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Procedura : 2012/2552(RSP)
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Ciclo del documento : B7-0130/2012

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B7-0130/2012

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PV 15/03/2012 - 7
CRE 15/03/2012 - 7

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Giovedì 15 marzo 2012 - Strasburgo
6° Forum mondiale sull'acqua
P7_TA(2012)0091B7-0130/2012

Risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2012 sul sesto Forum mondiale dell'acqua che si svolgerà a Marsiglia dal 12 al 17 marzo 2012 (2012/2552(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  visto il sesto Forum mondiale dell'acqua che si svolgerà a Marsiglia dal 12 al 17 marzo 2012,

–  viste le dichiarazioni conclusive dei primi cinque Forum mondiali dell'acqua, tenutisi a Marrakech (1997), L'Aia (2000), Kyoto (2003), Città del Messico (2006) e Istanbul (2009),

–  viste la risoluzione 64/292 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, del 28 luglio 2010, sul diritto umano all'acqua e ai servizi igienico-sanitari, e la risoluzione 15/9 del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani, del 30 settembre 2010, sui diritti umani e l'accesso all'acqua potabile sicura e ai servizi igienico-sanitari,

–  vista la Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite, dell'8 settembre 2000, che ha definito gli obiettivi di sviluppo del Millennio quali obiettivi fissati congiuntamente dalla comunità internazionale per l'eliminazione della povertà, e previsto di ridurre della metà, entro il 2015, la percentuale di popolazione che non ha accesso in modo duraturo all'acqua potabile sicura e ai servizi sanitari di base,

–  vista la terza relazione delle Nazioni Unite sullo sviluppo mondiale delle risorse idriche, intitolata «L'acqua in un mondo che cambia»,

–  vista la risoluzione sull'inquinamento idrico adottata dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE a Budapest (16-18 maggio 2011),

–  vista la direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque(1) («direttiva quadro sulle acque»),

–  vista la sua risoluzione del 29 settembre 2011 sull'elaborazione di una posizione comune dell'Unione europea in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (Rio+20)(2),

–  viste le sue risoluzioni del 12 marzo 2009, sulle risorse idriche in vista del quinto Forum mondiale dell'acqua a Istanbul dal 16 al 22 marzo 2009(3), e del 15 marzo 2006, sul quarto Forum mondiale dell'acqua a Città del Messico (16-22 marzo 2006)(4),

–  vista l'interrogazione orale rivolta alla Commissione sul sesto Forum mondiale dell'acqua in programma a Marsiglia dal 12 al 17 marzo 2012 (O-000013/2012 – B7-0101/2012),

–  visti l'articolo 115, paragrafo 5, e l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che quasi la metà della popolazione che vive nei paesi in via di sviluppo non dispone di strutture igienico-sanitarie, che oltre 800 milioni di persone usano ancora per l'acqua potabile fonti non sicure, e che un accesso inadeguato a risorse idriche sicure e servizi igienico-sanitari, nonché scarse pratiche di igiene, provocano ogni anno la morte di oltre 2,5 milioni di bambini;

B.  considerando che la gestione delle risorse idriche incide direttamente sulla salute umana, la produzione energetica, l'agricoltura e la sicurezza alimentare, e che un'efficiente gestione idrica è un prerequisito fondamentale per la riduzione della povertà;

C.  considerando che la deforestazione, l'urbanizzazione, la crescita demografica, l'inquinamento biologico e chimico e i cambiamenti climatici sottopongono a maggiori pressioni la disponibilità e la qualità di risorse idriche sicure e aumentano i rischi di eventi estremi connessi all'acqua, mentre le popolazioni povere sono le più vulnerabili e quelle meno capaci di adattarsi a questa evoluzione;

D.  considerando che l'acqua è distribuita geograficamente in modo estremamente disomogeneo e che spesso è gestita meglio mediante un approccio di «governance multilivello» che sottolinei il ruolo delle autorità regionali e locali;

E.  considerando che, nelle sue risoluzioni sul quarto e quinto Forum mondiale dell'acqua, il Parlamento ha chiesto alla Commissione e al Consiglio di incoraggiare gli enti locali dell'UE a destinare a iniziative di cooperazione decentrata parte dei diritti riscossi presso gli utenti per la fornitura di acqua e le strutture igienico-sanitarie, e che tali richieste non hanno dato luogo a nessuna iniziativa, sebbene l'adozione di misure in questo ambito possa accrescere l'accesso all'acqua e alle strutture igienico-sanitarie da parte delle persone più povere;

F.  considerando che i sistemi di infrastrutture idriche sono spesso inadeguati nei paesi in via di sviluppo e obsoleti nei paesi sviluppati;

G.  considerando che i nuovi sviluppi tecnologici potrebbero permettere di conseguire una maggiore efficienza e sostenibilità idrica e possono essere usati in particolare a vantaggio dei paesi in via di sviluppo;

