal europeo" (COM(2019)0640), – vista la comunicazione della Commissione del 28 novembre 2018, dal titolo "Un pianeta pulito per tutti – Visione strategica europea a lungo termine per un'economia prospera, moderna, competitiva e climaticamente neutra" (COM(2018)0773),
– visti il programma d'azione dell'UE per l'ambiente fino al 2020 e la sua visione per il 2050,
– visti la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), il protocollo di Kyoto all'UNFCCC e l'accordo di Parigi,
– vista la Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica,
– visti l'agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite,
– vista la relazione dell'Agenzia europea dell'ambiente sul tema "L'ambiente in Europa - Stato e prospettive nel 2020" (SOER 2020), pubblicata il 4 dicembre 2019,
– viste la relazione speciale del gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) dal titolo "Riscaldamento globale di 1,5º C", la sua quinta relazione di valutazione (AR5) e la relativa relazione di sintesi, la relazione speciale dell'IPCC in materia di cambiamenti climatici e suolo e la relazione speciale dell'IPCC sull'oceano e la criosfera in un clima che cambia,
– vista la relazione 2019 sul divario delle emissioni del programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, pubblicata il 26 novembre 2019,
– vista la relazione di valutazione globale sulla biodiversità e i servizi ecosistemici della piattaforma intergovernativa di politica scientifica per la biodiversità e i servizi ecosistemici (IBPES), del 31 maggio 2019,
– viste le prospettive in termini di risorse globali (Global Resources Outlook) 2019 dell'International Resource Panel del programma delle Nazioni Unite per l'ambiente,
– visto il moltiplicarsi di elementi che dimostrano le drammatiche conseguenze dell'inquinamento ambientale sulla salute umana, tra cui i dati di EUROSTAT sui decessi connessi al cancro ai polmoni (1,3 milioni di cittadini europei l'anno),
– vista la 26a Conferenza delle parti dell'UNFCCC (COP26) che si terrà a novembre del 2020, durante la quale tutte le parti dell'UNFCCC dovranno incrementare i rispettivi contributi determinati a livello nazionale (NDC) in linea con gli obiettivi dell'accordo di Parigi,
– vista la 15a Conferenza delle parti della Convenzione sulla diversità biologica (COP15) che si terrà a Kunming (Cina) nell'ottobre 2020, durante la quale le parti dovranno concordare il quadro globale post-2020 per arrestare la perdita di biodiversità,
– vista la sua risoluzione del 14 marzo 2019 sul cambiamento climatico: una visione strategica europea a lungo termine per un'economia prospera, moderna, competitiva e climaticamente neutra in conformità dell'accordo di Parigi[1],
– vista la sua risoluzione del 28 novembre 2019 sull'emergenza climatica e ambientale[2],
– vista la sua risoluzione del 28 novembre 2019 sulla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici 2019 in programma a Madrid, Spagna (COP 25)[3],
– viste le conclusioni del Consiglio europeo del 12 dicembre 2019,
– visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,
1. sottolinea l'urgenza di intervenire per affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici e all'ambiente e accoglie pertanto con grande favore la comunicazione della Commissione dal titolo "Il Green Deal europeo"; condivide l'impegno della Commissione di trasformare l'Unione in una società più sana, sostenibile, giusta e prospera, con zero emissioni nette di gas a effetto serra nel 2050 e dotata di un'economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, nell'ambito della quale la crescita economica sia dissociata dall'uso delle risorse e dalla produzione di rifiuti; chiede che la necessaria transizione verso la neutralità climatica della società entro il 2050 divenga un successo europeo;
2. sottolinea che il Green Deal dovrebbe essere al centro della nuova strategia europea per la crescita e l'occupazione; considera il Green Deal un catalizzatore per una transizione verso una società che abbia tra i suoi obiettivi principali la neutralità climatica, la protezione dell'ambiente e del nostro capitale naturale, l'uso sostenibile delle risorse nonché la salute e la qualità della vita dei nostri cittadini, unitamente a un'economia prospera, equa e competitiva che funzioni per tutti, in tutte le regioni d'Europa; ritiene che il Green Deal dovrebbe creare opportunità economiche ed equità tra le generazioni;
3. ritiene che il Green Deal dovrebbe essere incentrato sulle persone e mirare a proteggere la salute e il benessere dei cittadini dai rischi e dagli impatti legati all'ambiente; ritiene che l'attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dovrebbe essere al centro del processo di elaborazione delle politiche dell'Unione;
4. ritiene che la ricerca e l'innovazione e lo sviluppo di nuove tecnologie pulite siano essenziali per lo sforzo di decarbonizzazione, per ridurre la perdita di biodiversità e per rendere più verde l'economia; chiede un sostegno finanziario ove necessario per la ricerca scientifica di base; chiede incentivi orientati al mercato e sostegno agli investimenti in tecnologie di punta sostenibili, che possano contribuire a far sì che l'Unione occupi una posizione di leadership e definisca le norme a livello mondiale;
5. sottolinea che, per consentire all'Unione di conseguire l'obiettivo dell'azzeramento delle emissioni nette entro il 2050 al più tardi, sia necessario mobilitare ingenti investimenti pubblici e privati; considera ciò un requisito decisivo per la riuscita del Green Deal; ritiene che l'Unione debba fornire agli investitori a lungo termine certezze e prevedibilità normativa, nonché un quadro finanziario, risorse e incentivi adeguati per la riuscita di una transizione verde trainata dal mercato; ritiene che ciò debba avvenire in modo da incoraggiare la spesa e gli investimenti in una transizione che comprenda tecnologie di transizione che possono essere sviluppate e dispiegate gradualmente, al fine di conseguire gli obiettivi a lungo termine dell'Unione;
6. sottolinea che il Parlamento si avvarrà di tutti i suoi poteri legislativi per esaminare e modificare le proposte della Commissione al fine di garantire che sostengano integralmente gli obiettivi del Green Deal, compresi quelli in materia di clima, ambiente e salute, crescita e occupazione, protezione del mercato unico e uno sviluppo equilibrato in tutti gli Stati membri;
Rendere più ambiziosi gli obiettivi climatici dell'Unione per il 2030 e il 2050
7. accoglie con favore l'annunciata proposta di una legge europea per il clima, da presentare entro marzo 2020; ritiene che un impegno vincolante dell'Unione a raggiungere zero emissioni nette entro il 2050 al più tardi rappresenterà un poderoso strumento per mobilitare le necessarie forze politiche, economiche e tecnologiche per la transizione; ritiene che la legge per il clima debba includere anche elementi specifici sull'adattamento, in particolare esigendo che tutti gli Stati membri adottino piani d'azione in materia;
8. ritiene che, per essere efficace, la legge per il clima debba essere un atto legislativo a sé stante e includere obiettivi intermedi dell'Unione per il 2030 e il 2040, nonché un solido quadro di governance; ritiene che la legge per il clima debba tecnologicamente neutrale e riflettere le migliori conoscenze scientifiche disponibili, al fine di limitare il riscaldamento globale a 1,5º C, e che debba essere mantenuta aggiornata in funzione degli sviluppi del quadro giuridico dell'Unione e del ciclo di revisione dell'accordo di Parigi;
9. sottolinea energicamente che la transizione è uno sforzo condiviso di tutti gli Stati membri e che ogni Stato membro deve contribuire a conseguire la neutralità climatica dell'Unione entro il 2050; riconosce che il percorso di decarbonizzazione dovrebbe essere differenziato tra gli Stati membri in modo equo ed efficace in termini di costi, che i paesi hanno punti di partenza e risorse diversi e che alcuni di essi stanno avanzando più rapidamente di altri, ma sostiene che la transizione verde dovrebbe essere trasformata in un'opportunità economica e sociale per tutte le regioni d'Europa;
