Risoluzione del Parlamento europeo del 26 novembre 2019 sui diritti del bambino in occasione del 30° anniversario della Convenzione sui diritti del fanciullo (2019/2876(RSP))
Il Parlamento europeo,
– vista la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, del 20 novembre 1989,
– vista la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU),
– visto l'articolo 24 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,
– vista la direttiva 2011/93/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 dicembre 2011, relativa alla lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile, e che sostituisce la decisione quadro 2004/68/GAI del Consiglio(1),
– vista la direttiva (UE) 2016/800 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 maggio 2016, sulle garanzie procedurali per i minori indagati o imputati nei procedimenti penali(2),
– visto il pilastro europeo dei diritti sociali, in particolare il principio n. 11 relativo all'assistenza all'infanzia e al sostegno ai minori,
– viste la sua risoluzione del 3 maggio 2018 sulla protezione dei minori migranti(3) e la comunicazione della Commissione del 12 aprile 2017 dal titolo "La protezione dei minori migranti" (COM(2017)0211),
– vista la sua risoluzione del 14 febbraio 2019 sui diritti delle persone intersessuali(4),
– vista l'osservazione generale n. 10 del Comitato sui diritti del fanciullo, del 25 aprile 2007, sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in materia di giustizia minorile,
– vista l'osservazione generale n. 13 del Comitato sui diritti del fanciullo, del 18 aprile 2011, sul diritto del fanciullo a essere libero da ogni forma di violenza,
– vista l'osservazione generale n. 14 del Comitato sui diritti del fanciullo, del 29 maggio 2013, relativa al diritto del minore a che il suo interesse superiore sia considerato preminente,
– visti l'articolo 37 della Convenzione sui diritti del fanciullo, l'osservazione generale n. 6, del 1° settembre 2005, del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo e la relazione del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo dal titolo "Report of the 2012 Day of General Discussion on the Rights of All Children in the Context of International Migration" (Relazione della giornata di discussione generale sui diritti di tutti i bambini nel contesto della migrazione internazionale), del 28 settembre 2012,
– vista la relazione dell'UNICEF dal titolo "La condizione dei bambini nel mondo nel 2019",
– visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che l'articolo 1 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo stabilisce che "ai fini della [presente] Convenzione, si intende per "fanciullo" ogni essere umano avente un'età inferiore a diciotto anni, salvo che abbia raggiunto prima la maturità in virtù della legislazione applicabile";
B. considerando che in Europa vivono 100 milioni di minori, che rappresentano più del 20% della popolazione dell'Unione, e che i bambini di età inferiore ai 18 anni costituiscono oltre il 40 % della popolazione dei paesi in via di sviluppo;
C. considerando che la promozione dei diritti dei minori costituisce un obiettivo esplicito delle politiche dell'UE ed è sancita dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, che impone che l'interesse superiore del minore sia considerato preminente in tutte le azioni dell'UE;
D. considerando che la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo è la convenzione internazionale sui diritti umani più ratificata, che è stata ratificata da tutti gli Stati membri e fissa chiari obblighi in termini di promozione, protezione e rispetto dei diritti di ciascun minore nelle rispettive giurisdizioni; che il 20 novembre il Parlamento europeo ospiterà una conferenza ad alto livello per celebrare il 30º anniversario della Convenzione sui diritti del fanciullo; che il Presidente del Parlamento europeo ha promesso che il 20 novembre di ogni anno si celebrerà la Giornata mondiale dell'infanzia con un evento organizzato presso il Parlamento europeo che coinvolgerà i bambini;
E. considerando che i diritti dei minori continuano a essere violati in molte parti del mondo, anche negli Stati membri dell'UE, a causa di violenze, abusi, sfruttamento, povertà, esclusione sociale e discriminazioni fondate sulla religione, la disabilità, il genere, l'identità sessuale, l'età, l'origine etnica e lo status di migrante o di residente;
F. considerando che l'articolo 12 della Convenzione sui diritti del fanciullo e l'articolo 24 della Carta dei diritti fondamentali rispettano il diritto dei minori a essere ascoltati e di veder prese in considerazione le loro opinioni sulle questioni che li riguardano in funzione della loro età e della loro maturità;
G. considerando che, a norma dell'articolo 5 della Convenzione sui diritti del fanciullo, "gli Stati parti rispettano la responsabilità, il diritto ed il dovere dei genitori o, se del caso, dei membri della famiglia allargata o della collettività, come previsto dagli usi locali, dei tutori o altre persone legalmente responsabili del fanciullo, di dare a quest'ultimo, in maniera corrispondente allo sviluppo delle sue capacità, l'orientamento ed i consigli adeguati all'esercizio dei diritti che gli sono riconosciuti dalla [presente] Convenzione";
