PROPOSTA DI RISOLUZIONE sul tema "Affrontare la sfida globale della COVID-19: gli effetti della deroga all'accordo TRIPS dell'OMC sui vaccini, le terapie, i dispositivi e sull'incremento delle capacità di produzione e fabbricazione nei paesi in via di sviluppo"
2.6.2021 - (2021/2692(RSP))
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento
Sara Matthieu
a nome del gruppo Verts/ALE
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B9-0306/2021
B9-0307/2021
Risoluzione del Parlamento europeo sul tema "Affrontare la sfida globale della COVID-19: gli effetti della deroga all'accordo TRIPS dell'OMC sui vaccini, le terapie, i dispositivi e sull'incremento delle capacità di produzione e fabbricazione nei paesi in via di sviluppo"
Il Parlamento europeo,
– visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che la pandemia di COVID-19 rappresenta un'emergenza e una sfida senza precedenti su scala mondiale che ha provocato conseguenze sanitarie ed economiche devastanti in tutto il mondo; che continuano a emergere nuove e più trasmissibili varianti del virus, che stanno causando un drammatico aumento delle infezioni nei paesi a basso e medio reddito;
B. considerando che il costo umano della COVID-19 ha continuato ad aumentare, con oltre 167,3 milioni di casi confermati a livello globale e oltre 3,5 milioni di persone decedute;
C. considerando che le recenti evidenze empiriche indicano che l'impatto reale della pandemia sarebbe nell'ordine di 7-13 milioni di decessi supplementari in tutto il mondo;
D. considerando che, oltre all'esorbitante numero di morti, le conseguenze della sindrome da post-COVID interessano il 10 % dei pazienti a livello mondiale, causando malattie a lungo termine che possono portare alla perdita del posto di lavoro, alla povertà e a una complessiva forte vulnerabilità socioeconomica, soprattutto nei paesi privi di adeguate reti di sicurezza sociale[1];
E. considerando che diversi vaccini sono stati sviluppati in tempo record e approvati per l'uso, avviando una corsa alla vaccinazione della popolazione e al raggiungimento dell'immunità di gregge;
F. considerando che, all'inizio di giugno 2021, erano state somministrate almeno 1,8 miliardi di dosi di vaccini contro la COVID-19 in tutto il mondo; che soltanto lo 0,3 % delle dosi di vaccino somministrate a livello mondiale è stato somministrato nei 29 paesi più poveri, dove vive circa il 9 % della popolazione mondiale;
G. considerando che, nell'ambito dell'attuale situazione di emergenza causata dalla COVID-19, sono nate diverse iniziative volte ad affrontare le disparità globali in termini di accesso ai vaccini, alle terapie e ai dispositivi relativi alla COVID-19, tra le quali iniziative volte ad aggregare gli appalti pubblici anticipati, come lo strumento COVAX, o a fornire finanziamenti e donazioni o a rinunciare a talune disposizioni multilaterali in materia di proprietà intellettuale;
H. considerando che, al 25 maggio 2021, il COVAX è stato in grado di fornire soltanto 71 milioni di dosi di vaccino a oltre 100 paesi, quantità appena sufficiente a coprire l'1 % delle popolazioni combinate di tali paesi, e che si prevede un deficit di 190 milioni di dosi di vaccino a causa delle restrizioni all'esportazione in India;
I. considerando che, a norma dell'articolo IX dell'accordo che istituisce l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), in circostanze eccezionali può essere decisa a livello di Conferenza ministeriale dell'OMC una deroga a taluni obblighi derivanti dai trattati dell'OMC, come l'accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (TRIPS); che qualsiasi deroga di questo tipo deve contenere una giustificazione sulla base delle circostanze eccezionali, delle condizioni della deroga e del momento in cui cessa; che le deroghe di durata superiore a un anno devono essere riesaminate annualmente dalla Conferenza ministeriale dell'OMC fino alla loro abolizione; che, secondo le disposizioni giuridiche dell'OMC, la decisione di concedere una deroga dovrebbe essere presa sulla base del consenso di tutti i membri dell'OMC e che, se tale consenso non può essere raggiunto, una decisione può essere presa a maggioranza di tre quarti;