10. chiede di rafforzare l'obiettivo climatico dell'Unione portandolo a una riduzione delle emissioni dell'Unione di gas a effetto serra per il 2030 del 55 % rispetto ai livelli del 1990 ed esorta la Commissione a presentare quanto prima una proposta in tal senso, al fine di consentire all'Unione di adottare tale obiettivo sotto forma di NDC aggiornato ben prima della COP26; chiede altresì che tale obiettivo sia integrato nella legge europea per il clima;
11. ritiene che l'Unione debba svolgere un ruolo attivo e dimostrare una robusta leadership nell'ambito dei preparativi per la COP26, in occasione della quale le parti dovrebbero aumentare gli impegni collettivi in materia di clima, rispecchiando il livello più elevato possibile di ambizione; ritiene, a tale proposito, che l'Unione debba adottare quanto prima nel 2020 un NDC rafforzato al fine di incoraggiare altri paesi terzi, in particolare i principali produttori di emissioni, a fare altrettanto; sottolinea, in tale contesto, la necessità di concordare un rafforzamento dei NDC in vista del vertice UE-Cina previsto a settembre, nonché del vertice UE-Africa;
12. sottolinea che tutti i settori devono contribuire riducendo le proprie emissioni; evidenzia la necessità di rivedere, entro giugno 2021, tutte le pertinenti misure legislative dell'Unione nel settore del clima e dell'energia, compresi i livelli di performance in materia di emissioni di CO2 per le autovetture, i furgoni e gli autocarri, al fine di concretizzare le ambizioni rafforzate in materia di clima; accoglie positivamente i piani della Commissione al riguardo; invita la Commissione a tenere conto anche del potenziale contributo aggiuntivo di altre normative dell'Unione esistenti all'azione per il clima, tra cui la direttiva sulla progettazione ecocompatibile, la legislazione dell'Unione in materia di rifiuti e le misure relative all'economia circolare;
13. sottolinea che la transizione verso la neutralità climatica deve essere sostenibile, in particolare nell'analizzare i cicli del carbonio nei diversi pozzi di assorbimento, lasciando un margine adeguato per lo sviluppo in settori interconnessi con tali pozzi in modo da poter generare migliori benefici climatici e mantenere o potenziare i pozzi nel corso del tempo;
14. sottolinea la necessità di basare le future proposte legislative volte a realizzare ambizioni rafforzate in materia di clima su valutazioni d'impatto globali, che individuino gli effetti socioeconomici e ambientali delle diverse opzioni, tra cui l'insieme degli impatti climatici e ambientali, la necessità di evitare la rilocalizzazione delle emissioni di CO2, gli effetti sulla competitività internazionale delle imprese dell'Unione, comprese le PMI, gli effetti sull'occupazione e gli effetti sulla certezza a lungo termine degli investimenti, assicurando nel contempo la coerenza delle politiche con gli obiettivi di riduzione dei gas a effetto serra;
15. sostiene la volontà della Commissione di lavorare a un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere volto a ridurre il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di CO2 se dovessero persistere livelli diversi di ambizione in campo climatico su scala mondiale; ritiene che lo sviluppo di un tale meccanismo rientri in una strategia più ampia per un'economia dell'Unione competitiva e decarbonizzata; ritiene che un futuro meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere dovrebbe sostenere le ambizioni dell'Unione in materia di clima, garantire parità di condizioni e rispettare le norme dell'OMC; ritiene inoltre che esso dovrebbe mantenere gli incentivi economici per una transizione verde efficace e per i pionieri climatici, sostenere un mercato per i prodotti a basse emissioni di CO2 all'interno dell'Unione e garantire un'efficace fissazione del prezzo del carbonio nell'Unione, promuovendo nel contempo la fissazione del prezzo del carbonio in altre parti del mondo; sottolinea che tale meccanismo deve essere pienamente allineato con il sistema di scambio delle quote di emissione dell'Unione (ETS); ritiene che esso debba tenere conto delle specificità di ciascun settore e che possa essere introdotto gradualmente in determinati settori, evitando nel contempo indebiti costi amministrativi supplementari, in particolare per le PMI europee; chiede alla Commissione di esaminare tutte le diverse forme che l'adeguamento alle frontiere del carbonio potrebbe assumere e di effettuare una valutazione completa dell'impatto di tutte le opzioni assieme alla revisione legislativa prevista del sistema ETS entro giugno 2021, prima di presentare proposte; ribadisce la sua richiesta che le entrate provenienti dal meccanismo siano assegnate al bilancio dell'Unione a titolo di risorse proprie e destinate a misure per il clima, mentre parti delle entrate potrebbero anche essere restituite agli Stati membri;
16. accoglie con favore la proposta di rivedere la direttiva sulla tassazione dell'energia e conviene che la direttiva dovrebbe applicare il principio "chi inquina paga" fissando livelli minimi di prezzo del carbonio, nel pieno rispetto delle competenze degli Stati membri in materia di politica fiscale e senza interferire con esse;
17. accoglie con favore una nuova e più ambiziosa strategia dell'Unione in materia di adattamento ai cambiamenti climatici; sottolinea la necessità di mobilitare investimenti pubblici e privati per l'adattamento e chiede una reale coerenza politica nella spesa dell'Unione, in modo che l'adattamento e la resilienza ai cambiamenti climatici costituiscano criteri fondamentali per i finanziamenti dell'Unione, sfruttando appieno il potenziale dei fondi dell'Unione per sviluppare e rafforzare la resilienza delle comunità e delle infrastrutture; ritiene al contempo che la prevenzione, la preparazione e la risposta alle catastrofi debbano formare un solido strumento di solidarietà, dotato di risorse sufficienti; chiede una ripartizione coerente e sufficiente dei fondi nel bilancio dell'Unione e la messa in comune delle risorse per il meccanismo di protezione civile dell'Unione, alla luce delle crescenti sfide affrontate;
18. sottolinea il ruolo dei cittadini europei, delle comunità locali, delle imprese, comprese le PMI, e dell'industria nell'affrontare le sfide climatiche e ambientali e nello sviluppo di modelli di consumo, modelli commerciali e metodi di produzione più sostenibili; sostiene, in tale contesto, la volontà della Commissione di varare un Patto europeo per il clima e ritiene che esso possa costituire uno strumento utile per rafforzare il ruolo delle comunità locali e regionali nella definizione delle politiche di transizione, nella creazione di partenariati tra il settore pubblico e quello privato e nella diffusione delle migliori pratiche in tutta l'Unione; accoglie con favore le campagne che offrono contributi volontari, ma sottolinea che esse devono sempre tradursi in azioni concrete;
Garantire l'approvvigionamento di energia pulita, economica e sicura
19. sottolinea il ruolo centrale dell'energia nella transizione verso un'economia a zero emissioni nette di gas a effetto serra; ritiene che l'attuazione piena e coerente del recentemente adottato pacchetto "Energia pulita per tutti gli europei" rappresenti un primo passo per garantire il raggiungimento degli obiettivi dell'Unione in materia di clima ed energia; sottolinea al contempo che l'Unione dovrebbe fissare con urgenza obiettivi più ambiziosi per le energie rinnovabili e l'efficienza energetica, che siano pienamente in linea con il principio dell'efficienza energetica al primo posto; sottolinea che, nel perseguire tali obiettivi dichiarati in materia di clima, è fondamentale garantire un mercato dell'energia ben funzionante e pienamente integrato in Europa; sottolinea, in tale contesto, che un'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia, adeguatamente finanziata, è necessaria per rafforzare e aumentare la cooperazione regionale tra gli Stati membri e per garantire che il mercato dell'energia dell'Unione sia competitivo, incentrato sui consumatori, flessibile e non discriminatorio;
