Proposta di risoluzione comune - RC-B10-0057/2024Proposta di risoluzione comune
RC-B10-0057/2024

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sulle devastanti inondazioni nell'Europa centrale e orientale, la perdita di vite umane e la preparazione dell'UE a intervenire in caso di disastri di questo tipo aggravati dal cambiamento climatico

18.9.2024 - (2024/2817(RSP))

presentata a norma dell'articolo 136, paragrafi 2 e 4, del regolamento
in sostituzione delle proposte di risoluzione seguenti:
B10‑0057/2024 (PPE)
B10‑0058/2024 (The Left)
B10‑0059/2024 (Renew)
B10‑0060/2024 (ECR)
B10‑0061/2024 (S&D)
B10‑0063/2024 (Verts/ALE)

Bartosz Arłukowicz, Andrey Novakov, András Tivadar Kulja, Siegfried Mureşan, Lídia Pereira, Peter Liese, Ioan‑Rareş Bogdan, Daniel Buda, Andrzej Buła, Dan‑Ştefan Motreanu, Virgil‑Daniel Popescu, Adina Vălean, Dolors Montserrat, Bogdan Andrzej Zdrojewski, Gheorghe Falcă, Mircea‑Gheorghe Hava, Miriam Lexmann, Zoltán Tarr, Dóra Dávid, Gabriella Gerzsenyi, Andrzej Halicki, Krzysztof Hetman, Monika Hohlmeier, Adam Jarubas, Dariusz Joński, Kinga Kollár, Eszter Lakos, Magdalena Adamowicz, Krzysztof Brejza, Borys Budka, Kamila Gasiuk‑Pihowicz, Marcin Kierwiński, Łukasz Kohut, Ewa Kopacz, Janusz Lewandowski, Elżbieta Katarzyna Łukacijewska, Jagna Marczułajtis‑Walczak, Mirosława Nykiel, Jacek Protas, Bartłomiej Sienkiewicz, Michał Szczerba, Michał Wawrykiewicz, Marta Wcisło, Daniel Caspary, Christine Schneider, Andrea Wechsler, Ralf Seekatz
a nome del gruppo PPE
Mohammed Chahim, Tiemo Wölken, Marcos Ros Sempere, Andreas Schieder, Krzysztof Śmiszek, Dan Nica, Klára Dobrev, Victor Negrescu, Maria Grapini, Mihai Tudose, Gabriela Firea, Adrian‑Dragoş Benea, Claudiu Manda, Gheorghe Cârciu, Ştefan Muşoiu, Vasile Dîncu, Csaba Molnár, Joanna Scheuring‑Wielgus, Robert Biedroń, Sakis Arnaoutoglou, Evelyn Regner, Hannes Heide, Elisabeth Grossmann, Günther Sidl
a nome del gruppo S&D
Waldemar Buda, Roberts Zīle, Pietro Fiocchi, Ivaylo Valchev, Ondřej Krutílek, Claudiu‑Richard Târziu, Veronika Vrecionová, Geadis Geadi, Georgiana Teodorescu, Gheorghe Piperea, Şerban‑Dimitrie Sturdza, Adrian‑George Axinia, Waldemar Tomaszewski, Alexandr Vondra, Daniel Obajtek, Małgorzata Gosiewska, Jacek Ozdoba, Patryk Jaki, Adam Bielan, Joachim Stanisław Brudziński, Michał Dworczyk, Jadwiga Wiśniewska, Kosma Złotowski, Marlena Maląg, Arkadiusz Mularczyk, Beata Szydło, Dominik Tarczyński, Mariusz Kamiński, Tobiasz Bocheński, Maciej Wąsik, Bogdan Rzońca, Anna Zalewska
a nome del gruppo ECR
Michal Wiezik, Martin Hojsík, Ľudovít Ódor, Veronika Cifrová Ostrihoňová, Lucia Yar, Ľubica Karvašová, Marjan Šarec, Dan Barna, Sigrid Friis, Yvan Verougstraete, Grégory Allione, Benoit Cassart, Olivier Chastel, Hilde Vautmans, Vlad Vasile‑Voiculescu, Anna Stürgkh, Ilhan Kyuchyuk, Gerben‑Jan Gerbrandy, Michał Kobosko
a nome del gruppo Renew
Sara Matthieu
a nome del gruppo Verts/ALE
Jonas Sjöstedt, Younous Omarjee
a nome del gruppo The Left