J. considerando che una proposta di deroga all'accordo TRIPS dell'OMC è stata presentata dall'India e dal Sudafrica nell'ottobre 2020 (IP/C/W/669) e riveduta (IP/C/W/669/Rev.1) nel maggio 2021 con il sostegno di 63 paesi; che il 5 maggio 2021 il rappresentante degli Stati Uniti per il commercio ha rilasciato una dichiarazione a sostegno dei negoziati su una deroga alle norme TRIPS per i vaccini contro la COVID-19;
I. L'urgenza di controllare la pandemia di COVID-19
1. ritiene molto allarmante il fatto che la pandemia di COVID-19 continui senza sosta nonostante i progressi compiuti nell'ambito della vaccinazione, soprattutto nei paesi sviluppati; manifesta profonda preoccupazione per la situazione epidemiologica in diverse regioni del mondo e in particolare nell'Asia meridionale e in America Latina;
2. deplora il fatto che la comunità internazionale si sia fatta trovare completamente impreparata ad affrontare la minaccia di una nuova pandemia globale nonostante i ripetuti avvertimenti da parte di importanti esperti e dell'OMS negli ultimi anni e nonostante i recenti segnali allarmanti, come la SARS-CoV-1; sottolinea, inoltre, le conseguenze negative delle politiche di austerità negli ultimi decenni, che hanno gravemente compromesso gli investimenti pubblici nel settore sanitario e, in ultima analisi, hanno minato le capacità e la preparazione di diversi paesi per affrontare una grave emergenza sanitaria;
3. esprime profonda preoccupazione per le informazioni che provengono dall'India, secondo cui i forni crematori e i cimiteri non riescono a far fronte all'ingente numero di cadaveri e le scorte di ossigeno si stanno esaurendo, causando il decesso dei pazienti per difficoltà respiratorie, mentre le famiglie disperate saccheggiano le filiere di approvvigionamento e gli ospedali; sottolinea con profondo rammarico che tale situazione era del tutto prevedibile, dal momento che gli stessi modelli soggiacenti si erano verificati parecchie settimane o mesi prima in America latina, dove la crisi si è altresì intensificata in diversi paesi, nonché ancora prima in America settentrionale, in Europa e in Medio Oriente;
4. sottolinea con forza che il mantenimento dello status quo non è un'opzione praticabile; evidenzia pertanto che la comunità internazionale ha la missione generale e urgente di riuscire a controllare la pandemia di COVID-19: sottolinea che i mezzi per affrontare la situazione esistono, il che indica che non viene intrapresa un'azione comune per affrontare la crisi; sottolinea che è indispensabile un'azione correttiva per ridurre al minimo le catastrofi umanitarie che si verificano in tutto il mondo; ricorda la dichiarazione della presidente Von Der Leyen secondo cui i vaccini contro la COVID-19 dovrebbero essere considerati un bene pubblico globale; sottolinea che è fondamentale che altri prodotti medici essenziali siano considerati allo stesso modo;
5. sottolinea che sono necessari 11 miliardi di dosi per vaccinare il 70 % della popolazione mondiale, la soglia approssimativa necessaria per l'immunità di gregge, ma che solo una piccola parte di tale quantità è stata prodotta; manifesta preoccupazione per il fatto che, secondo il Fondo monetario internazionale, la produzione globale non raggiungerà tale obiettivo e che, stando alle previsioni, soltanto 6 miliardi di dosi saranno prodotte entro la fine dell'anno;
6. osserva con profonda preoccupazione che la grande maggioranza delle dosi di vaccino contro la COVID-19 prodotte finora nelle economie sviluppate è stata prodotta principalmente per il consumo interno, come nel caso degli Stati Uniti, oppure sia per il consumo interno che l'esportazione verso altre economie sviluppate; sottolinea, a tale proposito, che solo il 10 % circa delle esportazioni globali dell'UE è stato spedito verso economie meno sviluppate e che la maggior parte delle dosi prodotte nell'UE è stata venduta ai paesi dell'OCSE;