20. invita la Commissione a fornire sostegno e consulenza tecnica agli Stati membri, se del caso, in vista della revisione dei piani nazionali per l'energia e il clima, al fine di garantire che siano in linea con gli impegni dell'Unione stabiliti nell'accordo di Parigi; insiste sulla rapida eliminazione delle sovvenzioni per il carbone e i combustibili fossili nell'Unione e accoglie con favore, in tale contesto, l'imminente revisione della direttiva sulla tassazione dell'energia e degli orientamenti in materia di aiuti di Stato in materia di energia;
21. esprime profonda preoccupazione per il rallentamento dell'espansione della quota di mercato globale dell'energia rinnovabile nell'Unione; accoglie pertanto con favore l'annuncio relativo alla strategia per l'energia eolica in mare, che dovrebbe definire una tabella di marcia per una maggiore cooperazione tra gli Stati membri e prevede una revisione della legislazione pertinente; ritiene che le politiche dell'Unione dovrebbero in particolare promuovere l'innovazione e la realizzazione di uno stoccaggio dell'energia sostenibile e dell'idrogeno pulito, affrontando nel contempo la rilocalizzazione delle emissioni di metano, e dovrebbero essere aperte a qualsiasi tecnologia che possa contribuire efficacemente agli obiettivi dell'Unione in materia di clima e di energia;
22. accoglie con favore l'annuncio che la Commissione proporrà misure sull'integrazione intelligente entro la metà del 2020 e sottolinea che l'ulteriore integrazione del mercato energetico dell'Unione avrà un ruolo importante nel migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e nel conseguire un'economia a zero emissioni nette di gas a effetto serra;
23. accoglie con favore l'annunciata ondata di ristrutturazioni di edifici pubblici e privati, quali scuole e ospedali, e sottolinea che il settore dell'edilizia presenta un elevato potenziale di risparmio energetico e di produzione in loco di energia rinnovabile, che può stimolare l'occupazione e aiutare le PMI a espandersi; ritiene che un quadro legislativo intelligente e lungimirante sia essenziale per fornire un contesto stabile e prevedibile alle imprese del settore e si compiace, pertanto, della revisione del regolamento sui prodotti da costruzione; chiede un'applicazione rigorosa degli obblighi degli Stati membri di ristrutturare gli edifici pubblici in linea con la direttiva sull'efficienza energetica;
24. prende atto dell'intenzione della Commissione di valutare la possibilità di estendere lo scambio di quote di emissione dell'Unione alle emissioni provenienti dagli edifici e dal trasporto su strada; ritiene che la loro inclusione diretta nel sistema ETS dell'Unione non sia un'opzione praticabile; ritiene che la misura proposta richieda un'ulteriore analisi e una valutazione d'impatto; sottolinea con vigore che un tale sistema di fissazione dei prezzi non dovrebbe in alcun caso sostituire o indebolire le misure o gli standard esistenti o futuri, come le norme sulle emissioni di CO2 per le automobili, i camion e l'edilizia o il regolamento relativo all'azione per il clima, ma che, se attuato, esso dovrebbe integrare la legislazione esistente al fine di rafforzare le ambizioni climatiche dell'Unione con misure incentrate sul mercato e aperte alla tecnologia che incentivino l'innovazione;
Mobilitare l'industria a favore di un'economia pulita e circolare
25. ritiene che la transizione dell'UE verso una base industriale neutra in termini di emissioni di carbonio, altamente efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva entro il 2050 rappresenti sia una sfida che un'opportunità di fondamentale importanza e accoglie con favore l'annuncio che la Commissione presenterà una nuova strategia industriale, come pure una strategia per le PMI, nel marzo 2020; sottolinea che la competitività industriale e la politica climatica si rafforzano reciprocamente e che il conseguimento di un'industria innovativa e a impatto climatico zero garantirà la competitività dell'economia europea; invita la Commissione a valutare la possibilità di includere le emissioni di gas a effetto serra nella direttiva sulle emissioni industriali (IED);
26. sottolinea che le strategie industriali e per le PMI devono stabilire tabelle di marcia chiare che includano un insieme completo di incentivi per l'innovazione e la diffusione di tecnologie rivoluzionarie, nonché per l'eliminazione di tutti gli ostacoli normativi; ritiene che la strategia dovrebbe affrontare in particolare le sfide dei settori ad alta intensità energetica e dovrebbe essere orientata al mercato e aperta a varie soluzioni tecnologiche, tenendo conto nel contempo dei vincoli e delle esigenze delle PMI; ritiene che il sostegno dell'Unione a coloro che sono in prima linea nell'ambito del clima e delle risorse dovrebbe essere neutro sotto il profilo tecnologico e basarsi sui più recenti risultati e modelli scientifici per conseguire la neutralità in termini di emissioni di carbonio entro il 2050; sottolinea che la cattura e lo stoccaggio del carbonio per l'industria pesanti saranno necessari per rendere tale settore neutro dal punto di vista climatico;
27. accoglie con favore i progetti della Commissione relativi a un ambizioso nuovo piano d'azione per l'economia circolare, che deve mirare a ridurre l'impronta complessiva in termini di ambiente e risorse della produzione e del consumo dell'UE, fornendo nel contempo forti incentivi per l'innovazione, per le imprese sostenibili e per i mercati dei prodotti a impatto climatico zero e i prodotti circolari, con l'efficienza nell'uso delle risorse, l'inquinamento zero e la prevenzione dei rifiuti quali priorità fondamentali; sottolinea le forti sinergie tra l'azione per il clima e l'economia circolare, in particolare nei settori dell'energia e delle industrie ad alta intensità di carbonio;
28. invita la Commissione a proporre obiettivi per la raccolta differenziata, la riduzione dei rifiuti, il riutilizzo e il riciclaggio, nonché altre azioni specifiche quali la responsabilità estesa del produttore, in settori prioritari quali i rifiuti commerciali, i prodotti tessili, la plastica, l'elettronica, l'edilizia e l'alimentazione; esorta la Commissione a sviluppare misure volte a sostenere il mercato dei materiali riciclati in Europa, tra cui norme comuni di qualità nonché obiettivi obbligatori per l'utilizzo dei materiali recuperati nei settori prioritari, ove possibile; sottolinea l'importanza di sviluppare cicli di materiali non tossici attraverso l'eliminazione graduale delle sostanze tossiche cui possono essere esposti gli esseri umani e l'ambiente, in particolare laddove esistono alternative più sicure, e la promozione della ricerca e dell'innovazione al fine di sviluppare prodotti più puliti; invita la Commissione a prendere in considerazione misure volte ad affrontare i prodotti importati contenenti sostanze o componenti che sono vietati nell'UE e che tali misure non dovrebbero essere reintrodotte nel mercato dell'UE per quanto riguarda i prodotti di consumo attraverso attività di riciclaggio;
