1. Decisione del Parlamento europeo del 28 aprile 2021 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2019, sezione VI – Comitato economico e sociale europeo (2020/2145(DEC))
Il Parlamento europeo,
– visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2019(1),
– vista la relazione annuale del Comitato economico e sociale europeo sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2019, presentata all'autorità competente per il discarico,
– vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2019, corredata delle risposte delle istituzioni(3),
– vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni(4), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2019 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– visto il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012(5), in particolare gli articoli 59, 118, 260, 261 e 262,
– visti l'articolo 100 e l'allegato V del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0057/2021),
1. concede il discarico al Segretario generale del Comitato economico e sociale europeo per l'esecuzione del bilancio del Comitato economico e sociale europeo per l'esercizio 2019;
2. esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;
3. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Comitato economico e sociale europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).
2. Risoluzione del Parlamento europeo del 29 aprile 2021 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2019, sezione VI – Comitato economico e sociale europeo (2020/2145(DEC))
Il Parlamento europeo,
– vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2019, sezione VI – Comitato economico e sociale europeo,
– visti l'articolo 100 e l'allegato V del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0057/2021),
A. considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico intende sottolineare che è particolarmente importante rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto della programmazione di bilancio basata sulla performance nonché una corretta gestione delle risorse umane;
1. accoglie con soddisfazione il fatto che la Corte dei conti (in appresso "la Corte"), sulla base del lavoro di audit svolto, ha concluso che i pagamenti relativi all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019, comprese le spese amministrative e le altre spese del Comitato economico e sociale europeo (in appresso "il Comitato") sono, nell'insieme, privi di errori rilevanti e che i sistemi di vigilanza e di controllo esaminati si sono rivelati efficaci;
2. ricorda che il bilancio del Comitato è principalmente amministrativo ed è in gran parte utilizzato per spese relative a personale, immobili, mobilio e attrezzature nonché costi di funzionamento vari;
3. si rammarica, come osservazione generale, del fatto che il capitolo 9 "Amministrazione" della relazione annuale della Corte per il 2019 (“relazione della Corte”) abbia una portata e conclusioni piuttosto limitate, anche se la rubrica 5 "Amministrazione" del quadro finanziario pluriennale è considerata "a basso rischio"; chiede che l'attività di audit per il capitolo sia maggiormente incentrata su questioni di importanza elevata o addirittura critica per il Comitato;
4. rileva con soddisfazione che, nella relazione della Corte, la Corte abbia constatato che per il Comitato non sono emerse debolezze significative in merito agli aspetti sottoposti ad audit che riguardano le risorse umane e gli appalti;
5. osserva che nel 2019 il bilancio del Comitato ammontava a 138 502 768 EUR (rispetto ai 135 630 905 EUR del 2018 e ai 133 807 338 EUR del 2017) e il tasso di esecuzione era del 98,1 % (rispetto al 98,7 % del 2018 e al 96,5 % del 2017);
6. rileva che il Comitato è stato moderato nelle sue stime di bilancio e si è attenuto in larga misura agli orientamenti della Commissione che suggeriscono il blocco nominale di tutte le spese non riguardanti i salari; osserva che dal 2016 al 2020 l'aumento nominale del bilancio del Comitato è stato del 9,2 %, corrispondente a un aumento dell'1,9 % in termini reali;
7. ribadisce che gli stanziamenti definitivi per le indennità di viaggio e soggiorno dei membri ammontavano a 20 383 977 EUR (rispetto ai 20 247 625 EUR del 2018 e ai 19 819 612 EUR del 2017), un importo stabile rispetto agli anni precedenti e che non desta particolari preoccupazioni; chiede tuttavia al Comitato di ricorrere maggiormente alle nuove tecnologie e modalità di lavoro e di sfruttare le videoconferenze il più possibile;
8. esprime profonda preoccupazione per il caso gestito dall'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) riguardante dichiarazioni per spese di viaggio incongrue da parte di un membro del Comitato, che ammontano a circa 91 000 EUR; rileva che gli importi indebitamente versati sono stati recuperati; si rammarica del fatto che il precedente codice di condotta non prevedesse una condanna severa o la sospensione di membri fraudolenti; esorta il Comitato ad applicare tutti i mezzi disponibili previsti dal codice di condotta riveduto per adottare misure di ampio respiro contro questo tipo di frode; rileva che sono stati proposti miglioramenti del quadro attuale in materia di rimborso delle spese di viaggio e di soggiorno dei membri, come ad esempio la definizione di un termine ultimo generale di sei settimane per la presentazione delle richieste di rimborso, in modo da ridurre le tempistiche dei rimborsi, limitando così anche la necessità di eventuali riporti in relazione a tali linee di bilancio; chiede, tuttavia, un approccio diligente e cauto piuttosto che una rapida gestione dei casi di dichiarazioni relative alle spese di viaggio; rileva che non è noto quanti casi di frode rimangano nascosti; sottolinea che i vincoli di tempo non dovrebbero pregiudicare una valutazione adeguata e approfondita delle richieste di rimborso; chiede che siano esaminati più campioni di dichiarazioni relative alle spese di viaggio come parte della procedura di audit interno del Comitato al fine di scoprire un numero più elevato di frodi nelle dichiarazioni sulle spese di viaggio;
9. rammenta l'osservazione formulata nella risoluzione sul discarico per l'esercizio 2018 in merito alla necessità di evitare sovrastime di bilancio; osserva tuttavia che i riporti riguardano principalmente le linee di bilancio relative agli "edifici" e al "trattamento dei dati" e che ciò è dovuto agli arretrati storici registrati in relazione a tali linee di bilancio; rileva che l'importo riportato per le linee di bilancio relative a "membri dell'istituzione e delegati /spese di viaggio e di soggiorno dei membri" era necessario per gestire le richieste di rimborso tardive dei membri;
10. si compiace che il tasso di esecuzione degli stanziamenti riportati dal 2018 al 2019 fosse dell'82,1 %, rispetto al 77,5 % per gli stanziamenti riportati dal 2017 al 2018;
11. sottolinea che il Comitato sta incoraggiando le soluzioni di trasporto condivise e sta agevolando l'uso di voli a basso costo; si compiace che il Comitato richieda alla propria agenzia di viaggi, che è la stessa che fornisce servizi al Parlamento, non solo di negoziare tariffe speciali con le compagnie aeree, ma anche di proporre sistematicamente ai beneficiari del Comitato adeguate alternative efficienti sotto il profilo dei costi per le loro trasferte;
12. rileva che il Comitato ha indetto un bando di gara nell'ottobre 2018 al fine di analizzare e proporre miglioramenti all'attuale sistema di rimborso dei costi sostenuti dai suoi membri, delegati ed esperti; invita il Comitato a fornire informazioni sui risultati di tale analisi, in particolare sui possibili miglioramenti del sistema di viaggio e di rimborso attuale, compresi vari scenari possibili; prende atto dei ritardi nell'attuazione dovuti alla crisi della Covid-19;