H. considerando che questioni globali come i cambiamenti climatici, le nuove tecnologie e la digitalizzazione creano nuove minacce per i minori ma offrono loro anche nuove possibilità di apprendimento e connessione;
I. considerando che l'UE si è impegnata a realizzare i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) sia nelle politiche interne che in quelle esterne, tra cui l'OSS n. 16.2 volto a "porre fine all'abuso, allo sfruttamento, al traffico di bambini e a tutte le forme di violenza e tortura nei loro confronti";
J. considerando che nell'Unione europea quasi 25 milioni di minori sono a rischio di povertà o esclusione sociale; che la povertà priva i minori di opportunità educative, dell'accesso alle strutture per l'infanzia, all'assistenza sanitaria e a cibo e a un alloggio adeguati, di sostegno familiare e persino della protezione dalla violenza, e può avere effetti molto lunghi nel tempo; che l'Agenzia dell'Unione europea ha messo in luce che la lotta alla povertà infantile è anche una questione di diritti fondamentali e obblighi giuridici(5);
K. considerando che il consenso europeo rivisto in materia di sviluppo ha descritto i bambini e i giovani quali agenti di sviluppo e cambiamento in grado di offrire un contributo fondamentale all'Agenda 2030, anche grazie alla loro capacità di innovare; che il consenso asserisce inoltre che l'UE e i suoi Stati membri rafforzeranno i diritti dei giovani e la loro emancipazione nella gestione degli affari pubblici, promuovendone la partecipazione alle economie, alle società e ai processi decisionali a livello locale;
L. considerando che gli investimenti nel futuro dei minori, l'importanza di proteggere i bambini attraverso una strategia globale per i diritti dei minori e l'istituzione della "garanzia per l'infanzia" quale mezzo per combattere la povertà e garantire l'accesso dei minori ai servizi di base sono considerati priorità assolute nelle lettere di incarico di Dubravka Šuica, vicepresidente della Commissione per la Democrazia e la demografia, e di Nicolas Schmit, commissario designato per l'Occupazione;
M. considerando che i minori sono un gruppo vulnerabile colpito duramente dagli impatti negativi dei cambiamenti climatici e che sono tra i primi a soffrire dei loro effetti nocivi, tra cui siccità, inondazioni e tempeste, crisi alimentari e inquinamento; che più di uno su quattro decessi di bambini al di sotto dei cinque anni in tutto il mondo è direttamente o indirettamente legato ai rischi ambientali(6);
N. considerando che quasi una su quattro delle vittime della tratta di esseri umani registrate nell'Unione europea è un minore, anche all'interno del loro Stato membro; che le ragazze sono le principali vittime e sono oggetto della tratta a fini di sfruttamento sessuale(7);
O. considerando che l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori online costituisce una violazione grave dei diritti fondamentali dei minori che produce nelle vittime enormi traumi e conseguenze durature nefaste che possono continuare fino all'età adulta ed è un fenomeno in evoluzione; che nuove forme di criminalità, come la pubblicazione di immagini intime per vendetta ("revenge porn") e le estorsioni a sfondo sessuale, sono in aumento su Internet e vanno affrontate con misure concrete da parte degli Stati membri; che, in base ai dati più recenti, il numero di immagini di materiale pedopornografico online è aumentato drammaticamente a un ritmo senza precedenti e si è diffuso grazie a Internet, e che si parla di più di 45 milioni di immagini e video segnalati come abusi sessuali su minori(8);
P. considerando che il diritto del minore all'istruzione deve essere sempre garantito;
Osservazioni di ordine generale
1. ritiene che i diritti dei minori dovrebbero essere al centro delle politiche dell'Unione europea e che il 30° anniversario della Convenzione sui diritti del fanciullo rappresenti un'opportunità unica per assicurarne la piena attuazione nelle politiche e nella pratica e per adottare misure supplementari volte a garantire ovunque il rispetto dei diritti di ciascun minore, in particolare dei minori più vulnerabili, senza lasciare indietro nessuno;
2. invita il Presidente eletto della Commissione ad adottare misure concrete per dare maggiore visibilità alle azioni dell'UE in materia di diritti dei minori, ad esempio nominando un esponente pubblico di alto livello in qualità di rappresentante dell'UE per i diritti dei minori; suggerisce che tale rappresentante sia esplicitamente ed esclusivamente responsabile per i minori, funga da punto di riferimento per tutte le questioni e le politiche dell'UE relative ai minori e garantisca un approccio coerente e coordinato alla tutela dei diritti dei minori in tutte le politiche e le azioni interne ed esterne dell'UE; invoca la creazione di un centro dell'UE per la protezione dei minori, che garantisca tale approccio efficace e coordinato e fornisca una risposta efficace e coordinata all'abuso sessuale dei minori e a tutte le forme di violenza nei loro confronti;
3. invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che il principio dell'interesse superiore del minore sia sempre pienamente rispettato nell'intera legislazione, in tutte le decisioni adottate dai rappresentanti dei governi a tutti i livelli e in tutte le decisioni giudiziarie, e incoraggia gli Stati membri a condividere le migliori prassi, al fine di migliorare la corretta applicazione del principio all'interesse superiore del minore nell'Unione europea;
4. plaude all'impegno assunto dalla nuova Commissione di presentare una nuova strategia globale sui diritti dell'infanzia; ricorda l'impegno dell'Unione europea a tutelare i diritti dell'infanzia, sancito all'articolo 3, paragrafo 3, TUE, all'articolo 24 della Carta dei diritti fondamentali e dal consenso europeo rivisto in materia di sviluppo; invita la Commissione a presentare una strategia volta a sostenere e proteggere i minori in tutto il mondo, senza eccezioni, che preveda un bilancio specifico e un indicatore per l'infanzia nella dotazione di bilancio della Commissione, il che consentirebbe di misurare e monitorare gli investimenti dell'UE a favore dell'infanzia e garantire l'assunzione di responsabilità;
5. invita la Commissione a esaminare in che modo l'UE, in qualità di organismo, può aderire alla Convenzione sui diritti del fanciullo;
6. ricorda che gli OSS delle Nazioni Unite sono importanti per la difesa dei diritti dei minori; invita la Commissione a proporre un quadro ambizioso e globale per i diritti dei minori per l'UE e i suoi Stati membri che consenta loro di conseguire i 17 OSS, in particolare realizzando gli obiettivi di sviluppo sostenibile che riguardano più da vicino i bambini e utilizzando indicatori degli OSS strettamente connessi ai diritti dei minori;
7. rammenta che i cambiamenti climatici e i rischi ambientali provocati dall'attività umana, compresi l'inquinamento atmosferico, gli interferenti endocrini e i pesticidi, hanno effetti nocivi sui minori; invita l'Unione europea e gli Stati membri a intensificare l'azione per garantire ai minori un ambiente sano e a contrastare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici, in particolare riducendo le emissioni di gas a effetto serra, in linea con l'accordo di Parigi;
8. osserva che le disuguaglianze di genere si ripercuotono enormemente sulla qualità di vita dei minori e che, malgrado i notevoli progressi compiuti, il genere rimane una delle principali cause di disuguaglianza, esclusione e violenza nel mondo, le cui conseguenze sono ampiamente avvertite dai bambini;
9. sottolinea che i minori sono consumatori vulnerabili e invita pertanto gli Stati membri a proteggerli dalla pubblicità aggressiva, ingannevole e invasiva e dalla profilazione dei minori a fini commerciali, a garantire che le comunicazioni commerciali audiovisive dei fornitori di servizi di media e dei fornitori di piattaforme di condivisione video sotto la loro giurisdizione non incoraggino comportamenti dannosi per la salute o la sicurezza dei bambini, in particolare per quanto riguarda i prodotti alimentari e le bevande ad alto contenuto di sale, zucchero o grassi o comunque non conformi agli orientamenti nutrizionali nazionali o internazionali;
10. si compiace del fatto che l'eliminazione del lavoro minorile sia una delle priorità della nuova Commissione; invita la Commissione ad applicare una politica di tolleranza zero nei confronti del lavoro minorile; invoca misure che obblighino le imprese a eliminare il lavoro minorile; invita l'UE e i suoi Stati membri a garantire che le merci che circolano sul loro territorio non siano state prodotte utilizzando il lavoro forzato o minorile;
Politiche interne
Porre fine a tutte le forme di violenza nei confronti dei minori
11. condanna tutte le forme di violenza contro i minori, tra cui le violenze fisiche, sessuali e verbali online e offline, i matrimoni forzati, il lavoro minorile, la prostituzione, la tratta, il traffico di organi, la tortura, altri trattamenti o punizioni crudeli, disumani o degradanti, i delitti d'onore, le mutilazioni genitali femminili, il reclutamento, la coscrizione e l'utilizzo di bambini soldato e di bambini come scudi umani, le privazioni, l'abbandono e la malnutrizione, nonché la violenza psicologica e tutte le forme di bullismo; considera che la tradizione, la cultura, la religione o il credo, l'opinione politica o qualsiasi altra opinione non dovrebbero mai essere addotte a pretesto per giustificare la violenza contro i minori; ricorda l'importante ruolo che le comunità e le organizzazioni della società civile possono svolgere per eliminare ogni forma di violenza contro i minori;
12. invita gli Stati membri a elaborare una normativa che vieti e sanzioni le punizioni corporali nei confronti dei minori o, laddove già esiste, ne garantisca l'effettiva applicazione;
