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«Negli ultimi mesi il nostro Paese è stato al centro dell'attenzione, con una serie di attacchi mirati alle sue banche e aziende di telecomunicazioni. Attacchi che hanno causato interruzioni dei servizi, furti di dati sensibili e danni finanziari considerevoli. Questa ondata di minacce informatiche solleva preoccupazioni significative per la sicurezza nazionale e l'economia italiana. Solo alcune delle realtà bancarie già in possesso di tecnologie di difesa 'Geolocking' (o Geoblocking) hanno reso possibile il non totale oscuramento dei loro siti». Lo sottolinea all'Adnkronos l'esperto di cybersicurezza
Giuseppe Mocerino, commentando gli attacchi hacker contro siti istituzionali. «Il collettivo NoName057, formato da cybercriminali filorussi, non arresta la sua avanzata e continua a mietere numerose vittime, ad abbattere le difese ed a posizionare ulteriori pedine sulla scacchiera del hactivisimo cibernetico, motivato da fini propagandistici e dovuti all'attuale situazione geopolitica. Questo gruppo, che fa la sua prima apparizione nel 2022, è noto per condurre attacchi dimostrativi di tipo DDoS (Distributed Denial of Service) contro obiettivi ucraini, statunitensi ed europei, in particolare siti web di governi, mezzi di informazione e aziende», continua. «I Noname057 - spiega l'esperto - rivendicano le loro azioni tramite messaggi sul loro canale Telegram e hanno creato una piattaforma chiamata DDosia, Distributed Denial Of Service (DDoS), caratterizzata dalla presenza di reti (Botnet), costituite da migliaia di computer infetti (Bot o anche chiamati Zombie) e con lo scopo di provocare l'interruzione dei servizi forniti. Inoltre, il progetto ''DDoSiA'', invita i volontari a contribuire alla causa, in cambio di ricompense in denaro sotto forma di criptovaluta, allo scopo di incrementare il numero dei soldati e delle divisioni disponibili». «Uno degli aspetti più inquietanti delle attività del collettivo è il loro sondaggio per selezionare il prossimo obiettivo dei loro attacchi. Attraverso canali criptati, il gruppo ha chiesto al pubblico quale settore o istituzione dovrebbero colpire successivamente. Questo atteggiamento sfida le autorità e crea un clima di incertezza sulle possibili future vittime. Tutto ciò potrebbe aumentare la sensazione di insicurezza all'interno del Paese, che dovrà necessariamente reagire portando le aziende e le istituzioni a cercare di rafforzare ulteriormente le difese informatiche», conclude Mocerino.