Sfide per gli agricoltori e i lavoratori agricoli dell'UE: migliorare le condizioni di lavoro, compreso il loro benessere mentale (discussione)
Stefano Bonaccini (S&D). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, finalmente, dal prossimo gennaio, tutti gli agricoltori europei dovranno garantire il rispetto delle norme sui diritti dei lavoratori per ricevere i fondi della politica agricola comune.
Ci sono voluti più di 60 anni dalla nascita della PAC ma, grazie al lavoro di questo Parlamento insieme ai sindacati, si è arrivati a un vincolo europeo contro la piaga del caporalato, dando il giusto valore al lavoro virtuoso per tutelare l'ampia maggioranza di agricoltori onesti che si trovano in una situazione di concorrenza sleale.
Tuttavia c'è ancora molta strada da fare per garantire che nemmeno un euro di fondi pubblici finisca mai più nelle tasche di chi sfrutta lavoratrici e lavoratori.
Per questo, Commissario, non accetteremo alcun arretramento sulla dimensione sociale nella futura PAC e siamo invece già al lavoro perché il prossimo bilancio pluriennale sostenga, di più e meglio, redditività e competitività del settore agricolo, anche tramite investimenti che migliorino le condizioni di tutti i lavoratori, sulla scorta di quanto già attuato in alcuni territori, come l'Emilia‑Romagna che ho guidato negli ultimi dieci anni.
Si tratta di una battaglia di civiltà, per una filiera agricola sempre più di qualità e più giusta.