13. esorta la Commissione e gli Stati membri a elaborare una strategia nazionale e a mettere in atto un approccio olistico multilaterale per eliminare la violenza sessuale e gli abusi sui minori sia online che offline; sottolinea che è fondamentale cooperare con l'industria e chiede alle imprese del settore delle TIC e alle piattaforme online di assumersi la propria parte di responsabilità nella lotta contro gli abusi e lo sfruttamento sessuale dei minori online; evidenzia l'importanza che gli Stati membri avviino campagne nazionali di sensibilizzazione per informare i minori in un modo che sia loro consono in merito ai rischi e alle minacce associati a Internet, oltre a campagne mirate per i genitori;
14. accoglie con favore le conclusioni del Consiglio dell'8 ottobre 2019 sulla lotta contro gli abusi sessuali sui minori e invita l'attuale e la futura Presidenza del Consiglio a intensificare gli sforzi per garantire che gli Stati membri intraprendano azioni concrete per assistere meglio le vittime e per elaborare misure efficaci di prevenzione, indagine e azione penale onde garantire che i responsabili siano assicurati alla giustizia;
15. invita gli Stati membri a dare piena attuazione alla direttiva 2011/93/UE e alla risoluzione del Parlamento sull'attuazione della direttiva 2011/93/UE relativa alla lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile(9); invita gli Stati membri che sono Parti della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla protezione dei minori dallo sfruttamento e dagli abusi sessuali (Convenzione di Lanzarote) ad attuare le raccomandazioni del comitato di Lanzarote (comitato delle Parti della convenzione di Lanzarote);
16. riconosce che le autorità di contrasto si trovano di fronte a un'impennata senza precedenti di segnalazioni di materiale pedopornografico online e raccolgono enormi sfide per quanto riguarda la gestione del carico di lavoro, in quanto concentrano i loro sforzi sulle immagini che rappresentano le vittime più giovani e più vulnerabili; sottolinea l'esigenza di maggiori investimenti, in particolare da parte dell'industria e del settore privato, in materia di ricerca, sviluppo e nuove tecnologie destinate a individuare il materiale pedopornografico online e le procedure di allontanamento e rimozione;
17. invita gli Stati membri a rafforzare la cooperazione tra le autorità di contrasto e le organizzazioni della società civile, comprese le reti di assistenza telefonica, che lottano contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori; invita la Commissione a sostenere le organizzazioni che combattono l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori, come l'Alleanza mondiale WePROTECT;
18. esorta la Commissione e gli Stati membri ad adottare misure concrete per porre fine agli abusi sessuali ai danni dei minori investendo in misure preventive, individuando programmi specifici per i potenziali autori di reati e un sostegno più efficace alle vittime;
19. invita la Commissione ad aggiornare la strategia "Un'internet migliore per i ragazzi" definita nel 2012(10);
Investire nell'infanzia
20. invita l'Unione europea e i suoi Stati membri a investire nei servizi pubblici per i minori, incluse l'assistenza all'infanzia, l'istruzione e la salute e, in particolare, nell'ampliamento della rete pubblica di asili, asili nido e servizi di utilità generale che offrono attività ricreative per i bambini;
21. invita gli Stati membri ad adottare normative che tutelino e rafforzino i diritti di maternità e paternità, in modo da assicurare un ambiente sano e stabile ai minori soprattutto nei primi mesi di vita; esorta l'UE e i suoi Stati membri a garantire la piena attuazione della direttiva sull'equilibrio tra attività professionale e vita familiare, dal momento che il conseguimento di un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata avrà un impatto positivo sul benessere dei minori; ricorda che i bambini hanno il diritto di stare con i genitori e che hanno bisogno di tempo e di un reddito sufficienti per vivere in condizioni di sicurezza e felicità;
22. invita l'UE e i suoi Stati membri a intensificare gli sforzi per porre fine alla povertà infantile adottando un'ulteriore raccomandazione del Consiglio sugli investimenti nell'infanzia, al fine di aggiornare e migliorare il quadro strategico della Commissione onde guidare gli Stati membri nei loro sforzi volti a garantire che i bambini crescano in società inclusive e prospere, dove nessuno rimane indietro, e fissando obiettivi che prevedano un dimezzamento della povertà infantile nell'agenda UE 2030; ribadisce la necessità di migliorare la raccolta di dati disaggregati onde contribuire a monitorare e valutare i progressi verso l'eliminazione della povertà infantile e dell'esclusione sociale;
23. invita gli Stati membri a sostenere la creazione di una garanzia europea per l'infanzia con risorse adeguate, al fine di promuovere riforme delle politiche nazionali intese a contribuire alla parità di accesso dei minori a cure sanitarie gratuite, all'istruzione gratuita, a servizi di assistenza all'infanzia gratuiti, a un alloggio decoroso e a un'alimentazione adeguata; ricorda l'importanza di introdurre i diritti e il benessere dei minori come parametri delle raccomandazioni specifiche per paese nel quadro del semestre europeo e in linea con il pilastro europeo dei diritti sociali;