13. si rammarica che l'Ufficio di presidenza del Comitato abbia adottato nel 2020 una decisione che autorizza il rimborso delle spese per la partecipazione a distanza alle riunioni nel caso in cui un membro non possa recarsi a Bruxelles per motivi legati alla Covid-19; invita il Comitato a ritirare la propria decisione, che non è commisurata al costo reale di partecipazione, rappresenta un costo ingente per il bilancio dell'Unione e danneggia la reputazione del Comitato; chiede al Comitato di presentare una relazione sull'impatto finanziario di tale decisione, comprensiva delle informazioni specifiche e dettagliate sulla decisione e i motivi di un tale rimborso; chiede al Comitato di prendere in considerazione nuove pratiche remunerative per garantire una remunerazione equa e proporzionata dei membri, che non sia basata principalmente sulle spese di viaggio e in modo esclusivo sulla presenza fisica dei membri a Bruxelles;
14. sottolinea l'importanza del ruolo svolto dal Comitato ma esprime preoccupazione rispetto all'impatto del suo lavoro;
15. rileva l'importanza del dialogo politico tra il Comitato e il Parlamento per garantire un valido contributo del Comitato ai lavori del Parlamento e, in tale contesto, ribadisce il suo invito a portare avanti sforzi volti a rafforzare la cooperazione politica tra tale organo e il Parlamento;
Digitalizzazione, cibersicurezza, sicurezza
16. si compiace che il Comitato si sia attenuto alla raccomandazione formulata dal Parlamento in recenti risoluzioni con cui si chiedeva di destinare una quota di bilancio maggiore alle spese riguardanti le tecnologie dell'informazione (fino al 4,5 % del bilancio totale, rispetto al 3 % nel 2018); osserva che, nel lungo periodo, la quota del 4,5 % dovrebbe idealmente aumentare fino al 6 %, consentendo così un'agevole attuazione della strategia digitale entro i termini previsti e permettendo altresì al Comitato di recuperare il ritardo e colmare il divario rispetto agli altri organismi dell'Unione; si compiace che gli stanziamenti totali impegnati per progetti, servizi e attrezzature in ambito informatico siano aumentati del 13,2 % rispetto al 2018 e che tale andamento positivo sia proseguito nel 2020;
17. è consapevole che nel giugno 2019 l'Ufficio di presidenza del Comitato ha adottato una strategia digitale che delinea una prospettiva per l'ambiente informatico del Comitato e individua le principali sfide legate alle tecnologie dell'informazione; si compiace dei risultati, quali ad esempio il modulo del portate dei membri volto a sostenere lo svolgimento di riunioni senza supporti cartacei nonché lo sviluppo della nuova applicazione di back-office per l'elaborazione degli emendamenti e per la gestione dei flussi di lavoro e delle procedure senza supporti cartacei, in particolare in ambito finanziario; si compiace del lavoro svolto in relazione al progetto sull'ambiente di lavoro digitale, che riguarda la riorganizzazione dell'ambiente dell'utente finale e dell'infrastruttura digitale alla base dello stesso; rileva che nel 2019 sono stati aggiornati gli strumenti per l'automazione dell'ufficio, la posta e la comunicazione unificata;
18. si compiace del fatto che il Comitato utilizzi, ove possibile, software gratuito e open source; osserva che, per il 2019, 39 applicazioni software open source sono state incluse nell'inventario dei pacchetti di software;
19. si compiace che nel corso del 2019 il responsabile della sicurezza informatica abbia continuato a sensibilizzate attivamente il personale in merito alla cibersicurezza, anche attraverso un briefing destinato al comitato direttivo per l'informatica e briefing settoriali a livello dei singoli servizi; osserva che nel 2019 sono stati avviati due ulteriori progetti in materia di sicurezza informatica; incoraggia il Comitato a proseguire la sua stretta cooperazione con altri comitati, in particolare il Comitato delle regioni (CdR), per rafforzare ulteriormente le sinergie tra di essi;
20. si compiace della cooperazione interistituzionale in materia di cibersicurezza, in virtù della quale il Comitato ha ricevuto assistenza dalla squadra di pronto intervento informatico delle istituzioni, degli organi e delle agenzie dell'UE, ad esempio per quanto riguarda la formazione professionale in materia di sicurezza nel cloud e le informazioni di intelligence sulle minacce informatiche in caso di attacchi mirati nei confronti degli organismi dell'Unione; rileva che numerosi progetti in materia di digitalizzazione riguardano la digitalizzazione dei processi connessi alle risorse umane e alle finanze, ambiti in cui il Comitato utilizza i sistemi SYSPER e ABAC forniti dalla Commissione; invita il Comitato a valutare la possibilità di negoziare condizioni migliori con la Commissione al fine rafforzare il processo di condivisione delle applicazioni e renderlo interessante sotto il profilo finanziario;
21. incoraggia il Comitato a seguire le raccomandazioni del Garante europeo della protezione dei dati che ha invitato a rinegoziare l'accordo di licenza interistituzionale e il contratto di attuazione stipulati fra le istituzioni dell'Unione e Microsoft nel 2018, al fine di conseguire la sovranità digitale, evitare la dipendenza dai fornitori e la mancanza di controllo e garantire la protezione dei dati personali;
22. richiama l'attenzione su tutte le iniziative riguardanti la sicurezza, tra cui ad esempio un programma di formazione specifico su come affrontare le minacce criminali e terroristiche, la cooperazione con il Parlamento in relazione a corsi di formazione specifici in materia di sicurezza, le indagini sugli incidenti di sicurezza e la reintroduzione del monitoraggio di sicurezza del personale dei contraenti esterni insieme agli altri organismi dell'Unione; prende atto di tutto il lavoro svolto in relazione alla (creazione della) sicurezza, il cui obiettivo principale è innalzare il livello di sicurezza e migliorare i servizi offerti ai membri, al personale e ai visitatori;
23. plaude al fatto che il Comitato abbia attuato una serie di misure volte a garantire adeguati standard di sicurezza degli edifici come l'installazione di nuove apparecchiature per il controllo degli accessi; rileva che tali standard di sicurezza hanno raggiunto lo stesso livello degli standard del Parlamento e della Commissione;
Edifici
24. osserva che, quando gli edifici B68 e TRE74 saranno stati scambiati con l'edificio VMA, saranno necessari uffici supplementari per 200 membri del personale; rileva che nel febbraio 2020 gli Uffici di presidenza del Comitato e del CdR hanno incarico i rispettivi Segretariati generali di avviare negoziati con il Servizio europeo per l'azione esterna allo scopo di stipulare un accordo che consenta al Comitato e al CdR di subentrare nel contratto di affitto dell'edificio Belliard 100 all'inizio del 2021; si compiace che il comitato del personale e il personale in generale siano stati informati di tali sviluppi;