7. sottolinea che, secondo le proiezioni attuali relative alla produzione e al finanziamento, il divario nei tassi di vaccinazione dovrebbe continuare ad aumentare e raggiungere un picco verso la fine del 2021, con differenze di tassi di quasi 50 punti percentuali, il che porterà a un vero e proprio apartheid globale della vaccinazione; sottolinea che le disparità rischiano di peggiorare drasticamente molto prima di migliorare, in quanto stime ottimistiche prevedono che tali disparità saranno eliminate soltanto nel 2023;
8. si rammarica profondamente del fatto che inizialmente la capacità globale di produzione di vaccini sia stata destinata principalmente a rifornire i mercati occidentali; osserva con preoccupazione che lo strumento COVAX, che è la principale iniziativa multilaterale per fornire vaccini al Sud del mondo, dovrebbe fornire solo 2 miliardi di dosi, ossia il 20 % del fabbisogno dei 92 paesi più poveri; osserva, tuttavia, che, a prescindere dalla questione della copertura del restante 80 % della popolazione di tali paesi, sembra che anche il rispetto di tale impegno rappresenti un'ambiziosa prospettiva a medio termine, date le recenti carenze di approvvigionamento e le restrizioni alle esportazioni in India;
9. sottolinea che i vaccini sono un caso da manuale in cui le enormi esternalità positive richiedono una fornitura pubblica gratuita sia a livello nazionale che globale; osserva che nei paesi sviluppati tutti i cittadini stanno ricevendo le vaccinazioni gratuitamente; osserva che sarebbe eticamente inammissibile se tale principio non si applicasse alle popolazioni più povere dei paesi in via di sviluppo; insiste pertanto sul fatto che ogni persona nel mondo debba ricevere vaccini gratuiti non appena possono essere prodotti;
10. sottolinea che le stime attuali indicano che il COVAX dovrebbe essere finanziato con sovvenzioni supplementari comprese tra 75 e 150 miliardi di USD, a seconda del costo di una dose di vaccino; osserva che tali finanziamenti rappresenterebbero al massimo meno dello 0,4 % del PIL combinato dei paesi del G7 o soltanto il 3,8 % di quanto i paesi del G7 hanno speso per stimoli fiscali discrezionali in risposta alla crisi della COVID-19 nel 2020;
11. osserva che iniziative quali il COVAX pongono in essere meccanismi che ruotano intorno al lato della domanda dell'equazione, senza affrontare l'inadeguatezza delle capacità di produzione globali; sottolinea che, così facendo, finiscono per competere su una base "primo arrivato, primo servito" con altre parti interessate, in particolare con i paesi ad alto reddito, mentre il lato dell'offerta dell'equazione rimane limitato in assenza di una strategia globale integrata per l'espansione delle capacità di produzione a livello mondiale;
12. sottolinea che quanto più tempo è necessario per raggiungere l'immunità di gregge a livello mondiale, tanto maggiori sono le probabilità che nuove varianti del virus COVID-19, per le quali i vaccini attuali sono meno efficaci, si diffondano in tutto il mondo; sottolinea che la prospettiva di dover sviluppare e fornire vaccini connessi alla COVID-19 su base regolare o addirittura annuale sta diventando rilevante; osserva con preoccupazione, tuttavia, che, con gli attuali vincoli, tale situazione implicherebbe la persistenza degli attuali squilibri globali sottostanti;
II. Affrontare gli ostacoli all'espansione della fornitura globale di vaccini, terapie e dispositivi per far fronte alla pandemia in corso
13. plaude alla velocità senza precedenti con cui le aziende farmaceutiche sono riuscite a rendere disponibili i vaccini contro la COVID-19 e ai risultati tecnologici che lo hanno reso possibile; sottolinea nel contempo il ruolo chiave svolto dalle risorse del settore pubblico e dalla ricerca accademica finanziata con fondi pubblici, che hanno consentito alle aziende farmaceutiche di ridurre il rischio dell'intera catena di valore dei vaccini mediante finanziamenti ex ante e ingenti sovvenzioni per la ricerca e lo sviluppo (R&S), nonché mediante accordi preliminari di acquisto su vasta scala;