24. invita l'UE e i suoi Stati membri a investire nei bambini e negli adolescenti e a fornire loro le competenze e le conoscenze richieste per il mercato del lavoro, affinché siano in grado di godere del loro diritto di prosperare e di realizzare appieno il loro potenziale come agenti di cambiamento della società;
25. incoraggia gli Stati membri a investire in misure preventive per far fronte al crescente fenomeno dei disturbi della salute mentale infantile(11) nei loro sistemi nazionali e a garantire che le scuole siano sufficientemente finanziate per fornire consulenza e che gli insegnanti ricevano una formazione adeguata;
26. invita gli Stati membri e la Commissione a considerare esplicitamente i minori come una priorità in sede di programmazione e di attuazione delle politiche regionali e di coesione, quali la Strategia europea sulla disabilità, il Quadro dell'UE per le strategie nazionali e di integrazione dei Rom e la politica dell'Unione europea in materia di uguaglianza e non discriminazione;
Istruzione
27. invita gli Stati membri a garantire il diritto all'istruzione di ogni minore;
28. sottolinea l'importanza di un approccio olistico all'istruzione, inteso a consentire ai minori di utilizzare ciò che hanno imparato a scuola come punto di partenza per il loro sviluppo emotivo e sociale, che dovrebbe comprendere altresì la crescita psicologica, sociale ed emotiva; sottolinea l'importanza della creatività, dell'arte e della cultura nell'istruzione;
29. incoraggia gli Stati membri ad adottare misure volte a contrastare e prevenire l'abbandono scolastico e a garantire un accesso equo in termini di genere ad un'istruzione di qualità dalla prima infanzia all'adolescenza, anche per i minori con disabilità, i minori emarginati e coloro che vivono in aree colpite da emergenze umanitarie o di altro tipo;
30. sottolinea che l'inclusività e l'innovazione dovrebbero costituire i principi guida per l'istruzione e la formazione nell'era digitale; ritiene che le tecnologie digitali non dovrebbero accentuare le disparità esistenti, bensì essere utilizzate per colmare il divario digitale tra studenti provenienti da diversi contesti socioeconomici e diverse regioni dell'UE; sottolinea che un approccio basato sull'inclusione deve sfruttare appieno il potenziale delle risorse offerte dalle nuove tecnologie, tra cui l'istruzione personalizzata e i partenariati tra istituti di istruzione, e che, in questo modo, può consentire l'accesso a un'istruzione e una formazione di qualità per le persone appartenenti a gruppi svantaggiati e persone con minori opportunità, anche sostenendo l'integrazione dei migranti e dei rifugiati;
31. invita gli Stati membri a garantire il diritto a un'istruzione inclusiva e ad assicurare l'accesso a informazioni esaustive e adeguate all'età su sesso e sessualità nonché l'accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva e all'educazione relazionale per i giovani nelle scuole, in particolare alla luce delle misure adottate da alcuni paesi che vietano alle scuole di occuparsi di orientamento sessuale e identità sessuale;
Giustizia a misura di minore/accesso alla giustizia per i minori
32. sollecita gli Stati membri a recepire in modo rapido ed efficace la direttiva (UE) 2016/800 sulle garanzie procedurali per i minori indagati o imputati nei procedimenti penali(12);
33. invita gli Stati membri ad attuare le linee guida del Consiglio d'Europa su una giustizia a misura di minore(13); sottolinea che l'interesse superiore del minore dovrebbe sempre essere considerato preminente in tutte le decisioni riguardanti i minori che hanno a che fare con il sistema giudiziario, e che il diritto del minore di essere ascoltato dovrebbe sempre essere garantito a norma dell'articolo 12 della Convenzione sui diritti del fanciullo; ricorda che si dovrebbero prevedere salvaguardie specifiche per i minori che vengono a contatto con il sistema giudiziario, anche nell'ambito di questioni familiari quali divorzi o adozioni nonché questioni amministrative;
Minori migranti
34. ricorda che l'interesse superiore del minore dovrebbe sempre essere considerato preminente in tutte le decisioni concernenti i minori migranti;
35. invita gli Stati membri a dare piena applicazione al pacchetto relativo al regime europeo comune di asilo, al fine di migliorare le condizioni di tutti i minori migranti e in particolare dei minori non accompagnati nell'UE; esorta la Commissione e gli Stati membri, a tale riguardo, ad affrontare l'attuale preoccupante situazione dei minori nei punti di crisi destinati ai migranti nell'UE; invita l'UE e gli Stati membri a intensificare le azioni per porre fine alla detenzione di minori migranti nell'UE, in linea con la dichiarazione di New York per i rifugiati e i migranti(14) ed a proporre alternative alla detenzione basate sulla comunità nonché a dare priorità all'integrazione, all'istruzione e al sostegno psicologico;