29. sostiene le misure strategiche per i prodotti sostenibili, compresa l'estensione dell'ambito di applicazione della progettazione ecocompatibile con una legislazione che renda i prodotti più durevoli, riparabili, riutilizzabili e riciclabili, e un solido programma di lavoro sulla progettazione ecocompatibile dal 2020 in poi, che comprenda anche gli smartphone e altre nuove apparecchiature informatiche; chiede proposta legislative che eliminino l'obsolescenza programmata; approva i piani della Commissione per le proposte legislative volte a garantire una catena del valore sicura, circolare e sostenibile per tutte le batterie e si attende che la proposta includa almeno misure in materia di progettazione ecocompatibile e obiettivi per il riutilizzo e il riciclaggio nonché per l'approvvigionamento sostenibile e socialmente responsabile;
30. esorta la Commissione a rafforzare ulteriormente le misure dell'UE contro l'inquinamento da plastica, in particolare nell'ambiente marino, e chiede una più ampia limitazione degli articoli di plastica monouso laddove esistano alternative più sostenibili; sostiene lo sviluppo della legislazione per affrontare il problema degli imballaggi eccessivi e per garantire che, al più tardi entro il 2030, tutti gli imballaggi nell'UE che non sono riutilizzabili o riciclabili in un modo economicamente sostenibile non siano autorizzati sul mercato dell'UE, garantendo nel contempo la sicurezza alimentare; chiede misure per promuovere il coordinamento transfrontaliero dei sistemi di restituzione su cauzione; esorta la Commissione ad affrontare il problema delle microplastiche in modo completo, anche attuando la prevista eliminazione graduale della microplastica aggiunta intenzionalmente e attraverso nuove misure contro il rilascio accidentale di plastica, ad esempio dai tessuti, dagli pneumatici e dai pellet di plastica;
31. chiede che sia istituito un mercato unico verde dell'UE per stimolare la domanda di prodotti sostenibili con disposizioni specifiche come l'espansione dell'uso degli appalti pubblici verdi, la creazione di uno "strumento per il controllo degli appalti sostenibili" volto a sottoporre a verifica climatica i grandi progetti infrastrutturali pubblici, sulla base del meccanismo volontario di valutazione ex ante già esistente per i grandi progetti infrastrutturali; chiede inoltre che sia creato un sistema di garanzia finanziaria in tutti i pertinenti strumenti dell'UE al fine di aiutare gli acquirenti pubblici a gestire i rischi finanziari negli appalti di prodotti e servizi sostenibili altamente innovativi;
32. ritiene che consumatori competenti e ben informati siano essenziali per il successo del Green Deal e chiede misure volte a garantire che i consumatori ricevano informazioni trasparenti, comparabili e armonizzate sui prodotti, compresa l'etichettatura dei prodotti, sulla base di dati solidi e di prove scientifiche, al fine di aiutarli a compiere scelte più sane e sostenibili e assicurare che siano informati in merito alla durabilità e alla possibilità di riparare i prodotti e alla loro impronta ambientale; sottolinea la necessità di dotare i consumatori di mezzi di ricorso efficaci, facilmente comprensibili e applicabili, che tengano conto degli aspetti legati alla sostenibilità e che diano priorità al riutilizzo o alla riparazione rispetto allo scarto dei prodotti che non funzionano correttamente;
33. ritiene che i materiali rinnovabili svolgeranno un ruolo importante nella transizione verso un'economia a impatto climatico zero e sottolinea la necessità di stimolare gli investimenti nello sviluppo di una bioeconomia sostenibile in cui i materiali a forte intensità di risorse fossili siano sostituiti da materiali rinnovabili e materiali a base biologica, ad esempio negli edifici, nei tessili, nei prodotti chimici, negli imballaggi, nella costruzione navale e nella produzione di energia; sottolinea che ciò dovrà avvenire in modo sostenibile e rispettoso dei limiti ecologici; riconosce che assicurare che un pozzo di assorbimento del carbonio sia mantenuto o rafforzato in modo sostenibile nel tempo richiede un margine la gestione del pozzo nel breve termine, il che comporterà fluttuazioni del pozzo di assorbimento del carbonio; sottolinea le potenzialità della bioeconomia in termini di creazione di nuovi posti di lavoro verdi, anche nelle zone rurali della nostra Unione, e di stimolo dell'innovazione; chiede un sostegno a favore della ricerca e dell'innovazione in relazione a soluzioni sostenibili per la bioeconomia, che proteggano anche la biodiversità e gli ecosistemi unici; invita, pertanto, ad attuare in modo efficiente la strategia per la bioeconomia dell'UE, nel quadro del Green Deal europeo;
34. ricorda il ruolo fondamentale delle tecnologie digitali nel sostenere la transizione verde, in particolare migliorando l'efficienza sotto il profilo delle risorse e dell'energia, la gestione dei rifiuti, compresa la tracciabilità delle sostanze chimiche e altre sostanze, la riduzione delle emissioni e il monitoraggio ambientale; pone in evidenza i benefici per il clima derivanti da una piena digitalizzazione delle reti di trasmissione e distribuzione e degli hub per lo scambio di energia, nonché dei programmi di risposta alla domanda gestiti tramite applicazioni intelligenti;
35. invita la Commissione a sviluppare strategie per la diffusione e il finanziamento delle tecnologie digitali; chiede una revisione degli orientamenti TEN-E al fine di allineare il quadro legislativo con la priorità dello sviluppo e della diffusione delle reti intelligenti a tutti i livelli di distribuzione dell'energia (a livello di UE, degli Stati membri e locale), garantendo un approvvigionamento energetico sicuro, sostenibile e affidabile e al fine di evitare l'immobilizzazione di investimenti ad elevata intensità di carbonio; sottolinea nel contempo che la Commissione dovrebbe stabilire una metodologia di monitoraggio e quantificazione del crescente impatto ambientale della tecnologia digitale, garantendo nel contempo che il regolamento pertinente non si traduca in inutili oneri burocratici; ritiene che una strategia europea verso un mercato unico per i dati dovrebbe individuare gli obiettivi fondamentali e gli ostacoli che impediscono il pieno sfruttamento del potenziale delle tecnologie digitali; raccomanda che la diffusione delle tecnologie digitali sia accompagnata da programmi di formazione per utenti e professionisti;
Accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile e intelligente
36. accoglie con favore la futura strategia per una mobilità sostenibile e intelligente; invita la Commissione a presentare un piano per una transizione equa verso una società a impatto climatico zero che mantenga sia un elevato livello di connettività dei trasporti per i cittadini europei sia la competitività del settore dei trasporti dell'UE, come pure il suo contributo all'economia dell'UE e all'occupazione;
37. accoglie con favore la proposta della Commissione di promuovere il trasporto multimodale al fine di aumentare l'efficienza e ridurre le emissioni; ritiene, tuttavia, che il modo migliore per conseguire la multimodalità sia solamente tramite proposte legislative concrete; invita, inoltre, la Commissione a sviluppare ulteriormente l'attuale indice di connettività aerea in un indice di connettività multimodale che includa tra i fattori pertinenti l'impatto del trasporto sull'ambiente; sottolinea, inoltre, che il trasporto per vie navigabili a emissioni zero è fondamentale per lo sviluppo di un trasporto multimodale sostenibile;
38. invita l'Unione a sostenere attivamente l'industria automobilistica europea nel processo di trasformazione, anche attraverso l'accesso ai finanziamenti per la ricerca e le misure finanziarie a favore della ristrutturazione della produzione, mantenendo nel contempo tale settore in Europa;
39. chiede una riforma rapida e orientata ai risultati del cielo unico europeo, una revisione della rete del trasporto ferroviario di merci dell'UE e lo sviluppo e la diffusione completi di Galileo; accoglie con favore l'intenzione della Commissione di proporre misure volte ad aumentare l'interconnettività tra il trasporto stradale, ferroviario e per via navigabile, realizzando un vero cambiamento modale; chiede che gli investimenti a favore della connettività delle reti ferroviarie dell'UE siano rafforzati e sostenuti, al fine di consentire pari accesso in tutta l'UE al trasporto ferroviario pubblico;
