Approvazione del processo verbale della seduta precedente
Nicola Procaccini, autore. – Signor Presidente, signora Commissaria Ribera, onorevoli colleghi, ve lo dico in anticipo: chi fra di voi è allergico alla realtà rischierà uno shock anafilattico ascoltando le mie parole.
La decarbonizzazione al prezzo della deindustrializzazione è il più tragico errore europeo degli ultimi decenni. E non dubito della buona fede di tanti di voi ma, come recita un vecchio adagio popolare, "la strada dell'inferno è lastricata di buone intenzioni".
In quattro minuti mi sarà persino impossibile formulare un elenco compiuto di tutte le conseguenze catastrofiche che si manifesteranno negli anni a venire a causa del Green Deal, i cui frutti avvelenati stanno cominciando a maturare e, da qui ai prossimi anni, intossicheranno l'intera economia europea, con tutto quello che ne consegue per la tenuta sociale delle nostre popolazioni.
Comincio dal più attuale ed eclatante: il bando dei motori termici fissato al 2035, senza distinzione tra carburante fossile o rinnovabile, come nel caso dei biocarburanti. Una scelta suicida che, anche a causa delle multe già previste dal prossimo anno, sta provocando la chiusura a catena degli stabilimenti produttivi o la loro ricollocazione lontano, il più lontano possibile dall'Europa.
E c'è poi un'altra crisi in arrivo, quella del settore aeromobilistico. Tra pochi giorni le compagnie aeree europee saranno obbligate all'utilizzo di combustibili sostenibili che costano sei volte di più di quelli utilizzati fino a oggi e che tutte le altre compagnie mondiali continueranno a utilizzare.
Lasciatemi citare l'obbligo di portare il consumo di energia da fonti rinnovabili al 42,5 % entro il 2030 e le emissioni zero di tutti i nuovi edifici pubblici già dal 2028 e di quelli privati dal 2030.
E pensate al sistema ETS, che sovraccaricherà i costi di produzione di tutte le aziende europee e l'incapacità di sostenere la concorrenza con le altre aziende nel resto del mondo.
La direttiva ETS nel trasporto marittimo è persino più penalizzante, con effetti già evidenti sugli scambi e sull'incremento dei prezzi e con il paradosso ambientale dell'inevitabile slittamento verso il trasporto stradale e, quindi, un aumento delle emissioni inquinanti.
Purtroppo non ci avete mai ascoltato. Tutti dietro a Frans Timmermans e Greta Thunberg, tutti a correre sempre più velocemente incontro al muro della realtà, pensando che al di là del muro vi fosse un mondo profumato e pulito, mentre c'è solo la morte politica, economica e sociale d'Europa.
Noi ve l'avevamo detto, qui dentro e fuori.
Nel nostro passato, più o meno recente, ci sono state poi alcune misure schizofreniche, in totale contraddizione con se stesse: penso alla direttiva "Imballaggi", che avrebbe inferto un colpo mortale all'economia circolare; penso all'energia in generale.
"Il metano ti dà una mano" era lo slogan pubblicitario televisivo alcuni anni fa in Italia, che ci invitava a consumare il metano in quanto la fonte energetica meno inquinante tra quelle fossili. Adesso è quasi innominabile e tra pochi mesi entrerà in vigore la direttiva sulle emissioni industriali, che non colpirà solo l'industria ma anche gli allevamenti animali. Questo perché i peti di alcuni animali rilasciano gas metano e questo per Bruxelles è inaccettabile. Ora voglio farvi una domanda, colleghi: davvero pensate che il nostro pianeta, che esiste da 3 miliardi e mezzo di anni, sia messo in pericolo dai peti delle mucche?
Sapete cosa è successo nel 2023? Che il mondo ha registrato il picco più alto di emissioni di CO2 nella storia, malgrado l'Unione europea sia scesa al suo picco più basso – il 7 % delle emissioni globali. Questo ci dice due cose: che l'Europa sta diventando sempre più piccola nel mondo e che la difesa dell'ambiente è un privilegio che possono permettersi le nazioni economicamente in buona salute.
Le nostre scelte, tutte, dovrebbero sempre considerare per chi e per cosa ci battiamo. Non un'ideologia.
Jean Guitton scrisse: "mille miliardi di idee non valgono una sola persona. È per le persone che bisogna vivere e morire".