H.  considerando che la direttiva quadro sulle acque definisce un quadro per tutelare le acque pulite e ripristinare la qualità delle stesse nell'UE, nonché per garantire il loro utilizzo sostenibile e a lungo termine;

I.  considerando che il modo migliore per ottenere un buono stato delle acque è quello di ridurre gli scarichi, le emissioni e le perdite di sostanze inquinanti nell'ambiente;

J.  considerando che i nuovi quadri UE proposti per la politica agricola comune e la politica di coesione, nell'ambito della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, promuovono l'integrazione sistematica delle questioni ambientali e climatiche;

K.  considerando che il Forum mondiale dell'acqua, che si svolge ogni tre anni, costituisce una piattaforma unica in cui la comunità dell'acqua e i responsabili politici e decisionali di tutte le regioni del mondo possono riunirsi, discutere e cercare di trovare soluzioni per conseguire la sicurezza idrica;

L.  considerando che il sesto Forum mondiale dell'acqua, il cui tema è «Time for solutions» (il tempo delle soluzioni), identifica 12 priorità chiave di intervento in ambito idrico e che tali priorità sono raggruppate secondo tre linee strategiche, ovvero «assicurare il benessere di tutti», «contribuire allo sviluppo economico» e «mantenere il pianeta blu», oltre a identificare tre «requisiti per il successo»;

Assicurare il benessere di tutti

1.  dichiara che l'acqua è un bene comune dell'umanità, che non dovrebbe pertanto essere una fonte di profitto indebito, e che l'accesso all'acqua dovrebbe costituire un diritto fondamentale e universale; valuta positivamente il fatto che le Nazioni Unite riconoscano il diritto umano all'acqua potabile sicura e ai servizi igienico-sanitari quale derivante dal diritto a un tenore di vita adeguato; chiede che siano compiuti tutti gli sforzi necessari per garantire, entro il 2015, l'accesso all'acqua alle popolazioni più svantaggiate;

2.  invita la Commissione e gli Stati membri a potenziare il loro impegno a raggiungere pienamente gli obiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite nel settore dell'acqua e dei servizi igienico-sanitari, tenendo conto anche degli esiti pertinenti della conferenza Rio+20 sullo sviluppo sostenibile; sottolinea che il dibattito nell'ambito del Forum mondiale dell'acqua dovrebbe puntare a strategie e soluzioni per lo sviluppo agricolo ed economico in grado di garantire un alto livello di accessibilità delle risorse idriche e di qualità delle acque;

3.  sottolinea la necessità di assumere impegni concreti per la promozione e la protezione delle risorse idriche, specialmente in vista della prossima conferenza Rio+20;

4.  considera la salute pubblica e la tutela dell'ambiente quali priorità di ogni politica di gestione dell'acqua; sottolinea il ruolo fondamentale che la tutela delle risorse di acqua potabile riveste per la salute umana; invita a pianificare e attuare a livello dei bacini idrografici misure relative all'acqua che coprano l'intero ciclo idrologico; rileva che l'inquinamento idrico dovrebbe essere affrontato alla fonte, limitando la quantità di sostanze nocive che entrano nell'ambiente e nelle aree in cui si trovano risorse idriche potabili; invita ad applicare il principio «chi inquina paga»;

5.  sottolinea il ruolo dell'acqua per la pace e la cooperazione; invita a concludere e ad attuare accordi internazionali per la gestione condivisa delle acque sotterranee e di superficie transfrontaliere che coinvolgano i cittadini e le amministrazioni, al fine di garantire la gestione sostenibile delle risorse idriche e di evitare conflitti locali e internazionali;

Contribuire allo sviluppo economico

6.  sottolinea la necessità di equilibrare gli impieghi dell'acqua per garantire una corrispondenza tra domanda e disponibilità di risorse idriche nonché la qualità dell'acqua, in particolare nei paesi in via di sviluppo; invita ad adottare piani integrati di gestione delle risorse idriche unitamente a una pianificazione del territorio a livello internazionale, nazionale e locale;

7.  invita ad effettuare investimenti pubblici e privati nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie innovative relative all'acqua in tutti i settori; incoraggia l'impiego delle nuove idrotecnologie e di apparecchiature ed impianti moderni nel settore dell'agricoltura per una produzione alimentare sufficiente, sicura e sostenibile che utilizzi in modo più efficiente le risorse idriche e preveda un migliore ricorso a risorse idriche non convenzionali, tra cui il riutilizzo delle acque reflue trattate a scopo d'irrigazione o per fini industriali;

8.  invita a rimuovere gli ostacoli che impediscono il trasferimento delle conoscenze e delle tecnologie connesse alla conservazione delle risorse idriche, alla raccolta delle acque, alle tecniche di irrigazione, alla gestione delle acque sotterranee, al trattamento delle acque reflue ecc.;