25. osserva che l'edificio VMA è pienamente conforme a tutti i requisiti normativi riguardanti gli utilizzi dell'amianto e che nel settembre 2019 è stato rilasciato un certificato attestante l'assenza di rischi derivanti dall'amianto; esprime preoccupazione per la salute dei lavoratori e per la presenza di amianto nell'edificio VMA, nonostante che il certificato di sicurezza dell'amianto affermi che ciò non comporta alcun rischio per gli utenti dell'edificio; si compiace che tutte le informazioni inerenti all'amianto contenuto negli edifici del Comitato, come ad esempio la politica in materia di amianto, i certificati attestanti l'assenza di rischi derivanti dall'amianto e gli inventari dei materiali contenenti amianto, siano state pubblicate sull'intranet; osserva che, secondo i piani, i lavori di ristrutturazione dell'edificio VMA dovrebbero avere inizio nel 2021;
26. si compiace che il gruppo di lavoro VMA congiunto abbia definito i principi guida per la futura assegnazione degli spazi e parametri oggettivi che consentono il trattamento paritario di tutti i servizi e gli enti; osserva che i rappresentanti del personale sono stati coinvolti e che il personale viene tenuto informato periodicamente attraverso diversi canali e verrà consultato e coinvolto nella prossima fase della progettazione dettagliata dell'organizzazione dei piani e dell'assegnazione dei singoli spazi di lavoro ai servizi interessati;
Dimensione ambientale
27. invita il Comitato a elaborare un piano globale in materia di sostenibilità; si congratula con il Comitato per i continui sforzi nel quadro del sistema di gestione ambientale per quanto concerne l’abbassamento dell'impronta di carbonio e la riduzione dei rifiuti di plastica, alimentari e di carta; concorda sul fatto che l’abbassamento dell'impronta di carbonio sia uno degli obiettivi più importanti dei prossimi anni; invita il Comitato a prestare la dovuta attenzione al mix energetico delle sue fonti di elettricità e incoraggia l'approvvigionamento di elettricità generata dall'energia eolica, solare e idrica e dalla bioenergia; incoraggia il Comitato a partecipare a progetti in settori che siano correlati con gli altri organi dell'Unione e a elaborare un piano globale per il Comitato per l’attuazione dei principi e delle raccomandazioni presentati nel Green Deal europeo, con l'obiettivo generale della neutralità climatica entro il 2030;
Cooperazione interistituzionale
28. è a conoscenza del nuovo accordo sul livello dei servizi stipulato nel 2019 tra il Parlamento e il Comitato, che consente al Comitato di fruire dei servizi degli interpreti del Parlamento (dietro pagamento) ogni volta che il Comitato utilizza i locali del Parlamento per le proprie riunioni e occasionalmente anche per le riunioni nei locali del Comitato; riconosce che l'accordo contribuisce a ottimizzare l'uso degli interpreti del Parlamento; prende atto degli accordi di cooperazione esistenti tra il Parlamento, il Comitato e il CdR; invita il Comitato ad individuare ulteriori potenziali sinergie e risparmi e altri settori in cui le funzioni di back-office potrebbero essere condivise; è consapevole delle richieste espresse sia dal Comitato che dal CdR, nell'ambito della procedura di discarico, di rispettare l'accordo di cooperazione in corso affinché il Comitato e il CdR siano compensati per i posti di lavoro trasferiti al Parlamento;
29. rammenta che l'accordo di cooperazione del 5 febbraio 2014 tra il Parlamento e il Comitato prevede una compensazione per la perdita di capacità di traduzione attraverso la predisposizione di importi supplementari sia per il Comitato che per il CdR; osserva che sono stati predisposti un importo di 2 milioni di EUR per l'esternalizzazione di traduzioni, con la possibilità di utilizzare l'eventuale eccedenza per ulteriori attività politiche, e un importo supplementare di 1,1 milioni di EUR per un aumento delle attività politiche; osserva che gli storni hanno avuto luogo nel 2015 e nel 2016, con una riduzione già avvenuta durante il processo di conciliazione nel 2017; osserva che i risparmi annuali derivanti dal trasferimento di 36 posizioni possono essere stimati a 3,42 milioni di EUR; chiede al Parlamento, al Comitato e al CdR di riferire congiuntamente alla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento sulla revisione in corso dell'accordo; riconosce che l'accordo consente una maggiore flessibilità a vantaggio del Parlamento, del Comitato e del CdR; rileva che la riassegnazione dei fondi non spesi ad altri settori politici fa parte di questa flessibilità;
30. concorda con la necessità di intensificare ulteriormente la cooperazione politica in relazione alla programmazione annuale e pluriennale, alla dichiarazione comune del Parlamento, del Consiglio e della Commissione sulle priorità legislative e al monitoraggio del programma di lavoro annuale; incoraggia il Comitato a lavorare su proposte concrete, per una migliore comunicazione a livello dei relatori del Comitato e del Parlamento, per elaborare un approccio più sistematico alla cooperazione politica;
31. rileva che nel 2019 il costo totale delle traduzioni esternalizzate per il Comitato e per il CdR è stato di 6 043 592 EUR e che la quota del Comitato ammontava a 3 550 762 EUR, mentre il costo totale delle traduzioni svolte internamente sarebbe stato di 8 781 075 EUR e la quota del Comitato sarebbe stata di 5 159 101 EUR;
32. esorta il Comitato ad aderire al registro per la trasparenza dell'Unione sulla base di un accordo sul livello dei servizi al fine di aumentare la trasparenza delle riunioni con i lobbisti; prende atto della cooperazione interistituzionale in essere tra il Comitato e altre istituzioni e organismi dell'Unione, come ad esempio la Commissione, attraverso accordi sul livello dei servizi volti a ottimizzare ulteriormente i processi riguardanti le risorse umane, le finanze, le tecnologie dell'informazione e altri ambiti amministrativi; è interessato a sapere se, prima della conclusione di un accordo, viene effettuata un'eventuale analisi costi-benefici;
33. si compiace della positiva cooperazione tra il Comitato e il CdR nel settore amministrativo, che determina notevoli sinergie ed economie di scala; osserva che l'attuale accordo amministrativo è stato prorogato fino alla fine di giugno 2021; rileva che sinora non è stata data attuazione a due punti, ossia una distribuzione più equilibrata delle posizioni all'interno dei servizi congiunti, che attualmente è più favorevole al CdR, e una distribuzione equa degli spazi (la quota di spazi adibiti a uffici era pari al 53 % per il Comitato e al 47 % per il CdR); si compiace del fatto che i negoziati per il rinnovo dell'accordo amministrativo abbiano l'obiettivo di accrescere ulteriormente l'efficienza e generare potenziali risparmi;
34. chiede che il Comitato sia tenuto informato di qualsiasi miglioramento realizzato in termini di efficienza dei processi amministrativi, aspetto che appare necessario alla luce dell'aumento costante del carico di lavoro e di un mondo in rapido cambiamento; ribadisce la necessità che le riforme in atto assicurino che il Comitato sia all'altezza di rispondere alle sfide future;
Comunicazione
35. riconosce che nel 2019 il Comitato ha compiuto uno sforzo particolare per sostenere il Parlamento nella promozione delle elezioni europee partecipando alla campagna interistituzionale, che ha compreso anche una campagna sui media sociali della durata di diversi mesi (la quale ha registrato quasi 17 000 interazioni tra "mi piace", commenti e condivisioni e ha raggiunto complessivamente 18,4 milioni di persone); concorda sul fatto che la portata dell'attività politica del Comitato vada oltre gli indicatori quantitativi e si esplichi non solo attraverso la funzione consultiva del Comitato prevista dai trattati, ma anche attraverso attività locali volte a sensibilizzare la società civile in merito al lavoro del Comitato e al suo ruolo nel processo decisionale dell'Unione;