Procedura : 2024/2817(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
RC-B10-0057/2024
Testi presentati :
RC-B10-0057/2024
Discussioni :
Testi approvati :

Risoluzione del Parlamento europeo sulle devastanti inondazioni nell'Europa centrale e orientale, la perdita di vite umane e la preparazione dell'UE a intervenire in caso di disastri di questo tipo aggravati dal cambiamento climatico

(2024/2817(RSP))

Il Parlamento europeo,

 vista la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, in particolare il relativo accordo di Parigi sui cambiamenti climatici del 2015, entrato in vigore il 4 novembre 2016,

 vista la convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica,

 visti gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite,

 visto il controllo dell'adeguatezza 2019, effettuato dalla Commissione, della direttiva quadro sulle acque, della direttiva sulle acque sotterranee, della direttiva sugli standard di qualità ambientale e della direttiva sulle alluvioni (SWD(2019)0439),

 vista la comunicazione della Commissione del 24 febbraio 2021 dal titolo "Plasmare un'Europa resiliente ai cambiamenti climatici – La nuova strategia dell'UE di adattamento ai cambiamenti climatici" (COM(2021)0082),

 vista la sua risoluzione del 17 dicembre 2020 sulla strategia dell'UE di adattamento ai cambiamenti climatici[1],

 visti gli orientamenti della Commissione in materia di strategie e piani di adattamento degli Stati membri del 26 luglio 2023,

 vista la sua risoluzione del 15 settembre 2022 sulle conseguenze della siccità, degli incendi e di altri fenomeni meteorologici estremi: intensificare l'impegno dell'UE per contrastare il cambiamento climatico[2],

 vista la sua risoluzione del 15 giugno 2023 sulla Giornata europea delle vittime della crisi climatica globale[3],

 vista la relazione n. 1/2024 dell'Agenzia europea dell'ambiente (AEA), dell'11 marzo 2024, dal titolo "The European Climate Risk Assessment" (valutazione europea dei rischi climatici),

 vista la comunicazione della Commissione del 12 marzo 2024, dal titolo "Gestire i rischi climatici: proteggere le persone e la prosperità" (COM(2024)0091),

 vista la relazione n. 3/2024 dell'AEA, del 15 maggio 2024, dal titolo "Responding to climate change impacts on human health in Europe: focus on floods, droughts and water quality" (Rispondere all'impatto del cambiamento climatico sulla salute umana in Europa: attenzione alle inondazioni, alla siccità e alla qualità dell'acqua),

 vista la relazione finale relativa al dialogo sulla resilienza climatica pubblicata nel luglio 2024,

 vista la comunicazione della Commissione del 29 maggio 2024 sulla valutazione del meccanismo unionale di protezione civile – Rafforzare la preparazione dell'UE alle emergenze (COM(2024)0212),

 vista la dichiarazione della Commissione del 18 settembre 2024 sulle devastanti inondazioni nell'Europa centrale e orientale, la perdita di vite umane e la preparazione dell'UE a intervenire in caso di disastri di questo tipo aggravati dal cambiamento climatico,

 visto l'articolo 136, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,

A. considerando che piogge intense e forti venti hanno colpito l'Europa centrale e orientale, in particolare Austria, Cechia, Germania, Polonia, Romania, Slovacchia e Ungheria, provocando inondazioni che hanno causato vittime e ingenti danni; che è stata colpita un'ampia area del loro territorio, in particolare le regioni meno sviluppate con infrastrutture più deboli e le regioni agricole;

B. considerando che singoli eventi meteorologici estremi non si possono attribuire direttamente a una causa specifica; che, secondo il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico e la valutazione europea dei rischi climatici (EUCRA), è evidente che la crisi climatica rende più frequenti e più intensi gli eventi meteorologici estremi come le inondazioni, le tempeste e le ondate di calore, rendendo le precipitazioni e le tempeste più gravi, le ondate di calore più torride e la siccità più forti;

