«A nada, aquí» (“Il niente, qui”). Lo scultore ha creato l’opera e il pazo la leggenda.
Vicino all’imbarcadero del pazo de Mariñán è affissa una pietra di marmo che porta la seguente iscrizione: “A nada, aquí” (“Il niente, qui”). Non sappiamo se si tratta di un riferimento filosofico, religioso o del triste epitaffio di una tomba, in ogni caso, ci invita alla riflessione, risveglia la curiosità e appoggia la leggenda. Questo perché la pietra in questione ha la forma di un capello ondulato, come quelli portati dalle dame dei camei che si appuntano al petto, magari in ricordo di ciò che sarebbe potuto succedere in una notte di luna piena tra due uomini mascherati, una dama e una barca, per esempio. Sicuramente poi ci fu anche il morto.
È evidente che uno di questi due uomini è tornato dall’aldilà, anche se sotto forma di spettro, per spiegare alla sua amata la futilità degli sforzi in questa vita: “A nada aquí”, “sic transit gloria mundi”, le disse, fluttuando al di sopra del muro che separa il pazo dal fiume. La dama lasciò cadere il suo cameo dai capelli ondulati ed è passata direttamente “all’aldilà e ancora oggi non è mai riapparsa “qui”, nemmeno sotto forma di spettro.
Alcuni secoli più tardi, uno scultore di La Coruña rappresentò, senza saperlo, il ricordo del capello ondulato e l’apparizione spettrale che di fatto, continua ad aver luogo nelle notti di luna piena quando un viandante è disposto ad assumere la trascendenza.