40. accoglie con favore la proposta della Commissione di sviluppare sistemi intelligenti per la gestione del traffico e soluzioni per la "mobilità come servizio", in particolare nelle aree urbane; invita la Commissione a sostenere lo sviluppo di applicazioni innovative, nuove tecnologie, nuovi modelli di business e nuovi e innovativi sistemi di mobilità in tutta Europa; esorta la Commissione a coinvolgere le città con la loro esperienza pratica e le loro competenze nella discussione sull'attuazione delle future politiche in materia di mobilità a livello dell'UE;
41. ritiene che l'UE debba applicare il principio "chi inquina paga" in modo equo tra tutte le modalità di trasporto e incentivare forme di trasporto più pulite; ritiene che le entrate provenienti da imposte o tasse sui trasporti debbano essere destinate ad aiutare il settore nella transizione per rendere tali costi più socialmente accettabili;
42. accoglie con favore l'intenzione della Commissione di includere il settore marittimo nell'ETS; ritiene che tale inclusione debba basarsi su una valutazione d'impatto che prenda in considerazione anche la competitività degli operatori e delle imprese dell'UE e possibili cambiamenti modali; sottolinea che l'UE dovrebbe conservare un elevato livello di ambizione in materia di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra nel settore marittimo a livello sia internazionale sia dell'UE, mentre le nuove misure dell'UE non dovrebbero compromettere la competitività internazionale delle navi battenti bandiere dell'UE; ritiene che le misure dell'UE dovrebbero tenere conto di qualsiasi futura misura vincolante a livello globale in seno all'Organizzazione marittima internazionale (IMO) ed evitare di creare una doppia regolamentazione per il settore; ritiene che le misure dell'UE e le misure internazionali debbano andare di pari passo;
43. sostiene le misure proposte per ridurre le emissioni nel settore dell'aviazione e il rafforzamento del sistema ETS dell'UE in linea con l'ambizione dell'UE in ambito climatico, come pure la riduzione dell'assegnazione di quote a titolo gratuito alle compagnie aeree; invita, parallelamente, l'UE a prendere parte allo sviluppo del regime di compensazione e riduzione delle emissioni di carbonio del trasporto aereo internazionale (CORSIA) e a svilupparne le disposizioni; sottolinea, inoltre, la necessità di investimenti urgenti nella ricerca sulle nuove tecnologie per decarbonizzare i settori del trasporto marittimo e aereo e nello sviluppo di navi verdi e a zero emissioni basate sugli ecocomponenti, su una migliore gestione dei rifiuti e delle acque e sulle tecnologie di propulsione;
44. invita la Commissione a presentare proposte per misure coordinate in materia di tassazione del trasporto aereo negli Stati membri, al fine di porre fine alle esenzioni fiscali obsolete, applicare il principio "chi inquina paga" e garantire condizioni di parità tra le diverse modalità di trasporto, evitando al contempo conseguenze negative indesiderate dal punto di vista ambientale, economico o sociale;
45. accoglie con favore la proposta della Commissione di rivedere la direttiva su un'infrastruttura per i combustibili alternativi e il regolamento TEN-T; sottolinea, in tale contesto, la necessità che la Commissione promuova un maggiore coordinamento tra gli Stati membri nell'organizzazione dell'intera rete dei trasporti, ad esempio colmando l'attuale divario tra i piani generali nazionali per i trasporti e adottando misure legislative orientate ai risultati per garantire il completamento della rete TEN-T da parte degli Stati membri entro i termini concordati, dando priorità alle sezioni transfrontaliere e alla realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili di trasporto alternativi e sostenibili; sottolinea l'importanza di promuovere lo sviluppo di infrastrutture per i combustibili alternativi, al fine di massimizzare il potenziale dei veicoli e delle navi a zero o basse emissioni; sottolinea la necessità di dare priorità al sostegno ai trasporti pubblici a emissioni zero e alle infrastrutture ciclistiche e pedonali, in particolare nelle aree urbane;
46. attende con interesse le prossime proposte della Commissione relative a norme più rigorose in materia di emissioni di inquinanti atmosferici per i veicoli con motore a combustione interna (Euro 7) e per la revisione delle norme in materia di emissioni di CO 2 per le automobili e i furgoni, garantendo un percorso verso una mobilità a zero emissioni dal 2025 in poi; invita la Commissione a sviluppare metodologie di valutazione del ciclo di vita; ricorda il risultato dell'analisi approfondita inclusa nella comunicazione della Commissione dal titolo "Un pianeta pulito per tutti: Visione strategica europea a lungo termine per un'economia prospera, moderna, competitiva e climaticamente neutra", secondo la quale tutte le nuove automobili immesse sul mercato dell'UE dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2040 negli scenari che prevedono il raggiungimento di una neutralità climatica nel 2050 e chiede un quadro politico coerente e piani di transizione per sostenere tale sviluppo; osserva che sarà necessaria una revisione della direttiva sull'omologazione per consentire ai paesi precursori di applicare misure più rigorose a livello nazionale, se gli Stati membri decideranno in tal senso;
47. accoglie con favore i piani della Commissione per affrontare il problema dell'inquinamento atmosferico causato dal trasporto marittimo e dall'aviazione, anche per regolamentare l'accesso delle navi più inquinanti verso i porti dell'UE e l'azione volta ad affrontare l'inquinamento prodotto dalle navi ormeggiate nei porti; sottolinea l'importanza di promuovere lo sviluppo di porti a emissioni zero che utilizzano energie rinnovabili; sottolinea che la diffusione di zone di controllo delle emissioni, che sono previste dalla Convenzione internazionale per la prevenzione dell'inquinamento causato da navi (MARPOL), e la riduzione della velocità per il trasporto marittimo sono soluzioni pertinenti per ridurre le emissioni che possono essere facilmente attuate;
Dai campi alla tavola: concepire un sistema alimentare equo, sano ed ecocompatibile
48. accoglie con favore la proposta della Commissione di presentare una strategia "dai campi alla tavola" al fine di realizzare una politica alimentare più sostenibile, che riunisca gli sforzi per affrontare i cambiamenti climatici, proteggere l'ambiente e preservare la biodiversità con l'ambizione di garantire che i cittadini europei ricevano alimenti accessibili, di alta qualità e sostenibili, garantendo al contempo un tenore di vita dignitoso per gli agricoltori e i pescatori e la competitività del settore agricolo; osserva che i cittadini dell'UE ritengono che "fornire alimenti sicuri, sani e di buona qualità" per tutti i consumatori dovrebbe essere la priorità assoluta della politica agricola comune e della politica della pesca; accoglie con favore l'intenzione della Commissione di esplorare nuove modalità per fornire migliori informazioni ai consumatori, in particolare, i giovani consumatori;