36. osserva che alla fine del 2019 l'account Twitter principale del Comitato aveva 43 300 follower, mentre l'account Facebook principale ne registrava 32 600; rileva che la presenza del Comitato sui media sociali è cresciuta in maniera più sostenuta su LinkedIn, dove nel corso del 2019 il numero dei suoi follower è aumentato del 54 %, attestandosi a 14 500 alla fine dell'anno; osserva che, attraverso tale combinazione di canali, il Comitato raggiunge un gruppo di follower ben equilibrato;
37. accoglie con favore gli sforzi del Comitato per creare un ambiente e una cultura di lavoro più diversificati e inclusivi, intraprendendo azioni a favore delle persone con disabilità, per esempio rendendo la rete intranet e il sito web accessibili digitalmente alle persone con disabilità visiva; chiede un'azione di follow-up rivolta a ottenere la pertinente certificazione della parità di accesso al suo sito web per le persone con disabilità;
38. osserva che rimane la necessità di un approccio complesso per rendere i siti web delle istituzioni e degli organi dell'Unione accessibili alle persone con vari tipi di disabilità, compresa la disponibilità delle lingue dei segni nazionali; raccomanda che le organizzazioni che si occupano di disabilità siano coinvolte in questo processo;
Gestione interna, controllo interno, finanze
39. si compiace degli sforzi compiuti dal Comitato in relazione alla gestione delle crisi e alla continuità operativa istituendo un sito web con tutte le informazioni necessarie per le operazioni di continuità operativa, compresi documenti aggiornati sulla gestione delle crisi e la gestione della continuità operativa e una descrizione aggiornata delle varie squadre di intervento, della loro composizione e del loro ruolo; sottolinea che nel settembre 2019 la squadra di rimpatrio dei membri ha tenuto una prima esercitazione completa, basata su quattro scenari, e che le conclusioni dell'esercitazione sono soggette a un follow-up sistematico;
40. rileva con preoccupazione che il bilancio annuale totale del Comitato è aumentato da 108 000 000 di EUR nel 2006 a oltre 138 000 000 di EUR nel 2019, mentre il numero complessivo di pareri e relazioni prodotti dal Comitato è diminuito in modo significativo (da 215 nel 2006 a 127 nel 2019; capisce che la riduzione dei pareri espressi possa essere collegata al ciclo elettorale, ma esprime preoccupazione per l'aumento del costo di ciascun parere (1,1 milioni di EUR nel 2019 rispetto a 630 000 EUR nel 2018), ed esprime preoccupazione per l'esternalizzazione a società indipendenti del lavoro di rendicontazione; rileva con preoccupazione che di tali 127 pareri e relazioni solo 55 erano pareri d'iniziativa;
41. rileva che il parere più consultato del Comitato tra quelli adottati nel 2019 (in materia di blockchain e tecnologia di registro distribuito) non ha raggiunto più di 2 500 visualizzazioni di pagina, mentre gli altri cinque pareri più consultati hanno raggiunto solo tra le 1 000 e le 2 000 visualizzazioni; incoraggia il Comitato a intensificare gli sforzi per conseguire una maggiore divulgazione dei suoi pareri;
42. rileva che la relazione annuale di attività per il 2019 fornisce solo una panoramica generale delle attività del Comitato e non offre una valutazione qualitativa e quantitativa più approfondita del suo lavoro; invita il Comitato a introdurre altri indicatori chiave di prestazione nella sua relazione annuale di attività, come il tasso di attuazione nella legislazione dell'Unione delle raccomandazioni contenute nei suoi pareri, per consentire la redazione di una valutazione d'impatto del lavoro del Comitato;
43. chiede al Comitato di razionalizzare i suoi organi interni e riorientare le competenze delle sue strutture, come dichiarato nel follow-up al discarico per il 2018, anche fornendo chiarimenti sui risparmi realizzati in relazione a tale processo; prende atto dei passi compiuti dall'ufficio di presidenza nell’istituire un gruppo ad hoc composto da sei membri per fornire una revisione completa delle modalità di razionalizzazione delle strutture e degli organi di lavoro del Comitato, ivi compresa la questione delle competenze delle sezioni e della commissione consultiva per le trasformazioni industriali (CCMI); chiede all'Ufficio di presidenza di estendere tale razionalizzazione a tutti gli altri organi esistenti e di riferire al Parlamento in merito ai risultati;
44. riconosce che il Comitato ha sviluppato un ampio insieme di indicatori chiave di prestazione per tutti i propri ambiti amministrativi, alcuni dei quali misurano il livello di prestazione (ad esempio il tempo necessario per i pagamenti), mentre altri misurano il livello di attività (ad esempio il volume di produzione); chiede al Comitato di fornire, nella prossima relazione annuale di attività, oltre a tali informazioni molto dettagliate, una versione consolidata dei principali obiettivi e dei risultati conseguiti;
45. osserva che nel 2019 si è tenuto un esercizio di valutazione della conformità alle norme di controllo interno, che ha messo in luce miglioramenti rispetto al 2018; rileva tuttavia che non tutte le norme sono state pienamente attuate e che sono state individuate azioni di follow-up; rileva che due azioni di follow-up sono state rinviate al 2020, in particolare una valutazione formale di funzioni sensibili e l'attuazione di una strategia pluriennale di comunicazione interna; ricorda al Comitato la raccomandazione, contenuta nella relazione della Corte, di attuare una politica in materia di funzioni sensibili; prende atto delle risposte del Comitato che spiegano le fasi proposte e il fatto che le attività preparatorie sono iniziate nel primo semestre del 2020; rileva che il Comitato ha comunicato che tale nuova politica dovrebbe essere operativa entro il 2021; chiede al Comitato di fornire al Parlamento una descrizione dettagliata di tale nuova politica, compresa una definizione delle funzioni sensibili, e lo stato di avanzamento della sua attuazione;
46. rileva che il Comitato ha attuato una terza azione di follow-up al succitato esercizio, consistente nell'armonizzazione dei processi e delle procedure tra le diverse direzioni generali e unità; invita il Comitato a istituire un registro centralizzato dei processi e delle procedure al fine di garantire che la documentazione scritta sia armonizzata; ribadisce che tale approccio contribuirà a rafforzare il rispetto dei processi e delle procedure esistenti e sostiene che tutte le attività principali del Comitato siano soggette ad un processo o procedura;
47. rileva che nel 2019 il servizio di audit interno ha ultimato due audit, uno sulla conformità alle scadenze istituzionali e l’altro sul servizio di interpretazione; osserva che, per quanto riguarda il primo audit, il Comitato sta attuando le misure amministrative stabilite nel piano d'azione, per esempio sottolineando le scadenze istituzionali nei documenti utilizzati dal Comitato, in modo da garantire una migliore organizzazione del suo lavoro e elaborando in maniera coerente statistiche sulla conformità del Comitato alle scadenze; accoglie con favore gli sforzi costanti del Comitato per contribuire meglio al processo legislativo dell'Unione; prende atto dell'importanza dell'audit sul servizio di interpretazione in quanto è una componente determinante nel processo decisionale dell'Unione, e subisce un impatto sia dai significativi tagli di bilancio sia dall'aumento dei costi del servizio, come testimonia il fatto che, attualmente, il Comitato può permettersi solo il 75 % dei servizi di interpretazione che poteva permettersi nel 2014; rileva che l'obiettivo di tale audit operativo era esaminare le procedure, valutando in particolare se fosse possibile realizzare eventuali risparmi sui costi senza compromettere la quantità e la qualità dell'interpretazione fornita; osserva che un'analisi di casi selezionati ha messo in luce che le procedure per la fornitura del servizio di interpretazione erano ben consolidate e che il servizio era fornito come richiesto; rileva che la soddisfazione complessiva degli utenti finali è elevata; rileva che è attualmente in fase di attuazione un piano d'azione concordato che comprende l'identificazione costante di settori che potrebbero far risparmiare sui costi;