36. sottolinea che un minore non accompagnato è innanzitutto un minore potenzialmente in pericolo e che il principio guida degli Stati membri e dell'Unione europea nell'affrontare tale questione deve essere la protezione del bambino e non le politiche di immigrazione, in modo che sia rispettato il principio di base dell'interesse superiore del bambino; invita gli Stati membri ad attuare la risoluzione del Parlamento del 12 settembre 2013 sulla situazione dei minori non accompagnati nell'UE(15) e chiede alla Commissione di rinnovare il suo piano d'azione sui minori non accompagnati (2010-2014);
37. invita tutti gli Stati membri ad agevolare il ricongiungimento familiare in uno spirito positivo e con umanità e diligenza, in linea con l'articolo 10 della Convenzione sui diritti del fanciullo;
38. esprime preoccupazione per il fatto che vi siano ancora bambini apolidi alla nascita, anche all'interno dell'UE, i quali continuano ad essere esclusi dall'accesso ai diritti di base, incluse le cure sanitarie, l'istruzione e l'assistenza sociale; ribadisce il suo appello agli Stati membri affinché trovino una soluzione alla questione dei bambini apolidi all'interno e al di fuori dell'UE, in conformità del diritto internazionale; invita la Commissione a promuovere l'accesso universale alla registrazione della nascita e al diritto dei minori di acquisire una nazionalità, onde porre fine al rischio di apolidia;
Minori vulnerabili
39. chiede agli Stati membri di trattare ogni minore innanzitutto come tale, a prescindere dalla sua origine sociale o etnica, dal genere, dall'orientamento sessuale, dall'abilità o dallo status di migrante;
40. sottolinea l'importanza del fatto che gli Stati membri definiscano un approccio intersezionale per lottare contro tutte le forme di discriminazione che colpiscono i minori, tenendo in considerazione le loro vulnerabilità, in particolare quelle dei minori con disabilità, i minori migranti, i minori provenienti da un contesto migratorio, i minori appartenenti a minoranze e gruppi religiosi, i minori LGBTI, i figli di foreign fighter, i minori detenuti, i figli di genitori detenuti, i figli di genitori LGBTI, i minori in custodia e i minori apolidi o privi di documenti, che sono esposti in modo sproporzionato a discriminazioni per motivi multipli e necessitano pertanto di un approccio specializzato per affrontare le loro necessità specifiche; chiede agli Stati membri di adottare una volta per tutte la "direttiva orizzontale" relativa alla discriminazione;
41. deplora qualsiasi forma di violenza basata sul genere ed esorta gli Stati membri ad attuare misure concrete per porre fine ai matrimoni infantili, alle mutilazioni genitali femminili e ad altre pratiche dannose che costituiscono gravi violazioni dei diritti umani nei confronti dei minori; invita pertanto gli Stati membri a ratificare la Convezione di Istanbul e a dare seguito alle risoluzioni del Parlamento del 4 ottobre 2017 sull'eliminazione del matrimonio infantile, del 4 luglio 2018 "verso una strategia esterna dell'UE contro i matrimoni precoci e forzati - prossime tappe", e del 7 febbraio 2018 sulla tolleranza zero per le mutilazioni genitali femminili (MGF)(16);
42. sottolinea che occorre prestare particolare attenzione ai minori con disabilità; condanna vivamente tutte le forme di violenza nei loro confronti, tra cui la violenza causata da maltrattamenti o da un'assistenza inadeguata; esorta gli Stati membri a garantire che i minori con disabilità abbiano accesso ad un'istruzione e una formazione di qualità, che consentano loro di conseguire il massimo grado di indipendenza e integrazione sociale nonché l'accesso all'assistenza; invita pertanto tutti gli Stati membri ad attuare le norme enunciate nella Convenzione sui diritti del fanciullo, nella Convenzione sui diritti delle persone con disabilità e negli orientamenti delle Nazioni Unite per l'assistenza alternativa a minori;
43. invita gli Stati membri a garantire che si eviti di separare inutilmente le famiglie e che i servizi basati sulla famiglia e sulla comunità siano rafforzati, al fine di garantire a tutti i bambini di crescere non in istituti bensì in famiglie e comunità; chiede alla Commissione di usare i fondi dell'UE per sostenere il passaggio dai servizi istituzionali ai servizi locali, sia all'interno sia al di fuori dell'UE;
44. invita gli Stati membri a garantire che i minori in carcere siano trattati in modo da tenere conto del loro interesse superiore; ricorda che i minori detenuti dovrebbero ricevere cure, protezione e qualsiasi assistenza individuale, a livello sociale, educativo, professionale, psicologico, medico e fisico, di cui possono aver bisogno in considerazione di età, genere e personalità; esorta gli Stati membri a garantire che i minori detenuti mantengano un contatto regolare e significativo con i genitori, con la famiglia e con gli amici mediante visite o tramite corrispondenza;