49. sottolinea le possibilità offerte dagli investimenti delle aziende agricole in pratiche sostenibili, quali l'agricoltura di precisione, l'agricoltura biologica, l'agroecologia, l'agrosilvicoltura, l'aumento del benessere degli animali e la prevenzione delle malattie umane e delle malattie degli animali, compresa la gestione sostenibile delle foreste, la cattura e l'utilizzo del carbonio e il miglioramento della gestione dei nutrienti per conseguire gli obiettivi del Green Deal; sottolinea l'importanza di incentivare gli agricoltori ad avanzare verso tali pratiche e la transizione verso metodi che porteranno a un aumento dei benefici in termini di clima, ambiente e biodiversità in modo equo, tempestivo ed economicamente sostenibile; osserva che l'agricoltura e il lavoro degli agricoltori e degli operatori lungo la filiera alimentare saranno fondamentali per il conseguimento degli obiettivi della strategia "dai campi alla tavola"; ricorda il ruolo cruciale che gli alimenti sani svolgono nella riduzione delle malattie cardiovascolari e dei tumori;
50. chiede alla Commissione di analizzare il contributo della riforma della politica agricola comune (PAC) agli impegni dell'UE in materia di ambiente, clima e protezione della biodiversità e ai metodi di produzione tradizionali, allineandolo agli obiettivi stabiliti nel Green Deal europeo, tenendo conto della necessità di mantenere condizioni di parità in Europa per consentire una produzione agricola forte, resiliente e sostenibile; invita gli Stati membri a considerare l'azione per il clima in cima alle loro priorità ambientali per l'agricoltura nei loro piani strategici della PAC e invita la Commissione ad essere ferma su questo punto nella sua valutazione dei piani strategici; sottolinea l'importanza, nel quadro del nuovo modello di attuazione, di un approccio mirato e basato sui risultati, con una maggiore semplificazione e trasparenza in merito ai risultati concreti e agli obiettivi di valore aggiunto; ritiene necessario aiutare gli agricoltori a realizzare la transizione verso un'agricoltura più sostenibile, anche attraverso servizi di consulenza per le aziende agricole indipendenti, e a tal fine è favorevole a dotare la PAC di un bilancio adeguato alle ambizioni ambientali dell'UE;
51. sottolinea i legami tra la strategia "Dal produttore al consumatore" e l'obiettivo "inquinamento zero"; accoglie con favore l'impegno della Commissione di affrontare la pressione esercitata dai pesticidi sull'ambiente e sulla salute e di ridurre significativamente l'uso di pesticidi chimici e il rischio che rappresentano, nonché l'uso di fertilizzanti e antibiotici, anche mediante misure a livello legislativo; chiede una strategia dell'UE per individuare alternative sostenibili e scientificamente fondate ai prodotti fitosanitari pericolosi; esorta a prestare un'attenzione particolare alla protezione degli impollinatori e invita la Commissione e gli Stati membri a garantire una rapida e piena attuazione degli orientamenti dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) per la valutazione dei rischi dei prodotti fitosanitari sulle api;
52. sottolinea le potenzialità dell'agricoltura europea di contribuire all'economia circolare e al rafforzamento della biodiversità e di promuovere l'utilizzo sostenibile delle materia prime rinnovabili; plaude al fatto che la strategia "Dal produttore al consumatore" tratterà anche i vantaggi delle nuove tecnologie, compresi la digitalizzazione, i programmi spaziali civili e i servizi del sistema U-space nonché l'innovazione e le scoperte scientifiche, che possono provocare una considerevole riduzione della burocrazia all'interno della PAC e migliorare l'efficienza, l'utilizzo delle risorse e la sostenibilità ambientale, apportando nel contempo benefici economici al settore; mette in evidenza il ruolo della difesa fitosanitaria integrata e chiede che tutti gli agricoltori procedano alla sua attuazione;
53. sollecita la Commissione e gli Stati membri a potenziare le azioni volte a ridurre gli sprechi alimentari; chiede un obiettivo di riduzione vincolante del 50 % entro il 2013 per tutta l'UE, basato su una metodologia comune;
54. invita la Commissione a integrare i prodotti agricoli e alieutici nella strategia "Dal produttore al consumatore" al fine di potenziare la catena del valore sostenibile nel settore ittico (dalla pesca al consumo); invita la Commissione a presentare una proposta volta a migliorare la tracciabilità di tutti i prodotti ittici, anche mediante l'etichettatura d'origine dei prodotti ittici in conserva e il rifiuto dei prodotti che danneggiano o impoveriscono l'ambiente marino;
55. invita la Commissione a presentare senza indebiti ritardi una nuova strategia sul benessere degli animali, che apra la strada a una legge quadro in materia;
Preservare e ripristinare gli ecosistemi e la biodiversità
56. esorta l'UE a potenziare la protezione dell'ambiente mediante una strategia ambiziosa sulla biodiversità per il 2030, che si prefigga di arrestare e invertire la perdita di biodiversità sia in Europa che nel mondo e comprenda azioni specifiche per i territori europei d'oltremare;
57. sottolinea che la strategia deve includere sia misure giuridiche ambiziose e applicabili per potenziare la protezione degli ecosistemi vulnerabili, che misure globali per affrontare le cause della perdita di biodiversità; mette in evidenza che la coerenza politica a livello nazionale e dell'UE è un fattore fondamentale per il successo della politica di tutela della natura e della biodiversità e invita la Commissione e gli Stati membri a ristrutturare le sovvenzioni alla pesca e all'agricoltura al fine di favorire le misure ambientali e allinearsi pienamente agli obiettivi dell'UE per la biodiversità, prevedendo anche dei meccanismi globali di applicazione;
58. invita la Commissione a includere nella strategia sulla biodiversità un obiettivo di eliminazione progressiva delle sostanze chimiche pericolose e a creare un nesso tra tale strategia e la strategia per un ambiente non tossico;
59. chiede alla Commissione di presentare senza indugio una proposta per un quadro giuridico europeo preposto ad arrestare la deforestazione dovuta ai prodotti venduti nell'UE;
60. esorta la Commissione a presentare una nuova strategia ambiziosa dell'UE per le foreste al fine di dare il dovuto riconoscimento all'importante ruolo multifunzionale che le foreste europee svolgono nella lotta contro i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, prendendo in considerazione anche gli aspetti sociali, economici e ambientali; sottolinea che il massimo potenziale climatico delle foreste può essere valorizzato applicando una prospettiva a lungo termine sulla gestione sostenibile delle foreste, al fine di garantire lo stoccaggio e i pozzi di assorbimento del carbonio nel lungo termine; ribadisce la necessità di agire per combattere il disboscamento illegale in Europa;
61. sottolinea che il traffico illegale e il commercio non sostenibile di specie selvatiche sono due delle principali cause della perdita di biodiversità; rammenta che il piano di azione 2016 contro il traffico illegale di specie selvatiche termina nel 2020; esorta la Commissione a rinnovare e rafforzare le disposizioni di tale piano, a integrarle pienamente nella strategia per la biodiversità del 2030 e a garantire finanziamenti adeguati; invita la Commissione a fare della cooperazione con i paesi partner un elemento essenziale della lotta contro il declino della biodiversità e i reati contro le specie selvatiche;
Mari e oceani sostenibili
62. esorta la Commissione a dotare il Green Deal di una dimensione "blu" e a includere pienamente l'aspetto degli oceani quale elemento essenziale del Green Deal, riconoscendo appieno i servizi ecosistemici prestati dagli oceani mediante l'elaborazione di un piano di azione per gli oceani e l'acquacoltura, che comprenda azioni concrete per instaurare una visione strategica integrata verso le questioni della politica marittima, quali i trasporti, l'innovazione e le conoscenze, la biodiversità, l'economia blu, le emissioni e la governance;
