Dar Isabella TOVAGLIERI

La relazione contiene alcune raccomandazioni condivisibili, ma esprime concetti che non ho mai supportato, come i richiami allo Stato di diritto, la mancata ratifica della convenzione di Istanbul da parte di tutti gli Stati membri e i riferimenti a posizioni divergenti su aborto e status della donna.
La dichiarazione di Pechino mirava a promuovere l'armonia tra uomini e donne e il rispetto della loro dignità, mentre il testo attuale impone un quadro ideologico che divide e fomenta il risentimento. Inoltre, la raccomandazione esce dai suoi ambiti di competenza, trattando temi come assistenza sanitaria, educazione sessuale e riproduttiva, e aborto, che sono responsabilità esclusiva degli Stati membri.
Per questi motivi, non posso sostenere la raccomandazione.

La proposta di decisione della Conferenza dei Presidenti in votazione prevede il passaggio a commissioni permanenti della sottocommissione per la sicurezza e la difesa (SEDE) e della sottocommissione per la sanità pubblica (SANT), conseguentemente modificando le competenze rispettivamente delle commissioni AFET ed ENVI.
Oltre a contestare la decisione in punto di metodo, emergono perplessità anche nel merito. Non si ravvisa, infatti, alcuna necessità né valore aggiunto nel trasformare SEDE e SANT in commissioni permanenti. Tale iniziativa sembra più un segnale volto a rafforzare l'idea che l'Unione europea debba acquisire ulteriori competenze in settori dove gli Stati membri mantengono ancora competenza preponderante. Questo senza contare le inevitabili nuove spese a carico della finanza pubblica che l'istituzione delle commissioni comporterà. Per quanto riguarda SEDE, inoltre, vi è un rischio di sovrapposizione con le competenze di altre commissioni, come ITRE, in particolare per quanto concerne l'industria della difesa.
Pertanto, il mio voto è stato contrario.