48. osserva che nel programma di lavoro per il 2019 era previsto un audit sull'etica e il benessere sul lavoro, che è stato tuttavia rimandato al programma di lavoro per il 2020; rileva che l'audit è stato avviato nel 2019, ma che l'approccio è stato modificato a seguito della relazione speciale della Corte sull'etica pubblicata il 19 luglio 2019; osserva che il servizio di audit interno intende attenersi all'approccio scelto dalla Corte in fase di valutazione del quadro etico istituito in seno al Comitato; consiglia al servizio di audit interno di includere nell'audit anche l'attuazione del quadro etico in fase di riforma;
49. si compiace che 11 500 fatture ricevute dal Comitato nel 2019 (pari al 79 %) fossero in formato elettronico, in conformità delle disposizioni della direttiva 2014/55/UE(1); si congratula con il Comitato per il fatto di aver ricevuto, nel 2019, il più alto numero di fatture elettroniche, sia in termini assoluti che in termini relativi, rispetto a tutti gli organismi dell'Unione;
50. sottolinea che nel corso del 2019 il servizio competente per gli appalti pubblici ha aggiornato le istruzioni scritte e i modelli e ha continuato a fornire orientamenti e consulenze a tutti gli attori finanziari coinvolti; si compiace che l'uso di modelli, oltre che di orientamenti di esperti, abbia comportato un miglioramento significativo in termini qualitativi per quanto riguarda le procedure di appalto e abbia ridotto gli errori individuati nell'ambito dei controlli ex ante; riconosce che, per migliorare l'efficienza e l'efficacia dei controlli, il servizio del Comitato competente per le verifiche lavora a stretto contatto con il servizio competente per gli appalti pubblici;
Risorse umane
51. osserva che la tabella dell'organico indica la presenza di 668 posti nel 2019, lo stesso numero registrato nel 2018; rileva che non vi sono cambiamenti per quanto riguarda l'organico e che il numero totale dei membri del personale impiegati (funzionari, agenti temporanei, agenti contrattuali, esperti nazionali distaccati e consulenti medici) era pari a 702 al 31 dicembre 2019 (rispetto ai 705 del 2018);
52. è consapevole che il Comitato continua ad attuare il proprio piano d'azione 2017--2020 per le pari opportunità e la diversità; osserva che l’equilibrio di genere tra il personale del Comitato in posizioni dirigenziali è stata raggiunta nel 2018 e questi rimane relativamente stabile; si rammarica che la nuova leadership politica del Comitato non rifletta questa tendenza, poiché solo uno su sette presidenti di sezione e nessuno dei tre presidenti di gruppo sono donne, soprattutto in considerazione del fatto che, per il suo mandato 2020-2025, il Comitato ha il maggior numero di membri nuovi e donne dal 2010; si compiace degli eventi di sensibilizzazione organizzati in relazione alla diversità, come la conferenza "Unità nella diversità" sulla comunicazione in un ambiente multiculturale, il cui obiettivo è promuovere relazioni professionali basate sul rispetto e che tengano conto della diversità; accoglie con favore, in particolare, le attività e le misure specifiche in materia di disabilità; incoraggia il Comitato ad adottare altresì misure concrete come la formazione in materia di uguaglianza di genere al fine di prevenire i pregiudizi inconsci per i membri delle commissioni di selezione;
53. prende atto del leggero miglioramento dell'equilibrio geografico rispetto al 2018, dato che il 19 % dei dirigenti del Comitato attualmente proviene da Stati membri che hanno aderito all'Unione dopo il 2004 (rispetto al 16 % del 2017 e al 18,5 % del 2018); rileva con preoccupazione la sovrarappresentazione di alcune nazionalità nel personale del Comitato; esorta il Comitato a elaborare misure specifiche per affrontare questo squilibrio; invita il Comitato a continuare ad adoperarsi per raggiungere equilibrio geografico del suo personale al fine di conseguire un'adeguata rappresentanza dei cittadini di tutti gli Stati membri, come indicato all’articolo 4 del regolamento dei membri dell’ufficio di presidenza, anche a livello dirigenziale;
54. chiede al Comitato di riferire all'autorità di discarico in merito ai risultati concreti del piano d'azione per le pari opportunità e la diversità, in particolare ai risultati conseguiti dalle misure adottate per rafforzare la diversità e rendere il Comitato un luogo di lavoro più inclusivo per le persone con disabilità;
55. apprezza che sia stata portata a termine la creazione di un registro delle posizioni specializzate, ossia delle posizioni non contemplate dal regime di mobilità, a seguito di un'analisi approfondita nel 2019, e che tale elenco non esistesse in precedenza; osserva che l'elenco definitivo di tutte le posizioni specializzate esenti è stato notificato a tutto il personale e include sia il capo del servizio giuridico sia tutti i giuristi del Comitato;
56. prende atto delle misure predisposte in relazione al benessere, come ad esempio la reintroduzione di un programma di tutoraggio per i nuovi assunti, che è parte integrante di un approccio preventivo nella gestione dei rischi psicosociali; prende atto degli scambi di migliori pratiche in vista del costante miglioramento del programma; prende atto dell'ampio aggiornamento delle norme sul telelavoro, che offrono maggiore flessibilità ai lavoratori; incoraggia il Comitato a completare l’attuazione delle disposizioni sulle condizioni di lavoro flessibili con la tutela del diritto dei membri del personale a disconnettersi;
57. rileva con soddisfazione le azioni relative al congedo di malattia di lunga durata, in particolare quelle volte a facilitare il ritorno al lavoro;
58. esprime serie preoccupazioni per l’insoddisfazione pubblica causata da alcune procedure di assunzione utilizzate dal Comitato; invita il Comitato a definire chiari orientamenti interni per quanto riguarda la pubblicazione dei posti vacanti e una netta spiegazione dell'interesse del servizio in caso di trasferimenti temporanei dei membri del personale; sottolinea l'importanza di garantire rigorosamente che ciascuna fase sia compiuta in modo pienamente trasparente, senza eccezioni, così come stabilito nel regolamento interno del Comitato e nello statuto dei funzionari per tutta la procedura di assunzione (pubblicazione, selezione, nomina e costituzione) al fine di evitare eventuali rischi per la reputazione non solo del Comitato ma di tutte le entità dell'Unione;
59. osserva che, nel 2019, il Comitato ha ospitato 54 tirocinanti a lungo termine che hanno ricevuto una borsa di mantenimento mensile dal Comitato, 15 tirocinanti a breve termine senza borsa del Comitato e un tirocinante con borsa erogata da un ente pubblico esterno; raccomanda al Comitato di versare una borsa adeguata anche ai tirocinanti di breve durata, a meno che non ricevano pagamenti da altre fonti.