63. invita la Commissione a presentare una proposta di revisione della politica comune della pesca (PCP) allo scopo di ricostituire la biomassa degli stock ittici oltre il rendimento massimo sostenibile, di sviluppare sistemi di acquacoltura sostenibili per l'acqua dolce e l'acqua marina e di istituire un sistema di gestione, fondato sugli ecosistemi, efficace e integrato che tenga conto di tutti i fattori che influiscono sugli stock ittici e sull'ecosistema marino, compresi i cambiamenti climatici e l'inquinamento;
64. sottolinea la necessità di potenziare le risorse finanziarie e le capacità per migliorare le conoscenze marine relative alla biodiversità, al clima e all'inquinamento, al fine di comprendere meglio gli effetti delle attività sugli ecosistemi marini e sullo stato degli stock ittici e di istituire piani di azione adeguati di adattamento e mitigazione;
65. chiede una proposta volta a fissare l'obiettivo vincolante di estendere la rete delle aree marine protette di almeno il 30 % a livello di UE nella strategia sulla diversità per il 2030, al fine di aumentare la protezione degli oceani;
66. chiede una proposta per sviluppare l'economia blu sostenibile, anche per quanto riguarda le energie rinnovabili, il turismo sostenibile e l'industria sostenibile;
67. sottolinea quanto sia importante promuovere il ruolo dell'UE quale leader mondiale della governance degli oceani, anche nella dimensione commerciale, sostenendo l'adozione di un meccanismo internazionale per proteggere la biodiversità e gli ecosistemi marini al di là degli ambiti di giurisdizione nazionale e della politica di tolleranza zero verso la pesca illegale; sottolinea la necessità di rafforzare il contributo dell'UE al decennio ONU delle scienze oceaniche per lo sviluppo sostenibile ai fini di un maggiore impegno a favore delle scienze oceaniche e del conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile;
Obiettivo "inquinamento zero" per un ambiente privo di sostanze tossiche
68. plaude ai progetti della Commissione per un piano d'azione per l'inquinamento zero di aria, acqua e suolo, che dovrebbe affrontare anche la questione dell'inquinamento dal suolo all'acqua e dovrebbe comprendere un monitoraggio rafforzato;
69. insiste sui numerosi vantaggi collaterali di una società a impatto climatico neutro per la sanità pubblica grazie al ripristino della biodiversità, alla riduzione dell'inquinamento atmosferico e all'attenuazione dell'esposizione agli inquinanti, in termini sia di benessere generale dei cittadini europei, compreso un luogo di lavoro migliore che conduca a una migliore salute sul lavoro, sia di prevenzione dei costi sanitari e della pressione sui sistemi assicurativi e sanitari pubblici;
70. invita la Commissione a presentare senza indugio una strategia intersettoriale ambiziosa per un ambiente non tossico; sottolinea che tale strategia dovrebbe includere orientamenti per una celere sostituzione delle sostanze estremamente preoccupanti e delle altre sostanze chimiche pericolose, compresi gli interferenti endocrini, e trattare gli effetti combinati delle sostanze chimiche, oltre a sostenere anche le innovazioni europee verso sostanze chimiche sicure e sostenibili; chiede un miglioramento del monitoraggio e della ricerca sulle sostanze chimiche e sui prodotti farmaceutici pericolosi nell'ambiente;
71. esorta la Commissione a presentare proposte legislative ambiziose entro il giugno 2020 per ridurre gli interferenti endocrini nei settori della cosmesi, dei giocattoli e degli imballaggi alimentari, sostituendoli con sostanze alternative più sicure, congiuntamente a un piano di azione che fornisca un quadro globale con obiettivi e termini per ridurre al minimo l'esposizione dei cittadini alle sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino;
72. invita la Commissione a innalzare il livello di protezione della qualità dell'aria, in linea con gli orientamenti dell'OMS, e chiede un monitoraggio migliore dell'inquinamento atmosferico negli Stati membri, grazie all'attuazione di metodi di misurazione solidi e armonizzati, e un facile accesso alle informazioni per i cittadini europei;
Finanziare il Green Deal europeo e garantire una transizione giusta
73. sostiene i programmi per un piano di investimento sostenibile al fine di contribuire a colmare le carenze di investimenti; sottolinea che il piano dovrebbe tenere conto delle esperienze acquisite con i precedenti programmi (il "piano Juncker") e incentrarsi in particolare sugli investimenti con un valore aggiunto europeo; sottolinea che il piano dovrebbe comprendere anche investimenti a favore di una transizione giusta in tutte le regioni dell'UE; plaude agli interventi volti a colmare le carenze di investimenti in tutta l'UE, ad esempio mediante InvestEU;
74. plaude alla nuova politica di prestiti nel settore dell'energia e alla nuova strategia per l'azione per il clima e la sostenibilità ambientale, adottate dalla Banca europea per gli investimenti il 14 novembre 2019, quale passo importante; plaude al fatto che la BEI abbia assunto il ruolo di banca per il clima dell'Europa, il che significa che il 50% delle sue operazioni dovranno essere dedicate all'azione per il clima e alla sostenibilità ambientale entro il 2025, che il suo sostegno ai progetti relativi ai combustibili fossili dovrà cessare entro il 2021 e che tutte le sue attività di finanziamento dovranno essere allineate ai principi e agli obiettivi dell'accordo di Parigi entro il 2020; incoraggia la BEI a svolgere un ruolo attivo per sostenere i progetti che hanno un impatto sui settori strategici essenziali per una transizione giusta, come la ricerca, l'innovazione e la digitalizzazione, l'accesso delle PMI ai finanziamenti, gli investimenti sociali e le competenze;
75. sottolinea la necessità di sostenere una transizione giusta; ritiene che un meccanismo per una transizione giusta ben concepito e adeguatamente finanziato, comprensivo di un fondo per una transizione giusta, costituisca un importante strumento economico che faciliterebbe tale transizione e il conseguimento di ambiziosi obiettivi climatici, affrontando nel contempo l'impatto sociale; reputa che tale meccanismo non debba limitarsi a un trasferimento netto a favore dei governi nazionali, ma dovrebbe aiutare concretamente i lavoratori e le imprese nelle regioni dipendenti dai combustibili fossili a compiere la transizione verso l'economia pulita del futuro, anche mediante il miglioramento delle competenze e la riqualificazione, al fine di preparare e adattare i lavoratori alle nuove prospettive, ai nuovi requisiti e alle nuove competenze del mondo del lavoro; sottolinea tuttavia che la transizione non può essere compiuta solo grazie ai finanziamenti e che questi non dovrebbero avere l'effetto di scoraggiare i soggetti all'avanguardia; sottolinea con forza che i finanziamenti per una transizione giusta devono essere subordinati a misure concrete di decarbonizzazione in linea con l'accordo di Parigi, in particolare l'eliminazione progressiva del carbone e la trasformazione economica delle regioni dipendenti dai combustibili fossili;
76. sottolinea che la transizione energetica deve essere socialmente sostenibile e non deve esacerbare la povertà energetica nelle regioni più povere dell'UE; è del parere che le comunità che lottano contro la povertà energetica debbano essere munite degli strumenti necessari per partecipare alla transizione verde mediante l'istruzione e mediante lo stimolo a investire nel lungo termine;
77. chiede alla Commissione di aumentare i fondi destinati all'assistenza tecnica e ai servizi di consulenza per far fronte alla complessità delle procedure di gestione dei progetti; rammenta l'importanza di garantire un'equa distribuzione geografica dei fondi in tutta l'UE;
78. chiede l'istituzione di un obiettivo di spesa vincolante per la biodiversità e di un obiettivo ambizioso di integrazione delle questioni climatiche, che superino i livelli delle quote di spesa mirate fissati nella sua posizione sul Quadro finanziario pluriennale (QFP) per il periodo 2012-2017[4];