45. è preoccupato per il numero elevato di minori scomparsi in Europa; invita gli Stati membri a intensificare la cooperazione transfrontaliera, la condivisione di informazioni e il coordinamento tra le autorità incaricate dell'applicazione della legge e della protezione dei minori al fine di identificare, localizzare e proteggere i minori scomparsi, assicurando nel contempo che il loro interesse superiore sia sempre considerato preminente; invita gli Stati membri ad attuare senza indugio l'obbligo di fornire finanziamenti adeguati per garantire la continuità e la qualità delle operazioni delle linee di assistenza telefonica per i minori scomparsi in tutta l'UE, come richiesto dal codice europeo delle comunicazioni elettroniche adottato nel 2018;
46. ricorda l'importanza cruciale di garantire che siano rispettati i diritti di tutte le ragazze e i ragazzi che sono vittime della tratta, indipendentemente dalla loro nazionalità; ribadisce il suo invito agli Stati membri ad attuare pienamente la direttiva anti-tratta dell'UE, con particolare attenzione alle misure di prevenzione; sottolinea l'importanza che gli Stati membri intensifichino la loro azione per garantire l'assunzione di responsabilità nei confronti delle vittime della tratta e per eradicare il crimine in sé, combattere l'impunità che ancora prevale per i trafficanti di esseri umani, gli sfruttatori, i lucratori e chiunque ne abusi, anche qualificando come reato il ricorso a servizi forniti dalle vittime della tratta di esseri umani per tutte le forme di sfruttamento;
Partecipazione dei minori
47. invita la Commissione e gli Stati membri a sviluppare e attuare la dichiarazione di Bucarest sulla partecipazione dei minori(17); sottolinea che la cultura della partecipazione dei minori può essere costruita a tutti i livelli – familiare, di comunità, locale, regionale, nazionale ed europeo – e può portare benefici a breve e lungo termine per la società;
48. chiede agli Stati membri di rafforzare la partecipazione dei minori alla loro legislazione ed incoraggia gli Stati membri e la Commissione a creare meccanismi significativi per la partecipazione dei minori, come i consigli dei minori, alle attività delle assemblee parlamentari europee, nazionali, regionali e locali, in particolare nei settori politici chiave;
49. invita la Commissione a includere i minori nel processo di consultazione in vista della conferenza sul futuro dell’Europa;
50. ricorda alle istituzioni e agli Stati membri dell'UE l'importanza delle azioni di mobilitazione contro il cambiamento climatico guidate da bambini e giovani, i quali svolgono un ruolo chiave nell'influenzare l'agenda politica europea e sono un esempio significativo di come i minori siano sempre più coinvolti nelle politiche pubbliche e siano sempre più in grado di esprimere la propria voce in qualità di cittadini preoccupati che guidano il cambiamento;
Politiche esterne
51. invita i paesi che non hanno ancora ratificato la convenzione sui diritti dell'infanzia e i suoi protocolli aggiuntivi a farlo con urgenza;
52. chiede agli Stati membri di intensificare la cooperazione e il dialogo con i paesi terzi, al fine di sensibilizzare ai diritti dei minori e di promuovere il loro rispetto ovunque nel mondo, affinché nessun minore sia lasciato indietro; sollecita l'UE e gli Stati membri a lavorare con i paesi partner e a sostenere l'adozione e l'attuazione di atti legislativi, politiche, bilanci e programmi d'azione che siano inclusivi per tutti i minori e che identifichino tutte le forme di discriminazione e violenza – incluse quelle basate sull'età, sul genere e sulla disabilità, che impediscono ai singoli minori e ai gruppi di minori di esercitare i loro diritti – e adottino o promuovano le azioni necessarie per rimuovere tali ostacoli e garantire che all'interesse superiore dei minori sia prestata la massima considerazione;
53. invita il VP/AR a dare la priorità ai diritti dei minori e alla protezione dei minori in tutta l'azione esterna dell'UE, in modo da assicurare l'effettiva integrazione di tali diritti e della protezione dei minori anche nell'ambito dei dialoghi in materia di diritti umani, negli accordi internazionali e commerciali, nel processo di adesione e nella politica europea di vicinato, nonché nelle relazioni dell'UE con i paesi terzi e, in particolare, con i paesi in conflitto; invita il VP/AR a riferire a cadenza annuale al Parlamento sui risultati conseguiti per quanto concerne l'azione esterna dell'UE nell'ottica dei minori;
54. invita la Commissione ad intensificare la sua azione volta ad integrare i diritti dei minori e la protezione dei minori nella cooperazione allo sviluppo e negli aiuti umanitari, in modo da garantire finanziamenti adeguati e aumentare il livello di tutela dei minori colpiti da conflitti, emergenze o calamità naturali o causate dall'uomo, dei minori sfollati e dei minori migranti e rifugiati, e a garantire che siano rispettati i loro diritti di base;
55. invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare soluzioni sistemiche per contrastare la povertà intergenerazionale; sottolinea che è di capitale importanza che il nuovo quadro finanziario pluriennale 2021-2027 rifletta l'urgente necessità di affrontare la povertà infantile sia all'interno dell'UE sia al di fuori di essa, attraverso le sue azioni esterne; sottolinea l'importanza dell'aiuto pubblico allo sviluppo (APS) quale strumento fondamentale per eliminare la povertà e ricorda i rispettivi impegni APS dell'UE e degli Stati membri, incluso l'impegno per l'obiettivo di destinare lo 0,7 % del reddito nazionale lordo (RNL) all'APS;