Trasparenza
60. si compiace che il Comitato abbia iniziato a promuovere il rispetto sul luogo di lavoro nell'ottica di garantire che tutto il personale sia a conoscenza dell'attuale quadro etico; osserva che nel 2019 è stata avviata un'ampia campagna di sensibilizzazione dal titolo "respect@work", che fa proprie varie proposte formulate nella relazione della Mediatrice europea relativa alla dignità sul posto di lavoro nelle istituzioni e negli organi dell'Unione (SI/2/2018/AMF); si compiace che la rete di consulenti di fiducia sia stata rafforzata; rileva che, a seguito di una decisione della Mediatrice europea, il Comitato ha adottato i propri orientamenti sulla gestione dei conflitti di interessi del personale nell'adempimento dei propri doveri e ha fornito informazioni pertinenti a tutto il personale; osserva che gli orientamenti intendono fungere da guida pratica per i membri del personale nel caso in cui debbano adempiere a doveri che si sovrappongono tra loro, ad esempio assolvendo funzioni dirigenziali parallelamente ad attività di rappresentanza del personale; invita il Comitato a compiere ulteriori progressi in materia di misure per rispondere alla relazione della Mediatrice;
61. chiede al Comitato di riferire in merito agli eventuali risultati raggiunti in relazione alla raccomandazione della Mediatrice europea, ad esempio per quanto concerne gli orientamenti sulle attività esterne; osserva che, nel 2019, la Mediatrice ha pubblicato la propria relazione sulla pubblicazione di informazioni riguardanti gli ex funzionari di inquadramento superiore allo scopo di far rispettare il divieto di svolgere attività di lobbying e di rappresentanza di interessi per un anno (SI/2/2017/NF) e che il Comitato ha valutato la possibilità di rivedere la propria decisione sulle attività esterne; invita il Comitato a cogliere questa opportunità per rafforzare il proprio sistema ed evitare qualsiasi potenziale caso di conflitto d'interessi;
62. manifesta preoccupazione per quanto riguarda le indagini avviate dall'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) nel 2019; osserva che sono stati chiusi due casi riguardanti l'appropriazione indebita di fondi dell'Unione e che hanno visto il coinvolgimento di alcuni membri; rileva con soddisfazione che il Comitato ha recuperato i pertinenti importi; rileva che sono stati aperti due casi (uno in relazione a un membro e uno in relazione a un membro del personale), laddove il primo caso è ancora in corso, mentre il secondo è stato archiviato nel 2020 senza l'accertamento di alcuna violazione; osserva che, nel 2020, sono stati aperti due casi, uno dei quali, un caso del 2018, è stato chiuso nel corso dello stesso anno con un'azione fraudolenta di un membro confermata e uno è in corso; rileva che è stato aperto ed è tuttora in corso un altro caso che coinvolge un membro; osserva che, a quanto consta al Comitato, sono attualmente in corso due indagini dell'OLAF, entrambe riguardanti membri e non relative a molestie;
63. osserva che l'attuale approccio adottato dal Comitato di confermare la presenza dei membri alle riunioni è in linea con le migliori pratiche di altre entità dell'Unione, come ad esempio il Parlamento e il CdR; rileva che il sistema richiede un'unica firma e una dichiarazione di presenza a una riunione; osserva che l'articolo 4, lettera a), dello statuto finanziario dei membri stabilisce che, per ottenere il rimborso delle spese o il pagamento delle indennità, il beneficiario deve a) firmare l'elenco dei presenti alle riunioni ogni qual volta viene tenuto un simile elenco, b) compilare il modulo standard di dichiarazione delle spese per ciascuna giornata di riunione e c) presentare gli opportuni documenti giustificativi;
64. esorta il Comitato a tenere informata l'autorità di discarico in merito alle procedure e ai processi che il Comitato ha predisposto o intende predisporre per evitare in futuro casi di molestie o questioni analoghe riguardanti il personale, in modo da garantire che non si ripetano vicende deplorevoli che hanno causato sofferenze alle vittime in passato e che hanno danneggiato la reputazione del Comitato e dell'Unione nel suo insieme;
65. ribadisce la sua richiesta di misure di protezione e sostegno chiare e forti per le vittime di molestie; esorta il Comitato a introdurre regole e procedure specifiche in materia di molestie, ritiene che il fatto che lo statuto dei funzionari non possa essere imposto a un membro del Comitato non possa essere considerato un valido pretesto per l’inerzia;
Rifiuto di concedere il discarico nel 2018, conflitto di interessi, molestie, segnalazione di irregolarità
66. rammenta che diversi membri del personale hanno subito molestie psicologiche da parte dell'allora presidente del gruppo I per un lungo periodo di tempo; si rammarica che le misure antimolestie in vigore in seno al Comitato non siano state in grado di far fronte alla situazione e di porvi rimedio prima, a causa della posizione di alto livello del membro interessato; deplora il fatto che le misure adottate per proteggere le vittime fino alla conclusione dell'indagine dell'OLAF siano apparse improvvisate e insufficienti, in particolare alla luce della sentenza del Tribunale della funzione pubblica del 12 maggio 2016(2) da cui il Comitato avrebbe dovuto trarre insegnamenti; osserva con preoccupazione che le carenze nei procedimenti interni, inclusa una divisione poco chiara delle responsabilità di rendicontazione a livello di alta dirigenza, hanno portato all'inerzia dell'amministrazione del Comitato, il che si è tradotto in una violazione del dovere di diligenza e dell'obbligo di riferire all'OLAF; condanna il fatto che il Comitato abbia impiegato molto tempo per adottare le misure necessarie ad adattare il proprio regolamento interno e il proprio codice di condotta al fine di prevenire situazioni analoghe in futuro;
67. ricorda che l'OLAF ha identificato le vittime delle molestie nella sua indagine del 2018; esprime rammarico per il fatto che le vittime siano state costrette ad avviare il processo con i propri mezzi a causa della mancanza di azione da parte dell'amministrazione del Comitato; rileva che alle richieste formali presentate dalle vittime a norma dell'articolo 24 dello statuto dei funzionari è stato dato seguito nel gennaio 2020; rileva con preoccupazione che il riconoscimento formale dello status di vittima è avvenuto solo il 2 ottobre 2020, sebbene il Comitato asserisca di averlo implicitamente riconosciuto mesi prima;