C. considerando che la prima EUCRA e la comunicazione della Commissione dal titolo "Gestire i rischi climatici: proteggere le persone e la prosperità" sottolineano che l'Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente al mondo e che fenomeni gravi come gli incendi boschivi, la siccità e le inondazioni stanno diventando sempre più frequenti in tutta l'Europa a causa degli effetti del cambiamento climatico; che la temperatura media dei terreni europei nell'estate del 2024 è stata la più alta mai registrata per la stagione, con 1,54ºC al di sopra della media del 1991-2020, superando il precedente record del 2022[4]; che ciò ha segnato un periodo di 14 mesi durante il quale la temperatura media globale dell'aria superficiale ha superato di 1,5ºC i livelli preindustriali;

D. considerando che, solo negli ultimi trent'anni, le inondazioni in Europa hanno colpito 5,5 milioni di persone, causando la morte di quasi 3 000 persone e danni economici per oltre 170 miliardi di EUR; che il cambiamento climatico sta aumentando in modo significativo i rischi di alluvioni in tutta l'Europa[5];

E. considerando che, in alcune parti delle regioni colpite dell'Europa centrale e orientale, in soli quattro giorni sono caduti i tre quarti delle precipitazioni medie annuali; che una cooperazione efficace e coordinata tra i servizi di soccorso e il rapido scambio transfrontaliero di risorse e competenze hanno salvato vite umane e hanno evitato danni peggiori; che il coordinamento al livello dell'UE, la messa in comune delle risorse e lo scambio di migliori pratiche sono essenziali per il successo dei soccorsi in caso di catastrofi;

F. considerando che diversi Stati membri hanno attivato servizi di mappatura satellitare rapida di Copernicus durante le inondazioni del settembre 2024 (Germania, Polonia, Romania, Slovacchia e Ungheria);

G. considerando che la comunicazione della Commissione del 2024 sulla valutazione del meccanismo unionale di protezione civile (UCPM) individua le esigenze e le sfide che la protezione civile si trova ad affrontare in Europa e formula raccomandazioni per migliorare l'efficacia dell'UCPM; che la comunicazione della Commissione pone inoltre in evidenza le sfide e le minacce sempre più complesse e diversificate che interessano l'UE, tra cui il crescente numero di conflitti e di catastrofi naturali e provocate dall'uomo, come gli eventi meteorologici estremi, unitamente all'evoluzione dei rischi per la sicurezza, e illustra in che modo tali sviluppi mettono a dura prova il quadro di gestione dei rischi di catastrofi dell'UE e l'efficacia operativa dell'UCPM;

H. considerando che il Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE) è stato creato a seguito delle "alluvioni del Millennio" che hanno colpito la stessa regione nel 1997 e nel 2002; che, anche tenendo conto della revisione del quadro finanziario pluriennale (QFP), il bilancio dell'FSUE è ancora insufficiente per reagire adeguatamente alle catastrofi naturali gravi e per esprimere la solidarietà europea alle regioni colpite da una catastrofe;

I. considerando che le catastrofi naturali hanno un impatto negativo a lungo termine sulla coesione economica, sociale e territoriale in diverse zone, regioni e Stati membri dell'UE;

J. considerando che, in ragione dell'orientamento regionale, dell'approccio basato sul territorio, della pianificazione strategica e del modello di attuazione efficace che la caratterizzano, la politica di coesione dovrebbe svolgere un ruolo chiave nella prevenzione delle catastrofi, nella ripresa dagli shock simmetrici e asimmetrici e nella lotta contro i cambiamenti climatici;

K. considerando che le soluzioni basate sulla natura sono essenziali per prevenire le catastrofi dovute alle condizioni meteorologiche derivanti dai cambiamenti climatici; che le pianure alluvionali e le foreste, i suoli e le brughiere sani, i mari, le zone umide e le torbiere, nonché le aree verdi naturali nelle città e nelle campagne mitigano l'impatto dei cambiamenti climatici trattenendo l'acqua e attenuando gli effetti delle inondazioni e della siccità;