14. sottolinea il contributo fondamentale degli operatori sanitari, dei pazienti, dei sopravvissuti alla COVID-19 e dei volontari che hanno partecipato alle sperimentazioni cliniche e ad altre attività di R&S correlate su diverse terapie e vaccini; è pertanto del parere che le innovazioni alla base di questi vaccini non dovrebbero essere privatizzate mediante diritti esclusivi di proprietà intellettuale né soggette a barriere ai trasferimenti di tecnologie; osserva pertanto con preoccupazione che, contrariamente a AstraZeneca, che si è impegnata a produrre a prezzo di costo, Pfizer/BioNtech, Moderna e Johnson & Johnson dovrebbero ottenere profitti molto significativi dalla loro fornitura di vaccini contro la COVID-19;
15. prende atto dell'annuncio fatto dai produttori occidentali di vaccini in occasione del vertice mondiale sulla salute del 21 maggio 2021 in merito alla loro intenzione di fornire 1,3 miliardi di dosi di vaccino al prezzo di costo per i paesi meno sviluppati e "a prezzi bassi" per altri paesi in via di sviluppo entro la fine del 2022, ma sottolinea che tale iniziativa rimane ampiamente insufficiente;
16. sottolinea che l'unico modo per una concorrenza a somma zero per la limitata offerta di vaccini consiste nell'ampliare notevolmente, su base permanente, la capacità globale di approvvigionamento di vaccini e di altri beni pubblici globali connessi alla salute;
17. sottolinea inoltre che tale dinamica dimostra che un approccio basato sulla beneficenza, in base al quale vengono promessi finanziamenti o dosi di vaccino in eccesso, dopo che i paesi sviluppati hanno soddisfatto le proprie esigenze, al fine di soddisfare le esigenze dei più poveri in tempi indefiniti, non è un approccio praticabile ed equo a livello globale per affrontare la crisi in corso;
18. sottolinea che la domanda di deroga all'accordo TRIPS presentata dall'India e dal Sud Africa, come pure da importanti riviste scientifiche e da organizzazioni della società civile, ha fornito un'ampia documentazione e numerose prove per dimostrare che l'attuale quadro multilaterale per la protezione della proprietà intellettuale ha rappresentato un ostacolo per affrontare la crisi della COVID-19 e che le flessibilità previste dall'accordo TRIPS dell'OMC, che si basano su complesse procedure di negoziati preliminari paese per paese e prodotto per prodotto con i titolari dei brevetti, non erano adatte ad affrontare le precedenti emergenze sanitarie globali e non sono all'altezza della sfida attuale;
19. sottolinea inoltre che le esperienze passate relative all'attuazione delle flessibilità attualmente previste dall'accordo TRIPS dimostrano che i singoli paesi hanno spesso temuto azioni di ritorsione da parte dei paesi sviluppati o costi in termini di reputazione derivanti dalla concessione di licenze obbligatorie; pone l'accento sul fatto che le licenze obbligatorie si applicano solo ai brevetti come singola categoria di diritti di proprietà intellettuale (DPI), ma che altre categorie di DPI, quali la protezione dei dati e i segreti commerciali, che rappresentano potenziali ostacoli all'incremento della produzione di prodotti medici necessari, non rientrano nell'ambito di applicazione delle licenze obbligatorie;
20. evidenzia che tali inadeguatezze delle flessibilità attualmente previste dall'accordo TRIPS costituiscono un valido motivo per approvare un'ulteriore deroga temporanea al fine di ampliare il loro ambito di applicazione ed evitare condizioni e procedure amministrative onerose che rappresentano un ostacolo al potenziamento delle capacità di produzione;
21. osserva in particolare che recentemente la Bolivia ha firmato un accordo preliminare di opzione di acquisto con la società canadese Biolyse al fine di importare milioni di dosi di una versione generica del vaccino monodose Johnson & Johnson, che proteggeranno una parte significativa della sua popolazione, qualora a Biolyse fosse concessa una licenza obbligatoria per produrre tale vaccino a norma delle flessibilità attualmente previste dall'accordo TRIPS; sottolinea tuttavia che l'attuazione di tale opzione di acquisto può richiedere un periodo di tempo e un impiego di risorse sproporzionati a causa delle complessità procedurali alla base di tali "flessibilità"; evidenzia che l'esempio citato dimostra che le questioni afferenti ai DPI rappresentano un ostacolo effettivo all'ulteriore potenziamento delle capacità globali di produzione di vaccini;