9.  sottolinea l'importanza dell'efficienza idrica; invita a utilizzare l'acqua in modo più efficiente, in particolare nei settori, come quello agricolo, in cui se ne fa un uso intensivo, in quanto è in tali settori che si possono conseguire i maggiori miglioramenti in termini di efficienza; chiede, inoltre, che i prodotti con un notevole impatto sul consumo idrico immessi nel mercato dell'UE soddisfino requisiti minimi di efficienza, tenendo conto anche delle connesse potenzialità in termini di risparmio energetico;

10.  sottolinea che l'uso sostenibile dell'acqua è tanto una necessità economica quanto una necessità ambientale e sanitaria; invita a incrementare la trasparenza dei regimi di tariffazione idrica;

Mantenere il pianeta blu

11.  sottolinea che l'acqua è un elemento particolarmente sensibile agli effetti del cambiamento climatico e che ciò può portare a una riduzione della quantità e della qualità delle risorse idriche disponibili, in particolare dell'acqua potabile, nonché ad un aumento della frequenza e dell'intensità di inondazioni ed episodi di siccità; invita a far sì che le politiche relative all'adattamento al cambiamento climatico e alla mitigazione dei suoi effetti tengano debitamente conto dell'impatto sulle risorse idriche; sottolinea l'importanza delle strategie di prevenzione e mitigazione dei rischi e di reazione agli stessi al fine di evitare fenomeni estremi legati all'acqua;

12.  invita tutti i paesi a stabilire entro il 2015 un obiettivo quantitativo per la riduzione dell'inquinamento chimico e biologico derivante dalle acque reflue urbane e dalle attività a terra, al fine di proteggere e ripristinare la qualità dell'acqua e di favorire la sostenibilità delle risorse idriche e degli ecosistemi; ricorda agli Stati membri che la direttiva quadro sulle acque li obbliga a raggiungere entro il 2015 un buono stato delle acque; invita gli Stati membri a prendere tutte le misure necessarie e a mettere a disposizione finanziamenti sufficienti per conseguire gli obiettivi in materia di qualità dell'acqua;

Requisiti per il successo

13.  incoraggia lo sviluppo di una base di conoscenze in materia di idrologia, condivise a livello globale e dell'UE; invita a sviluppare indicatori chiave globali per la qualità, la quantità, la disponibilità e l'accessibilità economica dell'acqua, nonché indicatori per l'efficienza idrica a livello dei bacini idrografici;

14.  sostiene lo sviluppo di piani integrati di gestione dei bacini idrografici a livello globale; sottolinea il ruolo primario dei piani di gestione dei bacini idrografici nell'attuazione delle politiche UE sulle acque ai sensi della direttiva quadro sulle acque; sottolinea il ruolo fondamentale che le autorità regionali e locali rivestono nell'affrontare in modo efficiente in termini di costi questioni globali relative all'acqua e nel prevenire la corruzione;

15.  invita la Commissione, a nome dell'Unione europea, e gli Stati membri ad aderire alla convenzione delle Nazioni Unite del 1997 sui corsi d'acqua internazionali e a promuovere l'entrata in vigore degli emendamenti alla convenzione di Helsinki del 1992 sulla protezione e l'utilizzazione dei corsi d'acqua transfrontalieri e dei laghi internazionali, al fine di ampliare la portata di tale strumento al di là dei soli paesi dell'UNECE e di incoraggiare la ratifica più generalizzata del protocollo sull'acqua e la salute della convenzione di Helsinki del 1992, nell'ottica di promuovere una gestione coordinata ed equa dell'acqua nell'ambito dei bacini nazionali e internazionali;

16.  sottolinea la necessità di conseguire una concentrazione tematica dei finanziamenti disponibili per le questioni relative all'acqua e di integrare tali questioni in tutti i settori politici, compresi tutti gli strumenti finanziari e giuridici dell'UE; sottolinea che affrontare le sfide relative all'acqua è essenziale per il successo della transizione verso l'«economia verde» e il buon funzionamento di quest'ultima;

17.  rinnova il proprio invito alla Commissione e al Consiglio affinché incoraggino gli enti locali dell'UE a destinare a misure di cooperazione decentrata parte dei diritti riscossi presso gli utenti per la fornitura di acqua e le strutture igienico-sanitarie; richiama l'attenzione, quale possibile esempio da promuovere, sul principio adottato da alcuni Stati membri, in base al quale l'1% delle risorse è destinato ad azioni di solidarietà nel settore dell'acqua;

o
o   o

18.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e al Segretario generale delle Nazioni Unite.

(1) GU L 327 del 22.12.2000, pag. 1.
(2) Testi approvati, P7_TA(2011)0430.
(3) GU C 87 E dell'1.4.2010, pag. 157.
(4) GU C 291 E del 30.11.2006, pag. 294.

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