L. considerando che la ricerca sui rischi di alluvioni e il contrasto di tale fenomeno richiedono un approccio olistico che tenga conto di vari fattori, tra cui l'industria, i trasporti, le pratiche di sottoscrizione assicurativa, la pianificazione del territorio e la distribuzione storica delle pianure alluvionali, il cambiamento demografico, la responsabilità finanziaria e altri aspetti pertinenti; che l'AEA ha sottolineato che i gruppi e le regioni vulnerabili sono più duramente colpiti dalle inondazioni e da altri fenomeni meteorologici estremi;

Considerazioni generali

1. esprime il suo più profondo cordoglio e la sua solidarietà alle vittime, alle loro famiglie nonché ai cittadini e alle comunità colpite dagli eventi meteorologici estremi in atto e da gravi inondazioni nell'Europa centrale e orientale, tra cui Austria, Cechia, Germania, Polonia, Romania, Slovacchia e Ungheria;

2. elogia gli sforzi e l'impegno instancabili dei vigili del fuoco professionisti e volontari, delle organizzazioni di soccorso, dei volontari e delle forze armate nei paesi colpiti dalle inondazioni e da altre catastrofi naturali in tutta l'Europa, così come le autorità nazionali, regionali e locali e i cittadini che hanno rischiato la vita per salvare gli altri e proteggere le abitazioni e le infrastrutture; sottolinea che i servizi di emergenza hanno svolto un ruolo cruciale nel salvare vite umane, evacuare persone dalle zone vulnerabili e proteggere i beni in condizioni spesso ardue, e che i loro sforzi instancabili e la loro volontà di agire, pur mettendo a rischio la loro vita, hanno svolto lo stesso ruolo cruciale nel limitare la catastrofe;

3. esprime profonda preoccupazione per la crescente intensità e frequenza degli eventi meteorologici estremi nell'UE e nel mondo, tra cui precipitazioni estreme e inondazioni su vasta scala, nonché per le ondate di calore e gli incendi boschivi, come pure per i loro gravi effetti diretti sulla salute umana e animale, sui mezzi di sussistenza, sulle abitazioni, sulle infrastrutture, sull'economia, sull'agricoltura, sulla sicurezza alimentare e sugli ecosistemi; evidenzia il legame tra i cambiamenti climatici e gli eventi meteorologici estremi e sottolinea l'importanza di affrontare tale nesso in modo efficace e coerente rafforzando la risposta collettiva a livello dell'UE e internazionale attraverso efficaci misure di protezione civile e misure di adattamento ai cambiamenti climatici e di mitigazione degli stessi, al fine di proteggere le persone, i loro mezzi di sussistenza, l'economia e gli ecosistemi;

4. sottolinea che per mantenere raggiungibile l'obiettivo a lungo termine dell'accordo di Parigi sono necessari sforzi collettivi e ulteriori azioni da parte di tutti i paesi coinvolti; esorta tutte le parti della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, compresa l'UE, a dare seguito agli sforzi globali concordati nella decisione relativa al bilancio globale attraverso l'ambiziosa attuazione e l'aumento dei contributi determinati a livello nazionale, in linea con l'obiettivo a lungo termine dell'accordo di Parigi; ricorda che l'UE, conformemente alla normativa europea sul clima, deve proseguire gli sforzi in materia di mitigazione dei cambiamenti climatici per conseguire tale obiettivo a lungo termine e di adattamento per promuovere la resilienza;

Protezione civile e finanziamento dei soccorsi in caso di calamità

Protezione civile

5. chiede alla Commissione e agli Stati membri di essere pronti a fornire aiuto senza indugio a qualsiasi Stato membro che richieda assistenza di emergenza a titolo dell'UCPM; accoglie con favore l'impegno del governo ucraino di sostenere l'UE con personale e attrezzature dei servizi di emergenza;

6. sottolinea la necessità di dotare l'UCPM di risorse sufficienti e potenziate al fine di aumentare la preparazione e di migliorare lo sviluppo di capacità; deplora pertanto i tagli di bilancio di 37 milioni di EUR (in impegni) e di 154.9 milioni di EUR (in pagamenti) per l'UCPM (rescEU); chiede che siano destinati maggiori stanziamenti alle pertinenti linee di bilancio e nel prossimo QFP; invita la Commissione a valutare l'integrazione della riduzione e della gestione del rischio di catastrofi nei pertinenti programmi di finanziamento dell'UE, considerando che tutti i fondi spesi in questo settore consentiranno di evitare spese sostanziali per la risposta e la ricostruzione;