68. sottolinea che le carenze del Comitato in questo caso hanno comportato una perdita sostanziale di fondi pubblici per le spese legali, i congedi per malattia, la protezione delle vittime, la produttività ridotta, le riunioni dell'Ufficio di presidenza e di altri organismi, ecc.; ritiene pertanto che si tratti di un motivo di preoccupazione a livello di rendicontabilità, controllo di bilancio e buona governance delle risorse umane all'interno delle istituzioni, degli organi, degli uffici e delle agenzie dell'Unione; ribadisce a tale proposito quanto affermato dalla Corte nella sua relazione speciale n. 13/2019 dal titolo "I quadri etici delle istituzioni dell'UE controllate: ci sono margini di miglioramento", ossia che una condotta eticamente corretta nell'amministrazione della cosa pubblica concorre a una più sana gestione finanziaria e rafforza la fiducia dei cittadini e che qualsiasi comportamento eticamente scorretto da parte del personale o dei membri delle istituzioni e degli organismi dell'Unione suscita grande interesse presso i cittadini e mina la fiducia nelle istituzioni e negli organi dell'Unione;
69. ricorda che il Parlamento ha rifiutato di concedere il discarico al Segretario generale del Comitato per l'esercizio finanziario 2018, a causa, tra l'altro, di una flagrante violazione del dovere di diligenza e della mancanza di azione da parte dell'amministrazione, con le conseguenze finanziarie del caso; ricorda al Comitato che il rifiuto di concedere il discarico è una questione seria che richiede un’azione immediata; deplora profondamente la mancanza di un'azione decisiva, in particolare di misure di prevenzione e riparative, da parte dell'allora direttore delle risorse umane e delle finanze, ora Segretario generale, fino al rifiuto del discarico per l'esercizio 2018
70. osserva che durante il 2018 e parte delle procedure di discarico del 2019, il Segretario generale non è stato in grado di fornire informazioni sufficienti, trasparenti e affidabili alla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento, come dimostra il numero di volte in cui le informazioni fornite sono state confutate dagli informatori, dai sindacati del Comitato, dal gruppo di difesa delle vittime o dallo stesso autore; invita il Comitato a prendere atto dei danni causati alle vittime e agli informatori, sia in termini materiali che morali, derivanti da un sostegno insufficiente e dalla mancanza di forme legittime di riabilitazione e risarcimento; esprime profonda preoccupazione per il fatto che le vittime abbiano dovuto presentare una denuncia a causa dell'inerzia dell'amministrazione del Comitato nella procedura di riabilitazione; ricorda al Comitato il suo obbligo in materia di protezione delle vittime e degli informatori;
71. riconosce che il Comitato si sta adoperando per rafforzare ulteriormente la propria capacità di contrastare condotte non etiche; osserva che al più tardi entro la fine del 2020 avrebbe dovuto essere approvato un piano d'azione dettagliato; è favorevole a che il Comitato debba continuare a sensibilizzare il personale e la dirigenza attraverso una comunicazione interna più mirata in merito alle strutture già disponibili che possono aiutare a far fronte a qualsiasi tipo di situazione difficile sul luogo di lavoro; chiede al Comitato di rendere obbligatori per i suoi membri corsi di formazione in materia di etica e integrità; chiede al Comitato di fornire al Parlamento una panoramica completa di tutte le azioni intraprese;
72. invita il Comitato a raggiungere rapidamente un accordo di composizione con le vittime di molestie e comportamenti scorretti; ritiene che la nuova dirigenza dovrebbe assumere un ruolo attivo nei negoziati su una composizione delle controversie con le vittime, al fine di raggiungere un accordo equo e soddisfacente sostenuto da tutte le parti, nonché per evitare qualsiasi conflitto d'interessi; si attende che gli accordi con le vittime siano basati sul principio di trasparenza e moralità e includano scuse pubbliche, condizioni eque nella composizione, la piena riabilitazione delle vittime nel loro ambiente lavorativo e la garanzia della tutela contro conseguenze negative del caso; si oppone fermamente all'applicazione di qualsiasi pressione sulle vittime affinché firmino clausole di non divulgazione e per impedire loro di fornire in modo confidenziale qualsiasi informazione relativa alla risoluzione alla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento; invita il Comitato a riferire in dettaglio sulle misure di protezione e compensazione offerte a queste ultime; chiede al Comitato di riferire in merito all'attuale situazione delle vittime identificate;
73. prende atto delle decisioni adottate a larga maggioranza dall'assemblea generale del Comitato il 28 gennaio 2021 e accoglie con favore l'adozione di un nuovo codice di condotta, che abroga e sostituisce il codice adottato nel marzo 2019, e l'istituzione di un quadro dedicato in materia di etica e integrità; osserva che il codice di condotta contiene ora un regime di sanzioni proporzionato alla gravità dei comportamenti non etici; accoglie con favore, in particolare, l'introduzione di sanzioni pecuniarie e la possibilità di espellere un membro dal Comitato; esorta il Comitato ad applicare sanzioni ove necessario, nonché le disposizioni migliorate sulla dichiarazione di interessi finanziari e sul conflitto di interessi; insiste affinché il Parlamento, il Consiglio e la Commissione siano informati dei nomi dei membri del Comitato che si rendono responsabili di violazioni del codice di condotta; si congratula con il Comitato per il suo codice di condotta ambizioso, esaustivo e rafforzato che tiene conto delle osservazioni del Parlamento nonché delle pertinenti raccomandazioni della Mediatrice europea; rileva con soddisfazione l'enfasi posta sul comportamento corretto dei membri del Comitato e sul rispetto della dignità e integrità dei membri del personale; si attende una rigorosa osservanza del codice da parte dei membri e un atteggiamento coerente da parte della direzione politica del Comitato, compresi i tre gruppi interni che rappresentano i datori di lavoro, i lavoratori e la società civile;
74. sottolinea che, sulla base delle osservazioni formulate dalla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento, della relazione dell'OLAF e delle considerazioni del comitato consultivo del Comitato sulla condotta dei membri, il Comitato ha istituito un gruppo di lavoro interno congiunto sul quadro etico, incaricato di esaminare tutte le potenziali lacune del quadro attuale nell'ottica di raccomandare miglioramenti; osserva che il comitato consultivo ha inoltre la possibilità di interagire con il gruppo di lavoro interno congiunto per garantire la coerenza del quadro etico complessivo all'interno del Comitato e valutare possibili sinergie; rileva che il comitato consultivo sulla condotta dei membri è diventato il comitato etico e che è stata aggiunta una disposizione sulla nomina dei membri di riserva, nonché la possibilità per uno dei suoi membri di rifiutare l'incarico o di essere rimosso se giudicato colpevole di aver violato il codice di condotta; si compiace del fatto che il Comitato disponga ora di poteri espliciti di indagine per svolgere i propri compiti e possa altresì chiedere il parere di esperti esterni; suggerisce vivamente che il comitato etico stabilisca un collegamento permanente con il servizio giuridico del Comitato in luogo di una consultazione facoltativa, in particolare quando viene aperta un'indagine; osserva che il Comitato ha inoltre aggiornato il proprio quadro in materia di etica e integrità mediante l'adozione di un piano d'azione per un quadro etico rafforzato, entrato in vigore il 7 gennaio 2021; si aspetta una serie di misure solide e affidabili in materia di protezione, divieto di ritorsioni e sostegno alle vittime;