79. chiede alla Commissione di garantire che nessun finanziamento pubblico dell'UE a favore di una qualsiasi politica dell'UE sia contrario agli obiettivi dell'accordo di Parigi e agli altri obiettivi ambientali dell'Unione;
80. chiede che sia istituito un meccanismo che garantisca il buon coordinamento, la coerenza e la concordanza tra tutte le politiche dell'UE e gli strumenti di finanziamento disponibili, al fine di evitare le duplicazioni e di potenziare le sinergie e le complementarietà del loro finanziamento nonché di mobilitare investimenti pubblici e privati sostenibili, ottimizzando e integrando al meglio il sostegno finanziario per il Green Deal europeo;
81. è favorevole all'introduzione di un paniere di nuove risorse proprie verdi adeguatamente mirate che promuoveranno e faciliteranno la transizione verde; prende quindi atto delle proposte della Commissione in tale contesto;
82. plaude all'intenzione della Commissione di aggiornare la nuova agenda per le competenze e la garanzia per i giovani al fine di potenziare l'occupabilità nell'economia verde; sottolinea inoltre che le competenze e l'adattabilità dei lavoratori nel mercato del lavoro sono fondamentali per la transizione verso un'economia verde; incoraggia gli Stati membri a investire nei sistemi di istruzione e di formazione che prevedono un rapido miglioramento delle competenze o la riqualificazione, facilitando così la transizione dei lavoratori scarsamente qualificati da posti di lavoro in settori in declino a lavori con un valore aggiunto maggiore nei settori emergenti;
83. invita l'UE a sostenere gli Stati membri nelle loro azioni connesse alla formazione professionale, ad esempio sviluppando un dialogo e un partenariato pubblico-privato, dato che sono necessari investimenti per contribuire a soddisfare la domanda emergente di competenze ai fini di un'economia più verde e alla luce delle tendenze di digitalizzazione;
Mobilitare la ricerca e promuovere l'innovazione
84. sottolinea che un settore leader della ricerca e dell'innovazione a livello mondiale è fondamentale per il futuro dell'Europa ed essenziale per il conseguimento dei suoi obiettivi ambientali e climatici, oltre a garantire al contempo la competitività economica e la prosperità; ribadisce che le politiche dell'UE dovrebbero sostenere l'eccellenza scientifica e la scienza partecipativa, rafforzare la collaborazione tra il mondo accademico e l'industria e promuovere l'innovazione e una definizione delle politiche basata su dati fattuali, promuovendo nel contempo la cooperazione internazionale nel settore, anche mediante la facilitazione degli scambi di buone pratiche al fine di potenziare le competenze connesse alla transizione verde nelle nuove professioni ad essa associate, per i lavoratori, gli insegnanti e i giovani;
85. sottolinea che l'UE deve mantenere e sviluppare ulteriormente i suoi programmi spaziali civili Copernicus e Galileo, così come l'Agenzia dell'Unione europea per il programma spaziale, che apporta un contributo prezioso al monitoraggio ambientale e alla raccolta di dati; evidenzia che i servizi del programma Copernicus relativi ai cambiamenti climatici dovrebbero diventare pienamente operativi il prima possibile e fornire così il flusso continuo dei dati necessario per azioni efficaci di mitigazione dei cambiamenti climatici e di adattamento agli stessi;
86. sottolinea l'importanza del programma Orizzonte Europa 2021-2027 orientato alle missioni, che offre l'opportunità di coinvolgere un ampio ventaglio di attori, compresi i cittadini europei, nell'affrontare la pressante sfida mondiale dei cambiamenti climatici, e di passare a pratiche più collaborative nel settore della ricerca e dell'innovazione per ottenere i risultati previsti dal Green Deal europeo;
"Non nuocere" – Integrare la sostenibilità in tutte le politiche dell'UE
87. accoglie con favore l'inverdimento del semestre europeo; sottolinea che le attuali modalità di funzionamento del semestre europeo non dovrebbero essere indebolite; ritiene che gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU dovrebbero essere integrati nel semestre europeo, che però dovrebbe continuare a incentrarsi dal punto di vista macroeconomico sugli obiettivi attuali; sostiene pertanto un'integrazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile nel semestre europeo in virtù della quale gli Stati membri siano tenuti a presentare piani nazionali per conseguire tali obiettivi; invita inoltre la Commissione a fornire valutazioni della coerenza dei bilanci degli Stati membri con gli obiettivi climatici aggiornati dell'UE;
88. accoglie con favore l'impegno della Commissione a garantire che tutte le azioni dell'UE contribuiscano a creare un futuro sostenibile, compreso l'uso di strumenti di bilancio verdi, e ad aggiornare di conseguenza gli orientamenti per legiferare meglio; invita la Commissione a svolgere valutazioni d'impatto strutturate di tutte le prossime proposte per garantirne la coerenza con gli obiettivi climatici, ambientali e sanitari dell'UE e per esaminare i diversi percorsi che conducono al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal; esorta la Commissione ad assistere gli Stati membri ad attuare pienamente e correttamente la legislazione climatica e ambientale attuale e del futuro negli Stati membri e a garantire che i casi di non conformità non restino senza conseguenze;
89. sottolinea che il commercio è uno strumento importante per promuovere lo sviluppo sostenibile e contribuire a lottare contro i cambiamenti climatici; è del parere che il Green Deal dovrebbe garantire che tutti gli accordi commerciali internazionali includano capitoli sullo sviluppo sostenibile rigorosi e applicabili, nel pieno rispetto degli impegni internazionali e, in particolare, dell'accordo di Parigi; si compiace dell'impegno della Commissione a fare del rispetto dell'accordo di Parigi una clausola essenziale in tutti gli accordi commerciali globali futuri;
90. sottolinea la grande impronta climatica e ambientale dei consumi dell'UE nei paesi terzi; invita la Commissione a sviluppare un obiettivo di riduzione dell'impronta globale dei consumi e della produzione dell'UE nel rispetto dei limiti del pianeta Terra;
91. sottolinea che l'UE dovrebbe fornire un'assistenza tecnica e finanziaria ai paesi in via di sviluppo per sostenerli nella transizione verde, ad esempio mediante progetti di sviluppo;
L'UE in quanto leader globale
92. mette in evidenza che l'UE, essendo il mercato unico più grande al mondo, può fissare norme che si applichino in tutte le catene del valore a livello mondiale e ritiene che l'UE debba potenziare il suo livello di ambizione fissando nuove norme sulla crescita sostenibile e sfruttare la sua importanza economica per determinare norme internazionali che siano in linea con le sue ambizioni ambientali e climatiche, sostenendo nel contempo mercati aperti e attrattivi nell'UE e nel mondo per i prodotti sostenibili;
93. ritiene che l'incapacità di raggiungere un consenso su un livello maggiore di ambizione climatica a livello globale, in occasione della COP25 di Madrid, metta in evidenza la necessità crescente di una leadership europea sulla scena mondiale e reputa che a tal fine l'UE debba potenziare la sua diplomazia climatica e rafforzare gli impegni bilaterali con i paesi partner, in particolare in vista della COP26 di Glasgow;
94. invita la Commissione a prendere l'iniziativa per un accordo internazionale volto a contrastare la diffusione della resistenza antimicrobica e l'insorgenza crescente delle malattie infettive; invita la Commissione e gli Stati membri ad affrontare in modo adeguato il rischio di carenza dei medicinali;
°
° °
95. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.
- [1] Testi approvati, P8_TA(2019)0217.
- [2] Testi approvati, P9_TA(2019)0078.
- [3] Testi approvati, P9_TA(2019)0079.
- [4] Testi approvati, P8_TA(2018)0449.