7. invita la Commissione a dare seguito alle raccomandazioni contenute nella sua comunicazione del 29 maggio 2024 e a presentare proposte concrete per rafforzare le capacità di risposta operativa dell'UCPM; invita la Commissione a ultimare celermente il previsto riesame dell'UCPM, compreso il suo Centro di coordinamento della risposta alle emergenze (ERCC), nel primo anno di mandato della nuova Commissione, e a presentare misure concrete per rafforzare e sviluppare ulteriormente la capacità collettiva dell'Unione di risposta alle calamità naturali, come la creazione di una forza di protezione civile dell'Unione collegata a riserve strategiche di cibo, acqua, medicinali e attrezzature mediche, sostenendo l'introduzione di strumenti di allerta rapida basati su dispositivi mobili per i cittadini, l'aggiudicazione congiunta di nuovi appalti pubblici per ammodernare i mezzi della protezione civile e programmi di sostegno per il perfezionamento professionale, le attrezzature e gli scambi di servizi di protezione civile basati sul volontariato; invita la Commissione e gli Stati membri ad accelerare la creazione della nuova flotta permanente RescEU e a garantire che disponga di sufficienti finanziamenti;

Assistenza finanziaria e strumenti di bilancio

8. chiede che sia fornita l'immediata assistenza finanziaria e tecnica dell'UE ai paesi colpiti;

9. chiede l'attivazione di meccanismi come il FSUE; ritiene tuttavia che la dotazione del FSUE debba essere commisurata al numero e alla gravità crescenti delle calamità naturali in tutta Europa; esorta la Commissione a incrementare la dotazione della riserva di solidarietà europea (ESR); la esorta inoltre a prendere in esame tutte le possibilità per accelerare la mobilitazione del FSUE; sottolinea pertanto l'importanza di garantire finanziamenti sufficienti per il FSUE nell'ambito del prossimo QFP; insiste inoltre sulla necessità di una ragionevole flessibilità quando le regioni e i paesi beneficiari si trovano a far fronte a ritardi e difficoltà giustificabili in sede di presentazione delle domande di finanziamento e di utilizzo dei fondi assegnati; chiede inoltre una linea di bilancio per finanziamenti d'urgenza al fine di facilitare la ripresa rapida delle zone, delle infrastrutture e dei mezzi di sussistenza colpiti, nonché investimenti in misure di prevenzione per ridurre gli effetti di futuri eventi meteorologici estremi;

Politica regionale

10. invita la Commissione a prestare assistenza tecnica e finanziaria alle regioni colpite in modo sproporzionato dalle calamità naturali esacerbate dal cambiamento climatico, anche attraverso gli strumenti della politica di coesione, garantendo che nessuno Stato membro o regione sia lasciato indietro negli sforzi intesi a rafforzare la resilienza al cambiamento climatico e la preparazione alle calamità; sottolinea che è indispensabile che gli aiuti e le risorse finanziarie siano messi a disposizione nelle zone colpite nel modo più rapido, semplice e flessibile possibile;

11. è fermamente favorevole all'incremento degli investimenti dell'UE legati alla resilienza regionale e locale nel prossimo QFP, in particolare nell'ambito della politica di coesione; riconosce la necessità di una flessibilità intrinseca in caso di crisi nel contesto dei finanziamenti regionali, al fine di salvaguardare investimenti aggiuntivi per progetti che sono stati danneggiati o distrutti prima della loro completa attuazione; propone la creazione di un apposito asse prioritario nell'ambito della politica di coesione che permetta agli enti locali e regionali di affrontare le priorità emergenti in un processo dal basso verso l'alto, avviato a livello subnazionale; ritiene che, come principio fondamentale, si dovrebbe adottare un approccio agli investimenti su misura e orientato alle esigenze specifiche sul terreno;