56. chiede alla Commissione e agli Stati membri di finanziare e garantire parità di accesso ai servizi di base e all'istruzione nei luoghi colpiti da emergenze quali conflitti e calamità naturali; sottolinea il fatto che l'accesso all'istruzione può proteggere i minori dai pericoli fisici attorno a loro, tra cui abusi, sfruttamento, violenza sessuale correlata ai conflitti, reclutamento e utilizzo da parte di forze armate e gruppi armati, e che l'istruzione va a vantaggio di intere comunità, stimola la crescita economica, riduce la povertà e le disuguaglianze e aumenta la capacità degli individui di condurre una vita sana, partecipare alla società e ripristinare la pace e la stabilità;
57. esorta la Commissione a dare seguito alla risoluzione del Parlamento del 4 ottobre 2017 sull'eliminazione del matrimonio infantile; invita l'UE e gli Stati membri ad applicare norme giuridiche unificate per quanto concerne la procedura per far fronte alla questione dei matrimoni infantili, a collaborare con i paesi terzi nonché a fornire assistenza a livello tecnico e di formazione onde contribuire all'adozione e all'attuazione di normative che vietino i matrimoni precoci e forzati e prevedano, tra l'altro, un'età minima per contrarre matrimonio; chiede agli Stati membri di adottare misure volte a promuovere lo scambio di migliori prassi sull'età minima per contrarre matrimonio e il non riconoscimento dei matrimoni di minori migranti che arrivano in Europa, nonché di adottare misure nazionali tese a impedire che i minori intraprendano viaggi all'estero per contrarre matrimonio fuori dall'Unione europea; invita la Commissione europea a dedicare un Anno europeo alla lotta contro i matrimoni infantili, precoci e forzati;
58. invita la Commissione e gli Stati membri a garantire l'attuazione di norme vincolanti sul dovere di diligenza in materia di diritti umani e di ambiente nei loro negoziati e accordi commerciali per porre fine al lavoro infantile;
Minori e conflitti armati
59. invita il VP/AR a sollevare sistematicamente la questione delle gravi violazioni commesse nei confronti dei minori presso le parti in conflitto, in particolare quelle menzionate nella relazione annuale del Segretario generale delle Nazioni Unite sui bambini nei conflitti armati; invita il VP/AR e la Commissione ad affrontare l'impatto a breve, medio e lungo termine dei conflitti armati sui minori in modo efficace e globale, servendosi dei vari strumenti disponibili, fra cui gli orientamenti nuovi e aggiornati dell'UE sui bambini e i conflitti armati;
60. chiede alla Commissione di fornire sostegno e garantire un finanziamento adeguato e a lungo termine per programmi di riabilitazione e reinserimento di minori coinvolti nei conflitti, e di offrire loro un ambiente protetto in cui l'assistenza e il sostegno psicologico e l'istruzione svolgano un ruolo fondamentale, ponendo un accento particolare sulle sfide particolari delle ragazze nella loro smobilitazione e reinserimento nella società;
61. esprime massima preoccupazione per quanto riguarda la situazione umanitaria dei figli di foreign fighter detenuti nel nord est della Siria e sollecita gli Stati membri a rimpatriare tutti i minori europei, tenendo conto della loro situazione familiare specifica e dell'interesse prevalente del minore come principale considerazione, ed a fornire il sostegno necessario per la loro riabilitazione e reintegrazione; deplora l'inazione degli Stati membri, ad oggi, e la mancanza di coordinamento a livello dell'UE;
62. è estremamente allarmato per il numero elevato di uccisioni e mutilazioni di minori nei conflitti armati; ribadisce che i minori continuano a essere utilizzati come armi, attentatori suicidi, schiavi sessuali e scudi umani, e sono obbligati a svolgere un ruolo attivo nelle ostilità; condanna con fermezza il ricorso ai minori nei conflitti armati; osserva che i conflitti hanno causato centinaia di vittime tra i minori, spesso a seguito di attacchi deliberatamente condotti contro le popolazioni civili e le infrastrutture umanitarie; sollecita gli Stati membri, a tale riguardo, ad astenersi dal vendere armi e attrezzature militari a tutte le parti di tali conflitti;
o o o
63. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati.
Relazione della FRA dal titolo "Combating child poverty:an issue of fundamental rights" (Lotta alla povertà infantile: una questione di diritti fondamentali), https://fra.europa.eu/en/publication/2018/child-poverty
Relazione dell'OMS dal titolo "Air pollution and child health, prescribing clear air" (Inquinamento atmosferico e salute dei bambini, garantire aria pulita), 2018, https://www.who.int/ceh/publications/Advance-copy-Oct24_18150_Air-Pollution-and-Child-Health-merged-compressed.pdf?ua=1
Secondo le stime dell'OMS, nel 2016, 62 000 adolescenti sono morti per autolesionismo, che attualmente rappresenta la terza causa di morte per gli adolescenti tra i 18 e i 19 anni.