75. rileva che il mandato di elaborare proposte di revisione del codice di condotta e delle disposizioni del regolamento interno relative al codice di condotta, conferito dall'Ufficio di presidenza nel giugno 2020, è stato rinviato dall'ufficio di presidenza il 15 settembre 2020 poiché un membro in particolare, in qualità di presidente del gruppo I, ha consigliato di rimandare la decisione del comitato consultivo in merito al regolamento interno a dopo ottobre 2020; esprime preoccupazione per il fatto che quel membro in particolare, giudicato responsabile di molestie, fosse ancora attivo nell'ufficio di presidenza dopo le raccomandazioni dell'OLAF e sia riuscito a ritardare l'adozione del nuovo codice di condotta per i membri;
76. chiede al Comitato di fornire al proprio servizio giuridico una strategia di lavoro formale per garantire che sia coinvolto ufficialmente e in modo sistematico nelle questioni più importanti del Comitato, senza lasciare ai diversi servizi la facoltà di consultarlo o meno; ritiene insufficienti le risposte ricevute alle domande al riguardo e chiede al Comitato di riferire al Parlamento su quanto è stato fatto per includere il suo servizio giuridico in modo più sistematico e indipendente;
77. apprezza che un audit interno sull'etica e l'integrità assumerà la forma di un esercizio di mappatura seguito da un'analisi volta a elaborare una panoramica completa delle norme, delle regole e delle misure riguardanti l'etica e l'integrità; osserva che l'audit si occuperà anche di questioni quali doni e inviti, attività e compiti esterni, conflitti di interessi e attività professionali alla cessazione del servizio presso l'Unione;
78. esprime preoccupazione per il fatto che, nonostante la decisione dell'ufficio di presidenza del luglio 2020, l’Ufficio di presidenza abbia approvato, il 1° dicembre 2020, la nomina del membro indagato a rappresentante del gruppo I per la categoria sui trasporti, consentendogli automaticamente di entrare in contatto con il personale del gruppo I, ivi comprese le sue vittime;
79. si compiace della riunione tenuta con l'OLAF nel luglio 2019 allo scopo di chiarire l'interpretazione dell'accordo amministrativo tra l'OLAF e il Comitato, affinché a eventuali casi di molestie riguardanti i membri sia attribuita una priorità elevata; osserva che in questa fase il Comitato non può avvalersi di capacità investigative esterne indipendenti in relazione ai casi di molestie (oltre all'OLAF); rileva che i contatti con la rete di agenzie e con l'ufficio di disciplina della Commissione sono rimasti sinora senza esito; apprezza che tale questione venga attualmente analizzata anche nell'ambito della revisione in atto della decisione sulle indagini amministrative;
80. sottolinea, in relazione alle constatazioni dell'OLAF in merito alle molestie perpetrate da un membro del Comitato e a norma della decisione dell'Ufficio di presidenza del Comitato del 9 giugno 2020, che il membro in questione è stato completamente rimosso da tutti gli incarichi connessi alla gestione e all'amministrazione del personale della segreteria del gruppo I fino alla fine del suo mandato; rileva che il 7 settembre 2020 il membro in questione ha ritirato la sua candidatura alla carica di presidente del Comitato; si rammarica del fatto che, dato il principio giuridico di irretroattività delle sanzioni, il regime di sanzioni ai sensi del codice di condotta riveduto non possa essere applicato in questo caso specifico; manifesta, tuttavia, grave preoccupazione per il fatto che al colpevole sia stato conferito dal Consiglio un nuovo mandato in qualità di membro; e che le vittime e gli informatori rischiano di subire ritorsioni da parte sua o delle persone che lo sostengono nel Comitato; sottolinea il fatto che il membro in questione non riconosce né si rammarica dei suoi comportamenti scorretti, il che dimostra una totale mancanza di riflessione personale e di rispetto per le vittime colpite;
81. ribadisce la sua preoccupazione per il fatto che il sito web del Comitato continui a contenere una dichiarazione del membro interessato in qualità di presidente del gruppo I, che è in realtà una testimonianza personale di autodifesa con l'aggravante che i casi citati sono all'esame o in procinto di essere esaminati dalle autorità giudiziarie dell'Unione e dalle autorità belghe;
82. osserva che la domanda di provvedimenti provvisori presentata dal suddetto membro al Tribunale (KN contro CESE, T-377/20), diretta alla sospensione dell'esecuzione della decisione dell'Ufficio di presidenza del Comitato del 9 giugno 2020, è stata respinta dal Tribunale poiché non rispettava il requisito di urgenza; osserva che il procedimento principale nella causa, riguardante l'annullamento della suddetta decisione, è ancora in corso;
83. rileva che la sessione plenaria del Comitato del 15 e 16 luglio 2020 ha confermato la decisione dell'Ufficio di presidenza del 9 giugno 2020 per quanto riguarda la costituzione di parte civile da parte del Comitato nell'ambito dell'azione legale che verrà promossa dall'auditor del lavoro di Bruxelles dinanzi al tribunale penale di Bruxelles; osserva che l'auditor del lavoro di Bruxelles è stato informato della revoca dell'immunità del membro, ma che non sono pervenute sinora ulteriori informazioni sul procedimento.
84. esprime profonda preoccupazione per il fatto che, nell'aprile 2021, il CESE continua a non adempiere al suo dovere di assistenza nei confronti delle vittime di molestie e comportamenti gravemente scorretti, dal momento che ha concluso accordi di composizione delle controversie solo con due delle quattro vittime e non ha ancora pubblicato le scuse pubbliche promesse;
Direttiva 2014/55/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, relativa alla fatturazione elettronica negli appalti pubblici (GU L 133 del 6.5.2014, pag. 1).
Sentenza del Tribunale della funzione pubblica (Terza Sezione) del 12 maggio 2016, FS contro Comitato economico e sociale europeo (CESE), F-50/15, ECLI:EU:F:2016:119.