12. riconosce che la futura politica di coesione dell'UE dovrebbe concentrarsi ancora di più sull'attenuazione del cambiamento climatico e sull'adattamento allo stesso; chiede pertanto che gli investimenti destinati all'adattamento al cambiamento climatico, così come alla prevenzione e preparazione alle catastrofi, siano garantiti attraverso un obiettivo strategico specifico o un asse prioritario specifico nell'ambito dello sviluppo regionale e del quadro generale della politica di coesione, concentrazione tematica o una specifica condizione abilitante per fronteggiare le priorità strategiche in un processo dal basso verso l'alto, onde garantire investimenti sostenibili nelle infrastrutture locali, regionali e nazionali e nella gestione dei rischi nelle zone urbane e rurali meno sviluppate, tra cui le regioni frontaliere, le isole e le regioni ultraperiferiche;

13. evidenzia l'importanza di elaborare e mantenere programmi e interventi dell'UE su misura per le regioni soggette a calamità naturali; prende atto della necessità di una flessibilità intrinseca in caso di crisi nel contesto dei finanziamenti regionali;

14. ritiene che gli investimenti regionali a titolo del bilancio dell'UE debbano restare in regime di gestione concorrente per quanto riguarda la programmazione e l'attuazione, affinché possano rispondere alle esigenze degli Stati membri, delle regioni e delle zone urbane, rurali e remote, in particolare per permettere alle zone urbane e rurali di adattarsi a nuove sfide, come le inondazioni;

15. insiste sulle differenze che esistono tra gli Stati membri per quanto riguarda le competenze degli enti locali e regionali; ricorda che gli enti locali e regionali sono attori fondamentali nella pianificazione, nella preparazione e nell'attuazione dei progetti che dovrebbero contribuire all'adattamento al cambiamento climatico, alla prevenzione dei rischi e alla preparazione sul terreno; chiede di rafforzare l'approccio basato sul territorio per avvicinare la preparazione alle catastrofi e la gestione delle stesse ai livelli regionale e locale;

16. sottolinea che la politica regionale dell'UE è stata determinante nel contribuire allo sviluppo delle corrispondenti capacità degli enti locali e regionali e chiede il rafforzamento del loro ruolo; sottolinea che la capacità tecnica, finanziaria e amministrativa è essenziale per garantire che gli organi di gestione e gli enti locali e regionali acquisiscano conoscenze tecniche, soprattutto in materia di cambiamento climatico, che possano essere utilizzate per la pianificazione e la gestione urbane e rurali; è convinto che ciò migliorerà la progettazione e la valutazione delle proposte di progetti e permetterà un'assegnazione più efficace delle risorse e un'esecuzione soddisfacente del bilancio, senza comportare un rischio significativo di disimpegno degli investimenti dell'UE;

17. chiede che i programmi di assistenza e consulenza tecnica esistenti siano espressamente rivolti ai comuni più piccoli, alle zone transfrontaliere, remote e rurali, e alle regioni ultraperiferiche e insulari, per aiutarli ad affrontare nuove sfide quali la transizione verde e il cambiamento climatico; sottolinea, a tale proposito, l'importanza di sviluppare strumenti di assistenza tecnica attraverso la collaborazione tra la Banca europea per gli investimenti e la Commissione; chiede un sostegno mirato sotto forma di un finanziamento al 100 % dell'UE per lo sviluppo di capacità tecniche, finanziarie e amministrative, l'elaborazione e la preparazione di progetti, l'individuazione e lo sviluppo di una riserva di progetti e le capacità di pianificazione strategica, compresi gli strumenti di pianificazione;

18. chiede un maggiore coinvolgimento delle iniziative della Commissione, come il Patto dei sindaci per il clima e l'energia dell'UE, nel processo di elaborazione e attuazione della prossima generazione di norme della politica di coesione; riconosce che il sostegno alle politiche e all'attuazione, rivolto ai sindaci e agli enti locali, genera risultati significativamente migliori nel contesto dell'attuazione delle politiche;

19. incoraggia il rafforzamento dei quadri di cooperazione regionale tra i paesi dell'Europa centrale e orientale e il ricorso a esperti internazionali per sostenere gli sforzi di ripristino e riabilitazione, al fine di promuovere strategie congiunte di gestione delle calamità, condividere prassi eccellenti e migliorare la gestione transfrontaliera delle risorse idriche;