22. pone l'accento sul fatto che una nuova deroga all'accordo TRIPS legata alla pandemia di COVID-19 è solo uno dei tanti presupposti per affrontare l'attuale emergenza; considera indispensabile che gli attuali produttori di vaccini condividano le loro tecnologie e i loro metodi di produzione nella misura in cui le deroghe sono assimilabili alla messa a disposizione di una ricetta complessa, mentre i trasferimenti tecnologici equivalgono alla condivisione delle conoscenze e delle competenze necessarie alla loro attuazione;
23. si compiace in tale contesto delle dichiarazioni fatte dalla direttrice generale dell'OMC Ngozi Okonjo-Iweala in occasione della riunione della commissione per il commercio internazionale del Parlamento del 20 maggio 2021, secondo cui le flessibilità attualmente previste dall'accordo TRIPS sono eccessivamente onerose ed è necessaria maggiore flessibilità; osserva tuttavia che una nuova deroga all'accordo TRIPS non è sufficiente, in quanto è emersa la necessità urgente di adottare una strategia globale che comprenda, tra l'altro, maggiori trasferimenti tecnologici ai potenziali produttori;
24. sottolinea che, contrariamente a quanto spesso sostenuto dall'industria e come evidenziato nel corso di una recente riunione sui vaccini[2] organizzata dall'OMC, l'incremento delle capacità di produzione può essere realizzato in modo credibile da paesi in via di sviluppo quali Brasile, Argentina, India, Thailandia, Sud Africa, Pakistan e Bangladesh, in quanto questi soddisfano almeno una delle due seguenti condizioni: la prima condizione è che le società aventi sede in tali paesi dispongano già delle competenze per produrre alcuni dei vaccini attualmente disponibili (come nel caso del vaccino AstraZeneca in Brasile e India) o abbiano sviluppato le tecnologie necessarie a livello nazionale (come nel caso del vaccino Bharat Biotech in India), mentre la seconda è che tali paesi possiedano una massa critica di aziende farmaceutiche con capacità di produzione;
25. pone l'accento sul fatto che finora la Commissione si è concentrata unicamente sulla necessità di incoraggiare i produttori occidentali di vaccini a condividere le tecnologie e le licenze su base puramente volontaria; si rammarica profondamente, a tal proposito, del fatto che finora nessuna delle aziende farmaceutiche produttrici di vaccini abbia condiviso le proprie tecnologie, le proprie competenze e i risultati delle proprie ricerche con il pool di accesso alle tecnologie relative alla COVID-19 (C-TAP) o con il polo di trasferimento tecnologico per i vaccini a mRNA contro la COVID-19 (COVID-19 mRNA Vaccine Technology Transfer Hub) dell'OMS, il che mette in evidenza le lacune presenti negli approcci volontari e controllati dall'industria;
26. chiede che la Commissione utilizzi tutti i poteri e le opzioni a sua disposizione, compresa la coercizione ove necessario, per garantire che le aziende condividano le tecnologie e le competenze relative ai prodotti medici relativi alla COVID-19, quali terapie, strumenti diagnostici e vaccini, con potenziali produttori di tutto il mondo, in particolare dei paesi a basso e medio reddito;
27. constata con grande preoccupazione che, stando a dati recenti, gli attuali produttori di vaccini contro la COVID-19 autorizzati hanno rifiutato offerte volte a espandere la produzione, provenienti da diverse potenziali aziende produttrici di farmaci generici nell'UE e all'estero;
28. esprime preoccupazione per i diversi tipi di restrizioni dirette e indirette all'esportazione di vaccini, materie prime essenziali e altri fattori produttivi da parte dei principali paesi produttori e sottolinea che ciò mette a repentaglio il rapido incremento della capacità globale di produzione di vaccini; esorta la Commissione a collaborare con i paesi produttori per eliminare rapidamente gli ostacoli all'esportazione e sostituire il suo meccanismo di autorizzazione all'esportazione con requisiti in materia di trasparenza delle esportazioni; insiste sulla necessità di un accesso tempestivo e completo a tali dati; deplora che la Commissione sia ricorsa al meccanismo di trasparenza e controllo per bloccare le esportazioni verso paesi terzi, poiché ciò potrebbe creare un effetto domino che comprometterebbe le catene di approvvigionamento globali aperte;
