È tornata ad incrociare nelle acque a sud di Lampedusa una nave della Marina Militare. Con il compito di caricare a bordo migranti da trasferire in Albania. Si tratta del Cassiopea questa volta. Era stato il Libra nelle due precedenti occasioni, ad ottobre e novembre, quando i 20 richiedenti asilo portati nei centri di Shengjin e poi Gjader furono poi liberati dalle decisioni dei giudici del tribunale di Roma che bocciarono i trattenimenti. Questa volta il governo spera in un esito migliore. A decidere non saranno più i magistrati della sezione immigrazione, ma quelli della Corte d'appello, come prevede la nuova norma voluta dall'esecutivo ed entrata in vigore lo scorso 11 gennaio.
Il piano-Albania
Il piano-Albania riparte, dunque. Nel giorno in cui la Casa Bianca avvia l'operazione di espulsione di massa di migranti dagli Usa postando foto di persone in catene. Di effetto deterrenza ha sempre parlato il governo spiegando la ratio dell'accordo promosso con il premier albanese Edi Rama. Ed i nuovi trasferimenti avverranno in un periodo di ripresa degli sbarchi, dopo il netto calo registrato nel 2024, quando gli arrivi furono 66mila, contro i 157mila dell'anno precedente. Nei primi 24 giorni del 2025 sono sbarcate 1.742 persone, in aumento rispetto alle 1.298 dello stesso periodo del 2024. Il picco si è avuto il 20 gennaio (494 arrivi), mentre il comandante della polizia giudiziaria libica, Osama Njeem Almasri, si trovava nel carcere delle Vallette a Torino. E' noto che per contrastare i flussi irregolari occorra un'adeguata collaborazione dei Paesi di partenza delle barche usate dai trafficanti di uomini, Libia e Tunisia in primis. Il protocollo è sperimentato. Motovedette della Guardia costiera o della Guardia di finanza intercettano in acque internazionali imbarcazioni con migranti diretti verso l'Italia. Quelli con i requisiti giusti - maschi, adulti, senza vulnerabilità, in buona salute e provenienti da Paesi sicuri - vengono trasbordati sul Cassiopea, dove si svolgerà un primo screening sommario con una verifica delle loro condizioni.
Il pattugliatore Cassiopea
Il pattugliatore li porterà quindi nel porto di Schengjin, dove è stato allestito un hotspot 'italiano' ed avverranno le procedure di identificazione. Nella stessa giornata i richiedenti asilo saranno trasferiti nel vicino centro di Gjader, dove saranno trattenuti in attesa dell'esito delle loro domande. Il trattenimento disposto dal questore dovrà però essere convalidato dai giudici della Corte d'appello. La scommessa del governo è che le pronunce saranno diverse da quelli dei magistrati delle sezioni immigrazioni, considerati più sensibili alle ragioni dei richiedenti asilo. Nel frattempo, il 19 dicembre, c'è stata una sentenza della Cassazione che l'Esecutivo reputa favorevole: ha riconosciuto al governo il diritto di stabilire un regime differenziato delle domande di asilo per chi proviene da Paesi designati come sicuri. E dunque il giudice «non può sostituirsi» al ministro degli Esteri. Può tuttavia valutare se la designazione è legittima ed eventualmente disapplicare il decreto sui Paesi sicuri. Caso per caso, cioè. Maggiori certezze potranno aversi in primavera quando sulla materia dei Paesi sicuri si esprimerà la Corte europea di giustizia. L'iniziativa incassa intanto l'ok della commissaria europea per il Mediterraneo Dubravka Šuica, secondo cui l'accordo Italia-Albania "è una delle idee innovative che avrebbe potuto aiutare non solo l'Italia, ma anche altri Paesi. Io la sostengo». Critica, invece, Elisabetta Piccolotti di Avs. «Quel folle di Trump - osserva - dà la linea alle destre europee, con la terribile foto dei migranti in catene caricati su un aereo. Questi viaggi costano un sacco di soldi e non servono a niente. Sono un tentativo propagandistico di prendere in giro gli italiani».