Adattamento al cambiamento climatico

20. invita la Commissione a presentare rapidamente il piano europeo di adattamento al cambiamento climatico che ha annunciato nell'ambito degli orientamenti politici 2024-2029 per la prossima Commissione europea, tra cui proposte legislative concrete, al fine di coordinare gli sforzi intesi a rafforzare l'adattamento e la resilienza in linea con gli obiettivi della legge europea sul clima e dell'accordo di Parigi, onde rafforzare la resilienza delle nostre società e adattarsi alle incidenze del cambiamento climatico, garantire valutazioni periodiche dei rischi basate su dati scientifici, obiettivi misurabili in materia di resilienza e sostenere e coordinare gli interventi degli Stati membri in materia di preparazione, pianificazione e cooperazione transfrontaliera;

21. sottolinea, a tale proposito, la necessità di ulteriori investimenti urgenti in misure per la gestione delle alluvioni e la prevenzione dei rischi, tra cui il miglioramento dei sistemi di allerta rapida, dei sistemi di monitoraggio in tempo reale, delle infrastrutture di gestione delle alluvioni e delle soluzioni naturali, nonché investimenti a lungo termine nelle infrastrutture verdi e blu, ad esempio dando più spazio ai corsi d'acqua e ai fiumi tramite il ripristino delle pianure alluvionali naturali e dei vecchi letti dei fiumi, le zone umide e le foreste, e migliorando la ritenzione idrica tramite il ripristino della funzione assorbente dei paesaggi; chiede che gli Stati membri sfruttino tutte le potenziali sinergie tra gli strumenti di pianificazione in fase di sviluppo, ad esempio i piani di ripristino della natura, i piani di gestione del suolo, i piani di gestione integrata ai sensi della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane[6] e la gestione del rischio di alluvioni, evitando nel contempo il maladattamento;

22. invita, a tale proposito, la Commissione a ridurre gli ostacoli burocratici e ad accelerare le procedure di approvazione per la riparazione e la costruzione di infrastrutture di gestione delle inondazioni e di soluzioni naturali, in modo che le misure di protezione urgentemente necessarie possano essere attuate senza inutili ritardi; insiste sul fatto che ciò richiede procedure più celeri, responsabilità ben definite e una chiara attenzione alle necessarie misure di costruzione;

23. sottolinea diversi esempi di misure efficaci di prevenzione delle inondazioni e protezione dalle stesse, spesso con il concorso dei fondi dell'UE, che hanno aiutato alcune regioni e comunità a proteggersi dai peggiori effetti delle inondazioni in atto, come il bacino di Racibórz Dolny e i circostanti polder secchi in Polonia, che hanno svolto un ruolo chiave nel limitare i danni a Breslavia, nonché le pianure alluvionali del Danubio e altre misure di prevenzione nella Bassa Austria e a Vienna;

24. chiede alla Commissione di valutare l'attuazione della legislazione vigente in materia di prevenzione delle inondazioni nell'UE e l'efficacia dei precedenti progetti finanziati dall'Unione, formulando raccomandazioni per un migliore utilizzo dei fondi dell'UE; invita gli Stati membri ad aggiornare i loro piani d'azione per la prevenzione delle inondazioni allo scopo di definire le zone ad elevato rischio di alluvioni e quelle in cui i piani edilizi dovrebbero essere bloccati, onde migliorare la prevenzione dei rischi e potenziare la protezione civile;

25. insiste sul fatto che la lotta alle disuguaglianze socioeconomiche è essenziale ai fini di un giusto adattamento al cambiamento climatico; sottolinea che i diversi gradi di vulnerabilità tra vari gruppi richiedono un approccio mirato all'adattamento al cambiamento climatico come pure alla preparazione e alla prevenzione delle calamità;

26. insiste sul fatto che inondazioni, siccità, incendi boschivi e altri eventi meteorologici estremi costituiscono sfide importanti per numerosi settori economici, in particolare per l'agricoltura e gli agricoltori, che stanno subendo ulteriori perdite e non possono beneficiare del raccolto; invita la Commissione ad affrontare meglio l'impatto di tali rischi climatici sulla produzione alimentare, la sicurezza alimentare e i redditi degli agricoltori;

27. raccomanda l'uso di prodotti avanzati del programma Copernicus e di dati di telerilevamento a sostegno delle misure di prevenzione;

28. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

 

Ultimo aggiornamento: 19 settembre 2024
Note legali - Informativa sulla privacy