29. evidenzia che una deroga all'accordo TRIPS potrebbe essere fondamentale anche ai fini della diversificazione della produzione e della fornitura di materie prime quali nanoparticelle lipidiche e sacchetti per bioreattori, la cui produzione e fornitura sono state messe a dura prova;
30. sottolinea che, se i vaccini contro la COVID-19 e le sue varianti sono considerati un bene pubblico globale, occorre concentrare urgentemente gli sforzi multilaterali sull'incremento rapido e permanente delle capacità globali di produzione e sulla realizzazione di trasferimenti tecnologici vincolanti; chiede la creazione di piattaforme strutturali per potenziare rapidamente la produzione di vaccini in un maggior numero di paesi;
31. ritiene che, a tal fine, l'UE dovrebbe promuovere urgentemente la stipula di accordi multilaterali a livello dell'OMC, tra cui un trattato sulle pandemie, come proposto di recente dal presidente del Consiglio europeo, nell'ambito dell'iniziativa per il commercio e la salute che sarà adottata nel novembre 2021 durante la dodicesima conferenza ministeriale, così come in occasione della prossima assemblea generale dell'OMS; sottolinea che tale iniziativa è intesa a integrare e non a sostituire la deroga all'accordo TRIPS;
32. esorta l'UE, in coordinamento con altri partner come gli Stati Uniti e i sostenitori della proposta di deroga all'accordo TRIPS legata alla pandemia di COVID-19, a presentare un'iniziativa multilaterale congiunta per l'elaborazione di un piano dettagliato che coinvolga le aziende farmaceutiche occidentali e le loro controparti, supervisionato e sottoscritto dai governi interessati, al fine di incrementare la fornitura globale di vaccini;
33. è del parere che l'UE possa e debba contribuire unilateralmente a tale sforzo assicurandosi che i futuri accordi preliminari di acquisto siano divulgati integralmente e contengano disposizioni vincolanti per quanto concerne licenze globali aperte e non esclusive, pool di brevetti, condivisione delle competenze, non applicabilità dei segreti commerciali, dati di proprietà industriale e impegni sul fronte dei trasferimenti tecnologici;
34. esorta la Commissione a sostenere l'iniziativa C-TAP dell'OMS e a impegnarsi in modo proattivo per garantire che i produttori di vaccini condividano le proprietà intellettuali e le tecnologie attraverso tale meccanismo multilaterale; invita la Commissione a individuare e sostenere i potenziali produttori che si sono dichiarati interessati a incrementare la produzione di vaccini e di altri prodotti medici correlati alla COVID-19, al fine di consentire loro di ottenere licenze non esclusive e avviare la produzione quanto prima; chiede alla Commissione di riferire al Parlamento entro settembre 2021 circa l'esito di tali sforzi;
35. accoglie con favore la decisione dell'amministrazione statunitense Biden-Harris di sostenere la deroga alla protezione della proprietà intellettuale per i vaccini contro la COVID-19; sottolinea che i governi dovrebbero agire basandosi sulla previsione che le norme dell'OMC in materia di brevetti, segreti commerciali e altre proprietà intellettuali fondamentali necessarie a sostenere la produzione e la fornitura non rappresenteranno un ostacolo al miglioramento dell'accesso ai vaccini contro la COVID e che tale previsione dovrebbe trovare conferma nell'adozione di una dichiarazione politica di "sospensione", in base alla quale i paesi si asterranno dall'intraprendere qualsiasi azione relativa ai vaccini durante la pandemia;
36. esorta l'UE ad avviare, con un approccio costruttivo e proattivo, negoziati basati su un testo relativi a una deroga temporanea all'accordo TRIPS per tutti i prodotti e le tecnologie necessari per affrontare la pandemia di COVID-19, compresi vaccini, terapie e strumenti diagnostici, nonché ad emettere a tal fine un mandato negoziale nel quadro del paragrafo 9 dell'articolo 218 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea; sollecita tutti i membri dell'OMC a concludere i negoziati quanto prima, al più tardi entro la prossima conferenza ministeriale dell'organizzazione del novembre 2021, e a compiere progressi significativi durante le prossime riunioni del Consiglio TRIPS di giugno e ottobre 2021;
37. esorta l'UE rinunciare a qualsiasi ricorso a un procedimento legale in seno all'OMC o nell'ambito degli accordi di libero scambio e di investimento nei confronti dei paesi che violano le disposizioni dell'accordo TRIPS adottando misure strategiche intese a estendere l'accesso ai prodotti medici correlati alla COVID-19; chiede pertanto che l'UE proponga, quale misura provvisoria in attesa dell'approvazione di una deroga all'accordo TRIPS legata alla pandemia di COVID-19, una dichiarazione politica immediata da parte dell'OMC in merito alla sospensione di qualsiasi azione relativa ai vaccini e ad altri prodotti medici essenziali per affrontare la pandemia;
III. Predisposizione delle condizioni per migliorare il grado di preparazione in caso di future emergenze sanitarie globali
38. sottolinea che la governance del commercio internazionale svolge un ruolo importante ai fini del rapido sviluppo di cure mediche e vaccini, del veloce incremento della produzione, della creazione di catene del valore globali resilienti, nonché dell'accesso equo al mercato per tutto il mondo; sottolinea altresì in tale contesto che l'attuale pandemia deve fornire uno stimolo per rafforzare la cooperazione internazionale contro le emergenze sanitarie e per potenziare la preparazione globale alle stesse; esorta la Commissione ad affrontare le cause profonde individuate dalla piattaforma intergovernativa di politica scientifica per la biodiversità e i servizi ecosistemici (IPBES) nelle sue relazioni sulla biodiversità e le pandemie, e in particolare l'impatto di vasta portata di catene di approvvigionamento globali sempre più estese in termini di depauperamento della biodiversità e degrado della biosfera, nonché il loro ruolo fondamentale in relazione all'aumento della frequenza e dell'intensità delle zoonosi;
39. evidenzia inoltre l'urgenza e l'importanza di elaborare un modello di finanziamento per lo sviluppo e la distribuzione di beni pubblici globali, come i vaccini e le altre tecnologie sanitarie essenziali, dal momento che probabilmente nei prossimi anni compariranno periodicamente nuove varianti del virus che causa la COVID-19 e altre zoonosi; pone l'accento sul fatto che tale modello dovrebbe prevedere la revisione del quadro globale in materia di DPI per le future pandemie e il passaggio da un modello basato su diritti esclusivi ad approcci innovativi, come i "modelli di ricompensa" basati sul disaccoppiamento della produzione in serie di beni dai costi relativi a ricerca e sviluppo;
40. sottolinea che qualsiasi accordo multilaterale futuro inteso a migliorare il grado di preparazione in caso di future emergenze sanitarie globali dovrebbe comprendere sia un approccio orientato ai bisogni dal lato della domanda, che fornisca finanziamenti congiunti e acquisti anticipati coordinati a livello globale, sia una strategia integrata e coordinata dal lato dell'offerta, volta a espandere l'intera catena del valore sulla base di una scienza aperta, di licenze globali aperte e non esclusive nonché di meccanismi vincolanti per i trasferimenti tecnologici;
41. chiede che, alla luce degli insegnamenti appresi, la Commissione rivaluti gli impegni TRIPS+ nell'ambito degli accordi commerciali dell'UE, in quanto tali disposizioni sono maggiormente restrittive rispetto all'accordo TRIPS; invita inoltre la Commissione e il Consiglio ad applicare nuovamente l'articolo 31 bis dell'accordo TRIPS, onde utilizzare appieno le flessibilità previste da tale accordo in caso di necessità futura;
°
° °
42. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione, all'Organizzazione mondiale del commercio e all'Organizzazione mondiale della sanità.
- [1] https://www.ons.gov.uk/news/statementsandletters/theprevalenceoflongcovidsymptomsandcovid19complications
- [2] Il vertice globale della catena di approvvigionamento e della fabbricazione dei vaccini C19 tenutosi l'8 e 9 marzo 2021.